IL FENOMENO DELLA ELEVATA EVASIONE IN ITALIA HA RADICI ETICHE, CIVILI E STORICHE. NON CONOSCE DIFFERENZIAZIONI NÈ PER TERRITORIO NÈ PER REDDITO E POI LA PRATICA DEI CONDONI HA GENERATO LA CERTEZZA DELL'IMPUNITÀ PER GLI EVASORI E/O ELUSORI.
QUESTE CATEGORIE POSSONO DICHIARARE QUELLO CHE VOGLIONO O ADDIRITTURA REDDITO NEGATIVO!
A PAGARE TUTTE LE TASSE INVECE RESTANO COME SEMPRE SOLO I DIPENDENTI PUBBLICI E PRIVATI CHE NON POSSONO EVADERE PERCHÈ LE IMPOSTE SONO DETRATTE LORO DIRETTAMENTE DALLA BUSTA PAGA.
VIENE DETTO DA PARTE IMPRENDITORIALE CHE L'ALTA TASSAZIONE CAUSA L'EVASIONE E CHE BISOGNEREBBE ABBASSARE LE TASSE PERCHÈ SI POSSA SCONFIGGERE L'EVASIONE E L'ELUSIONE.
QUESTA POSIZIONE DA NOI È SMENTITA DAI FATTI PERCHÈ VI ERA ALTA EVASIONE ANCHE QUANDO LA TASSAZIONE NON ERA ALTA E CHE PERALTRO NESSUNO PAGA LE TASSE ANCHE SE BASSE SENZA "COSTRIZIONI" SANZIONATORIE. INOLTRE IL GOVERNO DI CENTRODESTRA PUR RIDUCENDO LA TASSAZIONE PER I REDDITI PIÙ ALTI NON VENNE RECUPERATA ALCUNA EVASIONE OTTENENDO COSI SOLO UNA RIDUZIONE DEL GETTITO. SI FECE MISERA CASSA SOLO CON I CONDONI CHE SONO PERÒ UNA TANTUM E POI BASTA.
LA POSIZIONE DEL GOVERNO INVECE È CHE MAN MANO CHE SI RECUPERA L'EVASIONE ATTRAVERSO UNA SERIA POLITICA DI LOTTA ALLA EVASIONE ED ELUSIONE CON MAGGIORI CONTROLLI E STUDI DI SETTORE È POSSIBILE RIDURRE E SEMPLIFICARE LE TASSE A VANTAGGIO DI TUTTI IN PARTICOLARE PER COLORO (GLI ONESTI) CHE LE PAGANO.
L'EVASIONE DI 100 MILIARDI DI EURO ANNUE INSIEME A QUELLA DELL'ECONOMIA SOMMERSA RAGGIUNGE CIFRE ASTRONOMICHE GIUDICATE COME UNA VERA MALATTIA CHE DISTINGUE IN NEGATIVO IL NOSTRO PAESE DAL RESTO DEI PAESI INDUSTRIALIZZATI.
SE A TUTTO QUESTO AGGIUNGIAMO GLI INTERESSI PASSIVI CHE LO STATO DEVE PAGARE A CAUSA DEL TREMENDO DEBITO PUBBLICO, SI HA UN QUADRO DRAMMATICO DELLA SITUAZIONE ECONOMICA DELL'ITALIA.
DI FRONTE A QUESTE CONDIZIONI "PERSISTE" LA MANCANZA DI ETICA E DI CIVILTÀ DI MOLTI ITALIANI (NON MOLTO PATRIOTTICI) CHE ANZICHÈ "PAGARE" LE TASSE LE "EVADONO" E CHE PER LORO LA RIDUZIONE DELLE TASSE "PRECEDE" LA LOTTA ALLA EVASIONE.
Raffaele B.
TGFIN.MEDIASET
"L'evasione ci fa perdere 100 mld"
Padoa-Schioppa: è una vera pandemia
21/6/2007
L'evasione fiscale sottrae alle casse dello Stato oltre 100 miliardi l'anno, cioè il 15-20% delle entrate fiscali complessive raccolte, pari a 7 punti di Pil. Lo ha detto il ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa durante il suo intervento al 233esimo anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza. E ha aggiunto: "In Italia l'evasione fiscale non è la malattia di alcuni ma è una vera e propria pandemia".
L'evasione rappresenta dunque sette punti di Pil secondo i dati del Tesoro ed è "a livelli ben superiori rispetto agli altri Paesi dell'Europa e ai Paesi ad economia avanzata", ha aggiunto Padoa-Schioppa. Quasi doppia rispetto a Francia, Germania e Regno Unito, è quasi il quadruplo se confrontata con Austria, Olanda e Irlanda. Si aggiunge anche, non meno grave, il fenomeno del lavoro sommerso, che nel nostro Paese secondo il ministro "è il 60% in più" rispetto alla media dell'Ocse.
EVASIONE, UNA PIAGA DI TUTTA L'ITALIA
Si tratta comunque di un fenomeno che non ha rilevanze geografiche particolarmente marcate. L'evasione fiscale, ha detto Padoa-Schioppa, è "diffusa su tutto il territorio nazionale, con differenze infinitesimali fra Nord e Sud". Stesso discorso per il sommerso: "Dati simili ci sono per la Campania come per la Lombardia, per la Puglia come per il Veneto, per Napoli come per Torino".
Fra Nord e Sud" ha detto ancora il ministro "l'evasione fiscale supera la base imponibile dichiarata e dove il reddito è più alto maggiore è l'evasione". Si tratta di un fenomeno le cui cause, ha spiegato il ministro, "sono economiche, organizzative e soprattutto etiche e civili: si evade perchè è conveniente e la pratica di condoni ha trasformato l'eccezione in una quasi certezza" di impunità. In Italia "ciò che è pubblico è come se non appartenesse a nessuno e l'evasione innesca effetti imitativi. Le imposte non si pagano perchè molti non le pagano e il pubblico gestisce male i fondi. Atteggiamenti verso i quali non si può essere indulgenti".
Ritornando al sommerso e ricordando i dati Istat, Padoa-Schioppa ha sottolineato come rappresenti il 16,6-17,7% del Pil, "cioè circa 230-245 miliardi di valore aggiunto non dichiarato".
"MA VINCERE LA GUERRA CONTRO L'EVASIONE SI PUO'"
Ma, nonostante la situazione allarmante, il ministro è convinto che sconfiggere l'evasione non sia un sogno. "Un'Italia a evasione zero è possibile, è a portata di mano", ha detto il ministro. E se l'obiettivo sarà raggiunto, aggiunge Padoa-Schioppa, "sarà possibile la riduzione dei prelievi", ma per ottenere questo risultato "serve un atto di fiducia, direi un patto di riconciliazione, oltre che tolleranza zero verso l'evasione".
QUESTIONE DI CULTURA
Secondo il ministro infatti è necessario che "il cittadino capisca che l'evasione è un male evitabile" e che anche se le tasse "non si pagano volentieri, servono per procurarci dei beni: strade, giustizia, cure mediche, istruzione". Un quadro, quello di un'Italia senza evasione fiscale, in cui, ha continuato il ministro, "l'economia crescerebbe di più, creando nuovi posti di lavoro", in cui sarebbero possibili "alleggerimenti dei carichi fiscali a tutti i contribuenti, soprattutto a chi non evade".
Del resto, ha ribadito Padoa-Schioppa ancora una volta, in Italia l'evasione fiscale "non è una malattia di alcuni, ma spesso una vera e propria pandemia".
QUESTE CATEGORIE POSSONO DICHIARARE QUELLO CHE VOGLIONO O ADDIRITTURA REDDITO NEGATIVO!
A PAGARE TUTTE LE TASSE INVECE RESTANO COME SEMPRE SOLO I DIPENDENTI PUBBLICI E PRIVATI CHE NON POSSONO EVADERE PERCHÈ LE IMPOSTE SONO DETRATTE LORO DIRETTAMENTE DALLA BUSTA PAGA.
VIENE DETTO DA PARTE IMPRENDITORIALE CHE L'ALTA TASSAZIONE CAUSA L'EVASIONE E CHE BISOGNEREBBE ABBASSARE LE TASSE PERCHÈ SI POSSA SCONFIGGERE L'EVASIONE E L'ELUSIONE.
QUESTA POSIZIONE DA NOI È SMENTITA DAI FATTI PERCHÈ VI ERA ALTA EVASIONE ANCHE QUANDO LA TASSAZIONE NON ERA ALTA E CHE PERALTRO NESSUNO PAGA LE TASSE ANCHE SE BASSE SENZA "COSTRIZIONI" SANZIONATORIE. INOLTRE IL GOVERNO DI CENTRODESTRA PUR RIDUCENDO LA TASSAZIONE PER I REDDITI PIÙ ALTI NON VENNE RECUPERATA ALCUNA EVASIONE OTTENENDO COSI SOLO UNA RIDUZIONE DEL GETTITO. SI FECE MISERA CASSA SOLO CON I CONDONI CHE SONO PERÒ UNA TANTUM E POI BASTA.
LA POSIZIONE DEL GOVERNO INVECE È CHE MAN MANO CHE SI RECUPERA L'EVASIONE ATTRAVERSO UNA SERIA POLITICA DI LOTTA ALLA EVASIONE ED ELUSIONE CON MAGGIORI CONTROLLI E STUDI DI SETTORE È POSSIBILE RIDURRE E SEMPLIFICARE LE TASSE A VANTAGGIO DI TUTTI IN PARTICOLARE PER COLORO (GLI ONESTI) CHE LE PAGANO.
L'EVASIONE DI 100 MILIARDI DI EURO ANNUE INSIEME A QUELLA DELL'ECONOMIA SOMMERSA RAGGIUNGE CIFRE ASTRONOMICHE GIUDICATE COME UNA VERA MALATTIA CHE DISTINGUE IN NEGATIVO IL NOSTRO PAESE DAL RESTO DEI PAESI INDUSTRIALIZZATI.
SE A TUTTO QUESTO AGGIUNGIAMO GLI INTERESSI PASSIVI CHE LO STATO DEVE PAGARE A CAUSA DEL TREMENDO DEBITO PUBBLICO, SI HA UN QUADRO DRAMMATICO DELLA SITUAZIONE ECONOMICA DELL'ITALIA.
DI FRONTE A QUESTE CONDIZIONI "PERSISTE" LA MANCANZA DI ETICA E DI CIVILTÀ DI MOLTI ITALIANI (NON MOLTO PATRIOTTICI) CHE ANZICHÈ "PAGARE" LE TASSE LE "EVADONO" E CHE PER LORO LA RIDUZIONE DELLE TASSE "PRECEDE" LA LOTTA ALLA EVASIONE.
Raffaele B.
TGFIN.MEDIASET
"L'evasione ci fa perdere 100 mld"
Padoa-Schioppa: è una vera pandemia
21/6/2007
L'evasione fiscale sottrae alle casse dello Stato oltre 100 miliardi l'anno, cioè il 15-20% delle entrate fiscali complessive raccolte, pari a 7 punti di Pil. Lo ha detto il ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa durante il suo intervento al 233esimo anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza. E ha aggiunto: "In Italia l'evasione fiscale non è la malattia di alcuni ma è una vera e propria pandemia".
L'evasione rappresenta dunque sette punti di Pil secondo i dati del Tesoro ed è "a livelli ben superiori rispetto agli altri Paesi dell'Europa e ai Paesi ad economia avanzata", ha aggiunto Padoa-Schioppa. Quasi doppia rispetto a Francia, Germania e Regno Unito, è quasi il quadruplo se confrontata con Austria, Olanda e Irlanda. Si aggiunge anche, non meno grave, il fenomeno del lavoro sommerso, che nel nostro Paese secondo il ministro "è il 60% in più" rispetto alla media dell'Ocse.
EVASIONE, UNA PIAGA DI TUTTA L'ITALIA
Si tratta comunque di un fenomeno che non ha rilevanze geografiche particolarmente marcate. L'evasione fiscale, ha detto Padoa-Schioppa, è "diffusa su tutto il territorio nazionale, con differenze infinitesimali fra Nord e Sud". Stesso discorso per il sommerso: "Dati simili ci sono per la Campania come per la Lombardia, per la Puglia come per il Veneto, per Napoli come per Torino".
Fra Nord e Sud" ha detto ancora il ministro "l'evasione fiscale supera la base imponibile dichiarata e dove il reddito è più alto maggiore è l'evasione". Si tratta di un fenomeno le cui cause, ha spiegato il ministro, "sono economiche, organizzative e soprattutto etiche e civili: si evade perchè è conveniente e la pratica di condoni ha trasformato l'eccezione in una quasi certezza" di impunità. In Italia "ciò che è pubblico è come se non appartenesse a nessuno e l'evasione innesca effetti imitativi. Le imposte non si pagano perchè molti non le pagano e il pubblico gestisce male i fondi. Atteggiamenti verso i quali non si può essere indulgenti".
Ritornando al sommerso e ricordando i dati Istat, Padoa-Schioppa ha sottolineato come rappresenti il 16,6-17,7% del Pil, "cioè circa 230-245 miliardi di valore aggiunto non dichiarato".
"MA VINCERE LA GUERRA CONTRO L'EVASIONE SI PUO'"
Ma, nonostante la situazione allarmante, il ministro è convinto che sconfiggere l'evasione non sia un sogno. "Un'Italia a evasione zero è possibile, è a portata di mano", ha detto il ministro. E se l'obiettivo sarà raggiunto, aggiunge Padoa-Schioppa, "sarà possibile la riduzione dei prelievi", ma per ottenere questo risultato "serve un atto di fiducia, direi un patto di riconciliazione, oltre che tolleranza zero verso l'evasione".
QUESTIONE DI CULTURA
Secondo il ministro infatti è necessario che "il cittadino capisca che l'evasione è un male evitabile" e che anche se le tasse "non si pagano volentieri, servono per procurarci dei beni: strade, giustizia, cure mediche, istruzione". Un quadro, quello di un'Italia senza evasione fiscale, in cui, ha continuato il ministro, "l'economia crescerebbe di più, creando nuovi posti di lavoro", in cui sarebbero possibili "alleggerimenti dei carichi fiscali a tutti i contribuenti, soprattutto a chi non evade".
Del resto, ha ribadito Padoa-Schioppa ancora una volta, in Italia l'evasione fiscale "non è una malattia di alcuni, ma spesso una vera e propria pandemia".
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