LA DENUNCIA DI PAPA RATZINGER, SECONDO LA QUALE LE AZIONI DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI TRA CUI L'ONU SONO IMPRONTATE SOLTANTO SULLE RAGIONI POLITICHE E NON ETICHE CIOÈ AL "RELATIVISMO ETICO", HA PRODOTTO UNA SORTA DI INCIDENTE DIPLOMATICO COME MAI AVVENUTO IN PASSATO.
SECONDO IL PAPA QUESTE ORGANIZZAZIONI NON TENGONO CONTO DELLA “LEGGE MORALE NATURALE” E DELLA “DIGNITÀ DELL'UOMO” E SONO PER QUESTO INCURANTI DEI BISOGNI DEI POPOLI PIÙ POVERI.
L'ONU RISPONDE CHE LA SUA ETICA È QUELLA DELLA “DIFESA DEI DIRITTI UMANI” SANCITI DALLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO FIRMATA A PARIGI IL 10-DIC-1948. RIBADISCE INOLTRE CHE I PRINCIPII CONTENUTI IN QUELLA CARTA COSTITUISCONO ORMAI IL PROPRIO DNA CHE NE GUIDA L'AZIONE DA ALLORA E CHE TALI PRINCIPII NON SONO MAI NEGOZIABILI.
QUINDI L'ONU RESPINGE SIA LE ACCUSE DI RIFIUTARE LA "LEGGE MORALE NATURALE" CHE DI ESSERE CONDIZIONATO DALLA “PRESSIONE IDEOLOGICA”.
IL VATICANO RENDENDOSI CONTO DI AVERLA FATTA GROSSA CORRE AI RIPARI CON PRECISAZIONI E DISTINGUO AL FINE DI RIDURRE LA PORTATA DELL'INCIDENTE ANCHE NELLA PROSPETTIVA DELLA VISITA ALL'ONU DEL PAPA IL 18 APRILE PROSSIMO.
Raffaele B.
NOI PRESS LA FAMIGLIA ITALIANA
La denuncia del Papa: “Il relativismo etico domina l’Onu”
sabato 1 dicembre 2007
Le discussioni in seno all’Onu e alle altre organizzazioni internazionali sono carenti perché sono improntate al “relativismo etico” e cercano un consenso “manipolato dalla pressione ideologica” o “condizionato da interessi di breve termine”.
Lo ha denunciato Papa Benedetto XVI parlando ad un centinaio di rappresentanti delle più importanti Ong di ispirazione cattolica accreditate presso le istituzioni delle Nazioni Unite.
Secondo Benedetto XVI, infatti “le discussioni internazionali sembrano caratterizzate da una logica relativistica che vorrebbe considerare come sola garanzia di una pacifica coesistenza tra i popoli un rifiuto di ammettere la verità sull’uomo e la sua dignità, senza dire nulla sulla possibilità di un’etica fondata sul riconoscimento di una legge morale naturale”.
“Ciò ha condotto, in realtà, - ha evidenziato il Santo Padre- all’imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera consenso tra gli Stati - un consenso condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica - considerato l’unica vera base delle norme internazionali”.
E “i frutti amari di questa logica relativistica - ha osservato Papa Ratzinger - sono purtroppo evidenti”.
Il Papa ha citato quindi come esempi palesi di quest’atteggiamento il “tentativo di considerare come diritti umani le conseguenze di certi stili di vita auto-centrati” (con chiaro riferimento all’interruzione di gravidanza), la “mancanza di preoccupazione per i bisogni economici e sociali delle nazioni più povere”, il “disprezzo per la legge umanitaria e la difesa selettiva dei diritti umani”.
Benedetto XVI ha pertanto incoraggiato le Ong cattoliche a “contrastare il relativismo in modo creativo, presentando la grande verità sull’innata dignità dell’uomo e i diritti derivati da questa dignità”.
Per il Papa bisogna infatti “promuovere come un insieme quei principi etici che, per la loro natura e il loro ruolo di fondamento della vita sociale, rimangono non negoziabili”.
Questo, a sua volta, permetterà di costruire una risposta più adeguata sui molti temi oggi in discussione a livello internazionale e, soprattutto, aiuterà a portare avanti specifiche iniziative segnate “dallo spirito della solidarietà e della libertà”.
UNITA
L'Onu risponde al Papa La nostra etica? I diritti umani
L'accusa di «relativismo morale»
Altro che relativismo morale, noi siamo fondati sui diritti umani. Le Nazioni Unite non ci stanno a subire le accuse che arrivano dalla Santa Sede e rivendicano il fondamento dell’Onu, la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Un botta e risposta che non capita tutti i giorni, certo. Da una parte Papa Benedetto XVI e le sue critiche alle organizzazioni internazionali che «mancano di etica». Dall’altra, le Nazioni Unite che un’etica ce l’hanno eccome, ed è quella della difesa dei diritti umani.
A rispondere al Papa è il portavoce dell’Onu, Farhan Haq: «Le Nazioni Unite – ha detto – nascono da un accordo tra Stati, ma non dimenticano che una delle pietre miliari dell'Onu è la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo». Ovvero, quel documento firmato a Parigi quasi sessant'anni fa, il 10 dicembre 1948, che ha «innestato nel dna» dell'Onu quegli stessi principi etici di cui parla il Papa. Le Nazioni Unite, aggiungono dal Palazzo di Vetro, «ascoltano i popoli, le ong, gli attivisti per i diritti umani e i singoli parlamentari. Dobbiamo fare di più – spiegano – ma l'Onu cerca sempre di includere il maggior numero possibile di interlocutori».
Respinte così al mittente le accuse di rifiutare la «legge morale naturale» e di essere «manipolati dalla pressione ideologica», come aveva detto sabato mattina Benedetto XVI a un centinaio di rappresentanti delle ong cattoliche più importanti del mondo. I diritti umani, rivendicano da New York, «non sono negoziabili per loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale».
Nel pomeriggio, prima che l’Onu esprimesse il suo dissenso, il Vaticano si era probabilmente già reso contro dell’incidente diplomatico scatenato dalle parole del Papa: Benedetto XIV, precisavano dalla Santa Sede, «non ha affermato che il relativismo morale domina le Nazioni unite e le altre organizzazioni internazionali ma che spesso “il dibattito internazionale appare segnato da una logica relativistica”». Il Papa, a dire il vero, aveva parlato dell’«imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera consenso tra gli Stati - un consenso condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica - considerato l'unica vera base delle norme internazionali».
Dopo le polemiche tra Vaticano e Amnesty international sull'inclusione o meno dell'aborto tra i diritti umani, insomma, un’altra brutta giornata in Vaticano. Ma per qualcuno è solo colpa dei media. Sul blog Paparatzinger, un post dice: «Chiaramente i media non possono a lungo sopportare il concerto di lodi sull'Enciclica che sta riempiendo le loro pagine, allora si gettano, che dico, si inventano, una ragione per di nuovo attaccare il Santo Padre, cercare di discreditarlo. Posso dirlo? Mi fanno schifo».
Pubblicato il: 01.12.07
Modificato il: 01.12.07 alle ore 21.27
REPUBBLICA
Duro attacco del Papa all'Onu
"Dimentica la dignità dell'uomo"
1 dicembre 2007
SECONDO IL PAPA QUESTE ORGANIZZAZIONI NON TENGONO CONTO DELLA “LEGGE MORALE NATURALE” E DELLA “DIGNITÀ DELL'UOMO” E SONO PER QUESTO INCURANTI DEI BISOGNI DEI POPOLI PIÙ POVERI.
L'ONU RISPONDE CHE LA SUA ETICA È QUELLA DELLA “DIFESA DEI DIRITTI UMANI” SANCITI DALLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO FIRMATA A PARIGI IL 10-DIC-1948. RIBADISCE INOLTRE CHE I PRINCIPII CONTENUTI IN QUELLA CARTA COSTITUISCONO ORMAI IL PROPRIO DNA CHE NE GUIDA L'AZIONE DA ALLORA E CHE TALI PRINCIPII NON SONO MAI NEGOZIABILI.
QUINDI L'ONU RESPINGE SIA LE ACCUSE DI RIFIUTARE LA "LEGGE MORALE NATURALE" CHE DI ESSERE CONDIZIONATO DALLA “PRESSIONE IDEOLOGICA”.
IL VATICANO RENDENDOSI CONTO DI AVERLA FATTA GROSSA CORRE AI RIPARI CON PRECISAZIONI E DISTINGUO AL FINE DI RIDURRE LA PORTATA DELL'INCIDENTE ANCHE NELLA PROSPETTIVA DELLA VISITA ALL'ONU DEL PAPA IL 18 APRILE PROSSIMO.
Raffaele B.
NOI PRESS LA FAMIGLIA ITALIANA
La denuncia del Papa: “Il relativismo etico domina l’Onu”
sabato 1 dicembre 2007
Le discussioni in seno all’Onu e alle altre organizzazioni internazionali sono carenti perché sono improntate al “relativismo etico” e cercano un consenso “manipolato dalla pressione ideologica” o “condizionato da interessi di breve termine”.
Lo ha denunciato Papa Benedetto XVI parlando ad un centinaio di rappresentanti delle più importanti Ong di ispirazione cattolica accreditate presso le istituzioni delle Nazioni Unite.
Secondo Benedetto XVI, infatti “le discussioni internazionali sembrano caratterizzate da una logica relativistica che vorrebbe considerare come sola garanzia di una pacifica coesistenza tra i popoli un rifiuto di ammettere la verità sull’uomo e la sua dignità, senza dire nulla sulla possibilità di un’etica fondata sul riconoscimento di una legge morale naturale”.
“Ciò ha condotto, in realtà, - ha evidenziato il Santo Padre- all’imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera consenso tra gli Stati - un consenso condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica - considerato l’unica vera base delle norme internazionali”.
E “i frutti amari di questa logica relativistica - ha osservato Papa Ratzinger - sono purtroppo evidenti”.
Il Papa ha citato quindi come esempi palesi di quest’atteggiamento il “tentativo di considerare come diritti umani le conseguenze di certi stili di vita auto-centrati” (con chiaro riferimento all’interruzione di gravidanza), la “mancanza di preoccupazione per i bisogni economici e sociali delle nazioni più povere”, il “disprezzo per la legge umanitaria e la difesa selettiva dei diritti umani”.
Benedetto XVI ha pertanto incoraggiato le Ong cattoliche a “contrastare il relativismo in modo creativo, presentando la grande verità sull’innata dignità dell’uomo e i diritti derivati da questa dignità”.
Per il Papa bisogna infatti “promuovere come un insieme quei principi etici che, per la loro natura e il loro ruolo di fondamento della vita sociale, rimangono non negoziabili”.
Questo, a sua volta, permetterà di costruire una risposta più adeguata sui molti temi oggi in discussione a livello internazionale e, soprattutto, aiuterà a portare avanti specifiche iniziative segnate “dallo spirito della solidarietà e della libertà”.
UNITA
L'Onu risponde al Papa La nostra etica? I diritti umani
L'accusa di «relativismo morale»
Altro che relativismo morale, noi siamo fondati sui diritti umani. Le Nazioni Unite non ci stanno a subire le accuse che arrivano dalla Santa Sede e rivendicano il fondamento dell’Onu, la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Un botta e risposta che non capita tutti i giorni, certo. Da una parte Papa Benedetto XVI e le sue critiche alle organizzazioni internazionali che «mancano di etica». Dall’altra, le Nazioni Unite che un’etica ce l’hanno eccome, ed è quella della difesa dei diritti umani.
A rispondere al Papa è il portavoce dell’Onu, Farhan Haq: «Le Nazioni Unite – ha detto – nascono da un accordo tra Stati, ma non dimenticano che una delle pietre miliari dell'Onu è la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo». Ovvero, quel documento firmato a Parigi quasi sessant'anni fa, il 10 dicembre 1948, che ha «innestato nel dna» dell'Onu quegli stessi principi etici di cui parla il Papa. Le Nazioni Unite, aggiungono dal Palazzo di Vetro, «ascoltano i popoli, le ong, gli attivisti per i diritti umani e i singoli parlamentari. Dobbiamo fare di più – spiegano – ma l'Onu cerca sempre di includere il maggior numero possibile di interlocutori».
Respinte così al mittente le accuse di rifiutare la «legge morale naturale» e di essere «manipolati dalla pressione ideologica», come aveva detto sabato mattina Benedetto XVI a un centinaio di rappresentanti delle ong cattoliche più importanti del mondo. I diritti umani, rivendicano da New York, «non sono negoziabili per loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale».
Nel pomeriggio, prima che l’Onu esprimesse il suo dissenso, il Vaticano si era probabilmente già reso contro dell’incidente diplomatico scatenato dalle parole del Papa: Benedetto XIV, precisavano dalla Santa Sede, «non ha affermato che il relativismo morale domina le Nazioni unite e le altre organizzazioni internazionali ma che spesso “il dibattito internazionale appare segnato da una logica relativistica”». Il Papa, a dire il vero, aveva parlato dell’«imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera consenso tra gli Stati - un consenso condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica - considerato l'unica vera base delle norme internazionali».
Dopo le polemiche tra Vaticano e Amnesty international sull'inclusione o meno dell'aborto tra i diritti umani, insomma, un’altra brutta giornata in Vaticano. Ma per qualcuno è solo colpa dei media. Sul blog Paparatzinger, un post dice: «Chiaramente i media non possono a lungo sopportare il concerto di lodi sull'Enciclica che sta riempiendo le loro pagine, allora si gettano, che dico, si inventano, una ragione per di nuovo attaccare il Santo Padre, cercare di discreditarlo. Posso dirlo? Mi fanno schifo».
Pubblicato il: 01.12.07
Modificato il: 01.12.07 alle ore 21.27
REPUBBLICA
Duro attacco del Papa all'Onu
"Dimentica la dignità dell'uomo"
1 dicembre 2007
Stizzita replica del palazzo di Vetro: "Il nostro è un accordo tra Stati. Siamo fondati
sui diritti umani e cerchiamo di parlare con il più alto numero di interlocutori"
ROMA - Papa Benedetto XVI denuncia la logica del "relativismo morale" che a suo avviso domina l'Onu e gli altri organismi internazionali. C'è un rifiuto, ha detto, a riconoscere la centralità della "legge morale naturale" e la difesa della "dignità dell'uomo". Le regole internazionali - ha proseguito il Pontefice - si basano solo su una ragione politica e non etica e ciò porta ad "amari risultati". E con il palazzo di Vetro si apre una lacerazione che se non è una frattura poco ci manca. Lo staff del segretario generale Ban Ki-Moon ci ha pensato su quasi mezza giornata e in serata è stato mandato avanti il portavoce dell'Onu Farhan Haq per precisare che "le Nazioni Unite nascono da un accordo tra Stati e si fondano sui diritti dell'uomo". CONTINUA
……
Il prossimo 18 aprile il Pontefice visiterà il Palazzo di Vetro. "Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon vuole parlare con il Papa di una grande varietà di argomenti" ha riferito Haq. L'agenda dell'incontro deve essere ancora discussa in dettaglio. E' possibile che sia posto anche per il "relativismo morale" delle organizzazioni internazionali.
sui diritti umani e cerchiamo di parlare con il più alto numero di interlocutori"
ROMA - Papa Benedetto XVI denuncia la logica del "relativismo morale" che a suo avviso domina l'Onu e gli altri organismi internazionali. C'è un rifiuto, ha detto, a riconoscere la centralità della "legge morale naturale" e la difesa della "dignità dell'uomo". Le regole internazionali - ha proseguito il Pontefice - si basano solo su una ragione politica e non etica e ciò porta ad "amari risultati". E con il palazzo di Vetro si apre una lacerazione che se non è una frattura poco ci manca. Lo staff del segretario generale Ban Ki-Moon ci ha pensato su quasi mezza giornata e in serata è stato mandato avanti il portavoce dell'Onu Farhan Haq per precisare che "le Nazioni Unite nascono da un accordo tra Stati e si fondano sui diritti dell'uomo". CONTINUA
……
Il prossimo 18 aprile il Pontefice visiterà il Palazzo di Vetro. "Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon vuole parlare con il Papa di una grande varietà di argomenti" ha riferito Haq. L'agenda dell'incontro deve essere ancora discussa in dettaglio. E' possibile che sia posto anche per il "relativismo morale" delle organizzazioni internazionali.
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