Proprio nel momento di grande difficoltà ed affanno per la sua azione di ‘rottura’ contro le Istituzioni di Garanzia e del ricompattamento di tutte le Opposizioni da Di Pietro a Casini in un Fronte Unico per la difesa della Democrazia e della Costituzione che lo vedrebbe sicuramente ‘sconfitto’ in una probabile e da lui stesso paventate ‘elezioni anticipate’, arriva il gesto di violenza. Ecco, proprio quello che non avremmo mai voluto vedere e/o accadesse!
Il Cavaliere è stato colpito al volto da un certo Massimo Tartaglia, un psicopatico in cura da 10 anni. Gli ha lanciato una statuetta del duomo di Milano provocandogli la lacerazione del labbro. La rottura del setto nasale e di due denti.
http://www.youtube.com/watch?v=V4Rkelm1yh8
silentman
Il Cavaliere è stato colpito al volto da un certo Massimo Tartaglia, un psicopatico in cura da 10 anni. Gli ha lanciato una statuetta del duomo di Milano provocandogli la lacerazione del labbro. La rottura del setto nasale e di due denti.
http://www.youtube.com/watch?v=V4Rkelm1yh8
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13 dicembre 2009
Silvio Berlusconi Colpito e ferito al Volto a Milano
Grazie a Rai News 24 e Repubblica, ecco il video dell'aggressione a Silvio Berlusconi da parte di un contestatore. L'attacco è avvenuto con una riproduzione metallica del Duomo di Milano. Sembra che il Premier abbia avuto solo una ferita al labbro, nonostante appaia totalmente sotto shock.
Silvio Berlusconi Colpito e ferito al Volto a Milano
Grazie a Rai News 24 e Repubblica, ecco il video dell'aggressione a Silvio Berlusconi da parte di un contestatore. L'attacco è avvenuto con una riproduzione metallica del Duomo di Milano. Sembra che il Premier abbia avuto solo una ferita al labbro, nonostante appaia totalmente sotto shock.
È chiaro che questo gesto, qualunque gesto di violenza va “condannato” anche se rivolto contro un avversario politico, anzi a maggior ragione perché foriero di ritorsioni diretti ed indiretti e perché trasforma lo svantaggio politico in vantaggio.
La storia ha sempre dimostrato che il gesto di violenza avvantaggia sempre chi ne è vittima a torto o a ragione. Se la vittima è nella ragione questa viene amplificata. Nel torto invece il gesto di violenza ha il potere di capovolgerlo, fornendo alla vittima la ragione che non ha. Alla fine a chi giova? Cui prodest?
Nonostante sia stato uno squilibrato ad agire in modo isolato si ‘tenta’ a denunciare le opposizioni di alimentare il clima di odio quale responsabile indiretto della violenza come se il governo e il suo capo fossero esenti da queste responsabilità.
Leggi l’intervista alla Bindi sulla Stampa Non faccia la vittima, è uno degli artefici del clima violento. Leggi anche sul Messaggero su Di Pietro Di Pietro: «Solidarietà, ma premier istiga».
Da un’intervista, sempre sulla Stampa Il padre: Massimo ha problemi psichici viene fuori anche che l’attentatore e i suoi famigliari votano PD per meglio enfatizzare il fenomeno.
Sulla scorta delle esperienze fin qui vissute nelle quali spesso il Cavaliere recita a fare la ‘vittima’, ora che è stato veramente ‘vittima’ con tanto di sangue in volto che ha voluto persino ostentare alla videocamera (come il filmato stesso dimostra), credo sia molto probabile che l’evento sarà presto ‘SFRUTTATO’ al massimo per rincarare la dose di attacco contro le Opposizioni e le Istituzioni forte di una ‘ripresa di vigore sulla scia emotiva’ che ‘ricompatta’ almeno tutto il Governo attorno al suo capo.
Quindi dovremo sicuramente aspettarci una ‘recrudescenza’ degli attacchi da parte di Berlusconi e del Governo a cui le Opposizioni dovranno fare fronte tenendo i nervi saldi e rimanendo uniti nonostante l’onda emotiva. È in gioco la nostra libertà e democrazia di questo martoriato Paese.
Raffaele B.
LASTAMPA
Berlusconi dall'ospedale: "Sto bene"Tartaglia trasferito a San Vittore
Quindici giorni di prognosi riservata. Fede: «Adesso si sente miracolato».Davanti alla clinica slogan e cartelli.
14/12/2009 (8:45) - LA PRIMA NOTTE AL SAN RAFFAELE DEL PREMIER
Nella tarda serata di ieri il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha telefonato al premier Silvio Berlusconi, mentre in ospedale era sottoposto ai primi test clinici sui postumi dell’aggressione subita. Il capo dello stato gli ha espresso la sua solidarietà e la preoccupazione per la spirale di violenza che si sta affacciando nel paese. Questa mattina è atteso il primo bollettino medico che darà notizie sulla salute di Berlusconi dopo l’aggressione e la notte passata in osservazione al San Raffaele.
La storia ha sempre dimostrato che il gesto di violenza avvantaggia sempre chi ne è vittima a torto o a ragione. Se la vittima è nella ragione questa viene amplificata. Nel torto invece il gesto di violenza ha il potere di capovolgerlo, fornendo alla vittima la ragione che non ha. Alla fine a chi giova? Cui prodest?
Nonostante sia stato uno squilibrato ad agire in modo isolato si ‘tenta’ a denunciare le opposizioni di alimentare il clima di odio quale responsabile indiretto della violenza come se il governo e il suo capo fossero esenti da queste responsabilità.
Leggi l’intervista alla Bindi sulla Stampa Non faccia la vittima, è uno degli artefici del clima violento. Leggi anche sul Messaggero su Di Pietro Di Pietro: «Solidarietà, ma premier istiga».
Da un’intervista, sempre sulla Stampa Il padre: Massimo ha problemi psichici viene fuori anche che l’attentatore e i suoi famigliari votano PD per meglio enfatizzare il fenomeno.
Sulla scorta delle esperienze fin qui vissute nelle quali spesso il Cavaliere recita a fare la ‘vittima’, ora che è stato veramente ‘vittima’ con tanto di sangue in volto che ha voluto persino ostentare alla videocamera (come il filmato stesso dimostra), credo sia molto probabile che l’evento sarà presto ‘SFRUTTATO’ al massimo per rincarare la dose di attacco contro le Opposizioni e le Istituzioni forte di una ‘ripresa di vigore sulla scia emotiva’ che ‘ricompatta’ almeno tutto il Governo attorno al suo capo.
Quindi dovremo sicuramente aspettarci una ‘recrudescenza’ degli attacchi da parte di Berlusconi e del Governo a cui le Opposizioni dovranno fare fronte tenendo i nervi saldi e rimanendo uniti nonostante l’onda emotiva. È in gioco la nostra libertà e democrazia di questo martoriato Paese.
Raffaele B.
LASTAMPA
Berlusconi dall'ospedale: "Sto bene"Tartaglia trasferito a San Vittore
Quindici giorni di prognosi riservata. Fede: «Adesso si sente miracolato».Davanti alla clinica slogan e cartelli.
14/12/2009 (8:45) - LA PRIMA NOTTE AL SAN RAFFAELE DEL PREMIER
Nella tarda serata di ieri il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha telefonato al premier Silvio Berlusconi, mentre in ospedale era sottoposto ai primi test clinici sui postumi dell’aggressione subita. Il capo dello stato gli ha espresso la sua solidarietà e la preoccupazione per la spirale di violenza che si sta affacciando nel paese. Questa mattina è atteso il primo bollettino medico che darà notizie sulla salute di Berlusconi dopo l’aggressione e la notte passata in osservazione al San Raffaele.
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Quindici giorni di prognosi riservata (il periodo potrebbe essere modificato), due denti compromessi, uno dei quali fratturato, infrazione al setto nasale, e ferita lacero contusa al labbro: sono queste le ferite riportate dal presidente del Consiglio, colpito al volto da una statuetta del Duomo di Milano lanciata da Massimo Tartaglia al termine del comizio tenuto dal premier in piazza Duomo. Tartaglia ieri sera ha visto confermare il suo arresto per lesioni personali aggravate dalla qualità della persona offesa e dalla premeditazione perché in tasca gli è stato trovato una bomboletta di spray al peperoncino ed è stato trasferito a San Vittore.
Quindici giorni di prognosi riservata (il periodo potrebbe essere modificato), due denti compromessi, uno dei quali fratturato, infrazione al setto nasale, e ferita lacero contusa al labbro: sono queste le ferite riportate dal presidente del Consiglio, colpito al volto da una statuetta del Duomo di Milano lanciata da Massimo Tartaglia al termine del comizio tenuto dal premier in piazza Duomo. Tartaglia ieri sera ha visto confermare il suo arresto per lesioni personali aggravate dalla qualità della persona offesa e dalla premeditazione perché in tasca gli è stato trovato una bomboletta di spray al peperoncino ed è stato trasferito a San Vittore.
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È incensurato, ma con un unico precedente, dato che tempo fa gli è stata revocata la patente. L’uomo è in cura per problemi psichici da circa dieci anni e non risulta legato ad alcun movimento politico. I primi riscontri investigativi propendono per un gesto isolato. Il premier, medicato al pronto soccorso del san Raffaele, è stato anche sottoposto ad un Tac e analisi maxillo-facciali Secondo il medico Alberto Zangrillo, è «molto scosso e dispiaciuto».
È incensurato, ma con un unico precedente, dato che tempo fa gli è stata revocata la patente. L’uomo è in cura per problemi psichici da circa dieci anni e non risulta legato ad alcun movimento politico. I primi riscontri investigativi propendono per un gesto isolato. Il premier, medicato al pronto soccorso del san Raffaele, è stato anche sottoposto ad un Tac e analisi maxillo-facciali Secondo il medico Alberto Zangrillo, è «molto scosso e dispiaciuto».
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Davanti all’ospedale San Raffaele sono comparsi cartelli di incitamento per il premier: «Presidente siamo con te» si legge su uno striscione. Mentre veniva trasferito fuori dal pronto soccorso in una stanza d’ospedale il premier ha rassicurato tutti: «Sto bene, sto bene». All’amico Emilio Fede ha confessato di sentirsi miracolato, un centimetro in più e avrei perso l’occhio».
CORRIERE DELLA SERA
Il racconto dell'aggressore: io attratto dalle urla dei contestatori
L'uomo che ha colpito Berlusconi ha reso piena confessione. Trasferito a San Vittore, è guardato a vista
14 dicembre 2009
MILANO -Nella notte è stato trasferito nel carcere di San Vittore, dove ora è guardato a vista. E nelle oltre quattro ore di interrogatorio, prima del trasferimento nel carcere di San Vittore, Massimo Tartaglia ha reso piena confessione. Il 42enne che ha ferito il premier Silvio Berlusconi in piazza Duomo non ha dato alcuna giustificazione vera e propria del suo gesto ma ha ammesso di essere il solo responsabile dell'aggressione al capo del governo. Tartaglia, che ha dei problemi mentali, ha spiegato nel suo racconto che era andato al Duomo per assistere al comizio del premier e che se ne era andato quando ancora Berlusconi era sul palco, dissentendo da quello che il presidente del Consiglio stava dicendo. Il grafico 42enne stava raggiungendo la metropolitana quando ha visto la macchina del presidente del Consiglio parcheggiata, ma soprattutto ha sentito le grida di alcuni contestatori che hanno attratto la sua attenzione. A quel punto si è infilato in una strada laterale per tornare indietro e si è trovato davanti Berlusconi a cui ha lanciato il souvenir che aveva comprato poco prima su una bancarella. Tartaglia non ha spiegato i motivi del suo gesto e domenica mentre veniva interrogato in Questura appariva molto frastornato.
SI INDAGA SULLE SUE CONOSCENZE - Gli inquirenti lavorano ora sulla rete di conoscenze e sulle frequentazioni dell'aggressore 42enne. Accertati infatti i problemi psicologici di Tartaglia, si punta a escludere che l'uomo possa essersi mosso comunque concordemente con altri dato che gli oggetti che aveva con sé, e in particolare uno spray al peperoncino, hanno fatto propendere per il gesto premeditato. L'interrogatorio di Tartaglia domenica sera si è protratto infatti per circa quattro ore, ed è stato condotto direttamente dal procuratore aggiunto Armando Spataro. Intorno alle 3 l'uomo è poi stato condotto nel carcere di San Vittore. Nulla trapela, ovviamente, dallo stretto riserbo degli investigatori, anche perché lunedì mattina dovranno riferire al ministro Roberto Maroni nel corso di un vertice in Prefettura, ma secondo alcune indiscrezioni quello che preoccupa di più le forze dell'ordine è che, pur trattandosi apparentemente di un gesto isolato, Tartaglia, proprio perché psicolabile, possa essere stato manovrato da qualcun altro.
Davanti all’ospedale San Raffaele sono comparsi cartelli di incitamento per il premier: «Presidente siamo con te» si legge su uno striscione. Mentre veniva trasferito fuori dal pronto soccorso in una stanza d’ospedale il premier ha rassicurato tutti: «Sto bene, sto bene». All’amico Emilio Fede ha confessato di sentirsi miracolato, un centimetro in più e avrei perso l’occhio».
CORRIERE DELLA SERA
Il racconto dell'aggressore: io attratto dalle urla dei contestatori
L'uomo che ha colpito Berlusconi ha reso piena confessione. Trasferito a San Vittore, è guardato a vista
14 dicembre 2009
MILANO -Nella notte è stato trasferito nel carcere di San Vittore, dove ora è guardato a vista. E nelle oltre quattro ore di interrogatorio, prima del trasferimento nel carcere di San Vittore, Massimo Tartaglia ha reso piena confessione. Il 42enne che ha ferito il premier Silvio Berlusconi in piazza Duomo non ha dato alcuna giustificazione vera e propria del suo gesto ma ha ammesso di essere il solo responsabile dell'aggressione al capo del governo. Tartaglia, che ha dei problemi mentali, ha spiegato nel suo racconto che era andato al Duomo per assistere al comizio del premier e che se ne era andato quando ancora Berlusconi era sul palco, dissentendo da quello che il presidente del Consiglio stava dicendo. Il grafico 42enne stava raggiungendo la metropolitana quando ha visto la macchina del presidente del Consiglio parcheggiata, ma soprattutto ha sentito le grida di alcuni contestatori che hanno attratto la sua attenzione. A quel punto si è infilato in una strada laterale per tornare indietro e si è trovato davanti Berlusconi a cui ha lanciato il souvenir che aveva comprato poco prima su una bancarella. Tartaglia non ha spiegato i motivi del suo gesto e domenica mentre veniva interrogato in Questura appariva molto frastornato.
SI INDAGA SULLE SUE CONOSCENZE - Gli inquirenti lavorano ora sulla rete di conoscenze e sulle frequentazioni dell'aggressore 42enne. Accertati infatti i problemi psicologici di Tartaglia, si punta a escludere che l'uomo possa essersi mosso comunque concordemente con altri dato che gli oggetti che aveva con sé, e in particolare uno spray al peperoncino, hanno fatto propendere per il gesto premeditato. L'interrogatorio di Tartaglia domenica sera si è protratto infatti per circa quattro ore, ed è stato condotto direttamente dal procuratore aggiunto Armando Spataro. Intorno alle 3 l'uomo è poi stato condotto nel carcere di San Vittore. Nulla trapela, ovviamente, dallo stretto riserbo degli investigatori, anche perché lunedì mattina dovranno riferire al ministro Roberto Maroni nel corso di un vertice in Prefettura, ma secondo alcune indiscrezioni quello che preoccupa di più le forze dell'ordine è che, pur trattandosi apparentemente di un gesto isolato, Tartaglia, proprio perché psicolabile, possa essere stato manovrato da qualcun altro.
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