venerdì, novembre 16, 2007

LE RIFORME E IL CAVALIERE SOLITARIO

NONOSTANTE L'ULTIMA DEFIANCE SULLA FINE PREMATURA DEL GOVERNO PRODI, IL CAVALIERE INSISTE QUESTA VOLTA SOLITARIO NELLA SUA “PREDIZIONE” E RIFIUTA IL “CONFRONTO” SULLE RIFORME, RICONOSCIUTE DA TUTTI, NECESSARIE AL PAESE.

IL CAPO DEL PIÙ GRANDE PARTITO DEL CENTRODESTRA NON RIESCE A PENSARE AD UNA ALTERNATIVA POLITICA DA CONTRAPPORRE AL GOVERNO CHE NON SIA QUELLA DI RICHIEDERNE LE PRECOCI DIMISSIONI, VEDI LA INSOLITA RACCOLTA DI FIRME A QUESTO SCOPO.

UNA STRATEGIA MOLTO DISCUTIBILE NON SOLO SUL PIANO DEMOCRATICO MA ANCHE POLITICO. COSA SUCCEDEREBBE SE OGNI OPPOSIZIONE FACESSE LA STESSA COSA?

IL COMPITO DELL'OPPOSIZIONE IN UNA DEMOCRAZIA MATURA È QUELLO DEL CONFRONTO “PROPOSITIVO” CON IL GOVERNO SUI PROBLEMI DEL PAESE E SULLE POSSIBILI SOLUZIONI. NON PUÒ CERTO ESSERE SOLO QUELLO ASPETTARSI CHE POSSA CADERE AD OGNI OCCASIONE, DATA LA SUA ESIGUA MAGGIORANZA AL SENATO. VISTO CHE NONOSTANTE CIÒ ANCORA NON AVVIENE, PROMUOVE UNA RACCOLTA FIRME A QUESTO SCOPO. UNA FATTO PIÙ UNICO CHE RARO.

NEMMENO UN AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO SI PUÒ MANDARE VIA COSÌ. E POI I CITTADINI GIUDICANO ALLA FINE DELLA LEGISLATURA DI 5 ANNI COME È AVVENUTO PER BERLUSCONI, MENTRE IL GOVERNO PRODI È IN CARICA DA 18 MESI SOLTANTO. PERCHÈ QUESTA FRETTA? A MENO CHE CADA DA SOLO, MA FINORA HA RETTO!

INSISTERE A LUNGO CON LA STRATEGIA DELLA SPALLATA O DELL'ATTESA DELLA CADUTA DEL GOVERNO SI RIVELA “CONTROPRODUCENTE” PER IL CENTRODESTRA CHE COMINCIA AD APPARIRE COME UNA FORZA CHE PUNTA A "SFASCIARE" ANZICHÈ "COSTRUIRE" AL SOLO SCOPO DI "RICONQUISTARE" IL GOVERNO DEL PAESE, MA PER FARE COSA? È UNA LINEA PERDENTE CHE "STANCA" E "MORTIFICA" IL SUO ELETTORATO MODERATO E RESPONSABILE.

PARADOSSALMENTE È PROPRIO LA DEBOLEZZA DEL GOVERNO PRODI A COSTITUIRE LA “TRAPPOLA” PER IL CAVALIERE. I SUOI ALLEATI ORA VOGLIONO CHE SI VOLTI PAGINA E SI RECUPERI IL TERRENO PERDUTO.

IL CAVALIERE PERÒ CONTINUA INCURANTE CON LA SUA UNICA STRATEGIA DI CUI È CAPACE E NON RIESCE A LIBERARSI DALLA TRAPPOLA CHE LO PORTERÀ INEVITABILMENTE AL DECLINO.
Raffaele B.

REUTERS
Berlusconi: crisi solo rinviata. Fini: cambiare strategia
venerdì, 16 novembre 2007 9.18

MILANO (Reuters) - La crisi del governo Prodi è solo rinviata, ha detto oggi il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che aveva ipotizzato una "spallata" in Senato in occasione del voto sulla Finanziaria, la cui approvazione, ieri sera, ha invece consolidato l'esecutivo.

Intanto, però, il leader di An Gianfranco Fini avverte: il centrodestra cambi strategia, e non si limiti ad aspettare che il governo cada.

"La crisi di governo è solo rinviata, la maggioranza non c'è più", ha detto Berlusconi oggi intervenendo al telefono alla trasmissione "Panorama del giorno" su Canale 5, e ha aggiunto che "si può prevedere che al Senato, al prossimo provvedimento presentato dal governo, non ci sarà la maggioranza che lo approverà, e il governo cadrà".

"Non ho mai parlato di spallata, ma di implosione del centrosinistra. E l'implosione c'è stata: due formazioni della maggioranza [i Liberaldemocratici di Lamberto Dini e l'Unione democratica di Willer Bordon] hanno annunciato di non farne più parte", ha proseguito Berlusconi.

FINI: OPPOSIZIONE CAMBI STRATEGIA
Oggi il leader di Alleanza Nazionale ed ex ministro degli Esteri Gianfranco Fini ha detto che è necessario che il centrodestra cambi strategia e si concentri sul varo di necessarie riforme, in primis quella della legge elettorale, anziché attendere sterilmente il crollo del governo Prodi.

In quello che suona un appello al leader dell'opposizione Silvio Berlusconi, che continua a chiedere di andare al voto subito e senza riforme, Fini, dalle pagine del Corriere della Sera, ha detto che per il centrodestra è "doveroso riflettere e cambiare strategia" adottandone una "semplice e chiara che parta da un dato politico tanto ovvio quanto fin qui pervicacemente negato da Berlusconi. Il governo cadrà un secondo dopo che si avrà certezza che dopo Prodi non si torna subito alle urne con l'attuale legge elettorale".

Alla richiesta di un commento alla lettera aperta di Fini, Berlusconi ha detto solo: "Se ci sono nuove idee che finora sono mancate io sono pronto a prenderle in considerazione".

Ma, ha aggiunto, "l'unico che si è dato da fare sono io. Credo di esserci riuscito a far implodere la maggioranza. Finora l'unico che si è mobilitato per dare voce alla volontà degli italiani sono io".
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LASTAMPA
Prodi e Veltroni: "La Cdl dialoghi"
Lega, An e Udc: pronti al confronto

Venerdì 16/11/07

Riforme, Berlusconi resta solo.
Casini incalza: «Alla fine anche Forza Italia si siederà al tavolo»


ROMA
La spallata non c’è stata, l’affondo di Silvio Berlusconi è andato a vuoto e ora bisogna sfruttare il 2007 per fare le riforme necessarie al Paese: la modifica della Carta, la revisione dei regolamenti parlamentari e una nuova legge elettorale. Questo il senso delle parole del segretario del Pd, Walter Veltroni, nel giorno dopo l'approvazione della Finanziaria.

«Le regole si scrivono insieme»
«Il dato politico (del voto di ieri sera sulla Finanziaria, ndr) è che la famosa spallata non c’è stata», dice Veltroni. «Ed era stata annunciata più volte». Per Veltroni la la legge elettorale «va cambiata in tempi rapidi», considerando anche che nella Cdl solo Silvio Berlusconi «dice che "quella attuale funziona benissimo"». E la riforma è urgente anche perché, sottolinea Veltroni, se si fosse fatta adesso «avremmo guadagnato molto tempo». E questo vale su tutte le riforme, che, ribadisce Veltroni, vanno fatte sulla base di un dialogo perché «le regole del gioco si scrivono insieme»…
CONTINUA

giovedì, novembre 01, 2007

G8 - COMMISSIONE D'INCHIESTA E LA VERITÀ SU GENOVA

DOPO LA BOCCIATURA DA PARTE DI DI PIETRO E MASTELLA SULLA ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA (CURIOSO, I DUE NON SI PARLANO NEMMENO), PRODI È DECISO AD ANDARE AVANTI FINO IN FONDO E RIPROPORLA ALLE CAMERE PERCHÈ È PREVISTO NEL PROGRAMMA DI GOVERNO SOTTOSCRITTO DA TUTTI GLI ALLEATI, ANCHE DA LORO!

MENTRE LA ROSA NEL PUGNO ERA “ASSENTE”, I DUE MINISTRI HANNO VOTATO INSIEME ALLA CDL E QUINDI “CONTRO” LA COMMISSIONE PERCHÈ, DICONO, NON VOGLIONO METTERE ULTERIORMENTE SOTTO INCHIESTA LA POLIZIA CHE INVECE HA DOVUTO FAR FRONTE AI DISORDINI DI QUEI GIORNI ED ANCHE PERCHÈ SONO GIÀ IN CORSO DEI PROCESSI CONTRO POLIZIOTTI A TUTTI I LIVELLI E LA MAGISTRATURA QUINDI ACCERTERÀ LE LORO RESPONSABILITÀ.

ORA È CHIARO CHE NON È COSÌ PERCHÈ LO SCOPO DELLA COMMISSIONE È QUELLO DI ACCERTARE RESPONSABILITÀ POLITICHE MENTRE LA MAGISTRATURA QUELLE PENALI CHE SONO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PERSONALI. QUESTO DI PIETRO CHE È STATO MAGISTRATO E MASTELLA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA NON POTEVANO NON SAPERLO DATE LE LORO COMPETENZE IN MATERIA!

NON SI PUÒ A PRIORI ESCLUDERE UN SETTORE (QUELLO DELLA POLIZIA) DALL'INCHIESTA PER ACCERTARE TUTTA LA VERITÀ DEI FATTI ACCADUTI. LA COMMISSIONE DEVE POTER INVESTIGARE IN TUTTE LE DIREZIONI PER ACCERTARE LA VERITÀ ALTRIMENTI NON SARÀ POSSIBILE E ALLA FINE SARANNO, NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI "CONDANNATI" SOLO QUEI POLIZIOTTI E QUEI CIVILI CHE HANNO COMMESSO DEI "REATI" E BASTA.

VI SONO MOLTE E CIRCOSTANZIATE DENUNCE E FATTI ACCERTATI CON I MEDIA E TESTIMONIANZE PERFINO DI POLIZIOTTI DI "COINVOLGIMENTI" DI "POLITICI" ALL'INTERNO DEI CENTRI OPERATIVI DURANTE GLI AVVENIMENTI, FATTO ANOMALO IN UNO STATO DEMOCRATICO. MAI ACCADUTO PRIMA AD ECCEZIONE DEL PERIODO "FASCISTA".

VI SONO INSOMMA DELLE RESPONSABILITÀ "POLITICHE" CHE DEVONO ESSERE "ACCERTATE" E CHE POTREBBERO AVERE "DEVIATO" IL COMPORTAMENTO DELLA POLIZIA CON QUELLE NOTE CONSEGUENZE

LA COMMISSIONE SERVIREBBE A FARE “PIENA LUCE” SU TUTTE QUELLE OMBRE CHE STANNO "OFFUSCANDO" L'IMMAGINE DELLA POLIZIA ACCERTANDO EVENTUALI "INTERFERENZE" DI POLITICI CHE NE HANNO "ALTERATO" “ILLEGALMENTE” LA LINEA DI COMANDO FINO A PRODURRE QUELLA GRANDE "CONFUSIONE" CHE STAREBBE ALLA BASE DELLE VIOLAZIONI DI LEGGE DI DIVERSI POLIZIOTTI E QUESTORI CHE SONO OGGI SOTTO PROCESSO.

SI POTREBBE FARE COSÌ LA NECESSARIA “PULIZIA” PER RESTITUIRE SIA ALLA POLIZIA MEDESIMA CHE AL PAESE TUTTO QUELLA IMMAGINE DI “DEMOCRAZIA” E DI CIVILTÀ AL MOMENTO "COMPROMESSI" SIA ALL'INTERNO CHE ALL'ESTERO. ANCHE PER EVITARE CHE SIMILI FENOMENI ABBIANO A RIPETERSI IN ALTRI MOMENTI DIFFICILI.
Raffaele B.

LASTAMPA
G8, Prodi blinda la commissione
Il premier: «E' nel programma,vogliamo la verità su Gonova»
31/10/2007 (20:54)

ROMA
«La commissione d’inchiesta sul G8 di Genova è un impegno preso con il programma del governo che non intendiamo disattendere. La ricerca della verità deve continuare». Il premier Romano Prodi, il giorno dopo la bocciatura nella commissione Affari Costituzionali della Camera della pdl per istituire la commissione d’inchiesta sui fatti di Genova, fa sentire la sua voce e ’bacchettà gli alleati ’disobbedientì: l’Idv e l’Udeur, che hanno votato contro il provvedimento insieme alla Cdl, e la Rosa nel Pugno che era assente.

Anche il segretario del Pd Walter Veltroni prende posizione scrivendo una lunga lettera al sindaco di Genova Marta Vincenzi nella quale afferma che della commissione d’inchiesta «Genova non può fare a meno». La scuola Diaz, la Caserma di Bolzaneto, Piazza Alimonda e Carlo Giuliani, aggiunge, sono ferite che «non si sono ancora rimarginate», per le quali «non c’è che una cura: l’accertamento della verità, di tutta la verità su quanto accadde in quei giorni».

E questo, incalza il capogruppo dell’Ulivo alla Camera Dario Franceschini, può avvenire solo con una commissione d’inchiesta la cui proposta di legge istitutrice verrà comunque portata in Aula, nonostante la bocciatura di ieri. Perchè anche il capo della polizia Antonio Manganelli, ricorda il sindaco di Roma, disse proprio al «giornale di Genova di non avere timori, ma di auspicare anzi l’accertamento» della verità. Anche il Prc e il Pdci, che avevano chiesto l’intervento di Prodi, fanno sapere di essere pronti a chiedere alla prossima conferenza dei capigruppo di Montecitorio che la proposta di legge venga inserita all’ordine del giorno dei lavori dell’Aula.

La Cdl insorge e protesta contro quella che definisce «una forzatura». L’Udc si appella al presidente della commissione Affari Costituzionali Luciano Violante affinchè archivi il testo bocciato, mentre FI chiede a gran voce che si faccia una commissione «equilibrata» che indaghi cioè soprattutto sui manifestanti. Una richiesta pressochè analoga a quella dell’Idv e dell’Udeur. Antonio Di Pietro infatti vuole «una commissione che non sia di parte», mentre il capogruppo del Campanile Mauro Fabris dà la disponibilità dei deputati Udeur a votare un «testo rivisto» con una commissione che non indaghi «solo sulle forze dell’ordine». Clemente Mastella però insiste sul ’nò al testo affermando che «il programma non è certo la bibbia e che può essere cambiato».

Le rassicurazioni del premier, di Veltroni e anche di Massimo D’Alema sul fatto che la pdl arriverà comunque in Aula sembrano rasserenare la sinistra radicale, soprattutto al Senato dove il governo è a ’rischio-Finanziarià. La senatrice del Prc Heidi Giuliani, che aveva minacciato di dimettersi per protesta, definisce «rassicuranti» le loro parole. E proprio di lei si era parlato, secondo quanto si è appreso, nell’incontro di oggi tra il segretario del Prc Franco Giordano e Walter Veltroni. Alla Camera però Francesco Caruso (Prc) conferma la sua intenzione di aderire alla manifestazione del 17 novembre a Genova «contro il tentativo di criminalizzare i movimenti». Oggi intanto, mentre si arroventano le polemiche tra i poli, la Corte d’Assise di Cosenza acquisisce intercettazioni telefoniche e ambientali relative ai G8 di Genova e Napoli; e l’ex carabiniere Mario Placanica, accusato di aver ucciso Carlo Giuliani, annuncia una nuova perizia balistica che potrebbe dimostrare come non siano stati suoi i colpi che hanno tolto la vita al giovane manifestante.