venerdì, luglio 04, 2008

G8 GENOVA – LE PROVE DELLA VERGOGNA NASCOSTA

La magistratura inquirente nella persona del pm Francesco Cardona Albini, dopo lunghe indagini con acquisizioni di notevole materiale video ed audio, ha messo insieme una mole di prove che inchioderebbero gli imputati (tra poliziotti e loro dirigenti) a responsabilità gravissime sul MASSACRO alla Diaz di Genova.

Le indagini smentiscono clamorosamente tutte le dichiarazioni della polizia che giustificò l’assalto ai NO-GLOBAL che invece dormivano all’interno della scuola Diaz. In aggiunta il magistrato ha incontrato numerosi ostacoli e collaborazione nulla da parte della polizia.

In tutti questi anni si fece di tutto per impedire che la GIUSTIZIA facesse il suo corso e ci furono perfino coperture politiche vergognose tese a “PROTEGGERE” coloro che all’interno del corpo si fossero macchiati di gravi reati di violenza inaudita con la classica scusa che non si potevano processare i poliziotti che nel fare il loro “dovere” nel contrastare i violenti NO-GLOBAL ne avessero maltrattati alcuni e che avessero addirittura “PIAZZATO FALSE PROVE” per giustificare l’irruzione alla scuola.

È stato fatto di tutto perché la VERITÀ dei fatti non venisse fuori eppure a distanza di 7 anni, con lentezza ma allo stesso tempo con grande tenacia, il pm Francesco Cardona Albini arriva a pronunciare ACCUSE così gravi nei confronti di 29 poliziotti tra dirigenti e funzionari che sono INIMMAGINABILI per un PAESE civile e democratico.

Nel frattempo queste persone hanno goduto di una “IMPUNITÀ” vergognosa al punto che oggi occupano posti importanti nelle istituzioni ed alcuni di loro hanno fatto perfino carriera.

Non ci resta che attendere ora il PROCESSO perché sia accertata finalmente tutta la verità dei fatti del G8 di Genova e le giuste condanne per tutti i responsabili che hanno commesso il massacro e di coloro che potevano ma non hanno fatto nulla per impedirlo.

C’è un solo pericolo all’orizzonte: la legge BLOCCA-PROCESSI che il governo vuole approvare per salvare Berlusconi. Se venisse approvata in tempo farebbe SALTARE il processo di UN ANNO allungando ulteriormente i tempi per l’accertamento della verità e quelli della vergognosa impunità degli imputati.
Raffaele B.

ANSA
G8, "ALLA DIAZ E' STATO UN MASSACRO"
di Paola Mattarana
2008-07-04 20:25

GENOVA - Manganelli Tonfa impugnati al contrario per picchiare più forte, calci, pugni e capigliature tagliate esibite come trofei, mobilia e sedie spaccate addosso: è il quadro del "massacro" della polizia sui no global nella scuola Diaz, durante il G8, dipinto oggi dal pm Francesco Cardona Albini nel corso della requisitoria. Nel processo sono imputati 29 poliziotti tra alti dirigenti, funzionari e capisquadra e 98 sono le parti lese. Le accuse sono a vario titolo violenza privata, lesioni gravi, abuso d'ufficio falso, calunnia, porto abusivo di armi da guerra. Al "massacro" - secondo il pm - assistevano indifferenti, come hanno evidenziato testimonianze e filmati, dirigenti e funzionari di polizia in borghese che stavano a guardare o giravano la testa dall'altra parte. "Il primo poliziotto ad entrare nella scuola - ha ricostruito il pm - è stato un agente del I Reparto Mobile di Roma, ai comandi di Vincenzo Canterini, seguito da altri colleghi anche in borghese". "Dentro la palestra - ha proseguito - c'erano cittadini turchi, statunitensi e 11 spagnoli, dentro ai sacchi a pelo per dormire. Alla vista dei poliziotti si misero in ginocchio invocando la non violenza. Come risposta sono stati colpiti con sedie e mobilia e poi presi a manganellate". "In pochi minuti - ha sottolineato il pm - la scena si trasformò in un feroce pestaggio da parte dei poliziotti travisati da caschi e da bandane".
.

Anche il pentimento tardivo di Michelangelo Fournier, vice di Canterini, che in una dichiarazione spontanea definì l'irruzione una "macelleria messicana" non ha convinto il pm. "Se Fournier - si è chiesto il pm - è stato con i suoi uomini tra i primi ad entrare come si conciliano le gravi lesioni subite dagli occupanti?. Anche in questa occasione - ha detto - Fournier non ha voluto coinvolgere il proprio reparto e se stesso, parlando solo di altri colleghi che avrebbero picchiato a sangue i no global". Solo ad un certo punto Fournier, secondo alcune dichiarazioni rese dai testi, gridò "Basta, basta". Il pm ha smantellato la tesi della presunta resistenza opposta dai no global: con dichiarazioni di testi e filmati è stato smentito il lancio di bottiglie e oggetti vari che sarebbe avvenuto prima e dopo l'irruzione.
.

"Il bilancio di 79 feriti nella scuola, di altri fuori dell'edificio, il 'martirio' di Mark Covell (il giornalista free lance inglese massacrato di botte) e soprattutto il terrore degli occupanti, molti dei quali non poterono trattenere i loro sfinteri, non sembra congruo - ha detto il pm - neppure se ci fosse stata resistenza". "Non c'é stato da parte della polizia alcun 'assalto al castello' asserragliato da occupanti - ha aggiunto - ma solo un' irruzione a freddo, decisa a tavolino". Cardona Albini ha anche confutato le dichiarazioni rese il 3 agosto 2001 dal prefetto Arnaldo La Barbera (morto durante le indagini preliminari),a sua volta indagato, il quale sostenne di essersi messo il casco per ripararsi dal lancio di pietre e oggetti gettati dalle finestre della scuola. "Da filmati in nostro possesso si vede La Barbera davanti alla scuola senza casco e nessun lancio di oggetti". Davanti alla scuola erano inoltre presenti Francesco Gratteri e Giovanni Luperi, all' epoca rispettivamente direttore dello Sco e vice direttore dell' Ucigos, a loro volta imputati nel processo, oggi ai vertici dell' Antiterrorismo e dei servizi segreti. Il pm ha ribadito, come già detto ieri dal collega Enrico Zucca, di aver trovato molta difficoltà in queste indagini, se non dei veri e propri "ostacoli" a causa dell'omertà degli imputati e della polizia che non ha reso noto neppure i nomi di chi partecipò all'irruzione.
.

"Ad oggi - ha concluso il pm - non sappiamo neppure in quanti vi parteciparono". La requisitoria, che si concluderà il 10 con le richieste di condanna, ha suscitato anche oggi commenti politici. L'on. Giovanna Melandri (Pd), Ermete Realacci (Pd) e Paolo Cento (Verdi) hanno ribadito che la pagina della Diaz è una ferita ancora da sanare con l'accertamento delle responsabilità e una pagina vergognosa della nostra Repubblica.

martedì, luglio 01, 2008

GOVERNO - ADDIO LOTTA AGLI EVASORI

Questa notizia è passata quasi del tutto INOSSERVATA e raccontata solo da alcuni giornali. Le tv e le radio l’hanno trascurata del tutto. Non gli è stata data l’importanza che ha, eppure “RIVELA” senza alcun dubbio la “REALE” politica di LOTTA ALLA EVASIONE del GOVERNO in carica.

Squadra vincente non si cambia altrimenti non si vuole più vincere! Se un governo “SPOSTA” con un selvaggio “SPOIL SYSTEM”, uomini che all’interno della agenzia delle entrate hanno OTTENUTO RISULTATI STORICI ed ECCEZIONALI sulla lotta alla evasione recuperando ingenti risorse sottratte all’erario, può solo voler dire che non ha alcuna vera intenzione di colpire l’evasione, punto.

Inoltre, tanto per completare l’opera, si è voluto pure procedere nel contempo all'abbattimento al 12.50% delle sanzioni per gli EVASORI TOTALI.

Insomma un vero “REGALO” a TUTTI GLI EVASORI fatto con una precisa e ostinata volontà nel momento in cui non si fa nulla per alleviare le condizioni di molte famiglie alle prese con una INFLAZIONE importata e particolarmente insidiosa perché riguarda i beni essenziali di prima necessità. Un equivalente “TASSA” iniqua per i più poveri e monoreddito che il GOVERNO non pensa affatto di “affrontare” come fa invece per i “RICCHI EVASORI”.

Il governo però “INTERROMPENDO” la lotta alla evasione fin qui perseguita dal precedente GOVERNO PRODI farà mancare alla STATO ingenti risorse “CREANDOSI” molti problemi su come far QUADRARE I BILANCI. Per questo si è “RIMANGIATO” gran parte delle promesse fatte in campagna elettorale e molto altro ancora dovrà “RIMANGIARSI” poiché la situazione economica del PAESE si aggrava sempre più.
Raffaele B.

NOTIZIE.ALICE
FISCO/ SINDACATI: GOVERNO INFLIGGE SERIO COLPO A LOTTA EVASIONE
"Con un colpo di spugna si azzera vertice Agenzia Entrate"
.
Roma, 30 giu. (Apcom) - Dopo il "forzato" abbandono del direttore dell'Agenzia delle Entrate Massimo Romano, viene decapitata anche la direzione centrale dell'accertamento dell'Agenzia. E' quanto lamentano i sindacati della funzione pubblica Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa in una nota congiunta. "Un vero e proprio colpo di spugna - denunciano - che azzera il vertice di un Ente strategico per l'equità fiscale e per gli interessi dell'intero sistema paese".
"Il decreto legge 112 - scrivono nel comunicato - una vera finanziaria per decreto, assesta colpi senza precedenti al funzionamento delle Agenzie, alle dotazioni organiche, ai livelli organizzativi degli Uffici, alle politiche di assunzioni, al salario dei lavoratori del fisco, a diritti contrattuali conquistati in decenni di lotte e di riforme della PA".
.
I sindacati denunciano anche "l'ingiustificato spoil system, allargato con l'articolo 83 comma 12 del DL a tutti i dirigenti generali delle Agenzie, e non solo ai vertici come era finora previsto. Con questa norma - spiegano - pretestuosamente inserita nel Dl, in queste ore sarà rimosso il direttore centrale dell'accertamento, attuale direttore generale f.f. dell'Agenzia delle Entrate, chiamato a svolgere l'incarico di Direttore regionale dell'Emilia Romagna dell'Agenzia del Territorio, che nulla a che a vedere con le precedenti esperienze professionali dello stesso".
Ed altre 'purghe, proseguono, sono previste, a breve, in altri settori strategici dell'Agenzia a livello centrale, con l'invio di Dirigenti considerati scomodi in posti più defilati di altre Agenzie. Tutto ciò nonostante gli indubbi successi raggiunti in questi anni nella lotta all'evasione, certificati non più tardi di sabato dalla stessa Corte dei Conti (aumento del 10.6% dell'imposta accertata e + 43% della maggiore imposta definita per adesione ed acquiescenza)".
.
I sindacati esprimonono, quindi, "forti preoccupazioni" per queste iniziative che "si inseriscono tutte nella logica di depotenziare la macchina fiscale, privatizzarne le funzioni peculiari, perseguire una miope politica di tagli e di riduzioni, in luogo di una politica fiscale capace di far pagare le tasse a chi evade. Del resto l'abbattimento al 12.50% delle sanzioni per gli evasori totali, la dice lunga sulle reali intenzioni del Governo in ordine alla lotta all'evasione fiscale. La nostra opposizione a tali iniziative scellerate, sarà ferma e decisa. A difesa della dignità e della professionalità dei lavoratori finanziari, nell'interesse della stragrande maggioranza del paese che rivendica politiche fiscali e sociali più giuste ed eque".