UN BERLUSCONI CHE PROMETTE DI APPLICARE LA LEGGE DELLA “PAR CONDICIO” RISULTA POCO CREDIBILE SIA PER LA SUA NOTA ANTIPATIA PER LE REGOLE IN GENERALE E SIA PERCHÉ QUESTA LA VORREBBE ADDIRITTURA CANCELLARE PERCHÉ “LIBERTICIDA”, SUE PAROLE. A MENO CHE INTENDA CHE LA SUA APPLICAZIONE SIGNIFICHI CHE ESSA SCATTA DALL’11 FEBBRAIO, QUINDI NON APPLICAZIONE! GENIALE!
NEL FRATTEMPO IL CAPO DEL GOVERNO PENSA CHE NON VI SIANO REGOLE PER CUI CHI PUÒ (ED EGLI PUÒ TANTO…) FA COME GLI PARE.
ALLORA NON SOLO INVADE I MEDIA CON LA SUA PRESENZA ANCHE DOVE NON È RICHIESTA, MA CI VA ADDIRITTURA CON IL SUO REGISTA PERSONALE A SOSTITUZIONE DEL TITOLARE DEL PROGRAMMA.
INSOMMA DIRIGE SE STESSO NELLA CAMPAGNA ELETTORALE! NON SI ERA MAI VISTA UNA COSA SIMILE AL MONDO.
MA SI SA, LA DISPERAZIONE INSIEME CON I GRANDI MEZZI SPINGE A FARE GRANDI SHOW DEBORDANTI FINO AL RIDICOLO! GLI ITALIANI SE NE SONO ACCORTI A GIUDICARE ANCHE DAL SONDAGGIO ULTIMO EKMA DALL’ANSA. QUINDI NONOSTANTE TUTTO, IL CAVALIERE RICOMINCIA A CALARE!
CONTINUA COSÌ, PRESIDENTE!
Raffaele
DA REPUBBLICA
E Berlusconi arrivò in tv con il regista ad personam
31 gennaio 2006
ROMA - Berlusconi non si accontenta più di decidere quando andare in onda, dove andare in onda e con chi andare in onda. Non si accontenta più di portarsi dietro un truccatore personale, un consigliere-suggeritore e un "curatore dell'immagine" che dà istruzioni tassative sulle inquadrature consentite e su quelle vietate. No, adesso il presidente del Consiglio arriva in studio con il suo regista personale. Che non affianca il titolare della trasmissione, ma semplicemente lo sostituisce: prende il comando dello studio, dirige la puntata e poi va via insieme al Cavaliere.
Clicca per l'intero articolo su REPUBBLICA
DALL'ANSA
Voto: Ekma, Cdl 46% e Unione 53,6%
31 gennaio 2006
ANSA)-ROMA, 31 GEN- Sale di ben due punti in una settimana il gap che separa Berlusconi da Prodi: la Cdl scende dal 47 al 46%; l'Unione dal 52,6 al 53,6. E' quanto si evince dal sondaggio di Ekma Ricerche effettuato il 30 gennaio su un campione di 1.000 intervistati. Speculari la perdita di consensi di Fi e la crescita della Lista Unitaria, entrambe di 1,5 punti. Aumentano le schede bianche/nulle (dall'1,5 al 3,5) ma calano gli astenuti (dal 14 all'8). In lievissimo aumento gli indecisi (dal 20 al 20,5).
Clicca su ANSA
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martedì, gennaio 31, 2006
sabato, gennaio 28, 2006
PAR CONDICIO - UN NO TRAVESTITO DA SÌ
MENTRE FINGE DI ACCETTARE IL RICHIAMO DI CIAMPI SULLA “PAR CONDICIO” IL CAVALIERE IN REALTÀ LO RESPINGE. IL SUO È UN NO TRAVESTITO DA SÌ. « RISPETTEREMO LA LEGGE». IL CHE SIGNIFICA CHE SI ATTERRRÀ ALLE REGOLE SOLO DA QUANDO SCATTERÀ LA PAR CONDICIO PER LEGGE, LEGATA ALLO SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE E ALL'INIZIO UFFICIALE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. ESATTAMENTE QUELLO CHE LUI HA VOLUTO. RITARDARE LA PAR CONDICIO FINO AL’11 FEBBRAIO.
IL MONITO DEL PRESIDENTE CIAMPI PERÒ È CHIARO: LA PAR CONDICIO NELLE TRASMISSIONI RADIOTELEVISIVE DEL SERVIZIO PUBBLICO DEVE ESSERE RISPETTATA FIN DA ORA E SENZA ATTENDERE LO SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE. CIÒ DIMOSTRA SENZA ALCUN DUBBIO CHE I GIORNI EXTRA NON SERVONO SOLO PER APPROVARE LE ULTIME LEGGI IN PARLAMENTO.
L’ALIBI DELLA NECESSITÀ CHE IL PARLAMENTO LAVORI FINO ALL’ULTIMO GIORNO UTILE È COSI SALTATO!
Raffaele
Par condicio. Berlusconi: rispetteremo la legge.
Prodi obbedire al richiamo di Ciampi
Roma, 28 gennaio 2006
"Cosa devo dire: sulla par condicio rispetteremo la legge. Quello che dice la legge quello sara"'. E' il commento del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi."Penso che si debba assolutamente obbedire". Cosi' Romano Prodi ha risposto a Forli' ai cronisti che gli hanno chiesto cosa pensasse del monito di Ciampi sulla par condicio. "E mi auguro - ha aggiunto riferendosi all'invito di Ciampi - che dalla commissione di vigilanza passi alla presidenza della Rai a tutte le reti e mi auguro che anche le altre catene televisive seguano la stessa logica e lo stesso principio"...CONTINUA
Clicca per l'intero articolo su RAINEWS24
Berlusconi: rispetteremo la par condicio
sabato, 28 gennaio 2006
CAGLIARI (Reuters) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto oggi che la sua coalizione rispetterà la legge sulla par condicio, dopo che oggi è stato reso noto un messaggio del capo dello Stato alla Commissione di vigilanza parlamentare sulla Rai in cui Carlo Azeglio Ciampi chiede che il servizio pubblico garantisca subito il "principio di equità" tra forze politiche.
"Che devo dire, rispetteremo la legge, quello che è detto dalla legge, questo sarà", ha detto Berlusconi, che oggi partecipa a Cagliari a una assemblea di Forza Italia.
Il premier ha anche detto che i sondaggi in suo possesso sono positivi per il centrodestra: "Andiamo bene, abbiamo ridotto di molto la distanza".
Gli ultimi sondaggi elettorali, in vista del rinnovo del Parlamento previsto per il 9 e 10 aprile, danno l'alleanza di centrosinistra in vantaggio di 5,5 punti rispetto alla Casa delle Libertà.
Clicca su REUTERS
IL MONITO DEL PRESIDENTE CIAMPI PERÒ È CHIARO: LA PAR CONDICIO NELLE TRASMISSIONI RADIOTELEVISIVE DEL SERVIZIO PUBBLICO DEVE ESSERE RISPETTATA FIN DA ORA E SENZA ATTENDERE LO SCIOGLIMENTO DELLE CAMERE. CIÒ DIMOSTRA SENZA ALCUN DUBBIO CHE I GIORNI EXTRA NON SERVONO SOLO PER APPROVARE LE ULTIME LEGGI IN PARLAMENTO.
L’ALIBI DELLA NECESSITÀ CHE IL PARLAMENTO LAVORI FINO ALL’ULTIMO GIORNO UTILE È COSI SALTATO!
Raffaele
Par condicio. Berlusconi: rispetteremo la legge.
Prodi obbedire al richiamo di Ciampi
Roma, 28 gennaio 2006
"Cosa devo dire: sulla par condicio rispetteremo la legge. Quello che dice la legge quello sara"'. E' il commento del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi."Penso che si debba assolutamente obbedire". Cosi' Romano Prodi ha risposto a Forli' ai cronisti che gli hanno chiesto cosa pensasse del monito di Ciampi sulla par condicio. "E mi auguro - ha aggiunto riferendosi all'invito di Ciampi - che dalla commissione di vigilanza passi alla presidenza della Rai a tutte le reti e mi auguro che anche le altre catene televisive seguano la stessa logica e lo stesso principio"...CONTINUA
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Berlusconi: rispetteremo la par condicio
sabato, 28 gennaio 2006
CAGLIARI (Reuters) - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto oggi che la sua coalizione rispetterà la legge sulla par condicio, dopo che oggi è stato reso noto un messaggio del capo dello Stato alla Commissione di vigilanza parlamentare sulla Rai in cui Carlo Azeglio Ciampi chiede che il servizio pubblico garantisca subito il "principio di equità" tra forze politiche.
"Che devo dire, rispetteremo la legge, quello che è detto dalla legge, questo sarà", ha detto Berlusconi, che oggi partecipa a Cagliari a una assemblea di Forza Italia.
Il premier ha anche detto che i sondaggi in suo possesso sono positivi per il centrodestra: "Andiamo bene, abbiamo ridotto di molto la distanza".
Gli ultimi sondaggi elettorali, in vista del rinnovo del Parlamento previsto per il 9 e 10 aprile, danno l'alleanza di centrosinistra in vantaggio di 5,5 punti rispetto alla Casa delle Libertà.
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martedì, gennaio 24, 2006
LA CIA E LA VIOLAZIONE DELLA SOVRANITÀ
IL NOSTRO MINISTRO DEGLI ESTERI FINI “CHIEDE” AGLI STATI UNITI “TRASPARENZA” SUI CASI DI CALIPARI A SU ABU OMAR FACENDO UN PO’ LA VOCE GROSSA SOLAMENTE PER MOTIVI ELETTORALI PERCHÉ NEL CASO DEL RAPIMENTO DI ABU OMAR, O L’ITALIA SAPEVA OPPURE C’È STATA UNA VIOLAZIONE DELLA SOVRANITÀ. MA, IN QUESTO CASO, PERCHÉ IL GOVERNO ITALIANO ANCORA SI RIFIUTA DI PRESENTARE UNA PROTESTA UFFICIALE?
SAREBBERO OLTRE CENTO PERSONE IN EUROPA SEQUESTRATE E IN SEGUITO TORTURATE DALLA CIA.
SU CALIPARI INVECE SOLO IERI, IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ROBERTO CASTELLI HA FIRMATO LA ROGATORIA CHE CONSENTIRÀ AI PUBBLICI MINISTERI DI INTERROGARE NEGLI USA I PRESUNTI AGENTI DELL'AGENZIA DI INTELLIGENCE STATUNITENSE CHE IL GOVERNO AMERICANO PERÒ RIFIUTERÀ QUASI CERTAMENTE! REUTERS ITALIA
Raffaele
DA RAINEWS24
Voli Cia. Gli Usa 'esportarono' le torture e l'Europa sapeva
Strasburgo, 24 gennaio 2006
Il senatore svizzero Dick Marty, incaricato di indagare dal Consiglio d'Europa sulla vicenda dei voli Cia e delle torture di prigionieri americani in prigioni di paesi terzi, ha dichiarato oggi in una conferenza stampa che le prove finora raccolte indicano l'esistenza di un sistema di "trasporto" e di "outsourcing" o delocalizzazione della tortura da parte degli Stati Uniti nel quadro della lotta al terrorismo. Marty ha aggiunto che è estremamente improbabile che i governi dei paesi Ue (in diversi dei quali gli aerei della Cia con i prigionieri avrebbero fatto tappa) fossero all'oscuro delle pratiche dell'alleato.
Negli atti dell'inchiesta giudiziaria italiana sul rapimento di Abu Omar, in particolare, "ci sono prove irrefutabili" dell'azione compiuta da 25 agenti dei servizi segreti americani in Italia, e di fronte a questo fatto o il governo di Roma era stato informato dalle autorità Usa, oppure si è verificata una violazione della sovranità nazionale italiana, secondo Marty.
L'ex segretario di Stato americano, Colin Powell, "ha detto che gli Usa non hanno mai violato la sovranità nazionale dei paesi dell'Ue, e questo l'ha ribadito anche Condoleeza Rice" ha detto Marty che ha chiesto: quando 25 funzionari di uno Stato estero compiono un rapimento in un paese europeo, questa non è una violazione di sovranità?....CONTINUA
Clicca per l’intero articolo si RAINEWS24
DA CORRIERE DELLA SERA
Fini: «Trasparenza su Calipari e Abu Omar»
Il titolare della Farnesina in missione a Washington
23 gennaio 2006
WASHINGTON - Sull'uccisione di Nicola Calipari in Iraq e sul rapimento dell'imam Abu Omar da parte degli agenti della Cia l'Italia chiede agli Stati Uniti di «avere trasparenza e assoluta certezza su quello che è accaduto». Prima di incontrare a Washington il segretario di Stato Condoleezza Rice e il vicepresidente Dick Cheney, il ministro degli Esteri Gianfranco Fini spiega quali sono le richieste del governo italiano ...CONTINUA
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SAREBBERO OLTRE CENTO PERSONE IN EUROPA SEQUESTRATE E IN SEGUITO TORTURATE DALLA CIA.
SU CALIPARI INVECE SOLO IERI, IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ROBERTO CASTELLI HA FIRMATO LA ROGATORIA CHE CONSENTIRÀ AI PUBBLICI MINISTERI DI INTERROGARE NEGLI USA I PRESUNTI AGENTI DELL'AGENZIA DI INTELLIGENCE STATUNITENSE CHE IL GOVERNO AMERICANO PERÒ RIFIUTERÀ QUASI CERTAMENTE! REUTERS ITALIA
Raffaele
DA RAINEWS24
Voli Cia. Gli Usa 'esportarono' le torture e l'Europa sapeva
Strasburgo, 24 gennaio 2006
Il senatore svizzero Dick Marty, incaricato di indagare dal Consiglio d'Europa sulla vicenda dei voli Cia e delle torture di prigionieri americani in prigioni di paesi terzi, ha dichiarato oggi in una conferenza stampa che le prove finora raccolte indicano l'esistenza di un sistema di "trasporto" e di "outsourcing" o delocalizzazione della tortura da parte degli Stati Uniti nel quadro della lotta al terrorismo. Marty ha aggiunto che è estremamente improbabile che i governi dei paesi Ue (in diversi dei quali gli aerei della Cia con i prigionieri avrebbero fatto tappa) fossero all'oscuro delle pratiche dell'alleato.
Negli atti dell'inchiesta giudiziaria italiana sul rapimento di Abu Omar, in particolare, "ci sono prove irrefutabili" dell'azione compiuta da 25 agenti dei servizi segreti americani in Italia, e di fronte a questo fatto o il governo di Roma era stato informato dalle autorità Usa, oppure si è verificata una violazione della sovranità nazionale italiana, secondo Marty.
L'ex segretario di Stato americano, Colin Powell, "ha detto che gli Usa non hanno mai violato la sovranità nazionale dei paesi dell'Ue, e questo l'ha ribadito anche Condoleeza Rice" ha detto Marty che ha chiesto: quando 25 funzionari di uno Stato estero compiono un rapimento in un paese europeo, questa non è una violazione di sovranità?....CONTINUA
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DA CORRIERE DELLA SERA
Fini: «Trasparenza su Calipari e Abu Omar»
Il titolare della Farnesina in missione a Washington
23 gennaio 2006
WASHINGTON - Sull'uccisione di Nicola Calipari in Iraq e sul rapimento dell'imam Abu Omar da parte degli agenti della Cia l'Italia chiede agli Stati Uniti di «avere trasparenza e assoluta certezza su quello che è accaduto». Prima di incontrare a Washington il segretario di Stato Condoleezza Rice e il vicepresidente Dick Cheney, il ministro degli Esteri Gianfranco Fini spiega quali sono le richieste del governo italiano ...CONTINUA
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lunedì, gennaio 23, 2006
BERLUSCONI CONTRO CIAMPI
“NESSUNO SCONTRO CON CIAMPI”, DICHIARA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO A RADIO 24. ED IN TV LO STESSO DISCORSO INFARCITO DI “FIDUCIOSA ASPETTATIVA” SULLA DECISIONE DEL CAPO DELLO STATO ALLA RICHIESTA DI PROLUNGAMENTO DI 15 GG DELLA LEGISLATURA PER IL QUALE SEMBRA CHE CASINI NON SIA D’ACCORDO E CHE PERA NON VUOLE FORZATURE COME INVECE RIPORTA QUESTO ARTICOLO PRESO DAL QUOTIDIANO IL TEMPO, VICINO ALLA DESTRA.
ANCHE SECONDO QUESTO GIORNALE C’È STATO UNO SCONTRO GRAVE INVECE TRA BERLUSCONI E CIAMPI CHE IL CAVALIERE NON VUOLE CHE VENGA TROPPO DIVULGATO PER TIMORE DI PERDERE ULTERIORI CONSENSI. INFATTI IN RADIO ED IN TV NON VIENE DETTO! POSSIAMO CONSTATARE CHE ANCHE A DESTRA VI SONO GIORNALISTI E GIORNALI CHE NON SI “PIEGANO” AI DICTAT DEL CAPO DEL GOVERNO COME I DIRETTORI DELLE TESTATE RADIOTV.
BUONA NOTIZIA PER LA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE (SOLO SULLA CARTA STAMPATA PERÒ)
Raffaele
DAL IL TEMPO
Il premier da Ciampi, è muro contro muro
lunedì 23 gennaio 2006
È MURO contro muro. L’incontro tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi c’è stato, come avevamo anticipato ieri. Ma non si è concluso nel migliore dei modi. E che le cose tra Quirinale e Palazzo Chigi non stessero procedendo nel migliore dei modi lo si è già capito dalla durata dell’incontro (a cui hanno assistito anche il ministro dell’Interno Beppe Pisanu e dei Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Gianni Letta): quasi due ore. I punti di dissidio sono vari.
Anzitutto il principale: le tappe di avvicinamento al voto. Ciampi vuole decretare lo scioglimento delle Camere il 29 gennaio, come da accordo già raggiunto a dicembre. Berlusconi invece vuole uno slittamento per concludere alcune leggi e riforme che sono ancora sul tappeto.
Dalla legge Pecorella all’inappellabilità, appena rispedita in Parlamento proprio da Ciampi, al decreto sulla Pubblica amministrazione (che tra l’altro prevede anche una serie di assunzioni) passando per il provvedimento milleproroghe che contiene di tutto e di più, in particolare il rinvio di alcune scadenze.
La richiesta fatta da Berlusconi a Ciampi è di sciogliere le Camere (potere esclusivo del presidente della Repubblica) e indire i comizi elettorali (questo secondo passaggio avviene con un decreto del Viminale controfirmato da Ciampi) il 12 febbraio.
Il Capo dello stato avrebbe mostrato tutta la sua contrarietà: quella data, così lontana con un rinvio rispetto alla prima data concordata di due settimane, gli è parso davvero troppo. E il suo no è stato netto e secco. Il premier dal canto suo avrebbe proposto una soluzione in due tempi: scioglimento il 29 e indizione dei comizi il 12. Altro no.
La tensione ha cominciato a salire. E Ciampi avrebbe minacciato una sorta di richiamo pubblico in caso di forzatura da parte del governo.
A questo punto, stando alle indiscrezioni, sembra che Ciampi abbia fatto rilevare che i presidenti di Camera e Senato sono per il 29 e nei prossimi giorni manifesteranno la loro contrarietà: insomma, Berlusconi sarebbe il solo a chiedere lo slittamento.
La fretta a chiudere è in particolare di Casini. Oggi il suo partito approverà il simbolo con il suo nome e dunque il presidente della Camera è di fatto in campagna elettorale. E vuole liberarsi dai vincoli che gli impone il ruolo istituzionale. Anche Pera non vuole forzature.
Clicca sul IL TEMPO
DA REPUBBLICA
Berlusconi: "Nessuno scontro con Ciampi"
E insiste sulle due settimane in più "E' assolutamente ragionevole consegnare al Parlamento il tempo per portare a termine il lavoro. Attendiamo fiduciosi"
ROMA - Il presidente del Consiglio Berlusconi smentisce stamane che sia in atto uno scontro con il presidente della Repubblica Ciampi sulla data dello scioglimento delle Camere. "Non c'è stato nessuno scontro con Ciampi - ha detto il premier intervenendo a 'Radio 24', nella trasmissione Viva Voce condotta da Giancarlo Santalmassi…CONTINUA
Clicca per l’intero articolo su REPUBBLICA
ANCHE SECONDO QUESTO GIORNALE C’È STATO UNO SCONTRO GRAVE INVECE TRA BERLUSCONI E CIAMPI CHE IL CAVALIERE NON VUOLE CHE VENGA TROPPO DIVULGATO PER TIMORE DI PERDERE ULTERIORI CONSENSI. INFATTI IN RADIO ED IN TV NON VIENE DETTO! POSSIAMO CONSTATARE CHE ANCHE A DESTRA VI SONO GIORNALISTI E GIORNALI CHE NON SI “PIEGANO” AI DICTAT DEL CAPO DEL GOVERNO COME I DIRETTORI DELLE TESTATE RADIOTV.
BUONA NOTIZIA PER LA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE (SOLO SULLA CARTA STAMPATA PERÒ)
Raffaele
DAL IL TEMPO
Il premier da Ciampi, è muro contro muro
lunedì 23 gennaio 2006
È MURO contro muro. L’incontro tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi c’è stato, come avevamo anticipato ieri. Ma non si è concluso nel migliore dei modi. E che le cose tra Quirinale e Palazzo Chigi non stessero procedendo nel migliore dei modi lo si è già capito dalla durata dell’incontro (a cui hanno assistito anche il ministro dell’Interno Beppe Pisanu e dei Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Gianni Letta): quasi due ore. I punti di dissidio sono vari.
Anzitutto il principale: le tappe di avvicinamento al voto. Ciampi vuole decretare lo scioglimento delle Camere il 29 gennaio, come da accordo già raggiunto a dicembre. Berlusconi invece vuole uno slittamento per concludere alcune leggi e riforme che sono ancora sul tappeto.
Dalla legge Pecorella all’inappellabilità, appena rispedita in Parlamento proprio da Ciampi, al decreto sulla Pubblica amministrazione (che tra l’altro prevede anche una serie di assunzioni) passando per il provvedimento milleproroghe che contiene di tutto e di più, in particolare il rinvio di alcune scadenze.
La richiesta fatta da Berlusconi a Ciampi è di sciogliere le Camere (potere esclusivo del presidente della Repubblica) e indire i comizi elettorali (questo secondo passaggio avviene con un decreto del Viminale controfirmato da Ciampi) il 12 febbraio.
Il Capo dello stato avrebbe mostrato tutta la sua contrarietà: quella data, così lontana con un rinvio rispetto alla prima data concordata di due settimane, gli è parso davvero troppo. E il suo no è stato netto e secco. Il premier dal canto suo avrebbe proposto una soluzione in due tempi: scioglimento il 29 e indizione dei comizi il 12. Altro no.
La tensione ha cominciato a salire. E Ciampi avrebbe minacciato una sorta di richiamo pubblico in caso di forzatura da parte del governo.
A questo punto, stando alle indiscrezioni, sembra che Ciampi abbia fatto rilevare che i presidenti di Camera e Senato sono per il 29 e nei prossimi giorni manifesteranno la loro contrarietà: insomma, Berlusconi sarebbe il solo a chiedere lo slittamento.
La fretta a chiudere è in particolare di Casini. Oggi il suo partito approverà il simbolo con il suo nome e dunque il presidente della Camera è di fatto in campagna elettorale. E vuole liberarsi dai vincoli che gli impone il ruolo istituzionale. Anche Pera non vuole forzature.
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DA REPUBBLICA
Berlusconi: "Nessuno scontro con Ciampi"
E insiste sulle due settimane in più "E' assolutamente ragionevole consegnare al Parlamento il tempo per portare a termine il lavoro. Attendiamo fiduciosi"
ROMA - Il presidente del Consiglio Berlusconi smentisce stamane che sia in atto uno scontro con il presidente della Repubblica Ciampi sulla data dello scioglimento delle Camere. "Non c'è stato nessuno scontro con Ciampi - ha detto il premier intervenendo a 'Radio 24', nella trasmissione Viva Voce condotta da Giancarlo Santalmassi…CONTINUA
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sabato, gennaio 21, 2006
GIOCO SPORCO IN CAMPAGNA ELETTORALE
SIAMO ALLA DENUNCIA PUBBLICA DI “SPIONAGGIO POLITICO” CHE IL GOVERNO IN CARICA FAREBBE AI DANNI DEL MAGGIOR PARTITO DELL’OPPOSIZIONE. VI SAREBBE NIENTEMENO CHE UN CD CON MIGLIAIA DI REGISTRAZIONI DI TELEFONATE DA UTILIZZARE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE. INOLTRE HO TROVATO UN ARTICOLO “INQUIETANTE” SU AGI DI UNA LETTERA DI RISPOSTA “INFUOCATA” DI COSSIGA A PERA PROPRIO SULL’ATTIVITÀ DI “SPIONAGGIO TELEFONICO” CONTRO L’OPPOSIZIONE E PER IL QUALE SI CHIEDE IL RUOLO AVUTO DA UN CERTO UFFICIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA. INSOMMA SI PREANNUNCIA UNA CAMPAGNA ELETTORALE MOLTO “VELENOSA”, PIENA DI “INTRIGHI” E DI VIOLAZIONI DI REGOLE PUR DI EVITARE AL CAVALIERE LA SCONFITTA PREVISTA DA TUTTI I SONDAGGI.
Raffaele
SU UNITA
Spionaggio contro l'opposizione: in un cd intercettazioni avvelenate
21.01.2006
Guido Calvi, avvocato e senatore Ds, denuncia l'esistenza di un compact disc nel quale sarebbero registrate quasi duemila registrazioni di telefonate. «Un prodotto taroccato» spiega Calvi che paventa una campagna di maldicenze e veleni contro i Ds. «Lo stesso identico meccanismo dei fascicoli del Sifar..». Negli anni Sessanta il Sifar (come si chiamava allora il servizio segreto) diretto dal generale de Lorenzo raccolse centinaia di migliaia di fascicoli ricattatori su uomini politici…CONTINUA
Clicca per leggere l’intera intervista su L’UNITA
SU AGI
PERA-COSSIGA scontro SU PREROGATIVE
(AGI) - Roma, 21 gen - Francesco Cossiga usa il piccone contro il Presidente del Senato Marcello Pera e lo accusa di "violare antichissime e fondamentali prerogative parlamentari". Oggetto del contendere sono tre interpellanze che Cossiga intende presentare al Senato sulle intercettazioni telefoniche e sul ruolo di un ufficiale della Guardia di Finanza.
Nella lettera di Cossiga da Tunisi, l'ex Capo dello Stato scrive: "Le interpellanze e le interrogazioni erano rivolte a difesa del ministro dell'Economia, dato che gia' si cominciava a parlare di 'attivita' di spionaggio telefonico' contro l'opposizione, cio' che ha scritto ora diffusamente la stampa, compiuta da ufficiali del corpo di polizia da lui dipendente, cosa cui peraltro io non credo".
Pera ha giudicato "non ricevibili" le interpellanze di Cossiga "se non modificate attraverso l'eliminazione di quel riferimento nominativo" dell'ufficiale della Guardia di Finanza.
Questa la lettera di risposta di Cossiga a Pera: "Tunisi, il 20 Gennaio 2006. Signor Presidente, ricevo la lettera con la quale mi informa che intende dichiarare irricevibili mie interpellanze ed interrogazioni.
Lei e' stato male consigliato dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, cui interpellanze ed interrogazioni erano rivolte, ed a difesa del quale io le avevo anche presentate, dato che gia' si cominciava a parlare di "attivita' di spionaggio telefonico" contro l'Opposizione - cio' che ha scritto ora diffusamente la stampa -, compiuta da ufficiali del corpo di polizia da lui dipendente, cosa cui peraltro io non credo.
Cio' che assolutamente non Le permetto e' di mancarmi di rispetto, ironizzando sul mio dire e sul mio scrivere, anche perchè di Lei tutto si può dire salvo che sia portato all'ironia e quindi a giudicare su di essa.
Rimane ferma la mia pretesa di iscrizione all'ordine del giorno delle interpellanze ed interrogazioni da me presentate, anche a difesa - vedo purtroppo ancora incompresa - dell'amico Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia e delle Finanze e dello stesso, anche se non particolarmente amico, Governo Berlusconi, dalle accuse di "spionaggio politico" ormai notoriamente ribadite con compiacimento dalle file di parte della stessa maggioranza.
Richiamo severamente la Sua attenzione sul fatto che con questo Suo comportamento Ella viola antichissime e fondamentali prerogative parlamentari. Rimane certo la consolazione di sicura garanzia delle prerogative del Parlamento alle quali Lei, non venendo rieletto all'ufficio che fortuitamente ricopre, non potrà più portare sfregio".(AGI)
Clicca per leggere l’intero testo su AGI
Raffaele
SU UNITA
Spionaggio contro l'opposizione: in un cd intercettazioni avvelenate
21.01.2006
Guido Calvi, avvocato e senatore Ds, denuncia l'esistenza di un compact disc nel quale sarebbero registrate quasi duemila registrazioni di telefonate. «Un prodotto taroccato» spiega Calvi che paventa una campagna di maldicenze e veleni contro i Ds. «Lo stesso identico meccanismo dei fascicoli del Sifar..». Negli anni Sessanta il Sifar (come si chiamava allora il servizio segreto) diretto dal generale de Lorenzo raccolse centinaia di migliaia di fascicoli ricattatori su uomini politici…CONTINUA
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SU AGI
PERA-COSSIGA scontro SU PREROGATIVE
(AGI) - Roma, 21 gen - Francesco Cossiga usa il piccone contro il Presidente del Senato Marcello Pera e lo accusa di "violare antichissime e fondamentali prerogative parlamentari". Oggetto del contendere sono tre interpellanze che Cossiga intende presentare al Senato sulle intercettazioni telefoniche e sul ruolo di un ufficiale della Guardia di Finanza.
Nella lettera di Cossiga da Tunisi, l'ex Capo dello Stato scrive: "Le interpellanze e le interrogazioni erano rivolte a difesa del ministro dell'Economia, dato che gia' si cominciava a parlare di 'attivita' di spionaggio telefonico' contro l'opposizione, cio' che ha scritto ora diffusamente la stampa, compiuta da ufficiali del corpo di polizia da lui dipendente, cosa cui peraltro io non credo".
Pera ha giudicato "non ricevibili" le interpellanze di Cossiga "se non modificate attraverso l'eliminazione di quel riferimento nominativo" dell'ufficiale della Guardia di Finanza.
Questa la lettera di risposta di Cossiga a Pera: "Tunisi, il 20 Gennaio 2006. Signor Presidente, ricevo la lettera con la quale mi informa che intende dichiarare irricevibili mie interpellanze ed interrogazioni.
Lei e' stato male consigliato dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, cui interpellanze ed interrogazioni erano rivolte, ed a difesa del quale io le avevo anche presentate, dato che gia' si cominciava a parlare di "attivita' di spionaggio telefonico" contro l'Opposizione - cio' che ha scritto ora diffusamente la stampa -, compiuta da ufficiali del corpo di polizia da lui dipendente, cosa cui peraltro io non credo.
Cio' che assolutamente non Le permetto e' di mancarmi di rispetto, ironizzando sul mio dire e sul mio scrivere, anche perchè di Lei tutto si può dire salvo che sia portato all'ironia e quindi a giudicare su di essa.
Rimane ferma la mia pretesa di iscrizione all'ordine del giorno delle interpellanze ed interrogazioni da me presentate, anche a difesa - vedo purtroppo ancora incompresa - dell'amico Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia e delle Finanze e dello stesso, anche se non particolarmente amico, Governo Berlusconi, dalle accuse di "spionaggio politico" ormai notoriamente ribadite con compiacimento dalle file di parte della stessa maggioranza.
Richiamo severamente la Sua attenzione sul fatto che con questo Suo comportamento Ella viola antichissime e fondamentali prerogative parlamentari. Rimane certo la consolazione di sicura garanzia delle prerogative del Parlamento alle quali Lei, non venendo rieletto all'ufficio che fortuitamente ricopre, non potrà più portare sfregio".(AGI)
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venerdì, gennaio 20, 2006
LEGGE INAPPELLABILITÀ – RECORD DI INCOSTITUZIONALITÀ
ERA STATO FIN TROPPO FACILE PREVEDERLO DOPO L’ENNESIMA LEGGE “AD PERSONAM” E PUNTUALMENTE IL CAPO DELLO STATO LA RESPINGE PER INCOSTITUZIONALITÀ PALESE.
MAI SI ERA VISTO NELLA STORIA DEL NOSTRO PAESE TANTE LEGGI RESPINTE PER INCOSTITUZIONALITÀ DA PARTE DEL CAPO DELLO STATO E DALLA CORTE COSTITUZIONALE. POSSIAMO AFFERMARE SENZA TEMA DI SMENTITA CHE QUESTO GOVERNO BERLUSCONI DETIENE ANCHE QUESTO POCO INVIDIABILE RECORD STORICO. INTANTO PER ORA I PROCESSI RIPARTONO, MENO MALE. PER IL DOPO, VEDREMO!
Raffaele
Ciampi rinvia legge sull'inappellabilità
20 gennaio 2006
Il capo dello Stato ha rinviato alle Camere la legge sull'inappellabilità delle sentenze di assoluzione da parte del pm
ROMA - Un no chiaro e forte. Il presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha rinviato alle Camere la legge sull'inappellabilità delle sentenze di assoluzione da parte del pubblico ministero. Ora se vorrà riapprovare la legge il Parlamento dovrà riunirsi dopo lo scioglimento delle Camere a causa delle elezioni.
Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha chiesto alle Camere - a norma dell'articolo 74, primo comma, della Costituzione - una nuova deliberazione in ordine alla legge: «Modifiche al Codice di Procedura Penale, in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento». Lo rene noto un comunicato del Quirinale. …CONTINUA
Clicca per l’intero articolo sul CORRIERE DELLA SERA
Sme, niente processo per il premier
13 gennaio 2006
Assolto in primo grado, sfrutta la legge sull'inappellabilità. Previti, lo sciopero dei penalisti farà saltare l’udienza Imi-Sir in Cassazione
MILANO - Finito, per legge, prima ancora di cominciare. Non ci sarà più alcun processo d’appello Sme per l’imputato Silvio Berlusconi, che in primo grado il 10 dicembre 2004, assolto nel merito dall’accusa di aver corrotto nel 1988 il giudice Filippo Verde per ostacolare la Cir di Carlo De Benedetti nella causa civile Sme, era invece stato prosciolto solo per prescrizione della corruzione del capo dei gip romani Renato Squillante (con 434 mila dollari nel 1991) grazie alle attenuanti generiche di cui lo aveva ritenuto meritevole il Tribunale presieduto dal giudice Francesco Castellano...CONTINUA
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Dalla Chiesa in rima contro ddl Pecorella
13 gennaio 2006
Filippica del senatore della Margherita contro il disegno di legge sull'inappellabilità proposto dalla maggioranza
ROMA - Mai, in più di 50 anni di storia parlamentare, si era vista una cosa del genere. Accade durante la discussione, gia di per sè abbastanza elettrica, sulla riforma dell'appello che il Senato poi licenzia in via definitiva. Quando è il turno della dichiarazione di voto di Nando Dalla Chiesa, l'ex aspirante «sindaco coi baffi» di Milano nonché attuale senatore della Margherita sorprende tutti e ricorre alla rima baciata per ribadire il netto no, suo e del suo partito, alla legge cosiddetta Pecorella. (clicca sul collegamento qui sotto per leggere il testo integrale del componimento) ...CONTINUA
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MAI SI ERA VISTO NELLA STORIA DEL NOSTRO PAESE TANTE LEGGI RESPINTE PER INCOSTITUZIONALITÀ DA PARTE DEL CAPO DELLO STATO E DALLA CORTE COSTITUZIONALE. POSSIAMO AFFERMARE SENZA TEMA DI SMENTITA CHE QUESTO GOVERNO BERLUSCONI DETIENE ANCHE QUESTO POCO INVIDIABILE RECORD STORICO. INTANTO PER ORA I PROCESSI RIPARTONO, MENO MALE. PER IL DOPO, VEDREMO!
Raffaele
Ciampi rinvia legge sull'inappellabilità
20 gennaio 2006
Il capo dello Stato ha rinviato alle Camere la legge sull'inappellabilità delle sentenze di assoluzione da parte del pm
ROMA - Un no chiaro e forte. Il presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha rinviato alle Camere la legge sull'inappellabilità delle sentenze di assoluzione da parte del pubblico ministero. Ora se vorrà riapprovare la legge il Parlamento dovrà riunirsi dopo lo scioglimento delle Camere a causa delle elezioni.
Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha chiesto alle Camere - a norma dell'articolo 74, primo comma, della Costituzione - una nuova deliberazione in ordine alla legge: «Modifiche al Codice di Procedura Penale, in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento». Lo rene noto un comunicato del Quirinale. …CONTINUA
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Sme, niente processo per il premier
13 gennaio 2006
Assolto in primo grado, sfrutta la legge sull'inappellabilità. Previti, lo sciopero dei penalisti farà saltare l’udienza Imi-Sir in Cassazione
MILANO - Finito, per legge, prima ancora di cominciare. Non ci sarà più alcun processo d’appello Sme per l’imputato Silvio Berlusconi, che in primo grado il 10 dicembre 2004, assolto nel merito dall’accusa di aver corrotto nel 1988 il giudice Filippo Verde per ostacolare la Cir di Carlo De Benedetti nella causa civile Sme, era invece stato prosciolto solo per prescrizione della corruzione del capo dei gip romani Renato Squillante (con 434 mila dollari nel 1991) grazie alle attenuanti generiche di cui lo aveva ritenuto meritevole il Tribunale presieduto dal giudice Francesco Castellano...CONTINUA
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Dalla Chiesa in rima contro ddl Pecorella
13 gennaio 2006
Filippica del senatore della Margherita contro il disegno di legge sull'inappellabilità proposto dalla maggioranza
ROMA - Mai, in più di 50 anni di storia parlamentare, si era vista una cosa del genere. Accade durante la discussione, gia di per sè abbastanza elettrica, sulla riforma dell'appello che il Senato poi licenzia in via definitiva. Quando è il turno della dichiarazione di voto di Nando Dalla Chiesa, l'ex aspirante «sindaco coi baffi» di Milano nonché attuale senatore della Margherita sorprende tutti e ricorre alla rima baciata per ribadire il netto no, suo e del suo partito, alla legge cosiddetta Pecorella. (clicca sul collegamento qui sotto per leggere il testo integrale del componimento) ...CONTINUA
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martedì, gennaio 17, 2006
BERLUSCONI E LA SUA CAMPAGNA IN PROCURA
IL CAVALIERE SI AFFANNA TANTO A SOLLEVARE GRANDI POLVERONI SULLE PRESUNTE ILLEGALITÀ E RUBERIE DA PARTE DI UNIPOL E SUI FAMOSI 50 MILIONI DI EURO A FAVORE DI DS.
CON IL PRIMO ARTICOLO SULL’UNIPOL, SI SMENTISCE QUESTO IN MODO CHIARO E TRASPARENTE ED I SOLDI NON SONO SCOMPARSI COME DICEVA.
NEL SECONDO ARTICOLO SULL’ANTONVENETA VIENE “RIVELATO” INVECE CHE BERLUSCONI SAPEVA TUTTO SULLA SCALATA DI FIORANI E DA QUESTI IL “FOGLIO”, IL GIORNALE DELLA MOGLIE, AVREBBE “PRESO” 4 MILIONI DI EURO.
IL PRESIDENTE “TUONA” SULLE POSSIBILI PECCHE DELL’AVVERSARIO POLITICO MENTRE TACE LE SUE E I SUOI TANTI PROCESSI IN CORSO E PRESCRITTI.
PERÒ A FURIA DI RIPETERE SU TUTTI I MEDIA E ALLA MAGISTRATURA ACCUSE SENZA “ALCUNA RILEVANZA PENALE” COME LUI STESSO EBBE A DIRE, QUALCOSA RIMANE E ALLA FINE SONO TUTTI “UGUALMENTE COLPEVOLI”. NEL FRATTEMPO SI OCCULTA LE INADEMPIENZE DI UNA LEGISLATURA DI GOVERNO DI CENTRO-DESTRA SUI QUALI I CITTADINI PURE DOVRANNO PRONUNCIARSI. SU QUESTO IL CAVALIERE È UN ESPERTO ILLUSTRE.
Raffaele
Unipol. Difesa di Consorte: i 50 milioni li ha lui. Fassino: ora chiaro che non c'entriamo
Roma, 17 gennaio 2006
Non sono scomparsi i 50 milioni di euro citati dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi nell'ambito della vicenda Bnl/Unipol. Quei fondi, così come altri, "sono nella piena titolarità dei signori Consorte e Sacchetti". Lo affermano in una nota congiunta i difensori di Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti.
I legali precisano "che le somme di denaro a questi ultimi riferite e al centro da tempo dell'attenzione dei mezzi di comunicazione di massa, sono nella piena titolarità dei signori Consorte e Sacchetti e sono tuttora affidate in gestione presso due società fiduciarie italiane: tale circostanza è stata, del resto, già confermata dall'ingegner Consorte nel corso del suo interrogatorio presso la procura della repubblica di Milano. E pertanto è da escludersi ogni rapporto con soggetti terzi".
"Noi non c'entriamo niente, che sia chiaro a tutti, l'importante è che noi non c'entriamo nulla", ha detto Piero Fassino, segretario dei Ds, in diretta tv a 'Porta a porta' commentando la nota diffusa dai legali dell'ex presidente di Unipol Giovanni Consorte. "I magistrati chiedano quello che devono chiedere - conclude il segretario della Quercia - a me importa che non c'entriamo nulla".
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Antonveneta. Fiorani ai magistrati: Berlusconi e Fazio sapevano
Milano, 14 gennaio 2006
Silvio Berlusconi e l'ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, sapevano tutto della scalata alla Banca Antonveneta. A rivelarlo ai magistrati è l'ex amministratore delegato della Bpi, Gianpiero Fiorani, che nell'ultimo interrogatorio svoltosi ieri a San Vittore e riportato per stralci oggi dai principali quotidiani ha raccontato di aver informato il premier e Fazio della scalata.
"Mi incontrai con Berlusconi in diverse occasioni - ha detto Fiorani ai magistrati - almeno una in pubblico e un'altra in Sardegna per parlargli dei nostri progetti".
Ai pm Francesco Greco, Eugenio Fusco e Giulia Perrotti, il banchiere ha rivelato che dai forzieri della Popolare di Lodi uscì anche un fido di oltre 4 milioni di euro per Il Foglio, la cui azionista è la moglie del presidente del Consiglio.
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CON IL PRIMO ARTICOLO SULL’UNIPOL, SI SMENTISCE QUESTO IN MODO CHIARO E TRASPARENTE ED I SOLDI NON SONO SCOMPARSI COME DICEVA.
NEL SECONDO ARTICOLO SULL’ANTONVENETA VIENE “RIVELATO” INVECE CHE BERLUSCONI SAPEVA TUTTO SULLA SCALATA DI FIORANI E DA QUESTI IL “FOGLIO”, IL GIORNALE DELLA MOGLIE, AVREBBE “PRESO” 4 MILIONI DI EURO.
IL PRESIDENTE “TUONA” SULLE POSSIBILI PECCHE DELL’AVVERSARIO POLITICO MENTRE TACE LE SUE E I SUOI TANTI PROCESSI IN CORSO E PRESCRITTI.
PERÒ A FURIA DI RIPETERE SU TUTTI I MEDIA E ALLA MAGISTRATURA ACCUSE SENZA “ALCUNA RILEVANZA PENALE” COME LUI STESSO EBBE A DIRE, QUALCOSA RIMANE E ALLA FINE SONO TUTTI “UGUALMENTE COLPEVOLI”. NEL FRATTEMPO SI OCCULTA LE INADEMPIENZE DI UNA LEGISLATURA DI GOVERNO DI CENTRO-DESTRA SUI QUALI I CITTADINI PURE DOVRANNO PRONUNCIARSI. SU QUESTO IL CAVALIERE È UN ESPERTO ILLUSTRE.
Raffaele
Unipol. Difesa di Consorte: i 50 milioni li ha lui. Fassino: ora chiaro che non c'entriamo
Roma, 17 gennaio 2006
Non sono scomparsi i 50 milioni di euro citati dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi nell'ambito della vicenda Bnl/Unipol. Quei fondi, così come altri, "sono nella piena titolarità dei signori Consorte e Sacchetti". Lo affermano in una nota congiunta i difensori di Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti.
I legali precisano "che le somme di denaro a questi ultimi riferite e al centro da tempo dell'attenzione dei mezzi di comunicazione di massa, sono nella piena titolarità dei signori Consorte e Sacchetti e sono tuttora affidate in gestione presso due società fiduciarie italiane: tale circostanza è stata, del resto, già confermata dall'ingegner Consorte nel corso del suo interrogatorio presso la procura della repubblica di Milano. E pertanto è da escludersi ogni rapporto con soggetti terzi".
"Noi non c'entriamo niente, che sia chiaro a tutti, l'importante è che noi non c'entriamo nulla", ha detto Piero Fassino, segretario dei Ds, in diretta tv a 'Porta a porta' commentando la nota diffusa dai legali dell'ex presidente di Unipol Giovanni Consorte. "I magistrati chiedano quello che devono chiedere - conclude il segretario della Quercia - a me importa che non c'entriamo nulla".
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Antonveneta. Fiorani ai magistrati: Berlusconi e Fazio sapevano
Milano, 14 gennaio 2006
Silvio Berlusconi e l'ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, sapevano tutto della scalata alla Banca Antonveneta. A rivelarlo ai magistrati è l'ex amministratore delegato della Bpi, Gianpiero Fiorani, che nell'ultimo interrogatorio svoltosi ieri a San Vittore e riportato per stralci oggi dai principali quotidiani ha raccontato di aver informato il premier e Fazio della scalata.
"Mi incontrai con Berlusconi in diverse occasioni - ha detto Fiorani ai magistrati - almeno una in pubblico e un'altra in Sardegna per parlargli dei nostri progetti".
Ai pm Francesco Greco, Eugenio Fusco e Giulia Perrotti, il banchiere ha rivelato che dai forzieri della Popolare di Lodi uscì anche un fido di oltre 4 milioni di euro per Il Foglio, la cui azionista è la moglie del presidente del Consiglio.
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giovedì, gennaio 12, 2006
IL WATERGATE ITALIANO
QUANDO ENTRA IN GIOCO IL “CONFLITTO D’INTERESSE” DEL CAVALIERE, PER ESEMPIO SUI DIRITTI TV SUL CALCIO, FORZA ITALIA SI METTE CONTRO TUTTI E CONTRO ANCHE I SUOI STESSI ALLEATI, IN QUESTO CASO AN.
QUANDO SI È DISPERATI AL PUNTO DI CONSIDERARE LA PROPRIA MOLTO PROBABILE SCONFITTA ELETTORALE UNA GRAVE IATTURA, SI È DISPOSTO A GIOCARE “SPORCO” E LANCIARE A “PORTA A PORTA” ACCUSE DI VIOLAZONI PENALI A LEADERS DELLA OPPOSIZIONE DOPO AVER GIÀ UTILIZZATO UNA INTERCETTAZIONE TELEFONICA IN MODO ILLEGALE E SPREGIUDICATO TRAMITE IL GIORNALE DEL FRATELLO. SI CONFIGUREREBBE COSÌ UN’AZIONE DI SPIONAGGIO AI DANNI DELL’OPPOSIZIONE (I DS HANNO PRESENTATO UNA QUERELA). UN FATTO ANALOGO ANNI FA NEGLI USA HA PRODOTTO IL “WATERGATE” AI DANNI DEI DEMOCRATICI E PORTATO ALLE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE AMERICANO IL REPUBBLICANO NIXON, PER EVITARE L’IMPEACHMENT.
INSOMMA UNA VERA OPERAZIONE MEDIATICA: UNA CAMPAGNA ELETTORALE ALL’INSEGNA DEI VELENI MENTRE I VERI PROBLEMI DEL PAESE E LE RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO SONO COSÌ MESSE IN SORDINA.
Raffaele
ALICE
INTANTO, APPRENDIAMO DALLA RADIO CHE LA PUNTATA DI ALICE GIA' IN PROGRAMMA PER QUESTA SERA ALLE 21 SU RAIDUE NON ANDRA' IN ONDA IN QUANTO LA RAI HA DECISO DI SPOSTARLA AL 19 GENNAIO PROSSIMO.
DALL’UNITÀ
ASSIST DI FORZA ITALIA A MEDIASET SUI DIRITTI TV. ANCHE AN SI LAMENTA
di Natalia Lombardo
12.01.2006
Forza Italia ha impedito al Parlamento di approvare la legge per riequilibrare i diritti televisivi sul calcio. Un ginepraio di cui benificiano sia le tv che la squadra di Berlusconi. Ma il partito del premier è andato contro An, partito di Fini.Berlusconi a «Porta a Porta» ha fatto finta di niente: «Non ne sono al corrente. A quanto ho capito, riguarda il calcio, ma non capisco la materia del contendere»…CONTINUA
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DA REPUBBLICA
E nel duello tv con il Rosso Silvio inciampa sulla Storia
12/01/2006 - 07:56
ROMA - Ad uso esclusivo degli insonni Silvio Berlusconi cala nella notte il suo asso. I Ds non si sono limitati a fare il tifo per Unipol, dice: "Hanno fatto in modo che chi era proprietario di certi pacchetti di azioni Bnl li vendesse a Unipol". Bertinotti alza il sopracciglio e con la sua erre gli risponde impassibile: "Corra dunque a riferirlo in Procura". "Sto pensando di farlo, infatti".
Berlusconi che va in Procura è una notizia, Berlusconi che ci va ad accusare è una notizia sensazionale. Peccato per l'ora, perché per quanto Vespa possa tagliare i prolegomeni l'esplosiva rivelazione arriva dopo due ore e quaranta di incessante e per Berlusconi faticoso duello con il leader di Rifondazione. Arriva, si direbbe, proprio a riscatto di tanta fatica. Un colpo di reni all'una e mezza di notte. Dopo aver sfiorato la crisi diplomatica con la Spagna dicendo che Zapatero non ha credibilità internazionale, dopo aver scambiato San Paolo Apostolo per un "filosofo greco", dopo aver chiamato tre volte Reagan "Donald" come Paperino, dopo aver detto che chi fa politica di mestiere è "un fannullone" ed aver suscitato l'immediata reazione di Casini, compreso nella categoria… CONTINUA
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QUANDO SI È DISPERATI AL PUNTO DI CONSIDERARE LA PROPRIA MOLTO PROBABILE SCONFITTA ELETTORALE UNA GRAVE IATTURA, SI È DISPOSTO A GIOCARE “SPORCO” E LANCIARE A “PORTA A PORTA” ACCUSE DI VIOLAZONI PENALI A LEADERS DELLA OPPOSIZIONE DOPO AVER GIÀ UTILIZZATO UNA INTERCETTAZIONE TELEFONICA IN MODO ILLEGALE E SPREGIUDICATO TRAMITE IL GIORNALE DEL FRATELLO. SI CONFIGUREREBBE COSÌ UN’AZIONE DI SPIONAGGIO AI DANNI DELL’OPPOSIZIONE (I DS HANNO PRESENTATO UNA QUERELA). UN FATTO ANALOGO ANNI FA NEGLI USA HA PRODOTTO IL “WATERGATE” AI DANNI DEI DEMOCRATICI E PORTATO ALLE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE AMERICANO IL REPUBBLICANO NIXON, PER EVITARE L’IMPEACHMENT.
INSOMMA UNA VERA OPERAZIONE MEDIATICA: UNA CAMPAGNA ELETTORALE ALL’INSEGNA DEI VELENI MENTRE I VERI PROBLEMI DEL PAESE E LE RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO SONO COSÌ MESSE IN SORDINA.
Raffaele
ALICE
INTANTO, APPRENDIAMO DALLA RADIO CHE LA PUNTATA DI ALICE GIA' IN PROGRAMMA PER QUESTA SERA ALLE 21 SU RAIDUE NON ANDRA' IN ONDA IN QUANTO LA RAI HA DECISO DI SPOSTARLA AL 19 GENNAIO PROSSIMO.
DALL’UNITÀ
ASSIST DI FORZA ITALIA A MEDIASET SUI DIRITTI TV. ANCHE AN SI LAMENTA
di Natalia Lombardo
12.01.2006
Forza Italia ha impedito al Parlamento di approvare la legge per riequilibrare i diritti televisivi sul calcio. Un ginepraio di cui benificiano sia le tv che la squadra di Berlusconi. Ma il partito del premier è andato contro An, partito di Fini.Berlusconi a «Porta a Porta» ha fatto finta di niente: «Non ne sono al corrente. A quanto ho capito, riguarda il calcio, ma non capisco la materia del contendere»…CONTINUA
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DA REPUBBLICA
E nel duello tv con il Rosso Silvio inciampa sulla Storia
12/01/2006 - 07:56
ROMA - Ad uso esclusivo degli insonni Silvio Berlusconi cala nella notte il suo asso. I Ds non si sono limitati a fare il tifo per Unipol, dice: "Hanno fatto in modo che chi era proprietario di certi pacchetti di azioni Bnl li vendesse a Unipol". Bertinotti alza il sopracciglio e con la sua erre gli risponde impassibile: "Corra dunque a riferirlo in Procura". "Sto pensando di farlo, infatti".
Berlusconi che va in Procura è una notizia, Berlusconi che ci va ad accusare è una notizia sensazionale. Peccato per l'ora, perché per quanto Vespa possa tagliare i prolegomeni l'esplosiva rivelazione arriva dopo due ore e quaranta di incessante e per Berlusconi faticoso duello con il leader di Rifondazione. Arriva, si direbbe, proprio a riscatto di tanta fatica. Un colpo di reni all'una e mezza di notte. Dopo aver sfiorato la crisi diplomatica con la Spagna dicendo che Zapatero non ha credibilità internazionale, dopo aver scambiato San Paolo Apostolo per un "filosofo greco", dopo aver chiamato tre volte Reagan "Donald" come Paperino, dopo aver detto che chi fa politica di mestiere è "un fannullone" ed aver suscitato l'immediata reazione di Casini, compreso nella categoria… CONTINUA
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mercoledì, gennaio 11, 2006
IL CAVALIERE RIFIUTA IL CONFRONTO IN TV
ECCO UN ESEMPIO ECLATANTE DI GESTIONE SUPINA DEL SERVIZIO PUBBLICO DI INFORMAZIONE E DI CAMPAGNA ELETTORALE CHE CERTI PERSONAGGI DELLA TV DI STATO FANNO TRANQUILLAMENTE SENZA VERGOGNARSI:
CONTRARIAMENTE ALLA SUA TANTO DECANTATA PROMESSA, IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ORA “RIFIUTA” IL CONFRONTO CON IL PRESIDENTE DS MASSIMO D’ALEMA NELLA TRASMISSIONE TELEVISIVA “ALICE” DI DOMANI E LA CONDUTTRICE, INVECE DI RIMANDARE LA PUNTATA PER PERMETTERE AL CAPO DEL GOVERNO DI ESSERE MEGLIO PREPARATO PER AFFONTARE LA SFIDA, LO INVITA LO STESSO ALLA TRASMISSIONE SENZA D’ALEMA A FARE I SUOI SOLITI MONOLOGHI SENZA CONTRADDITTORIO.
Raffaele
RAI/MONTINO (DS): BERLUSCONI IMPAURITO E LA ROSA GENUFLESSA
Mancato confronto con D'Alema: se ne occupi la Vigilanza
11-01-2006 17:19
Roma, 11 gen. (Apcom) - "La notizia che nella puntata di domani di 'Alice' il premier abbia rifiutato il confronto con Massimo D'Alema è il chiaro segno di un Silvio Berlusconi impaurito che si dimostra un uomo senza parola. Prima sfida a destra e a manca in fantomatici duelli televisivi, poi, come al solito si presenta in televisione a fare i suoi comodi in confortevoli monologhi". Lo afferma in una nota il senatore ds Esterino Montino, componente della commissione di Vigilanza Rai.
Per Montino "la cosa grave è che la Rai si presti a questo comportamento piegandosi ai voleri più insensati. Un conduttore con un minimo di spina dorsale, al rifiuto di Berlusconi di confrontarsi - come da tempo stabilito - con il presidente Ds, avrebbe dovuto rimandare la puntata a quando il premier si fosse sentito più preparato o pronto. Oppure avrebbe potuto invitare in studio l'unico ospite, cioè D'Alema, che non si è sottratto. Al contrario, la coraggiosa Anna La Rosa non solo non ha fatto nulla di tutto questo, ma ha scelto addirittura di genuflettersi e di dedicare tutta la puntata a Berlusconi"…CONTINUA
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CONTRARIAMENTE ALLA SUA TANTO DECANTATA PROMESSA, IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ORA “RIFIUTA” IL CONFRONTO CON IL PRESIDENTE DS MASSIMO D’ALEMA NELLA TRASMISSIONE TELEVISIVA “ALICE” DI DOMANI E LA CONDUTTRICE, INVECE DI RIMANDARE LA PUNTATA PER PERMETTERE AL CAPO DEL GOVERNO DI ESSERE MEGLIO PREPARATO PER AFFONTARE LA SFIDA, LO INVITA LO STESSO ALLA TRASMISSIONE SENZA D’ALEMA A FARE I SUOI SOLITI MONOLOGHI SENZA CONTRADDITTORIO.
Raffaele
RAI/MONTINO (DS): BERLUSCONI IMPAURITO E LA ROSA GENUFLESSA
Mancato confronto con D'Alema: se ne occupi la Vigilanza
11-01-2006 17:19
Roma, 11 gen. (Apcom) - "La notizia che nella puntata di domani di 'Alice' il premier abbia rifiutato il confronto con Massimo D'Alema è il chiaro segno di un Silvio Berlusconi impaurito che si dimostra un uomo senza parola. Prima sfida a destra e a manca in fantomatici duelli televisivi, poi, come al solito si presenta in televisione a fare i suoi comodi in confortevoli monologhi". Lo afferma in una nota il senatore ds Esterino Montino, componente della commissione di Vigilanza Rai.
Per Montino "la cosa grave è che la Rai si presti a questo comportamento piegandosi ai voleri più insensati. Un conduttore con un minimo di spina dorsale, al rifiuto di Berlusconi di confrontarsi - come da tempo stabilito - con il presidente Ds, avrebbe dovuto rimandare la puntata a quando il premier si fosse sentito più preparato o pronto. Oppure avrebbe potuto invitare in studio l'unico ospite, cioè D'Alema, che non si è sottratto. Al contrario, la coraggiosa Anna La Rosa non solo non ha fatto nulla di tutto questo, ma ha scelto addirittura di genuflettersi e di dedicare tutta la puntata a Berlusconi"…CONTINUA
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