mercoledì, febbraio 27, 2013

LO SCHIAFFO DI GRILLO AI PARTITI TRADIZIONALI


Il risultato delle elezioni ci consegna un quadro politico unico e problematico per i partiti politici tradizionali.

Nonostante il M5S non abbia conquistato il governo, abbastanza improbabile alla prima prova, con questa ingiusta legge elettoraleporcellum’, ha invaso il Parlamento con una importante presenza e con un numero decisivo al Senato dove nessuno degli schieramenti raggiunge la maggioranza di n.158 senatori.

Se ci fosse stata, per esempio, una legge elettorale più giusta come quella proporzionale con sbarramento al 5%, il M5S sarebbe stato il vincitore per essere la prima forza con il 25,5% e riceverebbe ora l’incarico di formare un governo. Quindi è solo per questo il vincitore morale!

La legge elettorale vigente invece consegna l’onere di formare il governo al PD che ‘vince’ alla Camera con la sua coalizione Cs per un soffio 29,5%  su quella Cd del PDL 29,1% una differenza di 0,4% pari a circa 190.000 voti su 47milioni. Senza il premio di maggioranza sarebbero pari!

Il premio di maggioranza su base nazionale però ‘regala’ alla coalizione del Cs del Pd n.340 deputati mentre al Cd del PDL n.124 deputati. Quindi alla Camera il Cs del PD ha la maggioranza assoluta. Il M5S con il 25,5% ottiene n.108 deputati. Mario Monti con il 10,5% n.45 deputati.

E grazie al medesimo porcellum, al Senato, il premio di maggioranza viene assegnato su base regionale e di conseguenza abbiamo che il Cs del PD su 31,6% ottiene n.119 e il Cd del PDL su 30,7 n.117 senatori. Il M5S con il 23,8% ottiene n.54 senatori. Mario Monti con il 9,1% n.18 senatori (ininfluente sia per il Cs che per il Cd).

Per la precisione statistica, i dati ci dicono che si sono spostati 16 milioni di elettori: il Pd perde un terzo di voti, il Pdl metà. Leggi Corriere della Sera. Berlusconi ha ‘recuperato’ una parte del suo elettorato semplicemente perché ha usato a dismisura le sue TV, la RAI (conflitto d’interesse) e altri media ‘offrendo’ il solito voto di scambio: restituzione dell’IMU, condono tombale anche edilizio, una manna per gli evasori, etc. Ma non recupera che una piccola percentuale. Per lui, 6 milioni di voti, sono persi per sempre!

Adesso, a meno che le due maggiori coalizioni non decidessero di allearsi in un governassimo cosiddetto di salute pubblica per ri-fare la legge elettorale ed altre misure di natura economica per poi tornare a nuove elezioni entro un anno, l’unica alternativa è un governo di ognuna delle due maggiori formazioni con il sostegno del M5S anche dall’esterno. Non si scappa!

Secondo la legge e la prassi costituzionale spetta al PD della coalizione Cs che si aggiudica il premio di maggioranza alla Camera la responsabilità di formare il nuovo governo. Il capo dello Stato non potrà che dare a Bersani l’incarico.

Pertanto è lui che dovrà fare le proposte e non invece chiedere a Grillo cosa vuol fare, come si legge in questo articolo BERSANI SFIDA GRILLO: «DICA COSA VUOLE FARE». Naturalmente Bersani esclude un abbraccio con Berlusconi in un governassimo perché sarebbe suicida per il PD ma non prende ancora sul serio il successo del M5S. Tutto il PD lo deve ancora metabolizzare evidentemente e questo lo mette in grande difficoltà. D'altronde tornare subito alle elezioni sarebbe la sconfitta definitiva del PD. Quindi non ha scampo!

Nel frattempo Grillo nel suo blog oggi ha messo questo articolo ‘Bersani, morto che parla con il quale ne chiede le dimissioni perché lo considera corresponsabile dello sfascio insieme a Berlusconi, perché è riuscito a perdere vincendo e perché si è abbandonato a giudizi ‘offensivi’ nei riguardi del M5S.

Ribadisce che il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (nè ad altri). L’obiettivo è cambiare il sistema corrotto e malsano dei partiti non farne parte!

Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Ovvio che il Cd del PDL non potrà mai proporle! Se Bersani vorrà proporre l'abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteranno di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteranno con passione.

A questo punto il PD, se vuole dialogare con Grillo, ha un altro problema: quello del suo segretario, a meno che il PD non decida di abbandonarsi all’abbraccio con Berlusconi firmando la sua condanna a morte!

Grillo e il M5S hanno già detto più volte cosa vogliono. La domanda vera da farsi è: cosa farà Bersani o il PD? Perché se non sono in grado dovranno passare la mano ad altri a formare il governo. Se si chiede a Grillo cosa vuol fare significa passare l’incarico a lui di formare il nuovo governo.

Se passa al M5S l’incarico è la fine addirittura prematura dei partiti perché chiederà la fiducia sull’abolizione dei costi e dei privilegi della politica, su una vera legge anti-corruzione, sullo stop alle grandi opere inutili, leggi 1,5 miliardi di euro buttati, sul reddito di cittadinanza, sul conflitto d’interesse, sulla energie rinnovabili, sulla rinegoziazione dei termini con cui l’Italia sta in Europa per uscire dalla crisi economica e sulla nuova legge elettorale da mettere addirittura nella costituzione così che non si potrà più modificare secondo le necessità dei partiti al governo come fatto finora, tanto per dirne qualcuno dei punti del M5S.

Se i partiti diranno NO cadranno miseramente la maschera e l’inganno con i quali hanno retto finora e l’elettorato finalmente capirà! Per questo i partiti non potranno mai permettersi di passare la parola a Grillo! Questa volta veramente non si scappa!


Raffaele B.

giovedì, febbraio 21, 2013

LE IMMINENTI ELEZIONI POLITICHE 2013

Direi che si possa azzardare una tipica frase storica per le imminenti elezioni politiche e cioè che potrebbero essere quelle che imprimeranno una svolta veramente storica al nostro Paese. L’elettorato potrebbe questa volta ‘puntare’ su una forza politica veramente nuova ed ‘incontaminata’ dal potere e dalla corruzione.

Una forza politica che in questi ultimi giorni di campagna elettorale sta dando prova di grande vitalità sia per la chiarezza e comprensibilità del leader sia per la denuncia del malaffare e della inadeguatezza dei partiti di fronte alla ‘crisi economica’ che si sta effettivamente mangiando il Paese. Stiamo parlando del M5S di Beppe Grillo.

Beppe Grillo, come tutti i candidati del movimento, parla chiaro e schietto, un linguaggio di persone normali, non il politichese incomprensibile cui i partiti ed altre forze politiche normalmente usano per mascherare le loro indecisioni o decisioni che non vogliono confessare. Una tecnica tipica dei politici di carriera!

Egli non è candidato! È il garante del movimento. Verifica l’idoneità dei candidati che abbiano la fedina penale pulita, che non siano iscritti a partiti, che non abbiano partecipato a precedenti elezioni e che non abbiano avuto incarichi politici in passato. Insomma devono essere vergini dal punto di vista politico.

La sola forza politica che rinuncia ai rimborsi elettorali milionari e si taglia lo stipendio da politico del 75% e considera numero massimo di incarichi n.2 legislature poi basta. Cosa che nessuna altra forza o partito politico fa o ha intenzione di fare. L’M5S eletti nella regione Sicilia già lo fanno!

Il M5S fa anche tante proposte su un ampio spettro di questioni dalla politica all’economia tutte pertinenti e fattibili alle condizioni in cui si trova l’Italia. Non è visibile tramite i media nazionali ma lo si può seguire tramite il suo sito web. Scarica anche il programma.

Lo scopo dichiarato è di ripristinare lo Stato per i cittadini, o del tutto assente o irrilevante. Ridare credibilità alle Istituzioni valorizzando ed applicando in modo compiuto la Costituzione tanto disattesa e tradita da chi ci ha governato finora. Altro che 'populismo'!

Possiamo perciò affermare di essere nella fase pre-rivoluzionaria, come la storia insegna, perché sono ormai crollati i pilastri che stanno alla base del nostro sistema attuale. Vediamoli.

La politica e i partiti politici tradizionali
Il primo pilastro che ha perso credibilità ormai da tempo, è proprio la politica intesa ed esercitata da tutti partiti politici tradizionali che siedono o si sono seduti in Parlamento e gestito il governo ed anche l’opposizione. Tutti questi partiti hanno tradito e continuano a tradire la fiducia degli elettori disattendendo puntualmente tutte le promesse che solitamente fanno in campagna elettorale. Sono tutti, chi più chi meno, coinvolti nella corruzione e sono sempre inseguiti dalla Magistratura.

Non si salva nessuno, il PDL con gli scandali del suo capo e vari casi Fitto, Fiorani e del medesimo Berlusconi ed altri. Dopo il fallimento del suo governo ne esce a pezzi checché se ne dica e le elezioni lo dimostreranno.

Nemmeno il PD ne esce bene con il caso Penati e con l’ultimo il Monte dei Paschi anche se si danno tanto da fare a smentire le loro responsabilità. Il caso è grosso e l’inchiesta è appena iniziata. Quando il PD ha governato non ha fatto la legge sul conflitto d’interesse, né ha abolito la legge che depenalizza il falso in bilancio ed infine non ha cambiato la famigerata legge elettorale nota come il porcellum.

Il centro di Casini si è auto-danneggiato con l’ex-governatore della Sicilia Cuffaro finito 7 anni in galera per avere favorito la mafia.

La lega di Bossi finita in disgrazia per essersi appropriata dei soldi pubblici e di partito per usi personali della famiglia Bossi oltre al caso Belsito etc. A seguito di ciò Bossi si è dovuto dimettere e ora Maroni guida il partito ormai più che dimezzato.

Altri partiti di centro hanno i loro guai e Monti tanto decantato, dopo 14 mesi di governo di emergenza ne esce con una immagina fortemente appannata perché invece di distribuire sacrifici con equità ha finito per sacrificare la classe media e favorire i soggetti forti, gruppi finanziari e le banche. Una vera delusione ed anche questo verrà dimostrato dalle elezioni.

Oscar Giannino, con la sua formazione politica di ‘Fare per Fermare il Declino’ è stato travolto dal suo ‘finto’ master in business administration alla Chicago Booth University. Una balla sono anche le sue lauree: quella in Economia e quella in Giurisprudenza che apparivano in diversi suoi curriculum online. Se uno mente per semplice vanità figuriamoci cosa può fare per ragioni politiche e/o di poltrone!  

Il pm Antonio Ingroia si è messo alla testa del suo movimento ‘Rivoluzione civile’ con l’obiettivo principale di sconfiggere la mafia una volta al governo. Purtroppo si presenta con una coalizione fragile di partiti minori della sinistra radicale che quando stavano con il governo Prodi si sono resi responsabili della sua caduta. Inoltre è debole nella politica economica ed estera. Non proprio sufficiente per il bisogno del Paese.

L’Informazione
Il secondo pilastro, l’informazione non è né libera né indipendente. Le televisioni e radio RAI sono ‘lottizzati’ dai partiti di maggioranza e di opposizione. Mediaset da un privato che è stato finora capo del governo Berlusconi (conflitto d’interesse), La7 dalla Telecom. I quotidiani sono controllati indirettamente dai fondi sull’editoria erogati dallo Stato (quindi i partiti). Di questo l’M5S ne prevede l’abolizione! Quindi visto che la maggior parte dell’informazione è controllata dai partiti, l’M5S viene brutalmente discriminato, oscurato o minimizzato. Ecco perché il movimento di Beppe Grillo considera questa informazione di parte e quindi parziale e non democratica. La rete internet è quella che il movimento usa perché è ancora libera. L'informazione è fondamentale perchè forma le opinioni ed è per questo la base della democrazia. Se questa è parziale, deformata e falsa ne risente l'intero sistema democratico!

Presidenza della Repubblica
Il terzo pilastro che ha appannato la sua immagine è quella della presidenza della repubblica Napolitano, l’unico che godeva di un alta credibilità fino a poco tempo fa. Ha fatto un vero capitombolo e Napolitano s’è giocato in poco tempo tutta la credibilità di cui godeva presso il popolo che lo acclamava fino all’anno scorso. Ha firmato tutte le leggi ad personam di Berlusconi senza nessun respingimento, si è fatto promotore del governo Monti che con le sue misure di austerità sta massacrando la classe media ed aggravando la situazione debitoria del Paese. L’ultimo caso sulla trattativa Stato-mafia, Napolitano viene ‘salvato’ dalla Consulta che ha ordinato la distruzione delle  sue intercettazioni telefoniche con Mancino che chiedeva, è stato accertato, di evitare il processo. Chissà mai cosa gli abbia detto il Presidente? Non lo sapremo mai!

Magistratura (la giustizia)
Il quarto pilastro di cui si appanna l’immagine e l’opera d’imparzialità è proprio la Magistratura visto i troppi pm e giudici transitati in politica. Insomma i tre poteri dello Stato e cioè quello legislativo, esecutivo e giudiziario sono, attualmente non più credibili e producono inconsistenza ed inefficienza alla intera sovrastruttura che dovrebbe gestire il Paese al meglio, cioè lo Stato. Nonostante ciò, almeno la parte inquirente (pm) è l’unica che persegue la corruzione tra i politici con difficoltà.

La Chiesa (la religione)
Il quinto pilastro, anche la istituzione ecclesiastica è caduta in disgrazia. Le vicende della banca IOR del Vaticano coinvolta in molti scandali ed operazioni finanziarie niente affatto trasparenti. Le inaspettate dimissioni di Papa Ratzinger, con tutte le giustificazioni addotte, gettano una ombra cupa sulla chiesa cattolica oltre alle tristi e vergognose vicende di pedofilia di cui molti prelati si sono macchiati e per cui la chiesa, come istituzione, li ha protetti contro la legge civile di vari Paesi. La chiesa ha svolto finora un compito di riferimento e di guida per molti cattolici in politica.

Lo Sport (il circense)
Il sesto pilastro. Nemmeno lo sport si salva dalla corruzione, partite truccate, il doping al solo scopo di vincere a qualunque costo anche in modo illegale. Ormai ciò che conta sono solo i soldi e non più la sportività. Anche in qui la magistratura inquirente si da molto da fare. Molti soldi sono in gioco e i tifosi vengono presi in giro!

L’economia (il pane)
Il settimo pilastro. Per completare il quadro aggiungiamo la situazione economica che da diversi anni attanaglia il Paese e non da più alcuna prospettiva per il futuro. La classe media s’impoverisce sempre più e i giovani sono quelli che pagano di più con la mancanza di lavoro.

La disoccupazione giovanile supera il 30% e continua ad aumentare senza sosta.  Senza contare la crisi in cui versa la scuola e le università che li preparano ovviamente senza prospettive per il futuro.  Dulcis in fundo la ricerca, fondamentale per un possibile sviluppo, è praticamente azzerata per tagli ai fondi. Insomma nulla di nulla!

La Commissione Europea impone all’Italia una politica di austerità suicida per il Paese e nessun partito politico propone di ‘contrastarla’ con politiche espansive e di crescita anche con la fuoriuscita dalla moneta unica se necessario per ridare all’Italia una prospettiva per il futuro. Con l’euro, purtroppo, non avendoci la sovranità monetaria (non possiamo battere moneta) la nostra politica economica presenta dei limiti che sono ora alla base della crisi che stiamo vivendo. Senza quei limiti potremmo attuare politiche economiche più flessibili così come fa l’Inghilterra, la Svezia che sono parte dell’Unione Europea ma conservano la loro sovranità monetaria. Solo l’M5S propone un referendum sulla materia così come è avvenuto in altri Paesi, mentre da noi hanno deciso i politici in solitudine senza consultarci.

La mafia
La mafia e la criminalità organizzata in generale è ben lungi dall'essere sconfitta anzi risulta sempre più evidente che la politica e lo Stato siano collusi con essa, vedi la famosa trattativa fra lo Stato e mafia di cui Mancino dovrà rispondere in tribunale mentre il presidente Napolitano viene salvato dalla Consulta Non sapremo mai cosa si dissero a proposito di mafia e quindi siamo autorizzati a pensare il peggio!

CONCLUSIONE
Di fronte a questa situazione cosa fanno i partiti tradizionali nella campagna elettorale? Fanno le solite promesse e magari anche delle nuove ed azzardate al solo scopo di strappare voti per continuare ad essere eletti, a fare quello che hanno sempre fatto finora, cioè occuparsi solo dei loro affari, null'altro! Per loro la politica è una carriera a vita per sé e per i loro parenti ed affini.

Come possono promettere cose che quando governavano non hanno mai fatto? Impossibile! Sono arrivati a copiare perfino parte del programma dell’M5S. Vedi ‘I partiti copia e incolla’. Di fronte a questo sfascio gli elettori italiani dovranno questa volta riflettere bene e ragionare con la propria testa.

Questo personale politico ha fatto il suo tempo e deve ora andare a casa. L’elettore avrà questa volta la responsabilità di fare questa scelta perché i tempi sono maturi e ne hanno l’occasione per farla in modo democratico, cambiando, senza spargimento di sangue in modo del tutto pacifico, tutto il personale politico che occupa le Istituzioni, con uno nuovo ed incontaminato per fare ripartire il Paese alla grande.

Questa volta dipende da noi!
Ai partiti tradizionali e al loro carrierismo politico, 
diciamo BASTA, mandiamoli tutti a casa!
Votiamo invece i candidati del M5S di Beppe Grillo!
La politica come servizio non più come carriera a vita!
*******
Se proprio non volete votare M5S votate almeno un candidato, un partito che sia credibile e soprattutto comprensibile. 
Se non lo capite, non votatelo!

Raffaele B.

mercoledì, febbraio 20, 2013

FASSINA DEL PD SI ACCORGE DEL PROBLEMA EURO, IL PD TACE


Meglio tardi che mai! Ora persino Fassina del PD parla di insostenibilità della moneta unica, per la verità in un convegno organizzato dall'Istituto Leoni e trasmessa da Radio Radicale, direi quindi in sordina, per lo più sfuggito a molti elettori persino del PD.

Egli sostiene che l'euro diventa ‘insostenibile’ se l'Europa continua a imporre le sue ricette ai Paesi con i ‘vincoli esterni’ mentre se si facesse più ‘coordinamento’ attraverso la forza della politica, l'euro recupererebbe funzionalità.

Bontà sua ed alla sua ingenuità. Per fare questo cosiddetto ‘coordinamento’ ci vogliono 'risorse' ingenti da spostare verso i Paesi dell'area euro in difficoltà, non alcuni miliardi. ma centinaia di miliardi alla volta. Una cosa simile è del tutto impossibile!

In ogni caso ha toccato il problema, cosa che lo stesso PD ancora non fa. Questo lo pone in una posizione un po’ strana e obliqua rispetto al suo partito che non sembra tenere conto di quello che dice il suo responsabile del settore economia e lavoro.

Allora a seguito di ciò possiamo dire con certezza che il PD è 'consapevole' del problema ma non sembra che abbia fino a questo momento intenzione di affrontare la questione. Continua ad applicare la linea della ‘difesa dell'euro’ così come tutti i partiti tradizionali ed a subire i vincoli esterni della Commissione Europea senza battere ciglio. Berlusconi solo recentemente ha cominciato a minacciare di uscire dall'euro solo per tentare di arrestare l’emorragia di voti verso Grillo, ma di fatto sostiene l’euro come ha sostenuto il governo Monti fino a ieri. Lo stesso farà il PD che in caso di vittoria darà a Monti un probabile incarico di governo, magari proprio l’economia.   

Stefano Fassina al convegno "Liberare l'Italia"

In questo video dello scorso 4-feb-2013, il responsabile del settore Economia e Lavoro del PD, Stefano Fassina "rivela" il mercantilismo dell'area euro che 'costringe' tutti i paesi che adottano l'euro a fare 'svalutazione del lavoro' quale 'ingrediente' della ricetta della politica economica che viene raccomandata dalla Commissione Europea proprio per recuperare 'competitività'. Ma questa politica di tipo mercantilista e generalizzata fondata sulla svalutazione del lavoro non funziona perché deprime la domanda interna in tutti i Paesi europei e avvita l'area euro in una spirale recessiva. La nostra costruzione dell'area euro ha problemi sistemici e vanno affrontati attraverso soluzioni sistemiche. Ma va!

Continuare ad alimentare questa visione per cui funzionerebbe tutto se i Paesi PIIGS mettessero a posto le loro economie, è sbagliato, non è così, perché la Germania ha fatto riforme e massicci investimenti ma ha fatto anche una cosa che non si può fare sistematicamente tutti insieme nella stessa area monetaria unica, e cioè ha fatto una riduzione delle retribuzioni reali del 10% dal 1999 al 2008.

Se vogliamo stare nella stessa area monetaria ci vuole 'coordinamento' della politica macro-economica altrimenti l'euro salta. Se l'Europa continua a non dare risposte verrà percepita come parte del problema e non della soluzione. Nel prossimo Parlamento, dice lui, si prevede che la metà sarà anti-euro! Quindi più coordinamento con la politica che "vincoli esterni" altrimenti arriva alla insostenibilità della moneta unica. Poveraccio!

Raffaele B.

domenica, febbraio 10, 2013

LA VECCHIA CLASSE POLITICA E L’EURO


Siamo in piena campagna elettorale nella peggior crisi economica dal dopoguerra. Una campagna elettorale tra le peggiori se si considera che il Paese va alla conta in un quadro politico diviso in modo impressionante.

Se a questo ci aggiungiamo la pessima e famigerata legge elettorale che non si è voluta o potuta cambiare (a questo punto non fa molta  differenza), il quadro si complica ulteriormente con alto rischio di un risultato alla greca. Cioè una situazione in cui il voto si potrebbe spezzettare al punto da non produrre una maggioranza decisiva per formare un governo sufficientemente autorevole e all'altezza del compito che l’attende all'indomani delle elezioni del 24-25 febbraio prossimi.

Il quadro politico che si presenta è quello dei partiti tradizionali (corrotti) da una parte e il movimento M5S dall’altra, quale unica alternativa al sistema dei partiti che finora ha governato chi più chi meno questo Paese da molti lustri. A sua volta gli stessi partiti tradizionali sono divisi e contrapposti tra loro nella corsa alla conquista del governo e del Parlamento.

Gli stessi partiti (destra, centro e sinistra) che sostengono il governo Monti, sono concausa dei problemi che stanno affossando il Paese “promettono” ora soluzioni che non hanno voluto applicare quando erano al governo e quindi risultano sempre meno credibili agli elettori.

Il governo Monti è proprio quello che ha dato a sta dando colpi di grazia all'Italia già stremata dalla crisi economica proprio con il supporto dei partiti e ahimè con il beneplacito del presidente Napolitano anche se stanno facendo di tutto per farlo dimenticare agli elettori.

Essi fanno finta di non stare al governo oppure di provenire dal pianeta marte. Stanno ‘smentendo’ ogni giorno che passa se stessi e la loro “politica” applicata da Monti, arrivando perfino a proporre la ‘cancellazione’ di leggi che essi stessi hanno approvato. Sono arrivati anche a liberarsi dei cosiddetti ‘impresentabili’, un fatto mai accaduto prima della scesa in campo del grillismo del M5S.

Già questo è una prima vittoria culturale di Grillo. Non solo il suo movimento sta ‘vincendo’ nelle piazze sempre colme a differenza dei partiti che invece vanno nei ‘talk shows’, ma sta ‘convincendo’ anche molti militanti di quasi tutti i partiti, tant’è che stanno ‘copiando’ il suo programma che fino a ieri era da loro ritenuto ‘populista’. Questo significa che Grillo è diventato il riferimento culturale e politico cui tutti i partiti sono costretti a ‘seguire’ per non continuare a perdere consenso e potere.

Se questo è il dato Il M5S rappresenta allora la vera ‘rivoluzione’ al sistema dei partiti (corrotti) fin qui conosciuto ma ancora nel quadro della “democrazia” perché esso chiede soltanto di cambiare il ‘personale politico’, carrierista ed obsoleto, nelle Istituzioni, non le Istituzioni che invece restano, difendendo la Costituzione, anzi chiedendone la effettiva applicazione! Si vuole una rinascita di uno Stato vero che faccia il suo mestiere per il bene dei cittadini e non più delle caste e delle lobby. Tutto ciò non può essere ‘populismo’.

Infine, al di là delle divisioni fra tutti i partiti, il dato che viene fuori in modo evidente è sulla questione economica, ovvero su come uscire dalla crisi avviando le cosiddette politiche di crescita. La linea politica di fondo che accomuna tutti i partiti tradizionali, a differenza del M5S, è che nessuno di essi mette in discussione l’euro, la moneta comune dell’eurozona. Essi sono tutti insieme il partito unico dell’euro!

Essi pensano che la soluzione sia ‘più Europa’, ma per fare questo ci deve essere la disponibilità degli Stati del nord, come la Germania per esempio, a grandi trasferimenti di risorse finanziarie a favore degli Stati del sud meno sviluppati, dell’ordine di diverse centinaia di miliardi di euro. Se non si fa questo le economie del nord e del sud non possono continuare ad operare con l’unica moneta senza ‘depredare’ ulteriormente quest’ultime. Il massimo che l’Europa concede è qualche miliardo, assolutamente insufficiente!

È evidente che ciò non si può ottenere: i politici tedeschi della Baviera (regione ricca del sud della Germania) considerano controproducente elettoralmente ‘tassare’ i propri cittadini per ‘finanziare’ un’altra regione tedesca della Sassonia (stato meno ricco del nord della Germania). Figuriamoci ‘finanziare’ l’Italia, la Grecia, la Spagna etc. Impossibile!

Quando economie diverse non possono stare insieme, la cosa più logica da fare è ‘separarsi’. Lo dice la scienza dell’economia stessa. La separazione avviene con l’uso di una diversa moneta di cui lo Stato deve tornare ad esserne proprietario. Se vogliamo fermare il ‘dissanguamento’ finanziario dell’Italia e riavviare la cosiddetta ‘crescita’, questo deve essere il primo atto da fare al più presto possibile, anzi si sarebbe dovuto fare da ieri l’altro.

Attenzione, uscire dall’euro non vuol dire uscire dall’Unione Europea. Possiamo continuare a restare nell’Unione Europea come ci sta per esempio l’Inghilterra con la sua moneta sovrana, la sterlina senza alcun problema.

La Gran Bretagna (destra e sinistra) si è sempre opposta all’ingresso nell’euro e continuerà ad opporsi fino a quando le economie restano differenziate. I nostri politici (senza il nostro consenso) e quelli degli altri Paesi sono entrati nonostante ciò, ‘pensando’ che la moneta unica ‘realizzasse’ in automatico l’armonizzazione delle nostre economie con quelle del nord.

Dopo 10 lunghi anni i dati ci dicono che si sono ‘sbagliati’ alla grande! Ci siamo ‘dissanguati’ finanziariamente a favore degli Stati del nord! Se i politici lo dovessero ‘ammettere’ si dimostrerebbero finalmente ‘onesti’ ma firmerebbero la loro ‘condanna a morte’ con la perdita di tutti i consensi elettorali. Per questo non lo ammetteranno fino a quando il mercato stesso non lo renderà evidente a tutti!

Il M5S ci sta pensando al problema e chiederà comunque un referendum sulla permanenza o meno nell’euro in ogni caso, che vinca o meno. L’Italia, a differenza di altri paesi non ha mai votato un referendum sull’euro.

A sostegno di quando detto vi propongo di vedere il seguente video:
"E' perfettamente noto a tutti che l’Euro sarebbe stato un esperimento fallimentare proprio perché mancava alla sua base una unità politica e in particolare una unità nel campo della politica fiscale, questo voglio ricordarvelo è una cosa di dominio pubblico, i fondatori dell’Europa sapevano benissimo che imporre una moneta unica a paesi diversi e con un sistema fiscale profondamente scollegato, avrebbe condotto a una crisi. Quindi i problemi che fossero noti, lo dobbiamo dare per scontato." Alberto Bagnai
Intervento di Alberto Bagnai, professore di politica economica all’università Gabriele D’Annunzio di Pescara


INTERVISTA A LUIGI ZINGALES: LA CRISI DELL’UE ERA PREMEDITATA
19 dicembre 2012

UN DISEGNO CRIMINALE
Professor Zingales, Mario Seminerio dice che la crisi dell’euro è colpa della Germania. Essa ha creato un deficit tra importazioni ed esportazioni, e secondo Seminerio, senza trasferimenti interni all’UE non si esce dalla crisi: vero o falso? Leggi http://tagli.me/2012/12/19/1932/

Raffaele B.