domenica, dicembre 09, 2007

UNIONE DELLE SINISTRE MA NELLA FEDERAZIONE

IL VENTO DELLE UNIFICAZIONI E SEMPLIFICAZIONE DEL QUADRO POLITICO-ISTITUZIONALE VA AVANTI E SI FA SENTIRE ANCHE ALLA SINISTRA DEL PD, E QUESTO È UN BENE.

MA QUELLO CHE SI PROFILA È AL MASSIMO UNA FEDERAZIONE DI PARTITI CON ALTRETTANTI CAPI E GRUPPI DIRIGENTI TANTI QUANTI SONO I PARTITI CHE LO COSTITUISCONO E CHE PER QUESTO NON SI SCIOLGONO.

LO STESSO DIRIGENTE STORICO DELLA SINISTRA PIETRO INGRAO AUSPICA UNA VERA UNITÀ PERCHÈ IL TEMPO SI È ESAURITO. LE INSANABILI DIVERSITÀ RENDONO PERÒ DIFFICILE QUESTO COMPITO A QUESTI PARTITI.

LA VERA UNITÀ SAREBBE STATA LA “CONFLUENZA” IN UN “SOLO PARTITO” CON UN “SOLO CAPO” E UN “SOLO GRUPPO DIRIGENTE”. UN GRANDE INVESTIMENTO POLITICO CHE HA FATTO FINORA SOLO IL PD E CHE NON SEMBRA SIANO IN GRADO DI FARE GLI ALTRI PARTITI DI QUESTO PAESE.

QUINDI CON LA "FEDERAZIONE" SI “FABBRICA” SOLO LA FACCIATA DELL'UNITÀ MA SI LASCIA DENTRO LE COSE COME PRIMA.

ANCHE A DESTRA AVREBBERO VOLUTO LA FEDERAZIONE PER LO STESSO PRINCIPIO. TUTTO CIÒ PERÒ NON SEMPLIFICA IL SISTEMA POLITICO-ISTITUZIONALE ED A SOFFRIRNE E' LO STATO, OVVERO IL PAESE INTERO ED I SUOI CITTADINI.

ORMAI È DIVENTATO CHIARO ANCHE AI PIÙ DISATTENTI CHE UN SISTEMA POLITICO CON TANTI PARTITI PICCOLI SIA A DESTRA CHE A SINISTRA "IMPEDISCE" LO “SVILUPPO” IN TUTTI I “CAMPI” E NON PERMETTE PIÙ ALL’ITALIA DI “COMPETERE” EFFICACEMENTE CON GLI ALTRI PAESI EUROPEI E DEL RESTO DEL MONDO.

SE SI CONTINUA COSI ANCORA PER QUALCHE ANNO IL “DECLINO” DIVENTERÀ “INEVITABILE” CON GRAVI CONSEGUENZE PER TUTTI.

L'INTERA MACCHINA STATALE DOVRÀ ESSERE "RIDISEGNATA" PER ADEGUARLA ALLE NUOVE “CONDIZIONI”, PER ESSERE IN GRADO DI GUIDARE UN “NUOVO SVILUPPO”, LA NECESSARIA “RIDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA” E INFINE LA “GIUSTIZIA GIURIDICA E SOCIALE”.

LA LEGGE ELETTORALE È LA MADRE DI TUTTE LE RIFORME E QUELLA ATTUALMENTE IN VIGORE “LA PORCATA” VA CAMBIATA, LO RICONOSCONO TUTTI. I PARTITI PERCIÒ DEVONO AVERE IL CORAGGIO DI "PENSARE" AL PAESE ANZICHÈ AI PROPRI “INTERESSI DI BOTTEGA” NEL CAMBIARLA.

SE INVECE SI RIPROPORRÀ UN “FALSO CAMBIAMENTO” CON GLI STESSI NUMEROSI SOGGETTI DENTRO MENTITE SPOGLIE DI “FEDERAZIONI” CON LA "SCUSA" ORMAI NON PIÙ SOSTENIBILE CHE BISOGNA DARE “RAPPRESENTANZA” A TUTTI I CITTADINI (VALE A DIRE ANCHE A PICCOLI GRUPPI), IL SISTEMA NON SI SEMPLIFICHERÀ E CONTINUERANNO I “VETI” DEI PICCOLI PARTITI IN OGNI “SEDE DECISIONALE” E TUTTI I GOVERNI E/O ISTITUZIONI NON RIUSCIRANNO A CONTRASTARE IN MODO EFFICACE LA “PARALISI” CHE ATTANAGLIA IL PAESE ORMAI DA ANNI.

SE VOGLIAMO DIVENTARE UN PAESE “NORMALE” ED “EUROPEO” PER DAVVERO E RECUPERARE IL TERRENO PERDUTO, I PARTITI PICCOLI DEVONO ACQUISIRE IL “CORAGGIO” DI SACRIFICARE LE LORO "IDENTITÀ" ORMAI "OBSOLETE" (UTILE SOLO A SE STESSI MA NON AL PAESE) A SOGGETTI UNICI CHE PARLANO CON UNA SOLA VOCE
.

SE SI FACESSE ANCHE E SOLO QUESTO SAREMMO GIÀ A METÀ DELL'OPERA
Raffaele B.

CORRIERE DELLA SERA
Sinistra Arcobaleno, «puntiamo al 15%»
I leader: «Competeremo da sinistra col Pd».
Ingrao: «Unitevi». Giordano: «Lavoriamo per liste comuni»

09 dicembre 2007

ROMA - Non è un partito ma un "soggetto unitario", non ha la falce e il martello nel simbolo (o forse, come dice Diliberto, ne ha due), vuole competere da sinistra con il Partito Democratico di Walter Veltroni puntando a raccogliere il 15% dei voti, e dice che non intende far cadere il governo di Romano Prodi, a cui chiede però una "svolta" a gennaio. È la Sinistra - l'Arcobaleno, nata ufficialmente alla Fiera di Roma dopo due giorni di assemblea e tenuta a battesimo al canto di "Bella Ciao" (intonata dai leader di Rifondazione Comunista, Pdci, Sinistra Democratica, mentre i Verdi hanno preferito non cantare).

LA CARTA - «Siamo impegnati nella costruzione di un un nuovo soggetto unitario, plurale, federativo», che punta alla costruzione di una «sinistra politica rinnovata», recita la "Carta d'intenti" letta alla fine degli "Stati generali" della nuova formazione. "Sa" avrà come simbolo l'arcobaleno e non la falce e martello, che però spicca ancora sui distintivi di Rifondazione Comunista e del Partito dei Comunisti italiani. I principi a cui fa riferimento la nuova formazione sono "uguaglianza, giustizia, libertà", ma anche "pace, dialogo di civiltà, valore del lavoro e del sapere, centralità dell'ambiente" e ancora "laicità dello stato" e "critica dei modelli patriarcali e maschilisti", dice ancora la Carta, letta dal palco della Fiera alla presenza del segretario del Prc Franco Giordano, del leader del Pdci Oliviero Diliberto, del presidente dei Verdi, il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, e del coordinatore di Sd, il ministro dell'Università Fabio Mussi.

"LANCIAMO UNA SFIDA AL PD" - Se Pecoraro Scanio ha detto esplicitamente nel suo intervento che Sinistra Arcobaleno deve «puntare a superare il 15% dei voti per essere una forza di governo», Giordano, che guida il partito più grande della federazione, ha aggiunto che «da oggi lanciamo una sfida sull'egemonia al Pd», il nuovo partito di centrosinistra nato dall'incontro di Ds e Margherita. «Lavoriamo per presentare alle prossime scadenze elettorali liste comuni con un simbolo comune», ha spiegato Giordano (il prossimo importante turno elettorale previsto è quello del 2009, con il voto per il Parlamento europeo, dove le quattro formazioni di "Sa" siedono attualmente in gruppi diversi). Il leader del Prc ha anche difeso la richiesta di una verifica di governo a gennaio, e ha detto che gli attacchi alla stabilità dell'esecutivo vengono non dalla sinistra ma da "voltagabbana" di centro, in chiara polemica con la senatrice del Pd Paola Binetti, che in settimana non ha votato la fiducia al governo sul decreto sicurezza per un passaggio relativo alla discriminazione degli omosessuali, ma anche con i liberaldemocratici di Dini e con l'Udeur. «Abbiamo riconquistato un peso, non possiamo accettare che un voltagabbana di turno conti più di un terzo della coalizione» ha detto Giordano. E a proposito dei rapporti con il governo Prodi, il segretario dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto, ha ribadito il suo scetticismo sulla verifica: «Bisogna vedere i fatti concreti che ci verranno proposti. Prima della verifica c'è stato il programma elettorale, poi Caserta, poi il dodecalogo ma dopo di allora non è stato fatto nulla». «Allora è inutile vedersi - conclude - se poi non si rispettano gli accordi».

INGRAO: UNITEVI - Grande protagonista della giornata di chiusura è stato Pietro Ingrao. Sciarpa rossa al collo e bastone in mano, è arrivato all'assemblea dopo la "diserzione" del sabato e il colloquio con 'La Stampa' in cui criticava il progetto di aggregazione con l'ala radicale per la sua eccessiva lentezza. Parole che non hanno però raffreddato l'affetto del suo "popolo": Ingrao è stato infatti accolto da una lunghissima ovazione delle migliaia di militanti presenti. «Io vi dico solo una cosa - ha scandito Ingrao ai presenti - unitevi, unitevi. Dovete fare presto perché la situazione urge e i problemi della vita quotidiana non possono ritardare».

VENDOLA - Applausi anche per Nicky Vendola. «Questo deve essere il nostro cimento del futuro - ha affermato il Governatore della Puglia -. Un parto, un partire, non so se un partito, ma certo una costituente, un soggetto che sappia leggere il cuore della nostra società. Una sinistra - scandisce Vendola - che non è un bignami di ciò che fummo. È doloroso uscire da se stessi, si teme di perdere il proprio patrimonio, ma oggi è necessario. C'è una poesia di Pasolini che dice che "il vento del futuro non cessa di ferire". Ecco, nel parto c'è il dolore, c'è sempre, ma c'è anche la gioia di una nascita». All'assemblea ha partecipato anche Fausto Bertinotti. Ai giornalisti il presidente della Camera ha riservato poche battute: «Sono molto contento, per imparare a nuotare bisogna buttarsi nell'acqua. Oggi mi pare ci sia un grande tuffo».

IRRUZIONE COMITATI - Durante i lavori c'è stato anche un fuori-programma: i 300 manifestanti del comitato "No Dal Molin", giunti da Vicenza per chiedere risposte sulla sospensione dei lavori per la costruzione della base Nato Usa, hanno fatto irruzione nella sala plenaria dove si sta svolgendo l’assemblea. I manifestanti hanno bloccato per un po' gli interventi previsti in scaletta e sono stati accolti dai militanti delle sinistre da fischi e applausi.

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