lunedì, maggio 21, 2007

LA INCHIESTA DELLA BBC SUI PRETI PEDOFILI

SANTORO VUOLE PORTARE SU “ANNOZERO” (RAI2) LA INCHIESTA DEI PRETI PEDOFILI CHE LA BBC HA TRASMESSO NEL 2006 IN INGHILTERRA E SI È SCATENATO IL FINIMONDO. NATURALMENTE LA CHIESA È CONTRARIA ED ESERCITA QUINDI PRESSIONI PER IMPEDIRE LA LIBERA INFORMAZIONE.

NEL FRATTEMPO LA VICENDA È DILAGATA IN INTERNET E SEMBRA ESSERE IL VIDEO PIÙ VISTO
Sex Crimes and the Vatican (CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO).

UNA NOTA DI REPUBBLICA INTITOLATA “
Viaggio di studio” COGLIE UNA EVIDENTE CONTRADDIZIONE DI MARIO LANDONFI DI AN E PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI. COSTUI, NELLA DICHIARAZIONE DEL 10/12/2006 PRENDE LA BBC A MODELLO DI RIFERIMENTO PER LA RAI E POI SI CONTRADDICE CON LA RECENTE DICHIARAZIONE DEL 20/05/2007 CON LA QUALE INVITA IL DIRETTORE CAPPON A NON ADERIRE ALLA RICHIESTA DI SANTORO.

TUTTAVIA IL CONDUTTORE DI "ANNOZERO" SEMBRA DETERMINATO A PROCEDERE ALL’ACQUISTO DEL VIDEO DALLA BBC VISTO CHE NE AVREBBE IL “POTERE” COME DIRETTORE DELLA SUA TRASMISSONE, A MENO CHE NEL FRATTEMPO NON SI EMETTA UNA DISPOSIZIONE O UNA LEGGE CHE PERÒ SI CONFIGUREREBBE LESIVA DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE PREVISTA DALLA NOSTRA COSTITUZIONE.
STAREMO A VEDERE GLI SVILUPPI SUCCESSIVI.
Raffaele B.

MOMENTOSERA
Santoro vuole il video Bbc sui preti pedofili
20-05-2007

Michele Santoro è nuovamente al centro di una violenta polemica in casa Rai. Il conduttore di “Anno Zero” punta i piedi per il video Bbc su presunti preti pedofili

Il giornalista Michele Santoro, conduttore di “Anno Zero” in onda su RaiDue, è avvezzo alle polemiche. Stavolta però la bagarre viene scatenata intorno alla sua richiesta, avanzata e ribadita, di far acquistare alla Rai un video della Bbc che sta scatenando diverse polemiche: Sex crimes and the Vatican.

Il video parla infatti di un’inchiesta in cui vengono rivelati alcuni casi di presunta pedofilia che riguardano prelati che operano in Irlanda, Brasile e Usa. Santoro vuole a tutti i costi il video per farne il perno di una puntata del suo programma, ma la levata di scudi inizia a farsi pesante. Da più parti infatti viene chiesto che il video non venga acquistato e tanto meno trasmesso.

La posizione del Vaticano sull’inchiesta della Bbc non può naturalmente che essere di condanna totale. Tra l’altro nel video si accusa anche l’allora cardinale Ratzinger di avere agito in modo tale da nascondere molti episodi.
Da un lato si chiede che non venga imposta alcuna censura preventiva nei confronti della Rai e del giornalista stesso; dall’altro lato, Mario Landolfi, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, chiede apertamente al direttore generale Cappon di non dare seguito alla richiesta di Santoro.

REPUBBLICA
Viaggio di studio
21 maggio 2007

"Visto che non si fa che invocare l'esempio della Bbc, la Vigilanza ha chiesto l'autorizzazione ai presidenti di Camera e Senato per una missione in Gran Bretagna, per studiare da vicino la Bbc. Formalizzata la richiesta, prenderemo contatti con l'emittente per stabilire la data"
(Mario Landolfi, An, presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, Ansa, 10 dicembre 2006)

"Apprendo dalla lettura dei giornali che su richiesta di Michele Santoro, la direzione generale della Rai si accingerebbe ad esaminare la proposta di acquisto del reportage 'Sex crimes and Vatican', una vecchia inchiesta realizzata dalla britannica Bbc sul coinvolgimento di sacerdoti in vicende di pedofilia, in cui viene chiamato in causa anche l'allora cardinale Ratzinger, presentato come colui il quale coprì i responsabili di tali nefandezze. Una ricostruzione già confutata dal giornale della Cei che ha evidenziato che non solo non vi fu alcun insabbiamento dei casi accertati e che anzi i religiosi coinvolti furono ricondotti allo stato laicale. Una evidente ragione d'opportunità dovrebbe consigliare al direttore Cappon di non aderire alla richiesta del conduttore di Annozero. Gli lasci pure la palma del martirio, ma eviti di trasformare il servizio pubblico in un plotone mediatico di esecuzione pronto a fare fuoco sulla Chiesa e sul Papa, per di più in nome di una lacunosa se non addirittura calunniosa ricostruzione dei fatti"
(Mario Landolfi, An, presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, Ansa, 20 maggio 2007)

REPUBBLICA
L'inchiesta Bbc sui preti pedofili diventa un caso su internet
Scambiato da migliaia di utenti nel mondo il documentario che svelerebbe come Ratzinger tutelò alcuni sacerdoti responsabili di abusi
17 maggio 2007

ROMA - Un'onda di indignazione attraversa la rete e acquista ogni giorno portata maggiore. E' bastato poco, che in realtà "poco" non è. La messa in Rete di un documentario della Bbc, titolo
Sex Crimes and the Vatican (sottotitoli in italiano), andato in onda in Gran Bretagna nel 2006, nel quale si svelano i risvolti inquietanti di una vicenda che coinvolse decine di sacerdoti, responsabili di reati di pedofilia, come quelli della diocesi di Ferns, contea di Wexford, Irlanda. E di come i reati, e i loro autori, vennero tutelati dalle autorità ecclesiastiche. Il video, che in Italia è stato acquistato da una società specializzata che sta provando a rivenderlo alle emittenti nazionali, è fra i più visti su You Tube e Google. La società ha diffidato formalmente il nostro sito a diffonderlo.

Nel documentario, si parla soprattutto del Crimen Sollicitationis, il documento segreto emesso dal Santo ufficio del Vaticano (oggi Congregazione per la dottrina della fede) nel 1962: fornisce istruzioni ai vescovi su come trattare i casi di sacerdoti accusati di usare la segretezza del confessionale per fare avances sessuali ai penitenti. Ma soprattutto di come porsi di fronte a crimini peggiori, come il coinvolgimento di un prete in rapporti sessuali con un animale, un bambino o un uomo.

Ebbene, il garante dell'applicazione di quelle direttive fu Benedetto XVI, all'epoca dei fatti ancora cardinale Joseph Ratzinger. Fu lui il responsabile della direttiva con la quale lo scandalo venne messo a tacere e i preti furono protetti e nascosti alle autorità.

Il video è crudo e esplicito, riporta le testimonianze di chi, all'epoca bambino, fu vittima degli abusi. Che viaggiasse su internet era prevedibile così com'era inevitabile che alimentasse la discussione. Utenti premurosi si sono presi la briga di tradurre e sottotitolare la versione integrale del documentario anche nella nostra lingua.

Così, la Ferns Inquiry, il Rapporto Ferns, ovvero l'inchiesta governativa ufficiale irlandese del 2005 che riguardava le denunce di abusi avvenuti nella diocesi irlandese, ma anche gli altri contenuti del documentario, si sono trasformati in uno dei documenti attualmente più diffusi e scambiati sul Web. Il dibattito si infiamma su siti e blog italiani, fra riflessioni pacate, giudizi netti e, com'è legittimo, dubbi e contestazioni.

sabato, maggio 12, 2007

LA INFINITA LOTTA TRA GUELFI E GHIBELLINI

NON ESISTE NESSUNA RAGIONE PER CONTRAPPORRE LA "FAMILY DAY" AI "DICO" ENTRAMBE SONO "FAMIGLIE" SPECIALMENTE SE VI SONO "BAMBINI" CHE NON POSSONO ESSERE DIVERSI DAGLI ALTRI.

LA POLITICA DEVE SPINGERE LO STATO AD OCCUPARSI IN MODO "CONCRETO" DI TUTTE LE "FAMIGLIE" E DI TUTTI I "BAMBINI" AL DI LA DEI LORO "TITOLI" COSÌ COME FANNO GLI ALTRI STATI EUROPEI PIÙ AVANZATI.

È UN ERRORE QUINDI LA "FAMILY DAY" IN CONTRAPPOSIZIONE AI "DICO" ED È UN'ALTRO ERRORE IL "CORAGGIO LAICO" IN CONTRAPPOSIZIONE AL "FAMILY DAY". IL MESSAGGIO CHE PASSA È PROPRIO QUELLO CHE SI ASPETTANO COLORO CHE VOGLIONO ALIMENTARE LE "DIVISIONI" TRA I CATTOLICI E LAICI DI CUI IL CENTROSINISTRA E COMPOSTO.

PER RAGIONI DI MERO CALCOLO POLITICO, LA CDL, CAVALCANDO IL TEMA DELLA FAMIGLIA E SOSTENENDO COMPATTO LA POSIZIONE "CLERICALE", PUNTA AD ESASPERARE LE DIVISIONI A SINISTRA ALIMENTANDO LA COSIDETTA LOTTA TRA CATTOLICI E LAICI CHE IL PRESIDENTE PRODI EGUAGLIA A QUELLA SECOLARE DEI "GUELFI E GHIBELLINI". ALLE "PROVOCAZIONI" CLERICALI SI DEVE RISPONDERE IN MODO PACATO ED EVITARE DI COINVOLGERE LA RELIGIONE PER NON CADERE NELLA "TRAPPOLA".

LA "LAICITÀ" DELLO STATO SI DIFENDE SOLO SE I CATTOLICI E LAICI RIESCONO A "CONVIVERE" IN MODO PROFIQUO E PACIFICO E IL PD, SECONDO PRODI, RAPPRESENTA ANCHE QUESTO. UNA VOLTA CHE LA DESTRA NON AVRÀ PIÙ QUESTO “APPIGLIO” NON AVRÀ PIÙ NIENTE DA DIRE AL PAESE.

AUGURIAMOCI PERCIÒ CHE SI RIESCA A FINIRLA QUESTA LOTTA INFINITA TRA GUELFI E GHIBELLINI.
Raffaele B.

REUTERS
Family Day, Prodi: basta con la "lotta tra guelfi e ghibellini"
sabato, 12 maggio 2007 11.03

MILANO (Reuters) - A poche ore dalle due manifestazioni che oggi divideranno la capitale tra sostenitori del Family Day e del "Coraggio laico", il presidente del Consiglio Romano Prodi chiede di superare le contrapposizioni tra "guelfi e ghibellini" difendendo il valore "importantissimo" della famiglia ma anche della "laicità dello Stato".

"(Occorre) finirla con questi ghelfi e ghibellini, la lotta tra guelfi e ghibellini ha rovinato l'italia per secoli... ", ha detto il capo del governo in un'intervista a Radio 24.

Guelfi e ghibellini erano i due partiti opposti (i primi sostenevano il papato i secondi l'imperatore) che nella politica italiana intorno al XIII secolo ingaggiarono una lotta per le investiture.

"Si esaltano tensioni, conflitti anche su problemi che non devono generare tensioni e conflitti. Questo è il senso del (mio) disagio", ha aggiunto il capo del governo, che oggi non sarà a Roma.

Prodi ha ribadito di aver sempre cercato di mettere in pratica "in modo discreto e personale" i principi religiosi, sostenendo anche che "il senso di laicità dello Stato sia indispensabile in chi ha responsabilità politica".

"Non dobbiamo mai strumentalizzare la religione", ha proseguito il premier.

Prodi è anche tornato a illustrare la sua idea di un partito, il nascente Partito Democratico, "dove cattolici e non cattolici, credenti e non credenti stiano insieme" con programmi dedicati alla gestione della cosa pubblica, con obiettivi di riforma comuni.

"In tutti i paesi moderni c'è convivenza tra laici e cattolici", ha aggiunto Prodi alla radio.

"La modernità del Cristianesimo è proprio quella di riuscire a separare Dio da Cesare e quindi avere una società che rispetta profondamente i principi cristiani ma in cui come diceva Kennedy da presidente degli Stati Uniti 'io obbedisco alla Costituzione e non al Papa'".

Da settimane le diverse posizioni sulle politiche per la famiglia dividono la maggioranza al suo interno, mentre l'opposizione cavalca il tema della famiglia e si schiera compatta con gli organizzatori cattolici del Family day.

Il Family day si svolgerà dalle 15 in piazza San Giovanni, mentre la manifestazione del "Coraggio laico", promossa dalla Rosa nel Pugno, si terrà in Piazza Navona alle 15.30.

venerdì, maggio 11, 2007

AUTOBUS-BIMBI E LA SPECULAZIONE SULLE DROGHE LEGGERE

CHI SCRIVE È PADRE DI UNA BIMBA CHE VA SPESSO IN GITA SCOLASTICA EPPURE VEDO UGUALMENTE E CHIARAMENTE LA “SPECULAZIONE POLITICA” CHE SI FA A SEGUITO DEL TERRIBILE INCIDENTE COSTATO LA VITA A DUE BAMBINI.

SI È SOLO ACCERTATO LA PRESENZA DI "TRACCE" DI "CANNABIS" NEL SANGUE DELL'AUTISTA, MA CIÒ NON VUOL DIRE CHE SIA STATA LA CAUSA EFFETTIVA CHE HA PRODOTTO L'INCIDENTE. LE DROGHE NON SONO LE SOLE CAUSE, LO SONO ANCHE GLI ALCOOLICI, FARMACI, ANCHE LA STANCHEZZA NATURALE CHE CAUSA IL SONNO OLTRE AD UNA MIRIADE DI ALTRE POSSIBILI CAUSE DOVUTE ALLE CONDIZIONI DEL MEZZO, DELLA STRADA E DAL COMPORTAMENTO DI ALTRI UTENTI.

GRIDARE ANZITEMPO COME FA LA CDL AL RIPRISTINO DELLA LEGGE FINI-GIOVANARDI CHE "PROIBISCE" ANCHE LE DROGHE LEGGERE COME LA "CANNABIS", È CHIARAMENTE UNA SPECULAZIONE POLITICA CHE NON TOCCA IL CUORE DEL PROBLEMA. SAREBBE COME DIRE CHE SE SI FOSSERO TROVATE "TRACCE" DI ALCOOL NEL SANGUE BISOGNEREBBE "PROIBIRE" IL VINO E TUTTI GLI ALCOOLICI? OVVIAMENTE NO! E OVVIO CHE DIPENDE DALL'USO E DALLE QUANTITÀ ASSUNTE.

LA MISURA DA ATTUARE INVECE E CHE VA A TOCCARE IL CUORE DEL FENOMENO È L'ISTITUZIONE DI CONTROLLI PERIODICI AL MEZZO E ALL'AUTISTA OGNI VOLTA CHE DEVE PARTIRE UNA GITA SCOLASTICA E/O METTERE SOTTO CONTROLLO QUELLE AGENZIE CHE NON RISPETTANO LE LEGGI.

TUTTO QUESTO PERÒ RISOLVE SOLO LA QUESTIONE DELLA SOBRIETÀ E CONDIZIONI DELL'AUTISTA E DEL MEZZO, NON RISOLVE LA QUESTIONE DELLA PERICOLOSITÀ DELLE STRADE SULLE QUALI SI DOVREBBE FARE MOLTO DI PIÙ (A PROPOSITO DI CIÒ INVITIAMO A FIRMARE LA PETIZIONE, IN ALTO ALL'ARTICOLO, SU OBIETTIVO 2010).

SIAMO QUINDI DI FRONTE AD UNA BASSA STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA IL CUI SOLO SCOPO NON È QUELLO DI RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA SICUREZZA DEI TRASPORTI MA SOLO QUELLA DI "DANNEGGIARE" A PROPRIO "VANTAGGIO", L'IMMAGINE DEL GOVERNO CHE HA "CANCELLATO" LA LEGGE FINI-GIOVANARDI LA QUALE HA SOLO RIEMPITO INUTILMENTE LE CARCERI DI DROGATI.

INOLTRE IL COMUNE DI MILANO HA INTENZIONE DI NON FORNIRE PIÙ LE SIRINGHE GRATIS AI TOSSICODIPENDENTI. SECONDO
ACHILLE SALETTI DELLA COMUNITÀ 'SAMAN', QUESTA CONDOTTA SE ATTUATA "CONDANNERÀ MIGLIAIA DI CONSUMATORI PROBLEMATICI A SVILUPPARE MALATTIE, EMARGINAZIONE E ULTERIORE SOFFERENZA".
Raffaele B.

REPUBBLICA
Droghe leggere, bufera sulla legge
Ferrero: "La destra specula"
11 maggio 2007

Milano, dal Comune niente più siringhe gratis ai tossicomani
Luxuria: "Basta fare i moralisti, in Parlamento molti si drogano"


ROMA - "Sono sporche di sangue le mani dei legalizzatori d'erba". Va giù pesante l'opposizione. L'incidente di Vercelli in cui hanno perso la vita due bambini è il pretesto per riaprire senza mezze misure lo scontro sulle norme in materia di stupefacenti tra proibizionisti e antiproibizionisti.

La polemica sulla liberalizzazione delle droghe leggere, sulle quantità di uso personale, si riaccende attorno al corpo delle giovani vittime, alle famiglie straziate dal dolore. Con l'opposizione all'attacco del "governo di giardinieri", tra richieste di test per chi lavora al pubblico servizio, la volontà di mettere fuori legge qualsiasi tipo stupefacente.

Col sindaco di Milano Letizia Moratti che dopo aver proposto il kit test anti droga nelle scuole annuncia che i Sert non distribuiranno più siringhe pulite gratis ai tossicodipendenti e accusa il governo. "L'incidente in cui sono morti i due bambini dimostra che questo governo sottovaluta il problema della cannabis. Se prosegue la politica del ministro Turco, e se va avanti il disegno di legge Ferrero che vuole depenalizzare le cosiddette droghe leggere, questo è il rischio che ci troviamo: molti più episodi di questo tipo, perché a questo punto le droghe saranno legittime".

È strumentalizzazione", ribatte il ministro Ferrero, che alla Moratti chiede "cosa direbbe se risultasse che l'autista del bus aveva bevuto troppo: forse che si deve proibire il vino? È evidente come anche su questo tema la destra preferisca la speculazione e la propaganda a ogni seria riflessione". E propone sanzioni diverse per chi usa sostanze psicotrope, alcol o cannabis, in casa o alla guida mettendo a rischio la vita altrui. Sanzioni per aumentare il senso di responsabilità dei consumatori.

Ieri è stata una lunga giornata segnata da polemiche e accuse. Con Biancofiore di Forza Italia che parla di "mani sporche di sangue", Gasparri di Alleanza Nazionale che chiede la messa al bando di "tutte le sostanze stupefacenti". Mentre il centrodestra sottolinea gli "effetti devastanti" delle cosiddette droghe leggere e chiede il ritorno alla legge Fini-Giovanardi, ma anche controlli severi per gli autisti di bus pubblici e privati. Dai banchi dell'opposizione Elisabetta Gardini (Fi) ribadisce la necessità di non legalizzare le dosi minime di droga e Alfredo Mantovano (An) chiede se dopo quanto accaduto il ministro Ferrero intenda ancora cambiare la norma della legge sulla droga.

"Piuttosto che tentare di cancellarla, la Fini Giovanardi andava sostenuta", aggiunge Maurizio Gasparri (An), mentre l'eurodeputata Alessandra Mussolini (Alternativa sociale) sottolinea che drogarsi è un reato, "perché chi si droga mette in pericolo la vita propria e quella degli altri. Per Silvana Mura (Idv) se l'assunzione di droga da parte dell'autista è alla base dell'incidente, sarà necessario "aprire una seria riflessione sull'ipotesi di rendere illegale sempre e comunque anche il consumo di droga, cancellando il concetto di quantità per uso personale".

Voci fuori dal coro quella di Vladimir Luxuria del Prc ("Secondo me, in Parlamento ci sono alcuni che si drogano. la smettano di fare i moralisti sull'uso delle droghe"). E in serata dal ministro della Salute Turco arriva la prima risposta concreta. Dice immediatamente sì ai "test periodici obbligatori per verificare l'assunzione di stupefacenti, alcol e farmaci che possono compromettere la capacità di guida degli autisti".
(c. p.)

ANSA
Droga, e' polemica
2007-05-10 20:07

ROMA - L'autista del bus che si è ribaltato con a bordo 41 bambini in gita scolastica, uccidendo due ragazzini, è risultato positivo alla cannabis e immediata scoppia la polemica politica sulle norme antidroga. Il centro destra sottolinea gli "effetti devastanti" dell'uso anche delle cosiddette droghe leggere e chiede il ritorno alla legge Fini-Giovanardi, ma anche controlli severi per gli autisti di bus pubblici e privati. La prima risposta arriva dal ministro della Salute, Livia Turco che dice immediatamente sì ai "test periodici obbligatori per verificare l'assunzione di stupefacenti, alcol e farmaci che possono compromettere la capacità di guida degli autisti"...
CONTINUA

mercoledì, maggio 09, 2007

CALIPARI – LA GROTTESCA ACCUSA DI LOZANO

DOPO L’INGANNO DOVEVAMO ASPETTARCI LA BEFFA CHE PUNTUAMENTE È ARRIVATA. ORA MARIO LOZANO SI “PENTE” E “SOFFRE” PER AVERE “UCCISO” SUO MALGRADO UN “EROE” COME CALIPARI, UN “SEMIDIO” CHE HA SEMPRE SOGNATO DI ESSERE, DICE.

E NON PAGO DI UNA SIMILE E GROTTESCA DICHIARAZIONE, RINCARA LA DOSE ACCUSANDO GIULIANA SGRENA, PROPRIO L’OSTAGGIO, DELLA RESPONSABILITÀ DEL SUO ATTO CRIMINALE.

SE LOZANO È VERAMENTE PENTITO È SICURO DI CIÒ CHE DICE, DOVREBBE VENIRE AL PROCESSO E NON NASCONDERSI DIETRO LA LEGGE AMERICANA CHE “PROTEGGE” I PROPRI MILITARI DALLA GIUSTIZIA ITALIANA COME DI ALTRI PAESI ALLEATI, MENTRE NON È VERO L’INVERSO.

INVECE LOZANO PREFERISCE “SPARARE” LE SUE ACCUSE DA UN “POSTO SICURO” COME HA FATTO CON LE "PALLOTTOLE" A CALIPARI VIOLANDO LE SUE STESSE “REGOLE D’INGAGGIO” SENZA CORRERE ALCUN RISCHIO DI DOVERNE “RISPONDERE” NE ALLORA E NE ADESSO CON BUONA PACE DI CHI CREDE AL SUO IMPROBABILE PENTIMENTO!
Raffaele B.

MAGAZINE.EXCITE.IT/NEWS
Mario Lozano: "Giuliana Sgrena è colpevole"
10:04 MER 09 maggio 2007

Mario Lozano, ovvero il militare americano che sparò il colpo che uccise Nicola Calipari.
Il Tg5 per la prima volta mostra in video il volto e la voce del marine incriminato per la morte del nostro agente in Iraq.
La breve intervista è stata fatta in un centralissimo studio del suo avvocato, il celebre penalista Ed Hayes.

"Capisco benissimo che l'Italia sia arrabbiata con me", ha detto il militare 37enne. "Ho ucciso uno dei vostri eroi. L'uomo, o meglio il semidio che ho sempre sognato di essere".

Lozano si è presentato con delle foto sotto braccio, immagini tratte da un video (guarda la sequenza) che dimostrerebbero senza alcun dubbio che "l'auto era vicinissima al check-point quando ho sparato una dozzina di colpi in tutto. Non per uccidere ma per difendermi".
"Due giorni prima della tragedia", ha spiegato il marine, "due miei amici erano saltati in aria al checkpoint per un'auto bomba.
Ma il nostro, quel terribile 4 marzo 2005, era un blocking point, non un checkpoint. Avevamo ricevuto l'ordine di non far passare alcun veicolo perché l'ambasciatore John Negroponte era in zona. E, infatti, appena hanno avvistato il nostro faro di segnalazione, sinonimo inequivocabile di stop, una trentina di auto avevano già fatto dietrofront. Tutte, tranne quella dove viaggiavano Sgrena, Calipari e Carpani".

Secondo un'inchiesta italiana l'auto viaggiava a velocità ridotta e stava addirittura rallentando al momento degli spari. "L'auto viaggiava intorno agli 80 chilometri orari. Come mostrano le mie foto, ho sparato quando era a un centinaio di metri e, a differenza delle altre auto visibili all'orizzonte, non si era fermata neppure dopo i miei colpi d'avvertimento in aria. Alla fine l'autista ha sventagliato il telefonino. Avrei dovuto sparare ancora, come ordina il protocollo, visto che i cellulari in Iraq sono spesso detonatori di autobomba. Invece ho preferito rischiare la mia vita".

Il militare non risparmia critiche alla Sgrena: "Ha un'agenda politica. Mi sta usando come un capro espiatorio per il suo anti-americanismo. Vuole colpire gli Usa ma se la prende con un povero diavolo, che ha solo ubbidito agli ordini. Bella comunista! Ha distrutto il mio matrimonio e la mia carriera e oggi le mie due figlie vivono nel terrore che finirò in carcere. La colpa di tutto ciò è della Sgrena che ha avuto la malaugurata idea di andare in un Paese off limits ai giornalisti, costringendo un eroe come Calipari a morire per liberarla. Oggi lui è in paradiso, io sono il mostro di un'intera nazione e lei, che è la causa di tutto, è viva, vegeta e fa soldi raccontando bugie".

Come si vive dopo un episodio del genere? "Malissimo. Il volto di Calipari mi perseguiterà per il resto della mia vita. Aveva un'espressione seria ma piena di serenità e pace, come quella di un guerriero che sa di essere morto per una causa in cui credeva. Ho letto tutto ciò che ho potuto trovare su di lui e ci sono pochi eroi che stimo tanto. Lo sogno la notte.
Mi piacerebbe incontrare la moglie, se ciò può aiutarla ad alleviare il dolore. Ho visto le sue foto: piange in tutte. Mi spezza il cuore".

sabato, maggio 05, 2007

IL CLERICALISMO, BANDIERA POLITICO-ELETTORALE DELLA CDL

QUESTE SONO LE DICHIARAZIONI DI ANDREA RIVERA AL CONCERTO DEL 1° MAGGIO CHE HANNO SUSCITATO LA DURA REAZIONE DEL VATICANO E DELLA CDL TANTO DA PARAGONARLE A “TERRORISMO” E FARNE UNA QUESTIONE POLITICA:
1.) "Non sopporto che il Vaticano abbia rifiutato i funerali di Welby. Non è stato così per Pinochet, Franco e per uno della banda della Magliana. Assieme a Gesù Cristo non c'erano due malati di Sal ma due ladroni".
RAINEWS24;
2) “Il Papa dice di non credere nell’evoluzionismo e c’ha ragione: la Chiesa in 2 mila anni non si è evoluta affatto”
LASTAMPA

NESSUNO PUÒ NEGARE LA VERIDICITÀ DELLA PRIMA PARTE E CIÒ CHE È VERO ED INCONTESTABILE NON PUÒ DIFFAMARE NE TANTO MENO ESSERE “TERRORISMO”. LA SECONDA PARTE INVECE HA LA CARATTERISTICA TIPICA DI UNA BATTUTA SATIRICA, NORMALE PER UN COMICO IN DEMOCRAZIA. QUINDI NON PUÒ ESSERE UN PROBLEMA E IL VATICANO ESAGERA A DRAMMATIZZARE.

LA CDL NON PUÒ FARNE UNA QUESTIONE POLITICA E CHIEDERE CONTO AL GOVERNO PERCHÉ ANDREA RIVERA NON RAPPRESENTA NESSUNO ED HA PARLATO A TITOLO PERSONALE COME CITTADINO E COME FANNO TUTTI I COMICI DALTRONDE.

PERCHÉ TANTO CLAMORE ALLORA? A MENO CHE LA CDL, COMPRESA LA PARTE ATEA, FACENDO DEL “CLERICALISMO” LA PROPRIA BANDIERA “TENTA” DI CONQUISTARE IL CONSENSO DELLE MASSE CATTOLICHE CHE SOSTENGONO IL GOVERNO PRODI. INSOMMA UNO SQUALLIDO DISEGNO POLITICO-ELETTORALE!
Raffaele B.

ANSA
Prodi chiede buon senso, Cdl all'attacco
2007-05-02 20:39

ROMA - Chiede "buonsenso" Romano Prodi, di fronte alla guerra di religione scatenata dalle battute di Andrea Rivera sul Vaticano. Le polemiche raggiungono Prodi a Lisbona, durante la sua visita ufficiale in Portogallo: le accuse di "terrorismo" dell'Osservatore Romano alle sparate del comico dal palco di San Giovanni, la levata di scudi dei cattolici (soprattutto del centrodestra), le reazioni dei laici.

Prodi non fa nomi, evita di citare il comico incriminato e a maggior ragione il giornale ufficiale del Vaticano, ma rivolge un appello alla misura: "Scriteriati ci sono sempre, persone che usano il linguaggio al di sopra delle righe ci sono sempre". Ma "chi ha buon senso lo usi, diceva mia madre: cerchiamo di usarlo". "Purtroppo - insiste il premier - sono mesi e mesi che si alzano continuamente i toni. Di questo il paese non ha bisogno. Il paese ha bisogno di serenità ".

Con il suo commento Prodi fa capire di non condividere la drammatizzazione fatta dall'Osservatore Romano. La "falange" dei cattolici del centrodestra è andata invece compattamente a sostegno della Chiesa. Sotto accusa non solo il comico, ma anche i sindacati e i laici del centrosinistra, presentati come nemici del sentimento religioso del paese. "Becera propaganda anticlericale", stigmatizza il leader di An Gianfranco Fini.

"Ascoltando le parole pronunciate da Andrea Rivera dal palco della festa del primo maggio e le dichiarazioni non meno gravi di alcuni parlamentari della maggioranza - tuona il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi - viene un senso di preoccupazione e disgusto per il degrado politico, civile e culturale che sommerge il paese".

Il parlamentare di An Ricccardo Pedrizzi, sempre in prima fila nella difesa del Vaticano, dice che Rivera non si è limitato a criticare, ma "ha insultato il Papa e ha detto che la Chiesa non può e non deve esprimere liberamente la sua opinione". "Volgari, offensive e arroganti", vengono giudicate le parole di Rivera dal capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volonté.

Ma anche i cattolici di centrosinistra non restano con le mani in mano. Il responsabile informazione della Margherita Renzo Lusetti prende le distanze dalle battute di Rivera, sostenendo che durante il concertone non bisognava "infierire contro la Chiesa e il Papa" con "offese gratuite". Ciò detto, Lusetti osserva che Rivera "é solo un comico che non rappresenta nessuno" e dunque non ha senso sollevare un caso politico. E' un po' questa la linea dei cattolici del centrosinistra.

Clemente Mastella, per esempio, si rifugia nell'ironia e dice che lui di Rivera preferiva "quello del Milan che giocava con la maglia numero 10". Il capogruppo dell'Udeur Mauro Fabris è invece più duro: lo show del comico, sostiene, è un fatto "grave e pericoloso".

Il fronte laico, ovviamente, la pensa in tutt'altro modo. Secondo il leader dello Sdi Enrico Boselli, evocare il terrorismo per le battute di Rivera, come fa l'Osservatore, "significa solo aprire la caccia alle streghe". "Manca solo la messa all'indice e l'introduzione del reato di lesa maestà per completare l'opera", ironizza il radicale Marco Cappato.

Solidarietà a Rivera arriva dal diessino Franco Grillini, secondo il quale il comico "ha interpretato il sentimento della piazza e di buona parte del paese". Cerca di smorzare i toni il sottosegretario alla Giustizia Luigi Mancini: a suo giudizio le parole del conduttore sono state "forti", ma "non offensive".