domenica, settembre 27, 2009

IL GOVERNO E LA SUA FINTA LOTTA ALLA MAFIA

Il presidente del senato Schifani, uomo di Berlusconi afferma trionfante che si è a buon punto per debellare il cancro della mafia, parole sue. Anche il ministro degli interni Maroni ci va duro ‘contro’ la mafia rincarando la dose ‘appropriandosi’ dei meriti della Magistratura, tanto osteggiata dal Governo, che sta assestando colpi alla mafia con molti arresti per esempio a Fondi che da luglio ‘aspetta’ il decreto di scioglimento del consiglio comunale infiltrato dalla mafia che ‘rimanda continuamente. Vedi filmato.
ilcantieresociale06 luglio 2009
17 arresti per mafia a Fondi
In carcere, oltre ai due Tripodo, sono finiti sono l'ex assessore ai lavori pubblici del comune di Fondi Riccardo Izzi (Forza Italia), Franco e Pasquale Peppe, teste di legno dei Tripodo, Aldo Trani, Giuseppe Bracciale, Alessio Ferri, Antonio Schiappa, Igor Catalano, Vincenzo Bhianco e Antonio D'Errigo. Arresti domiciliari per il comandante della polizia municipale Dario Leone, il suo vice Pietro Munno, il dirigente del settore bilancio e finanze del comune Tommasina Biondino e quello dei Lavori pubblici
Gianfranco Mariorenzi, nonche' l'immobiliarista Massimo Di Fazio.

Se a questo aggiungiamo quanto sta emergendo dalla causa d’appello al senatore Marcello dell'Utri (pure uomo fedelissimo del Cavaliere), già condannato dal tribunale per concorso esterno in associazione ‘mafiosa’ , senza citare innumerevoli altri episodi inquietanti di cui poco si parla in un sistema TV di cui Berlusconi ‘controlla’ il quadro si completa in modo chiaro cui è superfluo ‘spiegare’. Si tratta della solita politica degli ‘annunci’ e di ‘furto’ di meriti conseguiti da altri, insomma di una ‘finta’ lotta alla mafia. Per il resto nulla di nuovo sotto il sole.
Raffaele B.

ANSA
MAFIA: SCHIFANI, A BUON PUNTO PER DEBELLARLA
(ANSA) - PALERMO, 25 SET - ''Siamo a buon punto per debellare il cancro della mafia'', ha detto oggi il presidente del Senato, Renato Schifani. A margine della cerimonia di commemorazione del giudice Cesare Terranova, assassinato 30 anni fa con il poliziotto Lenin Mancuso, ha aggiunto: ''rimane tanto nella nostra memoria, come per tutti i caduti di mafia. Si e' fatto molto per combatterla con leggi sempre piu' vigorose, così come si e' fatto tanto per catturare latitanti sempre più pericolosi''.

ADNKRONOS
FONDI: ASS. FUNZIONARI POLIZIA, SCIOGLIERE COMUNE 'SENZA SE E SENZA MA'
Roma, 23 set. - (Adnkronos) - Sciogliere il Consiglio comunale di Fondi (Latina) "senza se e senza ma". E' quanto chiede l'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. ''Siamo certi -dice il segretario nazionale dell'Anfp, Enzo Marco Letizia- che il Ministro dell'Interno, preso atto delle oggettive criticità messe in luce dalla commissione prefettizia e valutate dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica nella sua collegialita', vorrà considerare l'insostenibilità' della posizione, riportata dalla stampa locale, del Presidente della provincia di Latina, Armando Cusano, che per motivi incomprensibili ritiene possa ancora tollerarsi a Fondi un'amministrazione per la quale sono state denunciate pesanti infiltrazioni di tipo mafioso''

ANSA
MAFIA: PG, MANGANO IN CASA BERLUSCONI PER INTERESSI DEI BOSS
2009-09-25 19:15
PALERMO - "Vittorio Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato da Palermo fino in Brianza". Così il procuratore generale Antonino Gatto entra subito nel vivo della requisitoria del processo al senatore Marcello dell'Utri (Pdl) per concorso esterno in associazione mafiosa. Il parlamentare è stato condannato in primo grado a nove anni di carcere. Stamani davanti alla seconda sezione della Corte di appello di Palermo, Gatto ha affrontato subito il tema dello "stalliere di Arcore".
"Ma davvero - si è chiesto il Pg - non fu possibile trovare in Brianza persone capaci di sovrintendere alla tenuta di Arcore? Davvero dall'estremo nord ci si dovette spostare a Palermo per trovare una persona che non conosceva la zona e le coltivazioni brianzole? In realtà - ha proseguito Gatto - non solo Mangano di cavalli e di coltivazioni non sapeva nulla: ma se guardiamo i suoi numerosissimi precedenti penali, gli interessi che coltivava erano di tutt'altra natura rispetto a quelli agricoli". Dell'Utri non è presente in aula. Ad ascoltare l'atto d'accusa del pg ci sono i difensori dell'imputato, gli avvocati Nino Mormino, Giuseppe Di Peri e Pietro Federico.
Per il sostituto procuratore generale, Nino Gatto, Vittorio Mangano era ad Arcore per "proteggere" Berlusconi. "Mangano era il simbolo vivente - ha detto il pg - della tutela da parte di Cosa nostra a Silvio Berlusconi". Il sostituto procuratore generale ha puntato la prima parte della requisitoria sui rapporti tra Gaetano Cinà e Marcello Dell'Utri, confermati, secondo il pg, dalle testimonianze di diversi collaboratori di giustizia e dalle intercettazioni telefoniche. I rapporti tra Dell'Utri e Cinà risalgono ai tempi della Bacigalupo, la squadra di calcio di Dell'Utri, in cui giocava il figlio del mafioso. "Attraverso Cinà - ha spiegato Gatto - Dell'Utri conobbe Mangano e lo presentò a Berlusconi".
Il pg ha collocato nella primavera del 1975 l'incontro a Milano tra Stefano Bontade, reggente della famiglia di Santa Maria di Gesù, gli uomini d'onore Mimmo Teresi e Nino Grado, Dell'Utri e Berlusconi. Dell'incontro ha parlato il pentito Francesco Di Carlo, la cui attendibilità è stata più volte ribadita da Gatto. Di un altro incontro, quello avvenuto nel ristorante "Le colline pistoiesi", ha parlato invece un altro collaboratore: Antonino Calderone. "In quell'occasione Calderone era con Grado - ha ricordato Gatto - Poi entrarono Mangano e Dell'Utri, che Grado saluto ossequiosamente. Poi cenarono assieme e Mangano parlò di Dell'Utri come il suo capo". Il pg ha anche ricordato il matrimonio del boss Jimmy Fauci, a cui Dell'Utri avrebbe partecipato sedendo al tavolo con Di Carlo e Teresi".
"Per tutti questi episodi - ha spiegato Gatto - le giustificazioni date da Dell'Utri ai giudici sono assurde, come ha già ribadito la sentenza del tribunale". Inoltre, per Gatto, "il comportamento di Dell'Utri è conforme a quello mafioso. Dentro le aule, infatti, smentisce la sua vicinanza alle cosche e la sua estraneità ai fatti, fuori, come è riportato in diverse interviste, difende Mangano". Gatto ha concluso la prima parte dell'atto d'accusa, che continuerà il 9 ottobre, parlando del "pizzo delle antenne". "Il versamento di somme della Fininvest a Cosa Nostra nel 1986 per la 'messa a posto’ per i ripetitori nel palermitano sarebbe avvenuto, come già ribadito in primo grado, grazie all'intermediazioni di Dell'Utri - ha concluso Gatto - Intervenuto anche nel caso dell'attentato in una delle proprietà di Berlusconi nell'86".

lunedì, settembre 21, 2009

ALLE SALME DEI PARÀ – LA NON NOTIZIA DEL CAVALIERE ASSENTE

La notizia di per sé è ‘grave’ perché ci riporta alla realtà delle cose di una situazione che si è ‘incancrenita’ e non lascia intravedere alcuna soluzione unicamente “militare” che non sia sostenuta principalmente dalla ‘politica’ che gli Stati impegnati devono fare seriamente per poter uscirne a testa alta. Continuando così è chiaro che ci saranno altri morti da dover commemorare.

Ma per il nostro Paese la notizia nella notizia è una CLAMOROSA NOTIZIA! A parte i bloggers, tutti i quotidiani di larga diffusione e telegiornali, nel riportare la notizia dell’arrivo delle salme a Ciampino, hanno ‘TACIUTO’ sull’assenza del Capo del Governo Silvio Berlusconi, nemmeno una giustificazione. Un silenzio ‘assordante’ perché in tutti i ‘servizi’ vengono citate tutte le autorità presenti e ripresi dai filmati nei quali si vede l’assenza di Berlusconi. Vedi il servizio del TG1sotto riportato e le maggiori testate. All’inizio L’Unità l’aveva riportato in prima pagina ma poi l’ha tolto uniformandosi anch’esso!

Cosa vuol dire questo? Credo sia una nuova forma nel dare ‘notizia’. Essa è tesa a far vedere e far riflettere i cittadini del ‘fatto’ semplicemente evidenziandone l’assenza citando e/o riprendendo in video tutte le autorità presenti. Visto che il servizio non dice nulla a riguardo, allora saranno gli stessi lettori e telespettatori a porsi la domanda. Così il Cavaliere non potrà dire che la stampa e la tv ce l’hanno con lui come fa sempre!

Ad ogni modo il SALVAGENTE al titolo "Sobrio saluto a Ciampino per le salme dei 6 parà di Kabul, ad accoglierle Napolitano, Libero lo attacca perché Berlusconi è 'geloso' si sbilancia e ne parla adducendo che il motivo dell’assenza sia la ‘gelosia’ del Cavaliere per Napolitano.
Anche il
CITY ne parla ma dichiara che è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta a fare le veci dell’assente Berlusconi. Ma non spiega perché è assente!

Insomma un evento ‘mediatico’ abbastanza nuovo, mai accaduto prima di una NON NOTIZIA che diventa NOTIZIA a danno di Berlusconi (padrone dei media). Aspettiamo di vedere cosa succederà domani ed ai funerali!
Raffaele B.

felixos890
20 settembre 2009
onore ai caduti in Afghanistan parte 3 (dal TG1)
Le salme dei sei parà uccisi nell'attentato di giovedì a Kabul sono rientrate in Italia. Il C-130 dell'Aeronautica con a bordo i feretri è atterrato all'aeroporto militare di Ciampino. Ad accogliere le bare i parenti, un picchetto dei paracadutisti della Folgore, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le più alte cariche dello Stato e i vertici dell'Esercito. I funerali si terranno lunedì 21 alle 11 nella Basilica di San Paolo fuori le mura.


REPUBBLICA
In Italia le salme dei paracadutisti caduti
Migliaia a Roma per l'ultimo saluto
20 Settembre 2009
...Ad attenderlo le famiglie delle vittime, il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, numerose autorità, tra le quali i presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta, una rappresentanza di tutte le forze armate...

L’UNITÀ
Napolitano a Ciampino accoglie le salme dei parà
20 Settembre 2009
...Dietro le autorità, con in testa il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e le massime cariche dello Stato. Presenti a Ciampino, naturalmente, anche i vertici della difesa e delle forze armate: dal ministro Ignazio La Russa al capo di stato maggiore della difesa Vincenzo Camporini, al nuovo capo dell'esercito, Giuseppe Valotto, insediatosi proprio il giorno della strage. Tra le autorità presenti alla breve cerimonia che si è di fatto conclusa a Ciampino, oltre al sindaco di Roma Gianni Alemanno, con la fascia tricolore, anche alcuni parlamentari particolarmente vicini alle forze armate come il generale Mauro Del Vecchio, senatore del Pd ed ex comandante della missione Nato in Afghanistan, e l'ex parà Gianfranco Paglia, deputato del Pdl, costretto su un sedia a rotelle dopo essere rimasto ferito durante l'operazione in Somalia....

ilsole24ore
Le salme dei 6 parà in Italia.
In migliaia alla camera ardente

20 Settembre 2009
...Foltissima la schiera delle autorità sulla pista: con il capo dello Stato, anche il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il governatore del Lazio Piero Marrazzo e il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Presenti anche il generale Mauro Del Vecchio, senatore del Pd ed ex comandante della missione Nato in Afghanistan, e l'ex parà Gianfranco Paglia, deputato del Pdl, costretto su un sedia a rotelle dopo essere rimasto ferito durante l'operazione in Somalia. Questa mattina, affacciato dalla finestra del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, anche il Papa Benedetto XVI ha espresso «riprovazione» per l'attentato...

LASTAMPA
In Italia le salme dei sei parà uccisi
Domenica 20/9/9
...Ad attendere le bare avvolte nel tricolore le massime autorità istituzionali e i familiari delle vittime, oltre a quelli degli altri soldati rimasti feriti che non vogliono far mancare la loro vicinanza a chi è stato più sfortunato.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha accolto le sei bare avvolte dal tricolore. Oltre al capo dello Stato c’era il presidente del Senato Renato Schifani, quello della Camera Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, quello dell’Applicazione del programma di governo Roberto Calderoli, il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, il sindaco di Roma Gianni Alemmano, i vertici militari. Un picchetto d’onore interforce ha reso omaggio alle bare...

ILMESSAGGERO
Al Celio in 10mila per omaggio a vittime
Torna pista bomba comandata a distanza
20 settembre 2009
…Dietro le autorità, con in testa il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e le massime cariche dello Stato. Presenti a Ciampino, naturalmente, anche i vertici della difesa e delle forze armate: dal ministro Ignazio La Russa al capo di stato maggiore della difesa Vincenzo Camporini, al nuovo capo dell'esercito, Giuseppe Valotto, insediatosi proprio il giorno della strage. Tra le autorità presenti alla breve cerimonia che si è di fatto conclusa a Ciampino, oltre al sindaco di Roma Gianni Alemanno, con la fascia tricolore, anche alcuni parlamentari particolarmente vicini alle forze armate come il generale Mauro Del Vecchio, senatore del Pd ed ex comandante della missione Nato in Afghanistan, e l'ex parà Gianfranco Paglia, deputato del Pdl, costretto su un sedia a rotelle dopo essere rimasto ferito durante l'operazione in Somalia…

CORRIERE DELLA SERA
Napolitano accoglie le salme dei parà
Al Celio il saluto dei compagni feriti
20 settembre 2009
…Il presidente Napolitano ha accolto le salme dei militari uccisi e con lui le più alte cariche dello Stato. Il capo dello Stato si è inchinato davanti ad ogni bara, in silenzio, con la mano destra appoggiata sul feretro. Dopo l'omaggio di Napolitano, è stato intonato il Silenzio e il picchetto schierato a Ciampino ha reso onore ai caduti. A Roma sono da sabato le famiglie dei 6 militari uccisi: il capitano Antonio Fortunato, il sergente maggiore Roberto Valente, il caporal maggiore capo Massimiliano Randino e i caporal maggiori scelti Davide Ricchiuto, Giandomenico Pistonani e Matteo Mureddu…

ANSA
2009-09-20 21:07
ONORI MILITARI AI SEI PARA' UCCISI IN ATTENTATO A KABUL
…Dietro le autorità, con in testa il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e le massime cariche dello Stato. Presenti a Ciampino, naturalmente, anche i vertici della difesa e delle forze armate: dal ministro Ignazio La Russa al capo di stato maggiore della difesa Vincenzo Camporini, al nuovo capo dell'esercito, Giuseppe Valotto, insediatosi proprio il giorno della strage.
Tra le autorità presenti alla breve cerimonia che si è di fatto conclusa a Ciampino, oltre al sindaco di Roma Gianni Alemanno, con la fascia tricolore, anche alcuni parlamentari particolarmente vicini alle forze armate come il generale Mauro Del Vecchio, senatore del Pd ed ex comandante della missione Nato in Afghanistan, e l'ex parà Gianfranco Paglia, deputato del Pdl, costretto su un sedia a rotelle dopo essere rimasto ferito durante l'operazione in Somalia…

martedì, settembre 15, 2009

L'AQUILA - LO SHOW DEL CAVALIERE AD ONNA

Per poter consegnare ufficialmente le 94 case di legno prefabbricate, costruite dalla provincia autonoma di Trento e finanziate dalla Croce rossa (con il cappello della Protezione Civile, sic…) Berlusconi si vuole questa volta ‘servire’ della vetrina mediatica di Porta a Porta di stasera e, per fare in modo da ottenere il massimo dell’audience fa ‘spostare’ d’autorità gli altri due servizi di Ballarò di RAI3 e Matrix TV5, provocando violente polemiche.

Berlusconi tenterà di ‘vendere’ come ‘miracolo’ del Governo e della sua Protezione civile un ‘lavoro’ fatto interamente da altri, come già detto prima e confermato dallo stesso Bertolaso nell’articolo sotto
riportato anche se qui egli s’inventa pateticamente il concetto di ‘Sistema Italia’ per ‘attribuire’ anche alla Protezione civile un ‘successo’ in questa consegna fatta in un tempo record di 162 giorni dal sisma mai realizzato prima in Italia, dice Bertolaso.

Secondo questo articolo di
Repubblica ‘Terremoto, all'epoca dell'Irpinia, le case furono consegnate prima’ e per l’esattezza il 26 marzo 1981 a 122 giorni trascorsi dal sisma, 150 casette in legno tipo chalet (Rubner costruzioni) consegnate a Laviano, Salerno. 450 persone ricoverate. All’epoca non esisteva nemmeno la Protezione civile con strade interrotte e ponti crollati. Solo a Laviano i morti erano 300 su 1.500 abitanti e complessivamente 3.000 morti e 300.000 senzatetto e un'Italia divisa in due. Malgrado tutto il sistema di prefabbricazione pesante fu realizzato in trecento comuni e in tempi che, il tanto decantato Bertolaso lo avrebbe definito ‘incredibili’ come minimo.

La Protezione civile avrebbe dovuto consegnare il suo primo lotto di case il 4 settembre scorso, invece la data di consegna è slittata a fine mese. Qui per l’occasione non faranno altro che reiterare le promesse, altro che successo!

Inoltre per nascondere il malumore, le tendopoli più vistose sono state evacuate, gli sfollati sistemati negli alberghi, anche questo verrà detto oggi: ma di 171 campi ne sono stati chiusi 59 e ci sono ancora 16mila persone nelle tende», e 30mila aquilani sulla costa.

Il Cavaliere ha un ‘disperato’ bisogno di recuperare ‘consensi’ e grazie al potere che possiede ancora, si avvale dei mezzi della ‘propaganda’ per ‘presenziare’ in modo ‘invadente’ ad una cerimonia a cui non c’entra per niente per trasformarla in uno show mediatico. Dovrebbe essere invece il presidente della provincia di Trento Lorenzo Dellai ad inaugurarla. Ne avrebbe il diritto.

Ecco perché Porta a Porta deve essere il solo ‘servizio’ ad operare ‘indisturbato’ questa sera. In quella sede, senza alcun contraddittorio, si sentiranno in modo autoreferenziale solo la sua voce e quella del servile ‘Vespa’.
Raffaele B.

IL SOLE24ORE
Proteste alla cerimonia di consegna delle casette di Onna
di Nicoletta Cottone
15 set 09

Pezzopane: il progetto non è merito del Governo. «La consegna delle prime case per gli sfollati è un fatto importante – ha commentato il presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane - e va sottolineato, ma va rigettato un certo tono di enfasi e di autoreferenzialità. Queste case non erano previste e sono state individuate dopo una mobilitazione dei cittadini di Onna, che non volevano spostarsi. Non sono le case del progetto, non è merito del governo». Stefania Pezzopane ha chiesto a Berlusconi sobrietà, rigore e interventi concreti «perché se in alcuni momenti siamo stato assecondati, in altri siamo stati usati e strumentalizzati, gente che soffre portata in vetrina per esibire potere e forza di un governo che in molti momenti ha mostrato debolezza. Dalle tende gli sfollati non vanno in case, vanno negli alberghi, le aspettative delle persone sono state disattese. Cerchiamo di lavorare assieme per raggiungere gli obiettivi, ma è sotto gli occhi di tutti che le prime case consegnate sono fatte dalla Croce rossa su intervento della provincia di Trento. Siamo lontano dalle promesse fatte dal governo, ma ci auguriamo che entro novembre, come dice Bertolaso, le case ci saranno per tutti».

aieiesbrazorf
13 settembre 2009
Tg3 13-09-09 Rai, Marano fa slittare Ballarò Floris: un atto immotivato


AGI
RIVOLUZIONATI PALINSESTI TV: DOPO BALLARO' SALTA ANCHE MATRIX
Roma, 15 set. - Stasera palinsesti rivoluzionati in Rai e Mediaset: cancellati i due appuntamenti d'informazione previsti. Dopo Ballarò, cancellato ufficialmente per dare spazio a "Porta a porta" di Bruno Vespa, la puntata in cui sarà ospite il premier, ieri sera e' stato annunciato anche lo slittamento di una settimana di "Matrix" su Canale 5.

"Per ragioni tecniche legate all'allestimento del nuovo studio e alla realizzazione della nuova scenografia del programma - si legge nel comunicato dell'azienda di Berlusconi - le puntate di Matrix previste per martedì 15 e venerdì 18 settembre non andranno in onda".

Sergio Zavoli, presidente della Vigilanza Rai ieri e' intervenuto sul caso- Ballarò: "La decisione, all'ultimo momento, di bloccare sia pure una tantum, la puntata di Ballarò su Rai 3 - ha detto - perché coincidente con Porta a Porta su Rai 1, edizione speciale dedicata alla consegna delle case ricostruite in Abruzzo dopo il terremoto, di fatto contraddice il criterio di un palinsesto differenziato, volto a stabilire con il pubblico appuntamenti programmabili.

Le due trasmissioni hanno sempre convissuto all'interno dei palinsesti delle rispettive reti, e la deroga, specie se perentoria, costituirebbe un problema da dover prontamente risolvere".

CORRIERE DELLA SERA
IL TERREMOTO IN ABRUZZO, PARLA IL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE
«A Onna case definitive»
Bertolaso: «Per la rimozione delle macerie ci vorrà tempo». Nel pomeriggio l'arrivo di Berlusconi
15 settembre 2009
MILANO - Quelle realizzate ad Onna sono case «assolutamente definitive» perché solo così è possibile dare una «certezza del futuro» a chi ha perso nel terremoto non solo la propria abitazione. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, intervenuto a «Mattino cinque» su Canale 5 e, successivamente, a «Radio Anch'io», ribadendo che entro la fine del mese saranno smontate tutte le tendopoli in Abruzzo, dove attualmente ci sono ancora 11mila persone. Le case di Onna, novantaquattro villette di legno prefabbricate, realizzate dalla Protezione civile e dalla Provincia autonoma di Trento con il contributo economico delle donazioni che ha ricevuto la Croce Rossa italiana, ha spiegato Bertolaso, «vengono utilizzate come chalet o seconde case nelle zone di montagna e sull'Appennino» e, dunque, si tratta di abitazioni «assolutamente definitive, realizzate per dare certezza del futuro agli abitanti di Onna ma anche delle altre frazioni dell'Aquila e dei paesi» del cratere del sisma. Il capo della Protezione Civile ha poi espresso «amarezza» per i «distinguo» sollevati sulla realizzazione delle case ad Onna.

SISTEMA ITALIA - «Qui abbiamo un successo del Sistema Italia, di cui dovremmo tutti essere orgogliosi - ha detto - e invece si sollevano dei distinguo fra chi li ha costruiti e chi li ha finanziati. Sono anni che cerco di spiegare che la Protezione Civile è un organismo complesso, una squadra. Ad Onna avremmo potuto fare tutto da soli ma proprio perché Onna, completamente rasa al suolo, è un simbolo di questo terremoto, abbiamo voluto coinvolgere più organismi. Abbiamo chiesto alla protezione civile del Trentino di realizzare le case e alla Croce Rossa di pagarle». «Quando sento la speaker della Camera Usa Nancy Pelosi dire "non saremmo mai stati capaci di fare quello che avete fatto qui" - ha aggiunto - penso che dovremmo essere orgogliosi e farla finita con i distinguo». Quanto alla rimozione delle macerie dal centro dell'Aquila, Bertolaso ha spiegato che ci vorrà ancora «molto tempo». «È un lavoro che non può esser fatto con superficialità, andando lì con le ruspe e portare tutto in discarica, perché lì in mezzo c'è molto amianto e anche un mattone può avere un suo valore perché messo nel 1.400». Si tratta quindi di un lavoro «complicato, reso ancora più difficile dalla mancanza di discariche», alla cui risoluzione devono dare la loro collaborazione tutte le altre amministrazioni.

BERLUSCONI - Il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, sarà questo pomeriggio ad Onna, proprio per la cerimonia di inaugurazione del villaggio temporaneo e dell’asilo "Giulia Carnevale". Insieme a Berlusconi, per benedire le costruzioni, ci sarà monsignor Giuseppe Molinari, arcivescovo dell’Aquila. Il premier arriverà nel primo pomeriggio ad Onna accolto dal vescovo e da Bertolaso. Berlusconi inaugurerà il locale asilo intitolato a Giulia Carnevale, studentessa di architettura deceduta sotto le macerie del sisma di aprile, e visiterà alcuni cantieri dei dintorni dell’Aquila.

D'ALEMA- E per Massimo D'Alema nello speciale in onda questa sera per la consegna delle prime case agli abitanti de L'Aquila si dovrebbe festeggiare «il dono dei prefabbricati costruiti dalla provincia di Trento, cui siamo grati». Dovrebbe essere protagonista il presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai, e non, è il riferimento implicito, il presidente del Consiglio. Perché «le villette che erano state promesse da Berlusconi e che non sono ancora pronte».

CROCE ROSSA- Per il commissario straordinario della Croce Rossa, Francesco Rocca «grazie a questa iniziativa gli abitanti di Onna hanno da oggi, cinque mesi dopo il terremoto, la possibilità di entrare in case vere. La Croce rossa conferma il suo impegno nei luoghi colpiti dal terremoto, fino a quando la situazione non sarà tornata alla totale normalità». Secondo Rocca questo è il primo «tangibile segno della solidarietà che gli italiani hanno dimostrato alla popolazione d'Abruzzo attraverso la Croce rossa italiana».

REPUBBLICA
Terremoto, all'epoca dell'Irpinia
le case furono consegnate prima

15 settembre 2009

"Non credo che siano possibili paragoni al mondo". Così Guido Bertolaso ieri al Tg1 delle otto. Tempi da record, meraviglia mondiale per le casette di Onna, i prefabbricati in legno costruiti dalla Provincia di Trento.

15 settembre 2009. 162 giorni trascorsi dal sisma 47 casette in legno tipo chalet consegnate. Circa 200 persone ricoverate.
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26 marzo 1981. 122 giorni trascorsi dal sisma, 150 casette in legno tipo chalet (Rubner costruzioni) consegnate a Laviano, Salerno. 450 persone ricoverate. Un paragone, almeno uno è dunque possibile. E trent'anni fa non esisteva nemmeno la Protezione civile, non esistevano strade decenti, erano crollati i ponti. Per raggiungere l'Irpinia si impiegarono giorni. Il coordinamento dei soccorsi fu affidato, diciamo cosi, al radiogiornale della Rai. Chi poteva telefonava e dava le indicazioni, urlava il luogo del disastro.
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Si ascoltava la radio per capire dove ci fosse bisogno. "A Balvano, a Balvano! La chiesa è crollata, 80 fedeli sepolti, urlò il conduttore". L'autocolonna prese la direzione di Balvano, ma si scordò di Baragiano, di Ricigliano. Da lì (altri trenta seppelliti) nessuno aveva chiamato...
Solo i morti di Laviano (300 su 1500 abitanti) sono stati pari a quelli sofferti in tutto il territorio abruzzese. E, per dire del tempo e dell'organizzazione, a Laviano riuscirono a consegnare dopo quasi una settimana tutte le bare occorrenti, e le ultime furono ammassate ai lati di due tornanti di montagna. A dirigere le operazioni di soccorso da Roma fu incaricato Giuseppe Zamberletti. Da solo, quasi a mani nude.
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"Eppure al mio paese le prime case in legno arrivarono già a febbraio, una ventina di alloggi con tutti i servizi - ricorda il sindaco Rocco Falivena - A marzo la metà della popolazione era al caldo, negli stessi chalet che sono sorti ad Onna. Per dire: alcuni di questi ora, anno 2009, li abbiamo trasformati in albergo.
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A maggio dell'81 tutti gli sfollati, nessuno escluso, riuscirono ad avere il salottino, la camera da letto riscaldata, il piccolo patio con giardino. In tutta franchezza quella di Onna mi sembra una zingarata". Per capirci. Trent'anni fa ci furono quasi tremila morti, trecentomila senzatetto e un'Italia divisa in due.
Alcuni villaggi furono raggiunti e assistiti dai militari ai primi di dicembre dell'80 (il sisma ci fu il 23 novembre), gli ultimi morti furono seppelliti dopo 21 giorni.
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Malgrado tutto, il sistema di prefabbricazione pesante fu realizzato in trecento comuni e in tempi che, l'avesse saputo, Bertolaso avrebbe definito incredibili, stratosferici, supercosmici.

domenica, settembre 13, 2009

LO SBARCO SULLA LUNA E IL FALSO DELLA PIETRA

Questa notizia, arrivata il 31 agosto scorso, è passata nel totale silenzio dei media e dei giornali e solo alcuni la riportano in modo alquanto minimale. Si tratta di una notizia che rivela un ‘falso’ accertato di una ‘pietra lunare’ donata dalla Nasa ed esposta nel museo nazionale in Olanda.

Ovviamente questa ‘rivelazione’ infittisce ed alimenta ancora di più la teoria di chi non crede che lo sbarco ci sia stato veramente e che tutto sia e resta una colossale presa in giro mondiale.

Molti musei hanno pietre analoghe ‘donate’ all’epoca a vari Paesi e la cosa strana è che a differenza degli olandesi che hanno verificato sebbene a distanza di 40 anni, gli altri non sembrano affatto intenzionati a fare analoghe verifiche come se il ‘problema’ nonostante ciò, non esista restando orgogliosi di ‘mostrare’ la loro ‘preziosissima’ ‘pietra lunare’ come quella esposta al museo della scienza a Milano leggi ‘
quel pezzettino di luna milanese’ articolo alquanto ‘ridicolo’ dopo quanto accaduto!
Raffaele B.


Falsi d'autore da Blogosfere
31 AGOSTO 2009
Questa notizia non ha avuto l'eco che meritava sulla stampa, né in Italia né al'estero.
La notizia è che a distanza di quarant’anni si è scoperto che la pietra lunare donata, nel tour europeo all'indomani del ritorno sulla terra, dagli astronauti dell'Apollo 11 al'allora primo Ministro olandese Willem Drees è un falso.

Un falso d'autore, visto che viene dalla Nasa, ma in realtà una volgare patacca che già in passato aveva suscitato i dubbi di chi la guardava con gli occhi esperti di un minerologo.
CONTINUA

REPUBBLICA
Olanda, la pietra lunare è un falso
FOTO

CORRIERE DELLA SERA
Olanda: è falso il pezzo di Luna esposto
al Museo Nazionale. È legno fossile

IMBARAZZO AL RIJKSMUSEUM: «ORA LO TERREMO COME UNA "CURIOSITÀ"»
Era stato donato nel 1969 al primo ministro olandese Drees dall'ambasciatore americano.

Paolo Virtuani 27 agosto 2009

AMSTERDAM - Il sasso di provenienza lunare da vent'anni nelle collezioni del Museo Nazionale olandese di Amsterdam è falso. Cioè non proviene dalla Luna: un'analisi geologica approfondita ha dimostrato senza ombra di dubbio che si tratta di legno fossile. E a meno di ipotizzare che sul nostro satellite naturale ci siano foreste pietrificate - cosa che neanche il più folle scrittore di fantascienza si sognerebbe mai - l'oggetto in questione non è stato raccolto dagli astronauti dell'Apollo 11, come finora si era pensato. «Non vale più di 50 euro», ha commentato il geologo Frank Beunk. Ma se è falso, come è arrivato in uno dei musei europei più prestigiosi?

INTRIGO POLITICO - Il finto reperto ha padri più che nobili e probabilmente del tutto ignari della «bufala», che a questo punto si può ipotizzare messa in atto dalla Nasa o dal dipartimento di Stato americano. Il sasso arrivò al Rijksmuseum nel 1988, dopo la scomparsa dell'ex primo ministro olandese Willem Drees.
Il reperto faceva parte della collezione personale del premier e gli venne donato il
9 ottobre 1969 dall'allora ambasciatore americano in Olanda, J. Williams Middendorf, in occasione della visita promozionale nei Paesi Bassi dei tre astronauti dell'Apollo 11.
I nomi dei cinque protagonisti «dell'intrigo internazionale» sono infatti riportati nel cartellino che accompagna la roccia.
Dopo la missione di Apollo 11, gli Stati Uniti mandarono in giro per il mondo (24 nazioni in 45 giorni) i tre astronauti in un tour promozionale, portando in dono vari reperti raccolti sulla Luna.
Uno di questi - raccolto però dall'Apollo 17 - è conservato anche al Museo di scienze naturali di Milano, anche se non gli viene dato troppa evidenza.

DUBBI - Alcuni dubbi sull'autenticità del campione olandese sorsero nel
2006, in occasione della prima esposizione al pubblico del reperto. Un esperto di voli spaziali fece notare che la maggior parte dei reperti regalati dagli americani a un centinaio di nazioni (tra le quali appunto l'Italia) non proviene dall'Apollo 11, ma da missioni successive. Ed è inoltre molto strano che la Nasa avesse regalato una preziosissima roccia lunare a soli due mesi e mezzo dal ritorno sulla Terra di Armstrong, Aldrin e Collins, prima ancora di aver avuto il tempo di analizzarla. Arrivando però dalla collezione di un ex primo ministro, nessuno aveva avuto dubbi, anche se ricercatori della Free University di Amsterdam avevano detto che «a vista» si capiva che quel pezzo non poteva venire dalla Luna. L'ex ambasciatore Middendorf, ora in pensione in Rhode Island, contattato da organi di informazione olandesi, ha detto di non ricordare più a distanza di 40 anni tutti i dettagli ma di essere sicuro che la roccia gli venne consegnata dal dipartimento di Stato Usa.

RISATA - Che fine farà ora il reperto? «La terremo da parte come una curiosità», ha detto Xandra van Gelder, portavoce del museo. «È una bella storia, con molte domande che non hanno ancora una risposta. Comunque possiamo farci una risata». Anche perché questo fatto non farà che rinfocolare le teorie di chi crede che l'
uomo non sia mai stato sulla Luna e tutto sia stata una grande presa in giro.

mercoledì, settembre 09, 2009

MAFIA – BERLUSCONI CONTRO PROCURE

Con questo ennesimo ‘attacco’ alle procure di Palermo e Milano ‘rei’ di occuparsi dei fatti del ’92 e del ’93 peraltro ancora ‘oscure’ e per i quali le ‘verità’ devono essere ancora ‘trovate’, il Presidente del Consiglio ‘tocca’ il fondo in modo ‘preoccupante’ come se l’indagato fosse Lui e non la MAFIA a meno che non gli sia sfuggito un lapsus freudiano. Quei fatti riguardano appunto la MAFIA e le sue stragi in particolare quelle di Falcone e Borsellino.

cioccolatoevaniglia
09 settembre 2009
Berlusconi attacca le Procure

Un Governo ed un Presidente del Consiglio che tanto ‘promettono’ di voler utilizzare tutti i mezzi e le risorse del Paese per sconfiggere la MAFIA non potrebbero mai ‘ostacolare’ qualsiasi inchiesta delle Procure tesa a combatterla. Invece Berlusconi anche qui tenta la carta della ‘delegittimazione’ dei magistrati impegnati in quel fronte con assurde e generiche accuse di ‘cospirazione’ contro di lui rincarando la dose che si spende così maggiori risorse finanziarie.

La Magistratura ‘agisce’ indipendentemente dagli altri poteri dello Stato per l’accertamento della verità e la punizione dei reati commessi da chiunque. Se dipendesse da uno dei ‘poteri’ non potrebbe svolgere questa ‘funzione’ ma sembra essere proprio questa la ‘soluzione’ che vorrebbe il nostro Capo del Governo con quelle assurde accuse. Perché? Di che ha paura il Cavaliere? Solo chi ha paura della ‘verità’ può volere lo stop alle indagini e/o il controllo delle procure!

La
risposta della ANM (Associazione Nazionale Magistrati) non si fatta attendere.
Raffaele B.

REUTERS
Anm a Berlusconi: inaccettabili accuse a pm di Palermo e Milano
mercoledì 9 settembre 2009 14:58

MILANO (Reuters) - L'Associazione nazionale dei magistrati definisce "inaccettabili" le accuse lanciate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ieri ha denunciato "fermenti" di alcune procure che, nella lotta contro la mafia, "cospirano" contro il governo.
"È del tutto inaccettabile che il capo del governo affermi che i magistrati impegnati in indagini difficilissime su fatti tra i più gravi della storia del nostro paese, quali le stragi mafiose dei primi anni '90, sprecano i soldi dei contribuenti. Come se non fosse interesse di tutti fare piena luce, e con ogni mezzo, su vicende gravissime che presentano aspetti ancora oscuri", ha replicato oggi l'Anm in una nota.
Ieri alla fiera di Milano, Berlusconi aveva parlato di "fermenti in procure a Palermo e Milano che ricominciano a guardare a fatti del '93, del '94, del '92. Follia pura. Quello che mi fa male che gente così, con i soldi di tutti noi, faccia cose cospirando contro di noi che lavoriamo per il bene del Paese".
Nella nota di oggi inoltre, l'Anm ha espresso "indignazione" per le dichiarazioni di Berlusconi aggiungendo che ancora una volta il premier "definisce folli i magistrati che hanno come unica responsabilità quella di esercitare le loro funzioni al servizio del Paese, senza condizionamenti".
La lotta alla mafia -- conclude l'Anm --, che il Governo in carica dichiara spesso di voler perseguire con ogni mezzo, richiede un impegno corale di tutte le istituzioni e non può tollerare infondate operazioni di delegittimazione dei magistrati e delle forze dell'ordine, esposti in prima linea nell'azione di contrasto alla criminalità mafiosa. "A loro va il pieno sostegno e la convinta solidarietà della magistratura italiana", ha aggiunto.
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ADNKRONOS
GOVERNO: BERLUSCONI, PERSONE PAGATE DAL PUBBLICO COSPIRANO CONTRO DI NOI

Milano, 8 set. - (Adnkronos) - "E' una follia che certe Procure da Palermo a Milano si occupino di fatti del '92 e del '93. Mi fa male pensare che persone pagate dal pubblico facciano cose per cospirare contro di noi che lavoriamo per il bene del Paese". A dirlo e' il capo del governo Silvio Berlusconi nel suo intervento all'inaugurazione della fiera 'Milano unica'.

giovedì, settembre 03, 2009

BERLUSCONI ‘SUPERMAN’ CONTRO LA UE E LA CHIESA

Questa volta il Cavaliere supera se stesso definendosi ‘Superman’ anzi di più. Con il video qui sotto il TG1 lo tratta addirittura da ‘supereroe’ regalandogli un ‘servilissimo’ servizio a tutto campo senza contraddittorio come nelle peggiori tradizioni populiste in cui le voci critiche e/o di opposizione sono o ridotte al lumicino o assente del tutto come in questo caso.

luxorl02 settembre 2009
Berlusconi è Superman. Il Tg1 lo tratta da Supereroe
http://www.byteliberi.com/ - Silvio Berlusconi si dice più potente di Superman... e infatti il TG1 lo tratta da 'supereroe'.

Tutto questo per non voler rispondere alle famose 10 domande ‘scomode’ di Repubblica. In paesi ‘democratici’ i governanti ‘rispondono’ sempre alla stampa, a qualunque stampa. Da noi invece non solo non rispondono ma addirittura ‘denunciano’ il giornale e i giornalisti per le domande! I governanti, in paesi democratici, mai denunciano né la stampa né giornalisti e né tantomeno comuni cittadini.

Ora però non pago di ciò il Cavaliere se la prende anche con i Commissari UE, rei di fargli domande sui respingimenti degli immigrati. Berlusconi ‘conferma’ in questo modo la sua indole a non rispondere a domande ‘scomode’ a chiunque glie le faccia e per questo ‘pretende’ di farli “zittire” come suo stile, 'minacciando' altrimenti di bloccare i lavori in seno all’Unione Europea, come riportato dal
MESSAGGERO e mostrato in questo video:
aieiesbrazorf01 settembre 2009
Immigrazione, Berlusconi contro la Ue "Stop ai portavoce o bloccheremo lavori"
IL NUOVO EDITTO POLACCO DI BERLUSCONI . QUESTA VOLTA CONTRO L'UNIONE EUROPEA.

Ma la secca risposta del presidente della Commissione José Manuel Barroso non si fa attendere ed egli rivendica il diritto-dovere dei portavoce di parlare e si dice "intransigente difensore" della Ue, vedi articolo dell’Ansa sotto riportato.
È un salto di qualità questo di Berlusconi perché dopo la Stampa Internazionale ora per la prima volta ‘attacca’ direttamente anche organi dell’istituzione UE ma ottiene una secca ‘risposta’ da parte di Barroso (che è pure di centrodestra) e quindi non ha alibi politici come spesso fa in Italia.
Dopo i recenti ‘incidenti’ con la Chiesa cattolica a seguito dei quali vi sono le dimissioni irrevocabili del direttore dell'Avvenire Dino Boffo. «Boffo è l'ultima vittima di Berlusconi» riportato dal Corriere della Sera proprio un ora fa, si apre una fase veramente ‘difficile’ e di ‘accerchiamento’ per il Governo e il Cavaliere comincia a ‘mostrare’ segni preoccupanti di ‘nervosismo’ al punto che comincia a diventare ‘ingombrante’ per la sua stessa maggioranza.
Raffaele B.

ANSA
UE, BARROSO: FIERO DI PORTAVOCE, HANNO MIA FIDUCIA
2009-09-03 19:55
BRUXELLES - Nuovo botta e risposta tra Europa e Italia dopo le polemiche scaturite dalle critiche di Berlusconi sui portavoce europei. Sulla questione interviene nuovamente Barroso, dicendosi "molto fiero" del servizio dei portavoce dell'esecutivo europeo e sottolineando che questo gode di "tutta la sua fiducia e il suo appoggio". "La Commissione europea è un'istituzione molto originale e proprio per questo ci sono talvolta persone che non la capiscono", aggiunge.
Il ministro Frattini però insiste: "Se la Commissione Europea é un organo politico è giusto che parlino i politici, non i portavoce. Barroso - prosegue il titolare della Farnesina - ha detto cose ovvie, che é fiero ed ha fiducia nei propri portavoce, ci mancherebbe altro".
SCHULZ A FRATTINI, MI ASPETTAVO DIFESA ISTITUZIONI EUROPA - Il capogruppo dei socialisti e democratici all'Europarlamento, Martin Schulz, ha scritto una lettera aperta al ministro degli Esteri Franco Frattini, nella quale afferma che si sarebbe aspettato la difesa delle istituzioni europee davanti alla ''gravita' delle parole del presidente Berlusconi'' a proposito dei portavoce della Commissione Ue. ''Mi sarei atteso che, cogliendo la gravità delle parole del presidente Berlusconi, avesse preso le difese delle istituzioni europee e nello stesso tempo compreso la mia reazione'', scrive Schulz ricordando di avere definito la presa di posizione di Berlusconi come un ''attacco inaudito'' alle istituzioni Ue.
''Non l'ha fatto, dimenticando i suoi anni passati nell'esecutivo e dimenticando anche il sostegno che il nostro gruppo le ha assicurato in Parlamento sugli importanti e delicati dossier portati avanti dal suo ufficio, prosegue Schulz. ''Mi chiedo, signor ministro, se lo fa perché obbligato dalla sua nuova posizione di subalternità o se, nel passato, ha operato positivamente in Europa celando una differente visione. Avendo avuto la felice opportunità di conoscerla e di cooperare in maniera fattiva le confesso di essere tentato di preferire la prima ipotesi'', conclude la lettera.
FRANCESCHINI, BARROSO HA RAGIONE, BERLUSCONI SI CALMI - ''Barroso ha detto una cosa assolutamente giusta e il presidente della commissione Ue non mi sembra un pericoloso estremista. E' un esponente dei Popolari europei, ma quando scatta un problema di dignità delle istituzioni negli altri paesi e nell'Unione europea sanno quando c'e' il dovere di reagire''. Lo ha detto il segretario del Pd Dario Franceschini, commentando le dichiarazioni del presidente della Commissione europea, dopo l'attacco ai portavoce dell'Ue da parte del premier Silvio Berlusconi.
Franceschini ha poi rivolto un invito al presidente del Consiglio italiano: ''Si dia una calmata perché di mezzo c'e' la credibilità e l'autorevolezza del nostro paese non solo la sua''. ''Il presidente Berlusconi - ha aggiunto Franceschini - mostra che gli da' fastidio un po' tutto: l'opposizione, la stampa libera, le organizzazioni internazionali, l'Onu e le organizzazioni dei rifugiati quando criticano le politiche dell'immigrazione e addirittura i portavoce dell'Unione europea. Si dia una calmata''.

ILMESSAGGERO
Stampa estera: Berlusconi vuole imbavagliare i commissari Ue
ROMA (2 settembre) - Anche oggi la stampa estera si occupa dell'attacco del quotidiano "Il Giornale" al direttore dell'Avvenire, Dino Boffo, e dei suoi strascichi nel rapporto tra Palazzo Chigi e Vaticano. Occhi puntati anche sulle dichiarazioni di ieri del premier Silvio Berlusconi sulle esternazioni dei portavoce europei dopo le polemiche sul dossier immigrazione. «Si allarga la crepa tra Berlusconi e il Vaticano» è il titolo del britannico
The Times, secondo cui «mentre Il Giornale, quotidiano della famiglia di Berlusconi, continua a presentare Dino Boffo come un omosessuale schedato dalla polizia, le più alte figure della Chiesa si sono unite nella difesa dell'editore cattolico». E il quotidiano riporta le parole del cardinale Stanislao Dziwisz, ex segretario di papa Giovanni Paolo II e attuale arcivescovo di Cracovia: «Sono molto preoccupato per la decadenza morale in cui sta scivolando l' Italia a causa del comportamento di certi importanti leader politici».
The Guardian si sofferma invece sulle dichiarazioni rilasciate ieri dal premier: «Berlusconi chiede che i commissari europei siano imbavagliati» è il titolo dell'articolo. Il quotidiano londinese riporta quindi le «stupefacenti» parole del premier che «ha minacciato di bloccare i lavori della Ue a meno che i commissari e i suoi portavoce non siano impediti di pronunciarsi su qualsiasi questione».
Anche
El Pais, partendo dalla festa a Tripoli per i 40 anni della Rivoluzione verde e dagli ultimi 73 immigrati respinti in Libia dalle autorità italiane, riporta le dichiarazioni del premier, che «ieri, contrattaccando alla richiesta di spiegazioni, espressa dall'Ue, sull'ennesimo respingimento di immigrati, ha minacciato di bloccare l'Unione europea se i portavoce non la smetteranno di parlare».
Sempre in Spagna,
El Mundo, attenendosi alla mera cronaca, titola «Berlusconi minaccia di bloccare l'Unione europea, irritato con i portavoce».
Il catalano
La Vanguardia si sofferma invece su un altro passo delle dichiarazioni fatte dal premier a Danzica: «Non solo non sono malato, ma sono Superman», è il titolo dell'articolo. Lo stesso quotidiano, in un altro articolo, torna sulle polemiche tra Il Giornale e la Chiesa, e scrive: «Il direttore dell'Avvenire Dino Boffo accusa il principale quotidiano dello schieramento berlusconiano di aver montato tutto».
In Francia,
Liberation in un articolo intitolato «La torbida risposta di Berlusconi», scrive che il premier, mentre la Chiesa «si scaglia contro il suo quotidiano, Il Giornale, moltiplica i colpi bassi, rifiutandosi ostinatamente di rispondere alle domande sulla sua vita privata».