lunedì, marzo 31, 2008

ALITALIA DECOLLA CON FIUMICINO

A DIMOSTRAZIONE DI QUANTO GRAVAVA LA MALPENSA SULL'ALITALIA CON GLI ALTISSIMI COSTI DI GESTIONE TRA IL PERSONALE DA TENERE IN LOCO (IN TRASFERTA PERMANENTE) E IL COSTO D'USO DELL'AEROPORTO CHE NON “GIUSTIFICAVA” LO SCARSO TRAFFICO CHE HA GENERATO PER ANNI, È BASTATO TRASFERIRE I VOLI DA MALPENSA A FIUMICINO PER VEDERE “IMPENNARSI” IL TRAFFICO A VISTA D'OCCHIO AL TAL PUNTO CHE HA MESSO A DURA PROVA LA COMPAGNIA DI BANDIERA A FARVI FRONTE E CON SUCCESSO.

BASTEREBBE CONTINUARE COSÌ PER UN CERTO TEMPO PER COSTRINGERE VERAMENTE AIR FRANCE A RIVALUTARE L’ALITALIA ED A CONCLUDERE LA TRATTATIVA CON MAGGIOR FAVORE DI OGGI.

È EVIDENTE CHE LA MALPENSA NON ERA PRONTA PER ASSUMERE IL RUOLO DI HUB AEROPORTUALE PER MANCANZA DELLE NECESSARIE INFRASTRUTTURE E PER IL NUMERO ESUBERANTE DI AREOPORTI PRESENTI AL NORD.

QUELL'ACCORDO TRA ALITALIA E MALPENSA SI RIVELA PER QUELLO CHE ERA E CIOÈ DI TIPO "POLITICO" VOLUTO DALLA LEGA E SOSTENUTO DALL'ALLORA GOVERNO BERLUSCONI AL SOLO VANTAGGIO DI MALPENSA. ESSI HANNO "MUNTO" L'ALITALIA FINO AD UCCIDERLA! A LORO INTERESSA SOLO IL DESTINO DELL'AEROPORTO, DELL'ALITALIA NON GLIENE FREGA NIENTE!

LA SPARATA DELLA "CORDATA ITALIANA" CHE ANCHE SE FOSSE VERA (MOLTO IMPROBABILE VISTO I PRECEDENTI DEL PERSONAGGIO E LE VARIE SMENTITE) POTREBBE ESSERE AL MASSIMO SOLO DI TIPO “FINANZIARIO” E NON INDUSTRIALE (NON VI SONO COMPAGNIE AEREE COINVOLTE) DI CUI INVECE HA ANCHE BISOGNO L'ALITALIA. QUINDI AL MASSIMO SERVIREBBE SOLO A RIPIANARE IL DEBITO PER UN TEMPO LIMITATO E POI SI RITORNEREBBE ALLA SITUAZIONE DI OGGI.
Raffaele B.

ANSA
ALITALIA: FIUMICINO; GLI ADDETTI, COME FOSSERO GIORNI ESODO
31/03/2008 15:57

(ANSA) - FIUMICINO (ROMA) - ''Qui e' come quando in pista dai un colpo di acceleratore a una Ferrari: da un giorno all'altro i passeggeri sono aumentati anche a vista d'occhio e tutte le strutture sono sotto pressione. Ma ce la facciamo, e chi sa che questo cambiamento non possa essere di buon auspicio anche per la soluzione della vertenza Alitalia''. E' il commento dell'addetta ad uno dei banchi di check-in informazioni di Fiumicino che anche oggi, secondo giorno del nuovo orario estivo con l'arrivo dei voli ex Malpensa, sembra reggere senza problemi di rilievo al sensibile incremento del traffico di aeromobili e viaggiatori. La similitudine della hostess di terra e' confermata anche da altri addetti dello scalo aereo della Capitale. ''Il nostro lavoro si e' improvvisamente impennato - dice Daniela Lo Curto, stagionale della societa' di pulizie Cooperativa Fedra - Ieri non facevamo in tempo a tenere puliti i bagni, sembrava di essere in pieno periodo di esodo estivo. E cosi' il nostro orario e' passato da 6 a 8 ore: guadagnare un po' di piu' ci fa piacere, pero' e' pesante. E comunque ci dispiace per i problemi di chi lavora a Malpensa''. Soddisfazione da parte di bar, ristoranti e negozi. Questa mattina i negozi del satellite internazionale, quello da cui partono i voli intercontinentali, erano affollati: non solo quelli di articoli tecnologici e di telefonia, ma anche le firme chic del made in Italy. Tanti stranieri, soprattutto quelli diretti nel Nord America, Boston, Miami, Chicago , Toronto e col secondo volo su New York. Ai bar, soprattutto nelle ore del mattino, la fila era molto piu' lunga del solito: ''E' come se si fosse creata un'onda d'urto - ha detto un addetto alla cassa - molto positiva per Fiumicino e per Roma. D'altra parte, quelli tornati erano voli gia' di competenza di questo aeroporto prima che fossero trasferiti a suo tempo a Malpensa''.(ANSA). Y17-GB

venerdì, marzo 28, 2008

IL NO DI WALTER A VESPA SENZA IL FACCIA A FACCIA

LA NOTIZIA RIPORTATA DAI MEDIA TELEVISIVI PIÙ DIFFUSI (TG1, TG2, RAINEWS24, MEDIASET) È SINTOMATICA DELLA "MANIPOLAZIONE" INTESA A LASCIAR CREDERE AI TELESPETTATORI DISATTENTI CHE IL "RIFIUTO" DI WALTER VELTRONI DEL PD DI ANDARE DA VESPA A "PORTA A PORTA" CORRISPONDA ALLA "PAURA" DEL "FACCIA A FACCIA" CON BERLUSCONI.

I REPORTAGE DEI VARI GIORNALISTI CHE SI SONO SUCCEDUTI NEI VARI SERVIZI NON LO HANNO MAI SPIEGATO CHIARAMENTE. HANNO INVECE MOSTRATO SOLO L'ASPETTO IN BASE ALLE REGOLE SULLA "PAR CONDICIO" CHE IMPEDIREBBE A QUESTO PUNTO AL CAVALIERE DI ANDARCI LUI E CHE PER QUESTO NE DENUNCIAVA L'INGIUSTIZIA!

INSOMMA NON È STATA COMUNICATA LA NOTIZIA, MA RACCONTATA LA VERSIONE DEL CAVALIERE DI UNA SORTA DI "VIOLENZA" PERPETRATA DA VELTRONI AI SUOI DANNI ALLA QUALE IL DIRETTORE CAPPON SI È SENTITO IN DOVERE DI FARGLI UNA SMENTITA DI FRONTE ALL'ACCUSA CHE LA RAI SIA IN MANO ALLA SINISTRA! UN VERO E PROPRIO DEPISTAGGIO MEDIATICO MESSO IN ATTO DA GENTE SUBDOLAMENTE ESPERTA IN QUESTO CAMPO.

LA VERA NOTIZIA INVECE È CHE VELTRONI HA "RIFIUTATO" DI ANDARE DA VESPA PERCHÉ SENZA IL FACCIA A FACCIA E SOLO CON LE INTERVISTE DEI SOLITI GIORNALISTI, COME GIÀ AVVENUTO!

STRANAMENTE INVECE IL CAVALIERE "STRILLA" NON PERCHÈ NON CI SIA IL FACCIA A FACCIA, CHE A SUO DIRE NON TEME AFFATTO, MA CHE NON POSSA ANDARCI LUI A FARSI INTERVISTARE COME SUO SOLITO SENZA CONTRADDITTORIO! L'ARTICOLO SUL TEMPO LO RIPORTA IN MODO CHIARO!

UNA "MACCHIETTA" DEGNA DEI PEGGIORI SALTIBANCHI CON LA QUALE SI TENTA GOFFAMENTE DI "NASCONDERE" LA PROPRIA "PAURA" A CONFRONTARSI IN TV AD ARMI PARI DI FRONTE AGLI ELETTORI COME SI CONVIENE AD UN PAESE DEMOCRATICO.
Raffaele B.

RAINEWS24
Berlusconi: Rai dominata dalla sinistra
Roma 27 marzo 2008

La decisione di Walter Veltroni di non andare a Porta a Porta, impedendo cosi' al leader dell'opposizione di andare in televisione, "è una violenza inaccettabile e gli italiani devono sapere che la Rai è ancora in mano alla sinistra che la domina come e quando vuole". Lo ha detto Silvio Berlusconi, leader del Pdl, poco prima di parlare davanti all'assemblea di Confartigianato.

"La par condicio - ha aggiunto Berlusconi - non c'entra niente, c'entra un atto violento da parte di Veltroni che ha detto: 'Non voglio andare a rispondere ai giornalisti' ". Il leader del Pd, ha proseguito, Berlusconi, "è stanco e lo capisco ma il fatto che lui non voglia andare non significa che il leader dell'opposizione non possa andare in televisione. Si tratta di una violenza inaccettabile e gli italiani devono sapere che la Rai è ancora in mano alla sinistra che la domina come e quando vuole".

Cappon: dalla Rai nessun intervento politico
"Noi - commenta Cappon a margine della presentazione della XVI Giornata di primavera organizzata dal Fai - non entriamo nelle questioni politiche. C'e' una competizione in ncorso e ognuno usa le proprie argomentazioni". Quello che la Rai deve fare, ricorda Cappon, "e' garantire un terreno neutrale. Ci sono delle regole. Noi siamo stati anche richiamati dalla Authority al rispetto di queste regole. E abbiamo ritenuto che, soprattutto per gli esponenti di magior rilievo, dovesse eserci una rappresentazione paritaria delle posizioni". Da parte della Rai, conclude, "nessun intervento, semplicemente la volonta' di predisporre un terreno equilibrato per tutti".


ILTEMPO
Walter fa saltare Porta a Porta
Maurizio Gallo
27/03/2008

Mostrano i muscoli. Scalciano come torelli nell'arena. Lanciano guanti di sfida per un duello senza esclusione di colpi.

Ma è un combattimento destinato a restare sulla carta, perché l'«arbitro» chiamato par condicio non permetterà che salgano sul ring televisivo. I giorni passano e la possibilità di un faccia a faccia fra Veltroni e Berlusconi appare sempre più remota. Ieri perfino una partecipazione «supplementare», e singola, dei due principali candidati premier a «Porta a Porta», è sfumata a causa del rifiuto di Walter e della conseguente applicazione della legge sulle condizioni di parità nella campagna elettorale. Se il confronto diretto non si può fare, ha fatto sapere il segretario del Pd, allora non vengo. E, in base alle regole, il niet di Walter ha determinato la cancellazione anche della puntata con il Cavaliere in programma per oggi.

La redazione diretta da Bruno Vespa ha spiegato come sono andate le cose. Lo staff di Veltroni avrebbe chiesto di poter partecipare a una puntata della trasmissione nell'ultima settimana prima del voto, per poi ritirare la disponibilità del leader del Pd. «Nei giorni precedenti la settimana Santa, il portavoce del Pd Piero Martino - dicono alla Rai - ha contattato la nostra Antonella Martinelli per manifestare la disponibilità di Veltroni a una trasmissione che precedesse quella già fissata per l'ultima settimana prima delle elezioni. Il diverso peso di partiti e coalizioni prevedeva un confronto con altro interlocutore per Bertinotti e Casini e una presenza singola di Berlusconi e Veltroni». Poi, ottenuta la disponibilità di tre candidati, Veltroni ha fatto sapere «che i suoi impegni non gli avrebbero consentito di partecipare in nessuna data possibile, né in questa, né nella prossima settimana. A un rinnovato invito di questo pomeriggio a Veltroni - continua la nota - il portavoce del Pd ha risposto che la settimana prossima il segretario avrebbe annullato i suoi impegni in Sardegna soltanto per un faccia a faccia con Berlusconi. Com'è ovvio, siamo pronti ad ospitarlo fin dall'inizio della campagna elettorale, ma ovviamente non possiamo imporlo a chi si richiama alle decisioni della Vigilanza».

Diversa la versione del Pd: «Abbiamo dato la disponibilità di Veltroni per la trasmissione del 9 aprile - precisa Piero Martino - Abbiamo poi valutato insieme alla redazione la possibilità di offrire un'ulteriore disponibilità di Veltroni compatibilmente agli impegni già fissati per il tour nelle 11 province italiane. Abbiamo comunicato tempestivamente, in quei giorni - riferisce ancora il capoufficio stampa del Pd - che il nostro segretario non sarebbe potuto essere presente per gli impegni citati se non alla puntata già concordata del 9 aprile alla quale seguirà il 10 una puntata con Berlusconi. In quegli stessi giorni però la redazione ci ha comunicato che avrebbero in ogni caso invitato a un'altra puntata il leader del Pdl, per il 27 marzo».

Insomma, alla luce di quanto accaduto il confronto appare improbabile. Eppure, a parole, ambedue i leader dei maggiori schieramenti in campo sembrano disposti a darsele, metaforicamente, di santa ragione. «Io sono in grado di stracciare qualunque avversario, perchè io nella mia vita ho fatto tutto ciò che gli altri non hanno fatto. Io sono un uomo di fatti gli altri sono uomini di parole. I fatti vincono sulle parole», sottolinea il Cavaliere. «Vorrei fare il dibattito tv come succede in tutte le democrazie occidentali. Sono pronto a farlo dove, quando e come vuole lui. Vuole farlo sulle sue reti? - attacca l'ex sindaco di Roma - Vado lì, ma non scappi, perchè il confronto è il sale della democrazia e i cittadini devono poter decidere». L'impressione, però, è che il primo, sulla carta già in vantaggio, non abbia alcun interesse a un duello tv con l'avversario. E quest'ultimo, sapiente giocoliere mediatico, pur di oscurare Berlusca è disposto anche a rinunciare a una seduta nella «terza Camera» di Vespa.

mercoledì, marzo 26, 2008

PAR CONDICIO - LA GROSSA SCUSA DEL CAVALIERE

NONOSTANTE BERLUSCONI ABBIA ESPRESSO LA SUA DISPONIBILITÀ AL “FACCIA A FACCIA” CON VELTRONI, QUESTA VOLTA È IL PDL A TRINCERARSI DIETRO LA PAR CONDICIO! SECONDO LORO IL “FACCIA A FACCIA” NON SI PUÒ FARE PERCHÉ, QUELLA FAMIGERATA LEGGE VOLUTA DA PRODI, LO PROIBISCE.

STRANO PERCHÈ ALLE ULTIME ELEZIONI SI È AVUTO UN MEMORABILE “FACCIA A FACCIA” TRA I DUE LEADERS IN TV. RICORDATE? IN QUELLA OCCASIONE BERLUSCONI FECE IL FAMOSO SCOOP SULL'ABOLIZIONE DELL'ICI PROPRIO ALLA FINE DELL'INCONTRO SENZA POSSIBILITÀ DI REPLICA!

ALLORA C'ERA LA STESSA LEGGE E NESSUNO AVEVA DETTO CHE PROIBIVA I “FACCIA A FACCIA” TRA I LEADERS MAGGIORI. ANZI IN UNA PRIMA FASE FU LO STESSO CAVALIERE A "SFIDARE" PRODI IN TV E MINACCIÒ DI FARE COMUNQUE IL CONFRONTO CON UNA “SEDIA VUOTA” SE NON FOSSE VENUTO! CHI L'HA DIMENTICATO?

INSOMMA, DATI I PRECEDENTI SI PUÒ TRANQUILLAMENTE AFFERMARE CHE LA “PAR CONDICIO” NON IMPEDISCE AFFATTO I “FACCIA A FACCIA”, ANCHE PERCHÈ SI FA FRA I VARI LEADERS TUTTI I GIORNI IN TV. PERCHÈ QUELLI DEI MAGGIORI PARTITI NON SI POTREBBERO FARE? STRANO! OPPURE È EVIDENTE CHE SIAMO DI FRONTE AD UNA “SCUSA” GROSSA COME UNA CASA.

È CHIARO CHE NON PUÒ ESSERE LA PAR CONDICIO L'IMPEDIMENTO, ANCHE PERCHÈ NÈ IL CAVALIERE CON LE SUE TV, NÈ TUTTO IL CENTRODESTRA LO HANNO MAI RISPETTATO (MEDIASET VIENE CONTINUAMENTE CONDANNATO PER QUESTO).

LA VERITÀ È UN'ALTRA INVECE. MENTRE DA UN LATO IL CAVALIERE VORREBBE TOGLIERE DI MEZZO QUELLA LEGGE CHE GLI PROCURA TANTE MULTE, DALL'ALTRA NON PENSA MINIMAMENTE AD "AFFRONTARE" VELTRONI IN TV PER ALMENO DUE RAGIONI IMPORTANTI:
1. RISCHIO "INUTILE" POICHÈ I SONDAGGI SAREBBERO GIÀ FAVOREVOLI A LUI.
2. ALTRO RISCHIO "INUTILE" POICHÈ SI NOTEREBBE LA DIFFERENZA DI ETÀ CHE DANNEGGIA LA SUA IMMAGINE IN TV!


IN ALTRE PAROLE, A DIFFERENZA DI QUANDO AVVENNE CON PRODI, ALLORA I SONDAGGI GLI ERANO SFAVOREVOLI (RISCHIO UTILE), ORA AL CAVALIERE NON CONVIENE IL CONFRONTO IN TV CON VELTRONI (RISCHIO INUTILE). SI RICORDI CHE BERLUSCONI È SEMPRE GUIDATO DAI SONDAGGI E DALLA IMMAGINE.

MA NON PUÒ DIRE APERTAMENTE DI “RIFIUTARLO” E ALLORA LASCIA CHE I SUOI USINO LA STORIELLA DELLA MICIDIALE LEGGE DELLA PAR CONDICIO DA ABOLIRE PRIMA. FURBESCO NO?

MA CHI L'HA DETTO POI CHE I SONDAGGI SIANO INFALLIBILI? IL NUMERO DEGLI ELETTORI INDECISI È ALTO OLTRE IL 25% SUFFICIENTE A CAPOVOLGERE TUTTI I PRONOSTICI!
Raffaele B.

ILTEMPO
ELEZIONI: GENTILONI, SE BERLUSCONI NON SE LA SENTE DICA NO A DUELLO TV

Roma, 25 mar. - (Adnkronos) - "Quello del faccia a faccia e' un diritto degli italiani e penso che per i leader delle due maggiori forze politiche sia anche un dovere realizzarli. Se poi Berlusconi non se la sente, abbia l'onesta' di dirlo, senza cercare alibi nelle regole in vigore che, invece, consentono i faccia a faccia, come sono stati fatti in passato e come si continuano a fare ogni sera tra diversi candidati premier.
Alla fine il faccia a faccia tra Veltroni e Berlusconi si fara'". Lo afferma in una nota Paolo Gentiloni del Pd.

ILTEMPO
Si fa rovente la polemica sul confronto televisvo tra ...
25/03/2008

Si fa rovente la polemica sul confronto televisvo tra Veltroni e Berlusconi. Nei giorni scorsi il portavoce del Cavaliere, Paolo Bonaiuti, aveva frenato sulla possibilità di combinare il faccia a faccia prima dell'abolizione della par condicio. Il leader del Pdl, invece, si era detto favorevole almeno in linea di principio.

E facendo perno su questa divergenza gli avversari di Silvio partono all'attacco.
«Sul confronto televisivo tra Veltroni e Berlusconi è giunto il momento di sciogliere il nodo: o i consiglieri del leader della Pdl sono disponibili all'incontro televisivo, oppure è bene che dicano il perché ostentano questo gran rifiuto - sostiene il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Giorgio Merlo, del Pd – È inutile girare attorno all'ostacolo, accampando di volta in volta la par condicio, il regolamento della Commissione di Vigilanza o le interpretazioni, ovviamente interessate, del Presidente Landolfi.

Come tutti sanno sono un insieme di giustificazioni, anche un pò patetiche, che vengono accampate pur di non accedere al confronto televisivo». Per Marco Beltrandi, deputato radicale e membro della Vigilanza, anche con la par condicio la Rai potrebbe «realizzare confronti tra candidati premier, quattro o cinque alla volta, come prescritto anche dal regolamento approvato in Vigilanza». Rincara la dose il coordinatore del Pd: «Berlusconi dice di volere il faccia a faccia televisivo con Veltroni. I suoi collaboratori dicono l'esatto contrario.

A chi dobbiamo credere? Il Cavaliere è imbrigliato dai suoi? Oppure è tutto un gioco delle parti che segnala una vera preoccupazione davanti al confronto? - si chiede Goffredo Bettini - Crediamo che gli italiani abbiano il diritto di pretendere un confronto chiaro sui programmi dei due schieramenti, un faccia a faccia che permetta di valutare le qualità e le personalità dei leader. Sottrarsi a questo confronto è un errore e un danno. Chi
sceglie questa strada dovrà renderne conto agli elettori». Gli risponde Francesco Giro, deputato di FI: «Il panico nel quale è caduto Bettini non è un buon motivo per convincerci della necessità di un confronto tv fra Berlusconi e Veltroni. Bettini non è un giudice neutrale. È il guru di Veltroni, il suo primo consigliere politico e teorico del nuovo partito democratico», afferma. Per il responsabile comunicazione dei Democratrici «si sta creando una situazione ridicola e paradossale. Berlusconi finge disponibilità ad un confronto televisivo con Veltroni per poi dare mandato ai suoi collaboratori di affermare che il confronto è impossibile - osserva Ermete Realacci - Si chiede ogni giorno l'abolizione della par condicio, mentre questa viene sistematicamente violata dai tg Mediaset che hanno dedicato a Berlusconi e al Pdl un tempo quasi doppio di quello dato a Walter Veltroni.

Capisco l'imbarazzo di un Berlusconi ormai all'ennesima replica – conclude Realacci - ad accettare il confronto, ma i cittadini italiani hanno il diritto di verificare le effettive proposte e qualità di chi si candida a governali. È una questione di elementare democrazia».

E, fuori dalla mischia dei due «big», il leader socialista Boselli invita a fare i confronti «tra tutti i candidati e non solo tra Berlusconi e Veltroni, perchè fino a prova del contrario, le elezioni si devono ancora svolgere e non ci sono solo i loro due partiti in campo».

domenica, marzo 23, 2008

IL CAVALIERE E LA FURBATA ELETTORALE SULL'ALITALIA

NON SI SONO ANCORA SPENTE LE POLEMICHE SULLE SUE PRECEDENTI "USCITE", IL CAVALIERE NE FA UN'ALTRA, QUESTA VOLTA PIÙ GROSSA E AZZARDATA CHE MAI.

CON GIÀ DIMOSTRATA FURBIZIA DECIDE DI TRASCINARE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE LA QUESTIONE ALITALIA CON I SUOI 11.000 DIPENDENTI, NEL TENTATIVO DI ACCREDITARSI COME L'UOMO DELLA PROVVIDENZA CHE, CONTRARIAMENTE QUANTO FATTO DAL GOVERNO PRODI, POTRÀ RISOLVERE IL PROBLEMA CON LA SODDISFAZIONE DEI DIPENDENTI SALVAGUARDANDO PERSINO L'ITALIANITÀ DELLA COMPAGNIA.

NATURALMENTE LA CORDATA CHE ANNUNCIA NON POTRÀ FARE UNA PROPOSTA CHE DOPO DI 3-4 SETTIMANE CIOÈ A ELEZIONI GIÀ FATTE. È UNA FURBATA DEGNA DEL PERSONAGGIO, FATTA SENZA SCRUPOLO AI DANNI DELLE "VITTIME" CUI PROMETTE DI "SALVARE" A PATTO, OVVIAMENTE CHE VINCA LE ELEZIONI.

DI TEMPO NE HANNO AVUTO ECCOME (15 MESI) ANCHE PER STUDIARSI TUTTA LA CONTABILITÀ E QUESTA AZIONE TARDIVA DIMOSTRA TUTTA LA SUA STRUMENTALITÀ ELETTORALE. SI VEDE AD OCCHIO NUDO!

UN CLASSICO NELLA STORIA ELETTORALE DEL NOSTRO PAESE. AI TEMPI DI LAURO, SINDACO MONARCHICO DI NAPOLI (ANNI 50), AGLI ELETTORI POVERI FACEVA "REGALARE" UNA SCARPA CIASCUNO E SOLO DOPO LA SUA VITTORIA CONSEGNAVA L'ALTRA. COME SI VEDE LA TECNICA SI È EVOLUTA! QUESTA VOLTA È FATTA SULLA PELLE E SULLE SPERANZE DI MIGLIAIA DI PERSONE E SUL DESTINO DELLA COMPAGNIA.

L'AZZARDO STA NEL FATTO CHE IN CASO DI VITTORIA, BERLUSCONI SI RITROVI NELLA IMPOSSIBILITÀ DI RISOLVERE IL PROBLEMA DELL'ALITALIA NELL'AMBITO DEL LIBERO MERCATO E "TENTI" DI REALIZZARE UN “FINANZIAMENTO STATALE” (A CARICO DEI CONTRIBUENTI) PUR DI TENERE LONTANO I FRANCESI E SALVARE COSÌ LA FACCIA DI FRONTE AL PAESE.

TALE "ATTO" PERÒ VERRÀ PRONTAMENTE BOCCIATO DALL'EUROPA CHE NON TOLLERA "AIUTI DI STATO" RIPORTANDO L'INTERA VICENDA AL PUNTO DI PARTENZA "SENZA" L'UNICA OFFERTA ESISTENTE. CON LE CASSE ORMAI COMPLETAMENTE VUOTE L'ALITALIA CHIUDERÀ I BATTENTI CON BUONA PACE DI TUTTI.

IL CAVALIERE E I SUOI ALLEATI TENTERANNO DI “COPRIRE” IL FALLIMENTO CON UN'ENNESIMA MENZOGNA! CANDIDAMENTE “DIRANNO” CHE AVRANNO FATTO DI TUTTO PER “SALVARE” L'ALITALIA LASCIATA IN PESANTE EREDITÀ DALLE SINISTRE, MA DOVRANNO FARE AFFIDAMENTO SOLO ALLA SCARSA MEMORIA DI QUEI POCHI ELETTORI CHE NON RICORDERANNO CHE LA SUA GESTIONE E QUELLA DI MALPENSA ERANO E SONO TUTT'ORA AFFIDATE A UOMINI DEL CENTRO-DESTRA E LEGA!
Raffaele B.

ZAFURMENT.BLOG.LASTAMPA
La cordata
20/03/08

La vicenda che in questi giorni sta coinvolgendo Alitalia è a dir poco surreale: temi come l'orgoglio italico e la sopravvivenza di Malpensa, messi in campo a sproposito, danno ancora l'impressione di una classe politica che, ben lungi dall'avere una visione realistica del presente, spera ancora e sempre di risolvere le questioni secondo vecchie logiche di spartizione e sotto il cappello dell'unità nazionale, alla faccia della globalizzazione per parlare della quale organizzano magari dei dibattiti. Però, di fronte alla possibilità che 11000 persone restino a casa quello che ci si aspetta come minimo è che la classe politica del paese metta da parte le polemiche maggioranza-opposizione e cerchi la soluzione meno indolore. Viceversa (e come poteva essere diversamente?) il tema è diventato un cavallo di battaglia elettorale dell'onorevole Berlusconi, il quale ha parlato di dilettantismo del governo nella gestione della situazione ed ha messo in campo una fantomatica cordata capeggiata da AirOne, con Banca Intesa alle spalle (la quale banca ha subito smentito) e, udite udite, addirittura i figli del Cavaliere. Il quale probabilmente ha considerato che se l'ultima volta ha perso le elezioni per circa duemila voti, questa volta le potrebbe vincere grazie all'appoggio dei dipendenti Alitalia, che sono in numero ben maggiore.

Vogliamo fare una previsione su come potrebbero andare le cose? Airfrance, dopo aver fatto la sua proposta, sentendo che le reazioni dei sindacati e di parte del mondo politico italiano sono ostili, attende l'esito delle elezioni per avere il via libera (e garanzie sufficienti) da parte del nuovo governo. Passano un paio di mesi durante i quali la situazione finanziaria di Alitalia, ormai senza guida, peggiora ulteriormente. Il centro-destra vince (di misura) le elezioni, Berlusconi nuovo premier pensa di mettere le mani sul vettore, unendo l'utile (personale) al dilettevole (passare per salvatore della patria). I francesi capiscono che il gioco si fa sporco e mollano la presa. La cordata vacilla, Berlusconi cerca di inventarsi qualche finanziamento statale per far tornare i conti che viene prontamente bocciato dall'Unione Europea. Dopo anni di accanimento terapeutico Alitalia esala finalmente l'ultimo respiro.
Berlusconi e i sindacati, come un chirurgo che abbia appena lasciato il proprio bisturi nel cuore di un cardiopatico, si trovano concordi nel sostenere che non c'era più nulla da fare, loro hanno fatto il possibile. Il primo aggiunge che è l'eredità lasciata dalle sinistre. Amen.

UNITA
Piersilvio Airways
Marco Travaglio
21.03.08


...Un tizio, uno a caso, mettiamo Berlusconi, diventa presidente del Consiglio nel 2001 e si incarica di mandare definitivamente a picco un’azienda pubblica già cagionevole di salute. Per essere sicuro che non ne resterà più traccia, la affida nelle mani sicure della Lega e di An, che ci giochicchiano per l’intera legislatura con i loro leggendari supermanager. Si comincia con l’ex deputato leghista Giuseppe Bonomi, promosso presidente di Alitalia e rimasto celebre per aver sponsorizzato i mondiali di equitazione indoor salto a ostacoli, ad Assago (Milano), dove lui stesso si esibì in sella al suo cavallo baio.
Poi Bonomi viene spedito alla Sea (Linate e Malpensa) e ad Alitalia arriva un fedelissimo di Fini: Marco Zanichelli. Ma subito Tremonti litiga con Fini: «Giù le mani da Alitalia, non c’è più una lira». Zanichelli, preso fra le risse di potere del Cdl, se ne va dopo appena 70 giorni, rimpiazzato dall’ottimo Giancarlo Cimoli, che aveva già fatto così bene alle Ferrovie. Il tempo di scortare la compagnia verso il burrone, poi anche lui leva il disturbo, con una modica liquidazione di 5 milioni di euro.

A quel punto, affondata la flotta, il Cainano se ne va in ferie per un paio d’anni. E al suo posto arriva gente seria, come Prodi e Padoa Schioppa che tentarono di riparare ai guasti suoi. Quando ce la stanno per fare, trovando Airfrance interessata a rilevare un bidone che brucia 1 milione e ha perso 15 miliardi in 15 anni, riecco l’Attila di Arcore che, travestito da Buon Samaritano, tenta di sabotare la trattativa con l’aiuto consapevole di Bobo Formigoni, Bobo Maroni e Morticia Moratti e l’aiuto inconsapevole dei soliti sindacati miopi. Dice che compra tutto lui, anzi «i miei figli», più il celebre Toto, naturalmente coi soldi degli altri: o delle banche, o dello Stato. ...
CONTINUA

domenica, marzo 16, 2008

BERLUSCONI E PDL SPROFONDANO IN CONFUSIONE?

ALL'INDOMANI DELLA POLEMICA SULLA PRECARIA, ABBIAMO L'USCITA DELL'EX MINISTRO DELLA DIFESA MARTINO, DEL PRECEDENTE GOVERNO BERLUSCONI, CHE PROPONE ADDIRITTURA DI ABBANDONARE IL LIBANO DOVE I NOSTRI SOLDATI FANNO "IMPIEGO DI PACE" POICHÈ SI FRAPPONGONO IN QUELLA ZONA FRA GLI HERZOBOLLAH E GLI ISRAELIANI AL FINE DI IMPEDIRE POSSIBILI SCONTRI CHE MINANO I NEGOZIATI DI PACE IN CORSO, PER POTERLI INVECE IMPIEGARE IN AFGHANISTAN ED UDITE UDITE, IN IRAQ. E QUESTA VOLTA IN "IMPIEGO DI GUERRA" CON DOTAZIONI ADEGUATE AL COMBATTIMENTO DIRETTO CONTRO I TALEBANI E TERRORISTI.

IN UNA FASE IN CUI SI VA AD UN RIPENSAMENTO SULLA STRATEGIA DA PARTE DI TUTTE LE FORZE IN CAMPO, IN IRAQ, PERSINO GLI AMERICANI PENSANO DI ANDARSENE, L'EX MINISTRO RIMARREBBE SOLO.

RESOSI CONTO DELLA “SPARATA” IL CAVALIERE CORRE SUBITO AI RIPARI PER “SMENTIRE” LA DICHIARAZIONE, MA LASCIA CHE SI VADA COMUNQUE AD UNA MODIFICA DEL PROTOCOLLO D'INGAGGIO DEI NOSTRI SOLDATI CHE OPERANO IN LIBANO CON IL TENTATIVO DI TRASFORMARLI IN IMPIEGO DI "GUERRA" COME GIÀ FATTO IN IRAQ QUANDO ERA AL GOVERNO. NATURALMENTE NON RIPORTA LA CALMA DEL TUTTO E LE POLEMICHE CONTINUANO!

DI QUESTI GIORNI UN'ALTRA “SMENTITA” DI UNA SUA DICHIARAZIONE QUESTA VOLTA SULLE PENSIONI. IL CAVALIERE AVEVA DICHIARATO CHE RITORNERÀ ALLA RIFORMA MARONI DEL “GROSSO SCALONE” PAVENTANDO UN ULTERIORE AGGRAVAMENTO PER FARE FRONTE ALLA CRISI FINANZIARIA INTERNAZIONALE IN ARRIVO! INSOMMA IL CAVALIERE, SE ELETTO, PAGHEREBBE LA CRISI FINANZIARIA CON LE MISEREVOLI PENSIONI DEI CITTADINI CHE DOVREBBERO VOTARLO!

NATURALMENTE, ANCHE QUESTA VOLTA, RESOSI CONTO DELLA “SPARATA” CORRE AI RIPARI E “NEGA” COME SUO STILE DI AVER FATTO QUELLA DICHIARAZIONE A CERNOBBIO DI FRONTE AI RAPPRESENTANTI DEI PICCOLI IMPRENDITORI DELLA CONFCOMMERCIO.

IL DANNO D'IMMAGINE E L'ALLARME SUSCITATO SONO ORMAI SCATTATI.
QUESTI ULTIMI ARGOMENTI “SCOTTANO” E “TOCCANO” DAL VIVO DIRETTAMENTE UN VASTO ELETTORATO DI CUI GRAN PARTE “VOTA” BERLUSCONI!

COSA SUCCEDE AL CAVALIERE? COSA SUCCEDE AL PDL? UNA SEQUELA DI GAFFE E DI ERRORI POLITICI DI QUESTE GRAVITÀ NON FA CERTO BENE ALLA LORO IMMAGINE E CREDIBILITÀ DI FRONTE AL LORO STESSO ELETTORATO IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE! PERCHÈ LO FANNO ALLORA?

UN IPOTESI PUÒ ESSERE QUESTA: O BERLUSCONI HA DECISO DI PERDERE E CONSEGNARE LA VITTORIA AL PD DI VELTRONI OPPURE IL PDL STA "SPROFONDANDO" IN UNA TREMENDA "CONFUSIONE" INTERNA CUI NEMMENO LO STESSO CAVALIERE RIESCE PIÙ A CONTROLLARE!

PER ME È DIFFICILE CHE POSSA ESSERE LA PRIMA IPOTESI! CHE NE DITE?
Raffaele B.

REPUBBLICA
E' scontro sulle pensioni
Poi Berlusconi ci ripensa
(16 marzo 2008)
Dura replica anche dal ministro Damiano: "Parole devastanti e pericolose"
Sindacati in allarme dopo l'annuncio del Cavaliere di voler tornare alla legge Maroni
poi il Cavaliere fa dietro front: "Sono strumentalizzazioni non l'ho mai detto"

CERNOBBIO (Como) - Silvio Berlusconi ci ripensa. Ieri ha
annunciato di voler cambiare le pensioni e di tornare alla riforma Maroni, "e forse neanche basta" aveva aggiunto il Cavaliere nella sua nuova versione poco ottimista. Poi, dopo l'altolà dei sindacati, ci ripensa e spara: "Non l'ho mai detto è la solita strumentalizzazione frutto del tradizionale vizio stalinista".

L'annuncio dell'ex premier come era prevedibile avava scatenato le prevedibili reazioni. "Mi pare sbagliato ricominciare a rompere ciò che si è fatto", aveva detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Spero - aveva aggiunto il sindacalista - si apra una legislatura costituente e che nella nuova legislatura le forze maggiori collaborino: mi pare sbagliato ricominciare a rompere ciò che si è fatto. Ognuno - ha concluso - rispetti il lavoro del governo precedente".

Ancora più duro il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, quella del candidato premier del Pdl sulla necessità di modificare l'attuale assetto pensionistico è "una delle peggiori idee che abbia ascoltato negli ultimi tempi". "Ritornare a parlare di pensioni - ha aggiunto - è assolutamente sbagliato".

Nel mondo politico è il candidato di Sinistra Arcobaleno a commentare con un secco "è una proposta sciagurata" l'uscita di Berlusconi mentre il ministro del Lavoro Cesare Damiano, che ha definito la sortita del Cavaliere "molto pericolosa". "L'ho sentito ieri affermare che se vincesse le elezioni un primo provvedimento sarebbe il ritorno alla legge Maroni se non oltre e con una nuova riforma - ha osservato l'esponente del Pd - e trovo che sia una cosa molto pericolosa per il paese perché spingono i lavoratori nuovamente ad andare in pensione anziché allungare la loro vita lavorativa". "Questi annunci – ha
concluso il ministro - sono devastanti. Tornare allo scalone è assurdo dopo le modifiche fatte dal governo Prodi".

Tutto inutile, perché poi nel pomeriggio il cavaliere spiega: "Come al solito, la sinistra si esercita nell'alterazione di mie dichiarazioni sulle pensioni a Cernobbio". "Ho detto - aggiunge - che il problema principale delle pensioni è quello di mantenere intatto il potere d'acquisto dei pensionati valutando la concreta possibilità in termini di spesa globale di un loro adeguamento al costo della vita. So bene che i sistemi pensionistici non si cambiano da un anno all'altro, tanto meno senza una consultazione sociale. Il resto è il tradizionale vizio stalinista di attribuire agli avversari ciò che non hanno mai detto".

TGCOM.MEDIASET
Berlusconi:"No a ritiro dal Libano"
15/3/2008
"Polemica chiusa, non si torna in Iraq"
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"Non abbiamo nessuna intenzione di ritirare gli uomini in Libano e di riaprire il caso Iraq. Le regole di ingaggio saranno da cambiare con il buonsenso, l'attenzione e l'umiltà che abbiamo avuto in questi cinque anni di governo". A sostenerlo è il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, facendo il suo arrivo a Cernobbio per il forum della Confcommercio. Su ww.tgcom.it potete seguire la diretta dell'intervento.

ALICE.IT/NOTIZIE
ELEZIONI/ COCER: NO A RITIRO DAL LIBANO COME VUOLE MARTINO
Domenica, 16 Marzo 2008
Paquale Fico: "Sciagurate parole dell'ex ministro della difesa"

Roma, 15 mar. (Apcom) - Non bisogna abbandonare la missione Unifil in Libano così come ipotizza l'esponente del Pdl Antonio Martino "soprattutto perché una tale immotivata riorganizzazione dei teatri operativi, proferite da un impopolare ex Ministro 'reo' di aver assistito passivamente alla distruttiva Finanziaria 2006 che quasi azzerò l'esercizio delle Forze Armate, mostrano con quanta superficialità e strumentalizzazione si usano le donne gli uomini e valori delle Forze armate in propaganda elettorale".

Il Cocer dell'esercito in due diffuse tramite la rete di GrNet ed a firma dei delegati Luca Tartaglione e Pasquale Fico, attaccano l'onorevole Martino dopo l'intervista rilasciata al Quotidiano nazionale. E se da una parte si vuole abbandonare il Libano - si spiega - di contro Martino "vorrebbe rinforzare le truppe Italiane in Afghanistan e lanciarle in azioni (suicide?) di combattimento contro i Talebani".

"L' onorevole MARTINO hà dimenticato i tanti morti avuti sotto la sua guida al ministero della Difesa? Ha dimenticato con quale leggerezza sono morti i miei colleghi militari a Nassiriya? Ha dimenticato la morte del Maresciallo COLA nel 2005, e perché è morto? Lo ricordo io - continua Fico - trafitto da un proiettile di un lurido fucile mentre era in volo su un elicottero AB-412 da trasporto truppa mandato allo sbaraglio in aiuto di una pattuglia portoghese sotto attacco dai miliziani irakeni".

Martino "si ricorda che gli elicotteri A-129C Mangusta li ha inviati solo dopo che il sottoscritto aveva denunciato pubblicamente attraverso i media di informazione quella sua grave negligenza? E che Lui e l'ex Capo di Stato Maggiore fecero quella scelta sciagurata di lasciare a Rimini i Mangusta, per non ammettere che noi militari Italiani eravamo in zona di guerra?".

sabato, marzo 15, 2008

CANDIDATA LA PRECARIA DOPO LA GAFFE DEL CAVALIERE

IL PDL SI SPINGE PERFINO A CANDIDARE AL COMUNE DI ROMA, NELLA SQUADRA DI ALEMANNO, LA SIG.RA PERLA PAVONCELLO, LA PRECARIA A CUI BERLUSCONI AVEVA “CONSIGLIATO” DI SPOSARE SUO FIGLIO O UN RICCO PER RISOLVERE LA SUA CONDIZIONE DI PRECARIA.

PUR DI DIMOSTRARE CHE SI TRATTAVA DI UNA INNOCUA “BATTUTA”, LA FARANNO ENTRARE, DICONO, NELLE SUE LISTE E CHISSÀ MAGARI VERRÀ ELETTA CONSIGLIERA E POTRÀ AMBIRE ANCHE AD UN ASSESSORATO SE IL PDL VINCERÀ. COSÌ AVRÀ "RISOLTO" AL MOMENTO IL SUO "PROBLEMA" MA CERTAMENTE NON QUELLO DI ALTRI MILIONI DI PRECARI UOMINI E DONNE!

QUESTE ULTIME AVRANNO UN BEL DA FARE A TROVARE UN COSIDDETTO "BUON PARTITO" VISTO CHE PURTROPPO PER LORO I RICCHI SONO TROPPO POCHI. ERA COME CONSIGLIARE LORO DI GIOCARE AL LOTTO E SPERARE NELLA VINCITA, OVVIAMENTE LE POSSIBILITÀ AUMENTANO SE SONO "CARINE" E CON UN BEL "SORRISO". NESSUNA SPERANZA PER LE POVERE “BRUTTE”!

PER L'UOMO PIÙ RICCO D'ITALIA CHE ASPIRA A TORNARE AL GOVERNO DEL PAESE, QUELLA BATTUTA SUL "PRECARIATO" AD UNA PRECARIA SUONA COME UNA "BEFFA" OLTRE CHE "DISPREZZO" PER LA GENTE CHE FA FATICA AD ARRIVARE ALLA FINE DEL MESE! NON HA NIENTE A CHE FARE CON LO HUMOR.

È COME PARLARE DI CORDA IN CASA DELL'IMPICCATO! UNA VERA “GAFFE” IMPERDONABILE DI UN PERSONAGGIO NON NUOVO A SIMILI COSE E CHE CREDE POSSA "PERMETTERSI" TUTTO E FINORA IL PAESE GLIELO HA CONSENTITO.

QUESTA VOLTA PERÒ LA SITUAZIONE SEMBRA CAMBIATA E GLI ELETTORI ED IN PARTICOLARE LE DONNE NON SONO PIÙ TANTO DISPONIBILI, TANT'È CHE DOPO LE “POLEMICHE” SI SONO ACCORTI DI AVERLA FATTA GROSSA E SONO CORSI AI RIPARI.

D'ORA IN POI BERLUSCONI DOVRÀ STARE PIÙ ATTENTO A QUELLO CHE DICE E DI TENERE A FRENO LA LINGUA DA PATETICO MASCHILISTA QUALE DIMOSTRA DI ESSERE, ALTRIMENTI IL SUO PARTITO AVRÀ SERIE DIFFICOLTÀ A "RISOLVERE" ALTRE “GAFFE” CON ALTRE CANDIDATURE RIPARATRICI.

IL CONSIGLIO CHE CI SENTIAMO DI DARE NOI AL CAVALIERE È QUELLO DI “CONTINUARE” SU QUESTA LINEA DI CONDOTTA LA CAMPAGNA ELETTORALE, IN MODO DA GARANTIRSI UNA SICURA "SCONFITTA".
Raffaele B.

L’UNITÀ
Piersilvio, io precaria chiedo la tua mano
14 marzo 2008
«Lei mi dice dei problemi delle giovani coppie di precari. Io, da padre - ha dichiarato Berlusconi sorridendo - le consiglio di cercare di sposare il figlio di Berlusconi o qualcun altro del genere; e credo che, con il suo sorriso, se lo può certamente permettere».

Dopo questa sparata, in Rete è partita la vendetta di tutte quelle che si sentono prese in giro. E che hanno pensato bene di mandare davvero a Piersilvio la loro richiesta di matrimonio.

Se anche tu vuoi contribuire a rispondergli per le rime,
scarica qui la lettera da inviare a casa Berlusconi.

RAINEWS24
Alemanno: la precaria Pavoncello e' candidata del Pdl al Comune di Roma
Roma 14 marzo 2008
"Candideremo Perla Pavoncello nelle liste del Comune di Roma per il Pdl perché vogliamo dimostrare tutta questa montatura infondata fatta su una battuta di Berlusconi". Lo ha annunciato il candidato del Pdl a sindaco di Roma Gianni Alemanno.

"La ragazza ha capito che si trattava di una battuta e noi saremo ben felici di avere nelle nostre liste una giovane precaria. Domani la Pavoncello sarà presente a Corviale per la presentazione del programma".

LASTAMPA
Precari, scontro Berlusconi-Veltroni
13/3/2008 (18:28) - IL CASO
Il Cavaliere: «Chi non ha un posto fisso sposi un ricco».
Il leader del Pd:«Non capisce le ansie di tanti ragazzi».
La replica: «E' ridicolo, io scherzavo»


ROMA - Il Cavaliere scatena un vespaio di polemiche per la ricetta data ad una giovane precaria che gli chiedeva un consiglio. «Contro la precarietà? Sposare mio figlio o un milionario», ha detto Silvio Berlusconi che ha aggiunto: «Io da padre le consiglio di cercare di sposare il figlio di Berlusconi o qualcun altro del genere, e credo che, con il suo sorriso, se lo può certamente permettere...».

Battuta in tv, ma è polemica
Nel corso del programma "Punto di vista" del TG2 una studentessa ha chiesto al candidato premier del Pdl come fosse possibile per le coppie giovani mettere su famiglia senza la sicurezza di un posto e di un reddito. All’obiezione del conduttore sulla "ricetta" («Figli di Berlusconi in giro ce ne sono pochi»), il Cavaliere, sempre sorridendo, ha aggiunto «se dovessi dire quale è il consiglio più valido, penso sia quello che le ho dato all’inizio». Ma la battuta ha scatenato un’ondata di reazioni indignate da parte del Pd e della Sinistra Arcobaleno...
CONTINUA

mercoledì, marzo 12, 2008

PDL E IL CASO CIARRAPICO DETTO ‘IL CIARRA’

CON LA CANDIDATURA DELL’EDITORE CIOCIARO CIARRAPICO, NOTO FASCISTA CONCLAMATO, SI HA UN NUOVO CASUS BELLI.
ANCHE SE ORA TENTA DI SMENTIRE AFFERMANDO CHE LO ERA IN GIOVENTÙ, MA LA FOTO RECENTE QUI A FIANCO RIPORTATA DA REPUBBLICA, LO RITRAE CON I CAPELLI BIANCHI MENTRE FA IL SALUTO FASCISTA.

LO SCANDALO PERÒ NON STA SOLO IN QUESTO POICHÉ VI SONO ALTRI NOTI NOSTALGICI NELLE LISTE DEL PDL MA CON LA DIFFERENZA CHE NON LO “DICHIARANO” APERTAMENTE.

IL CIARRA INVECE NON SOLO LO HA SEMPRE DICHIARATO, LO HA ANCHE MANIFESTATO IN DIVERSE OCCASIONI PUBBLICHE COMMETTENDO IL REATO DI “APOLOGIA DI FASCISMO” PREVISTO DALLE NOSTRE LEGGI SIN DAL 1952.

MA NON È FINITA QUI, IL PERSONAGGIO È ANCORA PIÙ NERO NELLA FEDINA. EGLI VANTA QUATTRO CONDANNE DEFINITIVE ED UN “CURRICULUM PENALE” CHE NON TEME RIVALI DEL QUALE RIPORTO PER TITOLI IN FONDO. SOLO PER QUESTO LA SUA CANDIDATURA “SMENTISCE” IN MODO CLAMOROSO IL CAVALIERE DI NON CANDIDARE I CONDANNATI.

INOLTRE INCLUDERE UN SIFFATTO PERSONAGGIO NELLE LISTE CARATTERIZZA SEMPRE PIÙ IL PDL IN UN PARTITO DI “DESTRA” ORA IN MODO PIÙ MARCATO. SE A QUESTO AGGIUNGIAMO CHE NELLE LISTE MEDESIME È STATO INSERITO IL LEADER DEI TASSISTI ROMANI, IL PARTITO PERDE ANCHE L’ULTIMA TRACCIA DI LIBERALISMO, QUINDI VA CONTRO LA CONCORRENZA DI MERCATO.

INFINE NÉ LA LEGA NÉ FINI VOGLIONO CIARRAPICO, MA LO SUBISCONO. PER FINI IN PARTICOLARE, GLI INTRALCIA I SUOI PIANI FUTURI PERCHÉ TEME CHE QUESTO FACCIA USCIRE IL PDL DAL PARTITO POPOLARE EUROPEO.

NONOSTANTE SI STIA MINIMIZZANDO, IL CASO CIARRAPICO SEMBRA ESSERE DIVENTATO UN VERO PROBLEMA PER IL PDL IN QUESTE ELEZIONI PERCHÉ IL VANTAGGIO ELETTORALE CHE POTREBBE PORTARE CON I SUOI GIORNALI LOCALI POTREBBE ESSERE SUPERATO DALLO SVANTAGGIO RAPPRESENTATO DALLA FUGA DI MOLTI VOTI DI CENTRO.
Raffaele B.
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CURRICULUM PENALE PER TITOLI:
Ciccare la fonte per i dettagli:
Ciarrapico: camicia nera, fedina pure. Ma nel Pdl fa tendenza di Marco Travaglio
1.) Nel 1973, la Corte di Appello di Roma conferma la sentenza del Tribunale di Cassino e lo condanna per truffa aggravata e continuata a Inps, Inail e Inam. La Cassazione poi conferma la truffa, ne dichiara prescritta una parte e incarica la Corte d’appello di rideterminare la pena per l’altra.
2.) Nel 1974 altra condanna: il pretore di Cassino lo multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela «il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti», sentenza confermata in Cassazione.
3.) Nel marzo ’93 viene arrestato dal gip Augusta Iannini per lo scandalo Italsanità dal quale verrà poi assolto (condannato però il figlio).
4.) Aprile ’93: Di Pietro lo fa di nuovo arrestare per una stecca di 250 milioni al segretario del Psdi
5.) A giugno, condanna in primo grado a 6 mesi per diffamazione: aveva affisso a Fiuggi un manifesto in cui dava a un consigliere comunale del «mentitore diffamatore mestatore».
6.) Nel 1997 la Procura di Roma lo rinvia a giudizio per peculato, abuso e falso nella sua attività di re delle acque minerali.
7.) Nel 1995 è condannato con rito abbreviato per falso in bilancio delle Terme Bognanco.
8.) Nel 1998, la condanna in Cassazione a 4 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano.
9.) Nel 1999, l'altra condanna definitiva a 3 anni per il crac da 70 miliardi della società che controllava la Casina Valadier, il palazzetto liberty romano trasformato in ristorante.
10.) Nel ’99, condannato in appello per emissione di assegni, è assolto in Cassazione perché il reato è stato appena depenalizzato.
11.) Nel 2000 cade in prescrizione la condanna in primo grado per violazione della legge sulle assunzioni obbligatorie di invalidi.
12.) Nel 2001, condanna in primo grado a Perugia per abuso d’ufficio con il giudice fallimentare di Frosinone che nel ’93 regalò l’amministrazione controllata alla sua capogruppo Italfin 80, evitandogli il crac: reato poi estinto per prescrizione.
13.) Nel 2002 il Tribunale di Roma lo condanna a 1 anno e 8 mesi per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni.
14.) Nel 2005 è rinviato a giudizio per ricettazione nella vecchia vicenda delle tangenti al ministero delle Poste.
15.) Nov 2007 è indagato a Roma per truffa ai danni di Palazzo Chigi.

CORRIERE DELLA SERA
Veltroni: «L'hanno inserito nel Pdl perché è proprietario di giornali? Motivazione peggiore della candidatura»
11 marzo 2008
PADOVA - Prima aveva criticato il Pdl per aver offerto un posto in lista a Giuseppe Ciarrapico, «un personaggio che non ha mai nascosto la sua passione per il fascismo». E adesso punta il dito contro le «motivazioni» del leader del Pdl Silvio Berlusconi, affermando che sono «quasi peggio della candidatura dello stesso Ciarrapico». Walter Veltroni, da Padova, giudica «inaccettabile» la scelta del Popolo della libertà. «La candidatura di Ciarrapico è imbarazzante. Non sarebbe successo in nessun altro Paese europeo. Chi me l'avrebbe detto - afferma il segretario del Pd - che avrei dovuto parlare nel 2008 della candidatura del dottor Ciarrapico. Prima il suddetto ha affermato che resta fascista ma va con il Pdl. Le due cose dovrebbero essere in contraddizione, ed infatti Bossi e Fini erano contrariati, ma lui non si è mosso e nessuno ha avuto il buongusto intellettuale di dirgli 'non si può fare'». Poi, incalza il candidato premier del Pd, «ho visto adesso che dal leader dello schieramento avversario è stata fornita una motivazione quasi peggiore: 'Va bene perché è proprietario di giornali'»...
CONTINUA

LA7
ELEZIONI; FINI: NON VOLEVO CIARRAPICO,RESPONSABILITA' BERLUSCONI
Roma, 11 mar. (Apcom) - "Fosse dipeso solo da me non l'avrei candidato. Diciamo che non godo della stima di Ciarrapico, mi ha definito un 'islamico-sionista'. Berlusconi, onori ed onori, è il leader della coalizione si è assunto la responsabilità di inserirlo ugualmente in lista. Io ho saputo della sua candidatura da La Russa sabato, quando Berlusconi dice che lo sapevamo, dice il vero. Ma è improprio dire che ero d'accordo". Lo ha detto il leader di An Gianfranco Fini, parlando a Ballarò, commentando il 'caso Ciarrapico'. Ciarrapico fascista? "A momenti alterni: prima dice di sì, tre ore dopo ha smentito e meno male che l'ha fatto. Su questo non si può scherzare: se non avesse detto che le leggi razziali erano il male assoluto, aveva davvero il dovere morale di fare un passo indietro".

REPUBBLICA
La bufera non spaventa il Ciarra "Me ne frego, Fini è uno sguattero"
di CARMELO LOPAPA
12 marzo 2008
L'editore si sfoga: "Non capisco tanto rumore, avevo quattro anni
quando il fascismo varò le leggi razziali. Ma io me ne fotto"

ROMA - La sveglia suona poco dopo l'alba, come sempre, nell'appartamentone di Via Aldrovandi, quartiere Parioli. I giornali sono stati già portati e per il "Ciarra" è il risveglio sognato da una vita, quello del guerriero dopo la battaglia. Vinta, per quanto lo riguarda: candidatura ormai al sicuro, massimo della visibilità, un putiferio che ha messo in seria difficoltà soprattutto quel Gianfranco Fini che lui non ha mai amato (ricevendone la medesima disistima).
"Pdl, bufera su Ciarrapico", "Ciarrapico nel Pdl, è bufera", "Ciarrapico spacca il Pdl", "Scontro nel Pdl su Ciarrapico" titolano i principali quotidiani italiani. C'è chi spara in prima pagina la foto che lo ritrae in giacca e cravatta in un nostalgico saluto romano scattato ai funerali di Edda Mussolini Ciano, figlia del Duce, datata 1995...
CONTINUA

domenica, marzo 09, 2008

IL CAVALIERE - COMIZIO SHOW E CARTA STRACCIA

CON L'INIZIO UFFICIALE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI BERLUSCONI E FINI, SI È AVUTO UN ASSAGGIO D'INCIVILTÀ DEL LORO MODO DI CONDURRE LA BATTAGLIA POLITICA.

INCURANTI PERSINO DEI RICHIAMI DEL PRESIDENTE NAPOLITANO DI EVITARE LA VIOLENZA E L'ASPREZZA DEI TONI, QUEL COMIZIO DI APERTURA DI BERLUSCONI AVEVA TUTTE LE CARATTERISTICHE DELLO SHOW CON L'AGGIUNTA DEL GESTO PLATEALE DELLO STRAPPO DEI FOGLI CHE SIMBOLEGGIAVANO IL PROGRAMMA ELETTORALE DELL'AVVERSARIO VELTRONI.

QUESTI COMPORTAMENTI NON HANNO NULLA A CHE FARE CON LA CIVILTÀ DI UNA CAMPAGNA ELETTORALE ANCHE SE ASPRA, PERCHÈ SI BASANO SULLA “SOPRAFFAZIONE” E “DENIGRAZIONE” DELL'AVVERSARIO RITENUTO PERFINO "INDEGNO" DI ESSERE LETTO.

A QUESTO STILE, TIPICO DELLA NOSTRA TRISTE STORIA PASSATA (MA NON DEL TUTTO, EVIDENTEMENTE), L'AVVERSARIO (NON IL NEMICO, ndr) CON UN LINGUAGGIO RICONOSCIBILE “CIVILE” E “CORRETTO”, COME SI CONVIENE AD AVVERSARI E NON NEMICI, RISPONDE CON TONO PACATO CHE I PROGRAMMI DEGLI ALTRI SI "LEGGONO" E NON SI "STRAPPANO" PERCHÈ CIÒ CONSENTE IL CONFRONTO SULLE COSE CONCRETE, LA VERA ESSENZA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE.

AL DI FUORI DI QUESTO METODO SI ENTRA INEVITABILMENTE NEL REGNO DELLO "SCONTRO" E DELLA "SOPRAFFAZIONE" ANCHE SUL PIANO DELLA "DENIGRAZIONE" PERSONALE. CIÒ NON FARÀ CHE NUOCERE ALLA DEMOCRAZIA E AL PAESE E ANCOR PIÙ SE GLI AVVERSARI DOVESSERO RISPONDERE PER LE RIME RACCOGLIENDO LA SFIDA DELLA PROVOCAZIONE.

IN QUESTO CASO L'INTERA CAMPAGNA ELETTORALE SCADREBBE IN "RISSA" ED IN "VIOLENZA" CHE INDUCONO O AL “NON VOTO” O AL “VOTO EMOTIVO” CON GRAVI ED IRREVERSIBILI “DANNI” PER IL PAESE.
Raffaele B.

UNIONESARDA
Berlusconi strappa il programma del Pd, Veltroni si offende
09/03/2008 08:24
Gesto plateale del Cavaliere al Palalido per l'apertura della campagna elettorale. Veltroni: "Noi non stracciamo i programmi dei nostri avversari, noi li leggiamo". Intanto Napolitano invita ad abbassare i toni e a rispettare l'authority che deve garantire l'imparzialità della campagna elettorale. Nel giorno della festa della donna, si apre ufficialmente la campagna elettorale del Popolo delle libertà e molte sono proprio le donne candidate.

PALALIDO. Dal palco del Palalido di Milano, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini parlano alle migliaia di sostenitori accorsi, circa 7 mila secondo gli organizzatori. Il leader azzurro non parla quasi mai del governo uscente e di Romano Prodi ma si rivolge al diretto avversario Walter Veltroni. È un Silvio Berlusconi agguerrito che introducendo il leader di Alleanza Nazionale, approfitta per dire che la primavera "è iniziata" e per auspicare che ad aprile ne inizi una "di libertà". Ringrazia inoltre "tutti coloro che, mettendo da parte gli egoismi, hanno rinunciato a parte della loro identità e al loro simbolo". Parole dirette a Fini, ma anche - implicitamente – a Pier Ferdinando Casini.

CARTA STRACCIA. Il leader del Pdl mostra alcuni fogli che ha sul podio, li strappa in quattro e afferma: "Non perdete tempo ad esaminare il programma della sinistra, perchè quando va al Governo finisce così". Difficile dire se sia una mossa studiata o meno, ma sicuramente non passerà inosservata.

FINI. “Berlusconi ha il merito di avere rinnovato la politica. L'ha portata a un sincero bipolarismo". Fini poi sottolinea di aver deciso di mettere da parte il simbolo del partito, “ma certamente non la nostra storia. Abbiamo deciso di guardare al futuro. Ci sono momenti – dice - in cui c'è bisogno di coraggio, momenti in cui una classe dirigente è tale se accende una speranza e non si limita a difendere ciò che è stato acquisito. Il Popolo della Libertà è nato per la volontà di andare avanti".

VELTRONI. Il leader del Pd Walter Veltroni non ha preso bene il gesto plateale di Berlusconi e sottolinea la mancanza di stile del Cavaliere: "Noi non stracciamo i programmi dei nostri avversari, noi li leggiamo, li rispettiamo. Strappare i programmi altrui fa tristezza, ma la cosa peggiore è quando si stracciano i propri programmi".

NAPOLITANO. Intanto il Capo dello Stato ha espresso forte preoccupazione sia per le violenze dei toni che per le prese di posizione, oltre che per inammissibili giudizi sulla competizione elettorale in corso, che tendono a delegittimare l'autorità preposta alla vigilanza sulla obiettività e l'imparzialità dell'informazione: "Lancio un appello rivolto a tutte le forze politiche alla moderazione ed al rispetto delle istituzioni di garanzia, pur nel libero esercizio di critiche e di richieste indirizzate alle stesse autorità".

venerdì, marzo 07, 2008

DAL PLURALISMO DI PARTITI AL PLURALISMO NEI PARTITI

LO "SCONVOLGIMENTO" DELLA CAMPAGNA ELETTORALE INIZIATA DAL PD DI VELTRONI, POI “INSEGUITA” DAL PDL DI BERLUSCONI, HA COSTRETTO TUTTI GLI ALTRI PARTITI PICCOLI AD UNA CORSA AFFANNOSA A TROVARE UNA "CASA" PER FARSI “ELEGGERE”.

IN QUESTA CORSA CHE NON PENSAVANO DI DOVER FARE A DIFFERENZA DI PRIMA, SI FORMA IN FRETTA LA “SINISTRA ARCOBALENO”, ALCUNI SONO RIMASTI FUORI E SENZA ALCUNA POSSIBILITÀ DI ESSERE PIÙ RI-ELETTI.

TRA QUESTI VI SONO MASTELLA, STORACE E BOSELLI CHE VEDONO COSÌ CONCLUDERSI LA LORO CARRIERA POLITICA. MOLTI RINUNCIANO ALLA CANDIDATURA PER LASCIARE POSTO A GIOVANI SCONOSCIUTI E TUTTO QUESTO NON FARÀ ALTRO CHE RINNOVARE IL PANORAMA POLITICO CHE RESTAVA FERMO DA MOLTI LUSTRI.

MASTELLA RINUNCIA COSÌ A CANDIDARSI PER EVITARE LA UMILIAZIONE DELLA SCONFITTA. GLI ALTRI CONTINUANO IMPERTERRITI LA CORSA SOLITARIA BEN SAPENDO CHE SARÀ DIFFICILISSIMO PER NON DIRE IMPOSSIBILE SUPERARE LA SOGLIA DEL 4% ALLA CAMERA E L'8% AL SENATO PER ESSERE ALMENO ELETTI COSÌ COME PREVEDE LA LEGGE ELETTORALE "PORCATA" CHE QUESTI, CON TUTTA LA DESTRA E IL CENTRO NON HANNO VOLUTO MODIFICARE. CHI È CAUSA DEL PROPRIO MAL, PIANGA SE STESSO, VERREBBE DA DIRE!

BOSELLI ARRIVA ADDIRITTURA AD ACCUSARE DI ELEZIONI TRUCCATE E ABBANDONA PORTA A PORTA CON L'INTENDO NON TROPPO CELATO DI ATTIRARE L'ATTENZIONE DEI MEDIA E DEL PUBBLICO, TIPICO DI CHI VUOL FARSI NOTARE!

I RADICALI POI HANNO DOVUTO RAPIDAMENTE RI-DECIDERE DA CHE PARTE STARE E SMETTERE LA BEGA ASSURDA DELLE PROTESTE E SCIOPERO DELLA SETE PER I POSTI ELEGGIBILI NEL PD, PENA ESSERE “SCARICATI”.

CASINI DELL'UDC, VISTOSI RIFIUTATO DA BERLUSCONI, TORNA CON UNA CERTA FACCIA DI BRONZO DA BACCINI E TABACCI DELLA ROSA BIANCA CHE UN MESE FA SI ERANO SEPARATI DA LUI PROPRIO PERCHÈ AVEVA SCELTO DI ANDARE CON IL CAVALIERE, SIC!

IN UN CERTO SENSO QUESTA NUOVA SITUAZIONE HA MESSO A "NUDO" I PARTITI E LI PRIVA DI "COPERTURE" CHE LE "COALIZIONI CON TUTTI I SIMBOLI" INVECE FORNIVANO! FRA QUESTI È CHE I PARTITI ISOLATI O GRUPPI ALMENO AL DI SOTTO DEL 10% CORRONO OGNUNO CON I LORO CANDIDATI PREMIER ANCHE SE SANNO DI NON AVERE ALCUNA POSSIBILITÀ DI "VINCERE" LE ELEZIONI (ANCHE GLI ELETTORI LO SANNO).

SE NE CONCLUDE CHE COSTORO "CORRONO" SEMPLICEMENTE SOLO PER TENTARE DI "CONDIZIONARE" DOPO, QUALSIASI GOVERNO ELETTO IN MODO "RISICATO" IN PARTICOLARE AL SENATO. TANTÈ CHE IL LORO COMUNE SLOGAN, SIA A DESTRA CHE A SINISTRA, È QUELLO DI DIRE "NO" AD UN IMPROBABILE "INCIUCIO" PD-PDL NONOSTANTE SIA DA AMBEDUE SEMPRE "SMENTITO".

SI PARLA INVECE DI RIFORME DELLE REGOLE DA FARE INSIEME MA I GOVERNI RESTANO SEPARATI, E QUESTO NON È INCIUCIO!

IN QUESTA CONTESA, COSTORO SVOLGONO SOLO UN AZIONE DI "DISTURBO" PERCHÈ NON CORRONO PER GOVERNARE PER POTER ATTUARE I LORO BELLISSIMI "PROGRAMMI", MA SOLO PER FARSI "DARE" UN POSTO “BEN RETRIBUITO” IN PARLAMENTO E BASTA, CON BUONA PACE DI QUEGLI ELETTORI A LORO FEDELI E CREDULONI CHE "BEVONO" LA LORO "DEMAGOGIA" FIN TROPPO SCOPERTA POICHÈ PER DEFINIZIONE QUALSIASI PROGRAMMA,PER QUANTO BELLO E AVANZATO, CHE ESCLUDE LA CONQUISTA DEL GOVERNO NON POTRÀ MAI ESSERE REALIZZATO!

I PARTITI PICCOLI RIVENDICANO IL "PLURALISMO" PARTITICO COME ELEMENTO DI DEMOCRAZIA PERCHÈ DA AMPIA POSSIBILITÀ AGLI ELETTORI DI SCEGLIERE IL PARTITO CHE VOGLIONO! FINORA È SEMPRE STATO COSÌ, MA GUARDIAMO AI RISULTATI!

NESSUN PAESE DEMOCRATICO AVANZATO EUROPEO E NON HA UN SISTEMA SIMILE! COSA VUOL DIRE? VUOL DIRE CHE IL “PLURALISMO PARTITICO” È SUPERATO. ESSO PERMETTE RAPPRESENTANZA MA IMPEDISCE LA FORMAZIONE DI GOVERNI CHE “DECIDONO”. LA DEMOCRAZIA CON LA SOLA RAPPRESENTANZA SENZA LE DECISIONI È MONCA, NON FUNZIONA!

SI PASSA ORA AD UN ALTRO SISTEMA FATTO DI "PLURALISMO NEI PARTITI”. QUESTI SMETTONO DI ESSERE "IDEOLOGICI" E SI “APRONO” AD ALTRI APPORTI CULTURALI E POLITICI E PER RICONOSCERSI IN ESSI BASTA CONDIVIDERNE IL PROGRAMMA ED ALCUNI VALORI DI FONDO. LA DISCUSSIONE SI TRASFERISCE QUINDI NEI PARTITI CHE ELABORANO UN PROGRAMMA, UNA LINEA ED ELEGGE UN LEADER PER GOVERNARE E CONFRONTARSI CON GLI ALTRI IN PARLAMENTO SOLO PER FARE LE LEGGI.

FINORA TUTTE LE DISCUSSIONI ANCHE QUELLE DI PARTITO VENIVANO FATTI IN PARLAMENTO (LA CASA DI TUTTI) SENZA PRODURRE ALCUNA LEGGE.
Raffaele B.

REPUBBLICA
La resa di Mastella "Non mi presento"
di LIANA MILELLA
7 marzo 2008

"Contro di me un linciaggio morale, sono stato sconfitto prima del voto"
Abbandonato da tutti i fedelissimi, Fabris ultimo in ordine di tempo nel Pdl in quota FI

ROMA - Colpa "dei giornali e dei giudici", ma anche di chi, "politicamente", lo avrebbe tradito. Berlusconi, ovviamente. Dopo ore di incertezza, di "ci sto ancora pensando, stasera decido, lo ufficializzerò domani" pronunciato ancora alle 18, Clemente Mastella invece dice subito "basta" per colpa di "una scientifica operazione di linciaggio morale costruita mediaticamente, politicamente, giudiziariamente".
L'Udeur si è spappolato in una decina di giorni, ma nemmeno lui, l'ormai ex leader, correrà il 13 e 14 aprile sotto il simbolo del Campanile.
Erano tutti convinti che ci avrebbe provato lo stesso, anche rischiando un bagno elettorale perfino in Campania, la sua storica roccaforte. Le liste, anche se "non ci sono grandi nomi di richiamo" come confessa lui stesso, erano già pronte. Fatte soprattutto di giovani.

Andati gli uomini di sua più stretta fiducia, come il vicesegretario Antonio Satta e il capogruppo al Senato Tommaso Barbato (quello dello sputo). In partenza il presidente dei deputati Mauro Fabris. Non reagisce l'ex ministro della Giustizia: "Ho liberato tutti da ogni vincolo".
Smentisce, amareggiato e infastidito, le voci che lo vorrebbero in disperate trattative col Cavaliere per piazzare in lista la moglie Sandra Lonardo, tuttora presidente del consiglio regionale campano, e il figlio più grande, Pellegrino. Alle 18 e 30 un secco comunicato taglia corto perché "non c'è nessuna ipotesi di candidature né per la moglie né per i figli del segretario".

Mezz'ora dopo, prima di chiudere i cellulari, ecco l'annuncio definitivo affidato a una nota: "Sconfitto, prima ancora di essere probabilmente sconfitto sul campo, rinuncio a candidarmi". Dopo giorni passati nel buen ritiro di Ceppaloni, ieri Mastella era a Roma. In piazza Argentina, dove c'è la sede del Campanile. È ripartito alle 17. Ha lavorato a un'ultima, possibile intesa per mettere nelle liste del Pdl chi è rimasto con lui fino all'ultimo, come Fabris, ma a condizione che il capo facesse un passo indietro.

Una strada per garantire la sopravvivenza del simbolo del partito. Che invece scomparirà perché Fabris entra nel Pdl in quota azzurra. L'ex ministro invece, "qualora ci fossero condizioni diverse", potrebbe ritentare l'avventura parlamentare ("Do l'arrivederci agli amici che generosamente e in modo solidale mi sono stati vicini") magari alle prossime europee.

Mastella, che lo ha detto infinite volte negli ultimi mesi, si sente vittima di un complotto. Lo scrive: "Sono diventato una sorta di uomo nero, di cui liberarsi e su cui scaricare tutte le responsabilità del sistema politico". Gli brucia l'uscita di Berlusconi che, per giustificare di non aver rispettato il contratto stipulato con lui al momento della caduta di Prodi (dieci posti sicuri in lista), ha parlato di sondaggi che gli avrebbero fatto perdere dall'8 al 12 per cento.

Perfino il presidente dell'Udc se ne meraviglia e dichiara che "gli fa schifo" chi, "dopo averne utilizzato i servigi", dà a Mastella "il calcio dell'asino". Ma ciò non si tramuta in apertura per un ingresso in quell'area di centro che pure Mastella, sin dall'inizio della legislatura, aveva caldeggiato. Savino Pezzotta della Rosa bianca, che spera di prendere l'8%, pronuncia l'ennesimo niet. Di fronte a tante porte sbarrate Mastella preferisce chiudere anche la sua.

ADNKRONOS
Boselli lascia per protesta 'Porta a Porta': ''Regole truccate''
L'attacco del leader dei socialisti: "Da due mesi a questa parte questa è la prima trasmissione di approfondimento alla quale sono invitato''. Dall'Agcom il richiamo a Vespa e Mentana per assicurare la par condicio in campagna elettorale. Il giornalista di Raiuno:
''Troppi candidati premier, necessaria flessibilità''. Il conduttore di 'Matrix': ''Non mi faccio imporre chi invitare''.


Roma, 6 mar. (Adnkronos/Ign) - Dura solo pochi minuti la presenza del leader del Partito socialista Enrico Boselli (nella foto) negli studi di 'Porta a porta'. Il candidato premier dei socialisti si alza e se ne va, subito dopo aver spiegato i motivi di quella che definisce "una protesta forte, chiara, netta, per quel che accade in campagna elettorale".

Accusa Boselli: "Le regole sono truccate. Da due mesi a questa parte, questa è la prima trasmissione di approfondimento alla quale sono invitato. 'Anno zero' e 'Matrix', 'Ballarò' e 'Primo piano', '30 minuti' e 'Tv7' ci hanno cancellato dalla campagna elettorale". Quanto alla carta stampata, "il sondaggio del 'Corriere della Sera' ha pubblicato le intenzioni di voto su forze che non esistono più o non si presentano con il loro simbolo alle elezioni come la Rosa bianca e i Radicali e ha cancellato il Partito socialista".

Per il leader del Ps, "è intollerabile partecipare a questa campagna elettorale con regole così truccate. E allora - annuncia alzandosi dalla poltroncina bianca di 'Porta a porta', davanti allo sguardo perplesso del conduttore Bruno Vespa - me ne vado, per coerenza con quel che facciamo. Mi ribello a queste regole truccate". ..
CONTINUA

REPUBBLICA
ELEZIONI: STORACE, IMPEDIREMO ALLEANZA PDL-PD
venerdi 07.03.2008 ore 16.45

L'obiettivo principale della Destra-Tricolore e' soprattutto impedire le larghe intese, cioè eventuali alleanze tra Berlusconi e Veltroni. Lo ha sottolineato il leader Francesco Storace presentando, oggi, a Torino, la campagna elettorale che candida Daniela Santanche' a premier.
"La partita su chi governerà l'Italia e' finita - ha sottolineato Storace arrivando alla Galleria d'Arte Moderna - noi però impediremo a Berlusconi di allearsi con chi perderà le elezioni, cioè con Veltroni". A chi chiedeva se per la Destra-Tricolore sia possibile in seguito un accordo parlamentare, Storace ha osservato: "Non sulla fiducia al Governo, ma sui provvedimenti e' chiaro che se vogliono portare la sinistra al Governo noi lo impediremo in tutti i modi". In merito alla scelta di presentare nel capoluogo piemontese il programma della campagna elettorale, Storace ha spiegato: "Se non si comincia da Torino non si comincia l'Italia. Sono convinto che qui abbiamo una straordinaria comunità che sta crescendo di giorno in giorno. Questa sarà una delle regioni che contribuirà al nostro quorum in maniera decisiva e determinante". Poi una frecciata verso i leader di Pd e Pdl: "Credo che Veltroni e Berlusconi se non facessero politica potrebbero gestire un supermercato. Vendono prodotti identici e li mettono alla stessa altezza nello scaffale". In merito al programma del centrodestra ha sottolineato: "L'ho letto questa mattina e ci vedo carenze significative". Poi, a proposito di Mastella, "non si capisce ancora cosa ne fanno".

sabato, marzo 01, 2008

ELEZIONI 2008 - PROGRAMMI UGUALI O COPIATI?

CHI AFFERMA CHE IL PROGRAMMA DEL PD, PRESENTATO LO SCORSO 16-FEB-2008, SAREBBE STATO “COPIATO” DA QUELLO DI BERLUSCONI, IN PRESENTAZIONE IN QUESTI GIORNI, SI METTE IN EVIDENTE “RIDICOLO” SOLO PER QUESTO DATO DEI TEMPI.

CHI AFFERMA CHE I DUE PROGRAMMI SONO “UGUALI” SI METTE UGUALMENTE IN “RIDICOLO” PERCHÉ NON TIENE CONTO DEL DIVERSO SE NON OPPOSTO SEGNO DEI ALMENO 4 PUNTI PIÙ QUALIFICANTI CHE METTIAMO A CONFRONTO:

PROGRAMMA DI BERLUSCONI
1. RIDUZIONE DELLE TASSE SOTTO IL 40% DEL PIL
2. COSTRUZIONE DI CENTRALI NUCLEARI
3. INFRASTRUTTURE E PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA
4. DETASSAZIONE DEGLI STRAORDINARI E TREDICESIME


PROGRAMMA DI VELTRONI
1. RIDUZIONE DELLE TASSE IN TRE ANNI E LOTTA ALLA EVASIONE.
2. COSTRUZIONE IMPIANTI PER ENERGIA PULITA (SOLARE, E ALTRO)
3. INFRASTRUTTURE A LIVELLO EUROPEO ENTRO IL 2013
4. INTRODUZIONE DEL SALARIO MINIMO E DETASSAZIONE DI TUTTI GLI STIPENDI E SALARI DEI LAVORATORI E LOTTA AL PRECARIATO, ASILI NIDO ETC.


NEL PROGRAMMA DI BERLUSCONI NON SI PARLA DI “RICERCA” NÈ DI “LIBERALIZZAZIONI” PER AUMENTARE LA “CONCORRENZA” E SI CONDIZIONA IL “WELFARE” ALL’ANDAMENTO DELL’ECONOMIA. INFINE MA NON MENO IMPORTANTE, NON SI PARLA STRANAMENTE DI “CONDONI FISCALI” TANTO “SBANDIERATO” COME STRUMENTO EFFICACE PER RECUPERARE L’EVASIONE.
I CASI SONO DUE: O NON INTENDE COMBATTERE L’EVASIONE OPPURE SU QUESTO “PREVALE” LA “VERGOGNA” E PER "PUDORE" NON LO SCRIVE NEL PROGRAMMA.

MA SE NON VI SONO CHIARI INTENDIMENTI A COMBATTERE LA TREMENDA “EVASIONE FISCALE”, COME PENSA IL CAVALIERE A REALIZZARE IL SUO PROGRAMMA, CONSIDERANDO ANCHE L’ALTO DEBITO PUBBLICO?

A PROPOSITO DI QUEST’ULTIMO, BERLUSCONI AND COMPANY GIÀ METTONO LE MANI IN AVANTI “ACCUSANDO” IL GOVERNO PRODI DI AVERE RIDOTTO LE CASSE DEL PAESE AL “LUMICINO” NEI SUOI APPENA 20 MESI DI GOVERNO, PER “RISANARE” LE QUALI DOVRANNO FARE CHISSÀ QUANTI SALTI MORTALI PER CUI NON POTRANNO FARE QUESTA VOLTA “MIRACOLI”. VALE A DIRE POTREBBERO PER QUESTO NON MANTENERE LE “PROMESSE” ANCHE SE L’ARTICOLO IN FONDO, DI UN GIORNALE DI FAMIGLIA NON SOSPETTO,
TGCOM.MEDIASET SUI DATI ISTAT, LO “SMENTISCE” CLAMOROSAMENTE.
Raffaele B.

ALICE.NOTIZIE
PD/ LA RICETTA DI VELTRONI PER L'ECONOMIA, TAGLIO TASSE PER TUTTI
Ma anche taglio spesa, detrazione affitti, salario minino e asili

Roma, 16 feb. (Apcom) - Un taglio dell'Irpef per tutti in tre anni; la riduzione della spesa corrente di 2 punti e mezzo di pil sempre in tre anni; la fine dell'ambientalismo del 'no' di tipo Nimby (non nel mio giardino) e contestualmente un piano "straordinario" di rilancio delle infrastrutture. E ancora, la riduzione delle tasse sul salario di produttività. E' questa la ricetta del Pd di Walter Veltroni per l'economia italiana. Cui si aggiunge sul fronte energetico "la rottamazione del petrolio" dopo anni di rottamazione per le auto. E il già annunciato stipendio minimo di mille euro per i precari...CONTINUA


ILTEMPO
i 7 punti di Berlusconi
Il programma Il Cavaliere presenta le «missioni per rilanciare il Paese» Ma avverte: «Non vi aspettate miracoli. Dipende dallo stato dei conti pubblici»

Sette missioni per rilanciare il Paese. È il titolo ambizioso del programma del Popolo della Libertà presentato da Berlusconi all'auditorium di via della Conciliazione, alla presenza dei leader dei partiti che fanno parte del nuovo soggetto politico.
Laura Della Pasqua (l.dellapasqua@iltempo.it)


Il luogo non deve essere stato scelto a caso giacché è a un passo da San Pietro e le telecamere lo inquadrano all'arrivo incorniciato al «Cuppolone». E non è stata neppure una scelta causale che a illustrare il programma fosse lui solo, sul podio, lasciando agli altri leader un posto secondario sistemati nelle prime file del parterre; come a ribadire che il leader indiscusso del Pdl è lui solo e il programma è il suo. Manca lo stato maggiore di Forza Italia, in prima fila solo Tremonti e Brunetta autori del programma.

Berlusconi esordisce rimarcando il ritardo di quasi mezz'ora con una battuta ironica: «Scusate ma ho dovuto soccorrere due giornalisti che hanno avuto un malore sotto la mia abitazione» dice tirando un fendente a quei giornali che hanno scritto di un suo malore. «E poi anche io ho voluto fare disinformazione dandovi appuntamento a mezzogiorno ma era mezzogiorno e mezzo». E fa il cenno dell'ombrello con il braccio. Alle sue spalle c'è il simbolo gigante del Pdl e al lato del podio un gruppo di ragazzi con le felpe blu e la scritta «Con Silvio presidente».

Berlusconi spiega subito che il programma è di dodici pagine «non le 280 pagine presentate e mai realizzate dal governo Prodi». Le sette missioni, precisa, «sono un impegno morale nei confronti degli italiani che però non devono aspettarsi miracoli». La realizzazione del programma, spiega Berlusconi, sarà condizionato da una serie di fattori: dalla situazione dei conti pubblici lasciati dalla sinistra, dall'andamento dell'economia internazionale e dalle politiche applicate dalla Ue.

C'è però una promessa che non è soggetta a condizioni, ovvero che «non metteremo mai le mani nelle tasche degli italiani e che abbasseremo la pressione fiscale sotto il 40% del pil». Berlusconi passa in rassegna le sette missioni: rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, sicurezza e giustizia, i servizi ai cittadini, il Mezzogiorno, il federalismo e la settima missione è un piano straordinario di finanza pubblica. Ma come finanziare la realizzazione del programma? Berlusconi parla di un piano di digitalizzazione della pubblica amministrazione per tagliare la burocrazia, i costi e i tempi per i documenti. Il risparmio sarebbe di oltre 20 milioni d euro l'anno. Poi riapertura dei cantieri chiusi dalla sinistra e incremento delle infrastrutture. «Il 70% delle merci che ora viaggia su strada deve poter andare su rotaia». Ci saranno ricadute anche sull'occupazione con «350 mila nuovi posti di lavoro».
Nel programma c'è posto anche per la politica energetica con la ripresa del nucleare. «Daremo subito incarico per realizzare fonti di energia nucleare» poi i gassificatori e gli impianti per realizzare «l'intero ciclo di smaltimento dei rifiuti». La soluzione per Napoli? «Ci sto ancora pensando» ammette.

Berlusconi promette poi di «coccolare gli imprenditori» che sono stati «terrorizzati» da Visco e Prodi, di «sostenere il made in Italy» e di completare la Borsa lavoro.

Tra le priorità gli aiuti alle famiglie «sostenendo il loro potere d'acquisto». Il primo consiglio dei ministri, annuncia, approverà la detassazione degli straordinari e della tredicesima e l'abolizione dell'Ici». In prospettiva c'è l'introduzione del «quoziente familiare perchè chi ha figli è giusto che paghi meno tasse». Poi la riduzione o abolizione dell'Ici sul latte e altri alimenti per l'infanzia. Il Cavaliere promette alle giovani coppie un piano di edilizia. «Le case non importa se sono grandi basta che siano funzionali» e ricorda che la sua prima abitazione fu di 58 metri quadrati «ma era bellissima perchè pensata bene». Per la sicurezza assicura più poliziotti di quartiere e più Ctp per l'espulsione reale dei clandestini.
Il Cavaliere parla anche delle liste. «Le quote scritte dai giornali non sono vere e non è vero nemmeno che candideremo eline e soubrette. Alle liste cominceremo a lavorare da lunedì». E comunque «l'importante è che in Parlamento ce ne siano trenta bravi, gli altri devono essere presenti dalle nove alle ventuno. Per il resto devono portare voti».


TGCOM.MEDIASET
Istat: Pil 2007 cresciuto dell'1,5%
Il deficit è invece sceso all'1,9%
29/2/2008

Il Pil lo scorso anno è cresciuto dell'1,5%, meno delle stime del governo, che aveva previsto un incremento dell'1,9%. Lo dicono i dati Istat. Il deficit nel 2007 si è invece attestato all'1,9% del Pil, il livello più basso dal 2000. Soddisfatto il Commissario Ue gli affari economici, Joaquin Almunia, che ha confermato che alla fine di aprile sarà chiusa la procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia.

"Quella sul deficit italiano nel 2007 è una notizia molto buona, soprattutto se si considera che la crescita economica nel 2007 è stata più bassa del previsto- ha detto Almunia, che ha invitato il Paese "a perseguire questa sana strategia, riducendo fortemente il livello del debito pubblico e sbloccando le necessarie risorse di bilancio per aumentare il potenziale della crescita economica".

Il livello registrato dal deficit lo scorso anno è il più basso dal 2000, quando si fermò allo 0,8% grazie alla gara Umts e migliore delle previsioni del governo (2,4%).

Sempre secondo i dati dell'Istituto di statistica, nel 2007 l'avanzo primario ha toccato il 3,1% del Pil, contro l'1,3% del 2006. Questo è il risultato migliore dal 2001, quando si attestò al 3,2%.

L'Istat ha poi messo in evidenza che nel 2007 le importazioni di beni e servizi sono cresciute del 4,4%, causando un incremento delle risorse disponibili al 2,1%.
Sul fronte degli impieghi, la crescita è stata dell'1,4% per quanto riguarda i consumi nazionali (+1,4% per la spesa delle famiglie residenti, +1,2% per la spesa delle amministrazioni pubbliche, +2,7% per le istituzioni sociali private, Isp) e dell'1,2% per gli investimenti fissi lordi (+2,2% costruzioni, -0,3% macchinati e attrezzature, +0,8% acquisti di mezzi di trasporto, +2,6% beni immateriali). Le esportazioni di beni e servizi hanno invece fatto registrare un aumento totale del 5%.

A sostenere il Pil sono stati poi i settori dell'industria (+0,8%), delle costruzioni (+1,6%) e dei servizi (+1,8%), mentre non si è registrata alcuna crescita per agricoltura, silvicoltura e pesca. Le esportazioni di beni e servizi hanno invece fatto registrare un aumento totale del 5%.

Lo scorso anno, fa poi sapere l'Istat, l'occupazione totale è aumentata dell'1% (+1,5% i dipendenti e -0,4% gli indipendenti), con la maggiore crescita nelle costruzioni (+2,4%), nei servizi (+1,1%) e nell'industria (+0,9%), mentre si è ridotta l'occupazione nel settore agricolo (-2,9%). Sono saliti del 3,5% i redditi da lavoro dipendente, del 3,6% le retribuzioni lorde, con incrementi minori nel settore agricolo (2,9%), seguito dai servizi (+3,4%), e dall'industria (+4,2%).