così come ha fatto lui per la bella cifra spettante al M5S di € 42.782.512,50. Leggi sul blogdi Grillo oppure SUL FATTO QUOTIDIANO.
Questa è la tabella dei rimborsi
elettorali di tutti i partiti SUL NOTIZIARIO360 e come si può vedere la
sola forza politica che ha rinunciato al rimborso elettorale è appunto il M5S
tutte le altre forze finora non dicono nulla il PD si limita a dire che è
disponibile a discutere solo di Revisione degli emolumenti e Riduzione
costi della burocrazia di cui al punto 3 dei famosi ‘Otto punti di Bersani’ del 6 marzo scorso. Quella proposta non cita affatto i rimborsi
elettorali nè come riduzione né tanto meno come abolizione che invece
ora anche Renzi pure del PD propone.
Per ora Pierluigi Bersani evita di rispondere alla proposta di Grillo nel frattempo però dichiara all’UNITÀ che “Grillo pensa al potere e non al Paese”. Su questa frase c’è da fare una piccola riflessione perché Bersani non poteva dire una cosa più paradossale e controproducente.
(Il rimborso al PD deve essere corretto alla cifra € 48.856.037,50)
Per ora Pierluigi Bersani evita di rispondere alla proposta di Grillo nel frattempo però dichiara all’UNITÀ che “Grillo pensa al potere e non al Paese”. Su questa frase c’è da fare una piccola riflessione perché Bersani non poteva dire una cosa più paradossale e controproducente.
Domandiamo a chiunque sano di mente e onesto: chi pensa solo al potere e non al
Paese? Quelli che NON VOGLIONO
RINUNCIARE ai rimborsi elettorali milionari oppure quelli che invece VI RINUNCIANO?
Sono abbastanza sicuro che la risposta sia l’ultima! Sono molti soldi e
sebbene non siano sufficienti per la soluzione dei problemi economici sono però
in vigoroso ‘segnale’ verso il Paese
sofferente nella crisi che si fa sul serio, che anche i politici fanno la loro
parte di sacrifici fungendo da esempio per i cittadini anche a costo di
rifondare i propri partiti su basi nuove (idee anziché soldi).
Per la precisione il finanziamento pubblico ai partiti fu bocciato in un
referendum abrogativo dagli italiani nell’Aprile
1993 con il 90,3% dei voti
espressi. Nello stesso anno a dicembre fu reintrodotto con una modifica di una
esistente legge sui “rimborsi elettorali” definita “contributo per le spese
elettorali”. La stessa fu recentemente modificata il 6-Luglio-2012 con la
introduzione dell’obbligo per il partito o movimento ad avere uno statuto per ricevere i rimborsi. Questa
modifica fu fatta dal PD, PDL e UDC (evaporato) con il chiaro ed esplicito intendo di ‘escludere’ vilmente il M5S con il suo NON STATUTO dai rimborsi che peraltro dicevano sempre di rifiutare!
Invece il NON STATUTO è di fatto
uno statuto con poche e semplici
regole, chiamato così per evidenziarne la differenza dai normali e prolissi
statuti. Tanto è vero che in Sicilia
ottennero i rimborsi elettorali che puntualmente rifiutarono! C’è persino chi dice, senza pudore, che Grillo non può
rifiutare i rimborsi che non gli spetterebbero proprio in base a questa ultima ignobile vigliaccheria dei partiti.
Il corpo elettorale ha risposto sovranamente alle elezioni in modo che ora
i partiti tradizionali non possono
formare alcun governo senza l’M5S.
Questo ha fatto certamente ‘fallire’ un piano che essi (PD, PDL, UDC e Monti) certamente avevano in tutti insieme con un governissimo con la scusa della solita
emergenza per continuare la politica dell’austerità un poco addolcita con
qualche elemosina da Bruxelles per andare avanti ancora qualche anno senza
cambiamenti significativi aggravando sempre più il debito pubblico.
No. Questo piano è stato prima ‘distrutto’
dalla sconfitta di Monti che alle
elezioni ha ottenuto numeri non decisivi.
Poi questo stesso risultato dimostra in modo inequivocabile che la politica di Monti di austerità voluta dalla Commissione
Europea è stata rifiutata
totalmente dagli italiani. Pertanto un governissimo
per portare avanti quella stessa politica è ora tanto improponibile quanto impopolare
anche se sempre possibile dai numeri.
Questo risultato mette ora il PD
al centro di una situazione difficile dalla quale per uscirne bene deve fare
quei cambiamenti necessari, il primo
fra questi è proprio la rinuncia ai
rimborsi elettorali pubblicamente
che Grillo chiede, poi di seguito la rinuncia a tutti quei privilegi e prebende di cui godono tutti i partiti e di fronte a questa sfida semplice e dirompente si può
tentare di non rispondere o di parlar d’altro ma alla fine non vi può sfuggire.
Più ritarda e più il PD perde
consensi disintegrandosi!
Ricordiamoci che se il Paese si trova in queste condizioni ciò è dovuto a
chi ha avuto responsabilità di governo in questi ultimi 20 anni e cioè ai partiti che ne hanno condiviso in parte
pressoché uguali in periodi alterni. Grillo
non c’entra, non può averne alcuna responsabilità anche se da più parti si
vuole attribuire a lui la responsabilità di impedire la formazione di un
governo chiedendo a Grillo di “cambiare” e non al PD che ha “perso”
vincendo le elezioni (parole di Bersani)
per pochi voti ma ottenendo un cospicuo
premio di maggioranza alla Camera
che gli ‘regala’ in quella sede la maggioranza assoluta. Resta però il
problema al Senato dove l’M5S è
decisivo per il governo.
Se i partiti vogliono veramente salvare il Paese devono obbligatoriamente cominciare da queste importanti rinunce come fa da tempo l’M5S altrimenti NON SONO CREDIBILI qualunque siano i programmi che dicono di voler realizzare e il PD se non lo fa si
gioca il suo futuro di sicuro. È come se esso stesso decidesse di non volere veramente
il Governo con Grillo che a queste condizioni non potrebbe mai accettare senza
pagarne di consensi che farebbe ‘fallire’
la sua azione di cambiamento e di risanamento della politica in questo
Paese. È forse ciò che vogliono veramente il PD e tutti i partiti in genere?
Il PD deve solo fare "la legge elettorale" per poi tornare al voto e pertanto il Governo a cui dare la fiducia NON SERVE basta il PARLAMENTO a farla. Esiste infatti un alto rischio per l'M5S a dare la fiducia ad un governo PD per un infernale meccanismo. Tra norme e giochi politici la fiducia data dal M5S diverrebbe "irrevocabile" e il PD avrebbe via libera a non rispettare i patti. Per tutti i dettagli clicca "Perché il Movimento Cinque Stelle non può dare la fiducia". Ecco perché devono stare attenti. È pazzesco!!!
Il PD deve solo fare "la legge elettorale" per poi tornare al voto e pertanto il Governo a cui dare la fiducia NON SERVE basta il PARLAMENTO a farla. Esiste infatti un alto rischio per l'M5S a dare la fiducia ad un governo PD per un infernale meccanismo. Tra norme e giochi politici la fiducia data dal M5S diverrebbe "irrevocabile" e il PD avrebbe via libera a non rispettare i patti. Per tutti i dettagli clicca "Perché il Movimento Cinque Stelle non può dare la fiducia". Ecco perché devono stare attenti. È pazzesco!!!
Raffaele B.
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