mercoledì, novembre 08, 2006

SADDAM E SENTENZA DI MORTE

LA PENA DI MORTE NON PORTA MAGGIORE GIUSTIZIA, ANZI NE PORTEREBBE DI MENO. I FATTI DI DUJAIL PER I QUALI SADDAM È STATO CONDANNATO, È SOLO UNO DEI TANTI PERPETRATI E NEMMENO IL PIÙ GRAVE.
CON LA MORTE DEL DITTATORE NON SI POTRÀ PROSEGUIRE NEI PROCESSI PER L’ACCERTAMENTO DELLA “VERITÀ” CHE È LO SCOPO PRIORITARIO DEL PROCESSO MEDESIMO.
L’ESECUZIONE DELLA CONDANNA NON FARÀ CHE AGGIUNGERE INVECE BENZINA SUL FUOCO DELL’ODIO TRA SUNNITI E LE ALTRE ETNIE IN IRAQ ALLONTANANDO LA “RIAPPACIFICAZIONE”.
INFINE LA PENA DI MORTE È CONSIDERATA “ILLEGGITTIMA” ORMAI DAI TRIBUNALI INTERNAZIONALI E RIFIUTATA DALLE COSTITUZIONI DI MOLTI PAESI DEMOCRATICI CHE PURE SONO INTERVENUTI IN QUEL PAESE, VEDI L’INGHILTERRA, ITALIA, SPAGNA ED ALTRI.
PER CONCLUDERE, SI DEVE ANCHE DIRE, PER AMORE DI VERITÀ, CHE NON SI È AVUTO NEMMENO UN PROCESSO EQUO PERCHÈ SONO STATE “VIOLATE” ALLEGRAMENTE MOLTE PREROGRATIVE DELLA DIFESA, OLTRE AL FATTO CHE TRE AVVOCATI DIFENSORI SONO STATI “AMMAZZATI” DURANTE IL PROCESSO ED UN QUARTO HA DOVUTO “LASCIARE” IL PAESE PER EVITARE LO STESSO TRATTAMENTO.
NON C’È CHE DIRE, NON PROPRIO UN PROCESSO TRANQUILLO E REGOLARE. SE QUESTO È LA MODALITÀ DI PARTENZA DEL NUOVO CORSO DEMOCRATICO DELL’IRAQ C’È POCO DA STARE ALLEGRI.
Raffaele B.


REPUBBLICA
Il processo senza giustizia con un verdetto farsa
di ANTONIO CASSESE
6 novembre 2006
Anche a Norimberga i vincitori hanno processato i vinti. Ma almeno il processo è stato equo. A Bagdad si è invece celebrata, per i fatti di Dujail, una farsa. I giudici sono stati nominati dall'esecutivo (il Consiglio di governo) e da esso sostituiti quando non si allineavano sulle posizioni ufficiali delle autorità o si dimostravano scarsamente efficaci. Il tribunale sin dall'inizio è stato finanziato dagli Usa, che hanno anche elaborato il suo Statuto, poi formalmente approvato dall'Assemblea nazionale irachena, nell'agosto 2005. Imputazioni precise contro gli otto imputati sono state formulate solo a metà processo. La Corte non ha consentito alla difesa di convocare un certo numero di testimoni a discarico che dovevano ancora essere ascoltati.
Inoltre, molti documenti prodotti dall'accusa contro gli imputati (tra cui l'ordine di Saddam Hussein di eseguire la condanna a morte inflitta ai civili che avrebbero attentato alla vita del dittatore e l'ordine di conferire onorificenze alle forze di sicurezza che avevano arrestato e interrogato i presunti colpevoli), sono stati contestati dalla difesa, che ha affermato trattarsi di falsi. Per verificarne l'autenticità, il tribunale non ha convocato esperti internazionali (come sarebbe stato doveroso), ma esperti iracheni che, secondo la difesa, erano legati a filo doppio all'attuale ministero dell'interno iracheno. Insomma, un processo privo di qualsiasi seria garanzia dei diritti della difesa... CONTINUA


UNITA
Fausto Pocar: «Una sentenza troppo annunciata per essere giusta»
Umberto De Giovannangeli
06.11.06
…Basta pensare che tre degli avvocati difensori del dittatore iracheno sono stati uccisi durante il corso del processo, e un quarto ha dovuto lasciare il Paese per non fare la stessa fine. Mi domando se in queste condizioni la difesa sia stata del tutto efficace o non piuttosto limitata da preoccupazioni di altro genere»…CONTINUA


REUTERS
FACTBOX- Cosa succede dopo la sentenza a Saddam
domenica, 5 novembre 2006 6.32
(Reuters) - Informazioni sull'andamento delle procedure legali e sugli sviluppi del processo a Saddam Hussein, condannato oggi insieme ad altri coimputati per la strage di 148 abitanti del villaggio sciita di Dujail.
Durante il processo, la colpevolezza degli imputati non doveva essere dimostrata "oltre ogni ragionevole", formula usata nel sistema occidentale, ma doveva solo "soddisfare" l'opinione del giudice.
Saddam sta anche aspettando il verdetto di un'altra corte, davanti alla quale è imputato per il genocidio dell'etnia curda compiuto nella cosiddetta campagna militare di Anfal. Solo in caso di morte dell'imputato, questo altro processo si potrebbe chiudere prima che la giuria abbia emesso una sentenza finale…CONTINUA

2 commenti:

Raffaele ha detto...

I fatti sono al di là di tutte le opinioni. Per questi contano le fonti d'informazioni che li confermano oltre ogni ragionevole dubbio. Ora detto questo, come si fa a dire contrariamente a tutte le fonti che:
Saddam non è stato mai catturato?
Non c'è stato nessun processo a Saddam?
Non c'è stata nessuna condanna?
Da quale fonte speciale lo rilevi?
Fammelo sapere, m'interessa perchè non ho mai saputo che esistessero!!! Se non ci sono, allora sono solo tue opinioni, rispettabilissime ma non c'entrano con i fatti.
Per quanto riguarda la "bufala" si potrebbe convenire che l'annuncio della condanna alla pena di morte sia potuto essere pilotata dagli americani in senso mediatico per aiutare Bush nella elezione del mid-term dalla quale però nè è uscito sconfitto comunque.
Ma per favore, chi non distingue i fatti dalle opinioni non ha certamente la patente per dire che in Italia siamo privi di "senso critico". Ci faccia una riflessione.

Raffaele ha detto...

Il tuo è un ragionamento generico che rifiuta la prova e la controprova per la verifica di un fatto avvenuto e riportato dalla stampa estera e nazionale di tutte le tendenze. Si fa di tutta un erba un fascio considerando tutta la rete come fonte di verità quando invece nella rete c'è di tutto e il suo contrario come anche nei media. La verità va cercata e va documentata con pazienza. Su l'Iraq molte verità sono venute a galla e riportate perfino dai media. Chi cerca la verità con passione sa pure che permangono grandi "buchi neri" come i fatti del 11set2001 le cui "versioni" ufficiali narrate dai media e da vari giornali e bloggers fanno acqua da tutte le parti e non appaiono ragionevolmente vere. Non si smette mai di cercare la verità(Vedi il link a fianco).
Quindi per favore distinguiamo le cose e gli italiani perchè essi non sono un unico monolite che bevono le "bugie" dei media ufficiali. C'è chi sa distinguere e chi no. Non siamo mica tutti uguali!