Per la loro genericità e fumosità consiglio di leggere “Gli
otto punti del Pd e il ruggito del giaguaro” di Carlo Stagnaro (laureato in ingegneria per l'ambiente e il territorio all'Università di Genova, e PhD in "Economics, attualmente direttore del dipartimento Studi e ricerche dell'Istituto Bruno Leoni).
Per il M5S resta
inaccettabile e Bersani lo sa. Allora la domanda è, perché lo fa comunque,
senza avere un piano B in alternativa? Si aspetta forse l’ovvia rinuncia dei
grillini per giustificare una possibile alleanza con il PDL anche se mettono le
mani davanti escludendo tale ipotesi?
D’Alema ha dichiarato che l’unico
vero ostacolo è Berlusconi altrimenti è normale allearsi con il PDL. Come se
gli elettori del cavaliere fossero meglio di lui! Leggi “Pd:
D'Alema, unita' nazionale? Impedimento e' Berlusconi”
Alla dichiarazione retorica
di Bersani a conclusione degli otto
punti “Mai con il PDL”, sul sito di
Grillo alla pagina “Punti
programmatici in comune” si legge la seguente risposta:
"pdl e pdmenoelle hanno
più punti programmatici in comune tra loro:
1) entrambi vogliono la TAV
2) entrambi sono per il MES
3) entrambi per il Fiscal Compact
4) entrambi per il pareggio di bilancio
5) entrambi per le "missioni di pace"
6) entrambi per l'acquisto degli F-35
7) entrambi per lo smantellamento dell'art.18
8) entrambi per la perdita della sovranità monetaria
9) entrambi per il finanziamento della scuola privata
10) entrambi per i rimborsi elettorali
Quanti punti programmatici comuni ho
trovato così su due piedi???
DIECI. Ne hanno più loro che
quello che afferma Bersani con il M5S (lui dice 8). Non per niente hanno
governato per un anno e più insieme"
Ernesto
Apprendiamo che c’è stato un suicidio al Siena in MPS di David Rossi il capo della comunicazione. Si è lanciato dalla sede
dell'istituto a Rocca Salimbeni. Dal Corriere della Sera “Montepaschi,
dallo scandalo alla tragedia”.
Il PD esce
dalle secche solo con un profondo rinnovamento, con un nuovo gruppo dirigente
più attuale rispetto alle nuove sfide e al futuro tutto da creare. Se invece si
ostina a mantenere questa vecchia ed obsoleta nomenclatura si estinguerà
inesorabilmente continuando a perdere pezzi del Paese e della sinistra.
BONAFEDE, M5S: "INCIUCIO PD PDL? AFFARI
LORO"
Quindi non è vero “mai
con il PDL” perché il PD di
Bersani ha sostenuto finora il
governo Monti insieme al PDL di Berlusconi e questo è un auto-goal perché nessuno lo può negare!
Un governo che ha fatto “pagare” i
costi della cosiddetta “credibilità”
del Paese allo Stato Sociale
preservando tutti i privilegi in
particolare della politica aggravando ancora di più la situazione debitoria dello Stato. Monti da tecnico
è pure voluto scendere nell’agone elettorale e per questo ha ricevuto una
sonora batosta!
Qui è proprio la politica di “austerità” voluta dalla
Commissione Europea ad essere rifiutata
dagli italiani. Tanto che lo stesso PD vuole politiche di “crescita” difficile da far convivere con quelle di “austerità” senza mettere in discussione
l’euro cui il PD esclude! La
Germania non conosce crisi, continua ad esportare alla grande accumulando enormi
surplus. Mentre l’Italia ha smesso da tempo accumulando solo “deficit” che stiamo pagando caro!
Persino Dario Fo
ha dovuto fare marcia indietro rispetto ad un iniziale offerta di mediazione
per un accordo con il PD, ora dice questo in un intervista a Repubblica: Dario Fo: “Governo di personalità. Via i
marpioni dei partiti. Intervista
al premio Nobel, che fa i nomi di Rodotà, Settis, Hack. Quella pantomima che
sta accadendo è una pre-battaglia. Grillo sa che c'è una massa di persone che
hanno l'abitudine del basso gioco politico, della corruzione. di FABRIZIO
RAVELLI.
Apprendiamo nel frattempo dal Corriere della Sera che “I 5 Stelle crescono di altri 3 punti E
superano il centrodestra”. Da Repubblica che Berlusconi è stato condannato ad un anno “Bnl-Unipol,
un anno a Berlusconi per il nastro di Fassino e Consorte”. Ora più che
mai deciso alla guerra contro i magistrati.
Infine riceviamo un articolo di Beppe Grillo sulla sua pagina “Attenti ai lupi!” con il quale denuncia la propaganda e le faziosità
del sistema Italia dell’informazione TV
e giornali, tutti asserviti ai partiti e il cui compito, in questo
momento, è quello di denigrare i grillini e simpatizzanti per distruggerne l’immagine,
per dimostrare al pubblico a casa che sono ignoranti
ed incompetenti intervistando il movimentista
a cinque stelle, vero o presunto (più spesso presunto).
Per questo la fine del finanziamento pubblico ai partiti e alla
stampa che alimenta tutto questo e si faccia una sola TV pubblica libera dai
partiti, senza pubblicità e indipendente come la BBC . A Time Grillo dichiara: “I channel all
this rage into this movement of people, who then go and govern. They should be
thanking us one by one. If we fail, [Italy] is headed for violence in the
streets”.
Traduzione: “Io canalizzo la
rabbia in questo movimento di persone che poi governeranno. Ci dovrebbero
ringraziare uno per uno. Se falliamo, ci sarà la violenza nelle strade”.
Raffaele B.
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