Questa notizia, secondo me, sembra la più grave rispetto a quanto sta succedendo in questo momento nello scenario nazionale a partire dalla visita di Gheddafi all’insegna della teatralità più becera di un dittatore con un seguito incredibile di persone e di una guardia del corpo addetto alla sua sicurezza composta di sole donne cosiddette “amazzoni” che sono sicuro suscita molta invidia e ammirazione da parte del Cavaliere (segretamente vorrebbe essere come lui). Infine alla legge sulle intercettazioni che priverà la magistratura di un strumento formidabile di giustizia e i cittadini di essere informati.
Qui invece si tratta di Grillo interpellato dalla Commissione Affari del Senato per la proposta di legge popolare per un Parlamento Pulito che riassumo in questi punti fondamentali condivisibili:
1. Limite di due legislature per parlamentare
2. Elezione nominale del parlamentare
3. Nessun condannato in Parlamento
Grillo in Parlamento: Siete vecchi. Ci sono 20 condannati: è uno scandalo riportato dal quotidiano il Messaggero. In alternativa visionare il video sotto riportato.
Qui invece si tratta di Grillo interpellato dalla Commissione Affari del Senato per la proposta di legge popolare per un Parlamento Pulito che riassumo in questi punti fondamentali condivisibili:
1. Limite di due legislature per parlamentare
2. Elezione nominale del parlamentare
3. Nessun condannato in Parlamento
Grillo in Parlamento: Siete vecchi. Ci sono 20 condannati: è uno scandalo riportato dal quotidiano il Messaggero. In alternativa visionare il video sotto riportato.
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Beppe Grillo alla Commissione Affari Costituzionali, Senato
StaffGrillo
StaffGrillo
10 giugno 2009
Beppe Grillo è ascoltato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato sulla proposta di legge popolare Parlamento Pulito.
Beppe Grillo è ascoltato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato sulla proposta di legge popolare Parlamento Pulito.
Ora si può non essere d’accordo sul suo modo di esprimersi perché essendo un comico e non un politico gli si può benissimo concedergli la licenza tra l’altro mai disdegnata a certi politici che pure si sono espressi da “comici” in Parlamento, ma da questo a querelarlo per avere “diffamato” le donne e gli uomini è semplicemente troppo!
Posso capire le donne e gli uomini della PDL avvezzi alla “querela” per zittire chi parla contro di loro ma mai mi sarei aspettato da alcune donne e uomini del PD (Donatella Ferranti, Paola Concia, Sandra Zampa e Roberto Zaccaria) unirsi a questo “ignobile” atto contro un “cittadino” per di più con la beffa di dare mandato alla Presidente Giustizia della Camera avv. Giulia Bongiorno (noto personaggio della pattuglia berlusconiana difensore dei potenti). Si distingue invece l’IDV che non partecipa.
Al di là delle espressioni colorite, gli argomenti sono sacrosanti e lui, Grillo, chiedeva alla fine, la data ed orario precise della discussione della proposta alla Camera per potere essere presente. A questo la Commissione non è stata in grado di farlo. Per tutta risposta invece “querela” il primo firmatario per diffamazione!
Non mi sembra un buon inizio post-elettorale purtroppo per il PD che ne offusca l’identità politica e lo confonde con quella dell’avversario.
Raffaele B.
IL MESSAGGERO
Querela bipartisan contro Grillo:
«Aggressione al Parlamento, ci diffama»
ROMA (11 giugno) - Lo show di Beppe Grillo contro deputati e senatori scatena una compatta reazione bipartisan. Decine di donne parlamentari (ma anche qualche uomo) di diversi schieramenti politici hanno dato mandato al presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno di querelare il comico genovese Beppe Grillo che ieri, in una sua audizione al Senato, aveva detto che il Parlamento è popolato da «amici, avvocati e qualche zoccola...» e fatto altre considerazioni già aspramente criticate dal presidente dell'assemblea di palazzo Madama, Renato Schifani.
Adesione trasversale. Hanno aderito all'iniziativa, tra gli altri, anche il capogruppo del Pd in commissione Giustizia Donatella Ferranti, Viviana Beccalossi (Pdl), Alessandra Mussolini (Pdl), Paola Concia (Pd), Sandra Zampa (Pd), Nunzi Di Girolamo (Pdl), Barbara Saltamartini (Pdl), Roberto Zaccaria (Pd) e Nino Lo Presti (Pdl). Nel documento, firmato da decine di deputati, si legge che nel comportamento di Beppe Grillo si ravvisa «un'aggressione all'intero Parlamento» integrando il «reato di diffamazione».
Mussolini: deputate siano audite su Grillo. «Gli epiteti con i quali Beppe Grillo ha definito i membri del Parlamento italiano la dicono lunga sul personaggio che, d'altra parte, si è caratterizzato politicamente per il “Vaffaday”»: ha detto Beatrice Lorenzin, del Pdl, sostenendo che le parole contro le donne parlamentari offendono tutte le donne. «C'è stato un attacco gravissimo a tutte noi donne elette, da parte di una persona che io considero ciarpame. Chiedo, pertanto, che ognuna di noi sia audita presso la commissione Affari costituzionali del Senato in merito ai nostri progetti di legge e al nostro impegno, dal momento che anche in campagna elettorale qualcuno ha detto che noi non contiamo niente», ha aggiunto Alessandra Mussolini (Pdl).
Senatrici Idv: non ci sentiamo chiamate in causa mentre le senatrici Idv Patrizia Bugnano e Giuliana Carlino non parteciperanno alla querela. «Nessuno ci ha contattato per farlo e comunque non abbiamo alcuna intenzione di querelare Beppe Grillo per quanto detto ieri in commissione Affari Costituzionali al Senato», hanno dichiarato Bugnano e Carlino, sottolineando che «per quanto riguarda i suoi apprezzamenti sulle parlamentari non ci sentiamo chiamate in causa e quindi non ci riteniamo offese».
Posso capire le donne e gli uomini della PDL avvezzi alla “querela” per zittire chi parla contro di loro ma mai mi sarei aspettato da alcune donne e uomini del PD (Donatella Ferranti, Paola Concia, Sandra Zampa e Roberto Zaccaria) unirsi a questo “ignobile” atto contro un “cittadino” per di più con la beffa di dare mandato alla Presidente Giustizia della Camera avv. Giulia Bongiorno (noto personaggio della pattuglia berlusconiana difensore dei potenti). Si distingue invece l’IDV che non partecipa.
Al di là delle espressioni colorite, gli argomenti sono sacrosanti e lui, Grillo, chiedeva alla fine, la data ed orario precise della discussione della proposta alla Camera per potere essere presente. A questo la Commissione non è stata in grado di farlo. Per tutta risposta invece “querela” il primo firmatario per diffamazione!
Non mi sembra un buon inizio post-elettorale purtroppo per il PD che ne offusca l’identità politica e lo confonde con quella dell’avversario.
Raffaele B.
IL MESSAGGERO
Querela bipartisan contro Grillo:
«Aggressione al Parlamento, ci diffama»
ROMA (11 giugno) - Lo show di Beppe Grillo contro deputati e senatori scatena una compatta reazione bipartisan. Decine di donne parlamentari (ma anche qualche uomo) di diversi schieramenti politici hanno dato mandato al presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno di querelare il comico genovese Beppe Grillo che ieri, in una sua audizione al Senato, aveva detto che il Parlamento è popolato da «amici, avvocati e qualche zoccola...» e fatto altre considerazioni già aspramente criticate dal presidente dell'assemblea di palazzo Madama, Renato Schifani.
Adesione trasversale. Hanno aderito all'iniziativa, tra gli altri, anche il capogruppo del Pd in commissione Giustizia Donatella Ferranti, Viviana Beccalossi (Pdl), Alessandra Mussolini (Pdl), Paola Concia (Pd), Sandra Zampa (Pd), Nunzi Di Girolamo (Pdl), Barbara Saltamartini (Pdl), Roberto Zaccaria (Pd) e Nino Lo Presti (Pdl). Nel documento, firmato da decine di deputati, si legge che nel comportamento di Beppe Grillo si ravvisa «un'aggressione all'intero Parlamento» integrando il «reato di diffamazione».
Mussolini: deputate siano audite su Grillo. «Gli epiteti con i quali Beppe Grillo ha definito i membri del Parlamento italiano la dicono lunga sul personaggio che, d'altra parte, si è caratterizzato politicamente per il “Vaffaday”»: ha detto Beatrice Lorenzin, del Pdl, sostenendo che le parole contro le donne parlamentari offendono tutte le donne. «C'è stato un attacco gravissimo a tutte noi donne elette, da parte di una persona che io considero ciarpame. Chiedo, pertanto, che ognuna di noi sia audita presso la commissione Affari costituzionali del Senato in merito ai nostri progetti di legge e al nostro impegno, dal momento che anche in campagna elettorale qualcuno ha detto che noi non contiamo niente», ha aggiunto Alessandra Mussolini (Pdl).
Senatrici Idv: non ci sentiamo chiamate in causa mentre le senatrici Idv Patrizia Bugnano e Giuliana Carlino non parteciperanno alla querela. «Nessuno ci ha contattato per farlo e comunque non abbiamo alcuna intenzione di querelare Beppe Grillo per quanto detto ieri in commissione Affari Costituzionali al Senato», hanno dichiarato Bugnano e Carlino, sottolineando che «per quanto riguarda i suoi apprezzamenti sulle parlamentari non ci sentiamo chiamate in causa e quindi non ci riteniamo offese».
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