mercoledì, ottobre 14, 2009

IL CAVALIERE E IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

È fatta, il Premier annuncia l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’opera faraonica per dicembre-gennaio prossimi. Un opera che presenta grandi ostacoli di natura sia geologica (vedi sotto il filmato censurato) che economica (leggi sotto ‘WWF Impossibile aprire il cantiere) e che non trova alcuna ragione logica che ne giustifichi la realizzazione.

FILMATO CENSURATO *** FATE GIRARE ***
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09 ottobre 2009
Guardate che razza di casino vogliono fare col ponte sullo stretto
Un video che sputtana i nostri governanti sull'affare del ponte sullo stretto fate girare il video è importante.

A monte e a valle del ponte vi sono strutture stradali e ferroviarie obsolete e fatiscenti, quindi nulla. Diventerebbe la classica ‘cattedrale nel deserto’ destinata a non recuperare mai le enormi ‘spese’ che di fatto si tradurranno in un ulteriore ‘debito pubblico’ a carico di tutti i cittadini.

Inoltre, viene detto, l'emergenza alluvione a Messina non è ancora finita, Bertolaso ha sottolineato come la priorità per la Sicilia e il Mezzogiorno sia la messa in sicurezza del territorio, non il ponte di Messina.

Solo la mania di grandezza di un Capo di Governo e dei suoi sostenitori-complici può spiegare un tale accanimento che punta solo ed esclusivamente alla ‘valenza simbolica’ del ponte che ‘unisce’ il Paese.

Vi sono però ora altre ed urgenti ‘priorità’ per il Sud per le quali bisogna concentrarsi con il massimo sforzo e il massimo delle risorse cui però il Governo non predispone che di briciole. In questo modo non si supererà mai il divario strutturale che Berlusconi tanto ‘promette’ di voler raggiungere!

A chi servirà veramente il ponte di Messina?
Raffaele B.

CORRIERE DELLA SERA
UNA NOTA ELENCA LE RAGIONI CHE OSTACOLANO L'INIZIO DELLA COSTRUZIONE DEL PONTE
Il Wwf: «Impossibile aprire il cantiere»
14 ottobre 2009
Non esiste un progetto esecutivo che consenta di dare il via ai lavori e mancano anche le risorse finanziarie

MILANO - Secondo il Wwf Italia la
dichiarazione sull’apertura dei cantieri del ponte sullo Stretto di Messina tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 non è realistica. Per tre ragioni, elencate in una nota dell'associazione ambientalista:
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1. Non esiste ad oggi non solo un progetto esecutivo che consenta di aprire i cantieri del ponte, ma nemmeno il progetto definitivo che serve a completare la procedura di valutazione di impatto ambientale.
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2. Il Governo non ha risorse per realizzare il ponte: ad oggi ha deciso di immobilizzare, con la Delibera CIPE del 6 marzo scorso, 1,3 miliardi di euro (per un’opera come il ponte che costa 5 volte di più: 6,3 miliardi di euro); fondi che in realtà non sono immediatamente disponibili ma saranno centellinati di anno in anno dal CIPE, come stabilito dall’ultimo decreto anticrisi (decreto legge n. 185/2008).
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3. Si devono ancora rivedere e aggiornare i valori dell’offerta del General Contractor (GC) e le convenzioni tra la concessionaria pubblica Stretto di Messina SpA e il GC capeggiato da Impregilo, come ammesso anche dallo stesso ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteoli nell’Allegato Infrastrutture al DPEF 2009-2013, visto che il GC ha vinto la gara sulle progettazioni definitiva ed esecutiva e la realizzazione del ponte e delle opere connesse, sulla base di un maxiribasso che stimava il costo dell’opera (valutato oggi dal Servizio studi della Camera dei Deputati 6, 3 miliardi di euro, all’aprile 2009) 3,9 miliardi di euro.

«Non vorremmo che pur di aprire un qualche cantiere, si spacciasse la realizzazione della bretellina ferroviaria di Cannitello (1-2 km di linea) in Calabria, opera connessa al ponte, come l’inizio dei lavoridichiara il Wwf -. Sarebbe una beffa che in qualche modo tende a nascondere il danno già fatto a Calabria e Sicilia dirottando 1,3 miliardi di euro di Fondi FAS destinati al Sud ad un’opera, irrealizzabile per vincoli tecnici, economico-finanziari ed ambientali, invece che destinarli al risanamento del territorio».

CORRIERE DELLA SERA
L'OPPOSIZIONE INSORGE: «IL SUD HA ALTRE PRIORITÀ, EMERGENZA ALLUVIONE NON È FINITA»
«Al via a dicembre i lavori per il Ponte»
14 ottobre 2009
L'annuncio di Berlusconi a margine del piano di rilancio degli aeroporti. E su Alitalia: «Una sfida quasi vinta»

ROMA - «A dicembre, massimo gennaio, inizieremo la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina». Lo annuncia il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi partecipando all’iniziativa «Due hub», ovvero i piani di investimento per Malpensa e Fiumicino, presentata a Villa Madama dalle società che gestiscono i due scali, Sea e Adr.

«ALITALIA VERSO GESTIONE POSITIVA» - Quanto allo sviluppo del sistema aeroportuale italiano, Berlusconi ha sottolineato che «da parte del governo c'è l'impegno a garantire le infrastrutture di collegamento con gli aeroporti». Inoltre, «c'è l'impegno per Milano affinché le infrastrutture siano pronte per il 2015 quando sarà la vetrina dell'Italia in tutto il mondo». Il capo del governo ha poi commentato la situazione di Alitalia, definendola una compagnia «sicuramente avviata verso una gestione positiva che premia il coraggio di imprenditori che hanno saputo rischiare». «Siamo riusciti - ha sottolineato in particolare - a far restare l'Alitalia nelle nostre mani. La sfida sta per essere vinta, ho visto i risultati di Alitalia a ottobre e ci stiamo avviando verso una gestione positiva, che conferma la giustezza del progetto e premia il coraggio degli imprenditori che hanno saputo rischiare».

DEBITO PUBBLICO E INVESTIMENTI - Dobbiamo fare i conti con il debito pubblico, ha detto ancora il premier, «ma questa eredità non deve impedirci di innovare e di rimuovere gli ostacoli e non deve impedirci di stimolare investimenti pubblici e privati verso ciò che è più urgente». «Il nostro Paese - dice Berlusconi - si deve svegliare da un lungo sonno che lo ha portato anche ad avere condizioni di bilancio negative». L'obiettivo è «superare il gap infrastrutturale, della logistica e della mobilità, una strettoia che ha finora impedito di sfruttare appieno le ricchezze dell'Italia».

PD: «SUD HA ALTRE PRIORITÀ» - Per la realizzazione del ponte sullo Stretto Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina e commissario per la realizzazione dell'opera, ha detto che «entro il 2010 partirà il cantiere principale», ma prima sarà spostata la linea ferroviaria a Villa San Giovanni. «Per questa prima fase ci sono circa 30 milioni di euro disponibili - ha spiegato -, e sono previste altre opere a terra anche in Sicilia». Un annuncio, quello dell'inizio dei lavori, che scatena la condanna unanime dell'opposizione. Il segretario del Pd Dario Franceschini: «È veramente una presa in giro inqualificabile proporre un'opera faraonica mentre pochi giorni fa le case sono cadute sotto la frana a Messina. Si metta in campo un grande piano di manutenzione delle scuole italiane che cadono a pezzi». E Sergio D'Antoni, responsabile Mezzogiorno del Pd: «È davvero singolare che l'ennesimo proclama di Berlusconi sul ponte sia arrivato proprio nel giorno in cui l'associazione dei costruttori denuncia il totale azzeramento dei fondi per l'Anas. Le poche risorse a disposizione vanno concentrate su obiettivi prioritari, come un piano di risanamento delle aree a rischio idrogeologico». Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd: «L'emergenza alluvione a Messina non è ancora finita, Bertolaso ha sottolineato come la priorità per la Sicilia e il Mezzogiorno sia la messa in sicurezza del territorio, non il ponte di Messina».

«OPERA CONTRO IL BUON SENSO» - Il presidente dell'Idv al Senato Felice Belisario parla di «un'opera faraonica contro il buon senso, assolutamente non prioritaria per il Sud che in realtà ha bisogno di ben altre infrastrutture. Sarà una cattedrale nel deserto che collegherà il nulla con il nulla». Secondo il presidente dei senatori dell'Udc Gianpiero D'Alia «parlare del ponte oggi è pura follia. I morti di Messina devono farci capire che è necessario, prima di ogni altra cosa, mettere in sicurezza il territorio. Per questo ci vogliono tante risorse, anche quelle che sono state stanziate per il ponte». Il presidente dei Verdi Angelo Bonelli: «Berlusconi vuole sperperare i soldi dei cittadini italiani mentre la vera priorità dell'Italia e del Sud sono le infrastrutture da sempre inesistenti. Con i 7 miliardi di euro che servono per un'opera inutile e dannosa in Italia si sarebbero potuti costruire ben 80 chilometri di metropolitane e acquistare 27mila autobus ecologici. Ossia rivoluzionare il traffico nelle nostre città». Michelangelo Tripodi, responsabile Mezzogiorno del Pdci: «Berlusconi troverà un muro di persone a sbarrargli la strada, determinate a difendere il loro territorio da mostri di cemento inutili, dannosi e pericolosi».

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