venerdì, settembre 14, 2007

ETICA – LA CHIESA E LA MEDICINA

NONOSTANTE NON SIAMO PIÙ NEL MEDIOEVO LA RELIGIONE (DA NOI CATTOLICA) PRETENDE ANCORA DI PREVALERE SULLA SCIENZA, IN QUESTO CASO SULLA MEDICINA AFFERMANDO CHE LA “NUTRIZIONE ANCHE PER VIA ARTIFICIALE” È DOVUTA E QUINDI “OBBLIGATORIA”.

LA “SOCIETÀ ITALIANA NUTRIZIONE E IDRATAZIONE ARTIFICIALE" DICE INVECE CHE LA “NUTRIZIONE ARTIFICIALE” È UN TRATTAMENTO MEDICO E RICHIEDE PERTANTO IL CONSENSO DEL PAZIENTE PERCHE NESSUNA CURA PUÒ ESSERE IMPOSTA TANTOMENO DA ISTITUZIONI NON MEDICHE.

LA STORIA, NEL CONDANNARE IL "POTERE TEMPORALE" DEI PAPI, HA INSEGNATO CHE LA RELIGIONE DEVE AGIRE SOLO TRA I PROPRI FEDELI E NEL PROPRIO AMBITO E MAI SPINGERSI FINO A SCONFINARE IN ATTI “POLITICI” PER IMPORRE A TUTTA LA SOCIETÀ CIVILE E QUINDI ANCHE ALLA SCIENZA LA PROPRIA ETICA E I PROPRI VALORI. COSI FACENDO LA CHIESA OSTACOLA LA “RICERCA” E FA “ARRETRARE LA SOCIETÀ”, COM’ERA APPUNTO NEL MEDIOEVO.
Raffaele B.

CORRIERE DELLA SERA
Nutrizione artificiale non è naturale
14 settembre 2007
La reazioni dopo la nuova presa di posizione della Chiesa

La moglie di Welby: “I trattamenti straordinari non possono essere imposti a nessun malato”

MILANO - La nutrizione e l'idratazione artificiali per persone in stato vegetativo permanente non sono trattamenti «naturali», ordinari, ma «trattamenti straordinari, che richiedono un intervento medico, e come tali non possono essere imposti a nessuno». Non nasconde la sua amarezza Mina Welby, moglie di Piergiorgio, morto lo scorso dicembre dopo anni di completa paralisi e di respirazione artificiale, nel commentare
L'ULTIMO INTERVENTO DELLA CONGREGAZIONE DELLA DOTTRINA DELLA FEDE che ribadisce l'obbligatorietà del nutrimento del paziente, qualsiasi siano le sue condizioni.

TRATTAMENTI STRAORDINARI - «Leggendo il documento - sottolinea la signora Welby - mi viene spontanea una domanda: e se il paziente è cosciente, sotto alimentazione artificiale, e non la vuole, come si può costringere? Mio marito ad esempio me lo disse chiaramente: non voglio arrivare all'alimentazione artificiale, non voglio sondini. Non si può costringere una persona a mangiare, né se è cosciente né se è incosciente». Punto centrale del dibattito, la questione se l'alimentazione artificiale sia un intervento «ordinario e proporzionato», come si legge nel documento vaticano, o straordinario. «A gennaio - ha ricordato Mina Welby - la SOCIETÀ ITALIANA NUTRIZIONE E IDRATAZIONE ARTIFICIALE ha preparato un documento, purtroppo mai reso pubblico, in cui c'è scritto chiaramente che si tratta di trattamenti straordinari, non ordinari, e come tali necessitano del consenso del paziente, perché non si può costringere qualcuno a subire cure di qualsiasi tipo».
………….

L'ULTIMO INTERVENTO DELLA CONGREGAZIONE DELLA DOTTRINA DELLA FEDE
Il paziente in coma è persona da rispettare
14 settembre 2007

Santa Sede: l'alimentazione, anche forzata, in questi casi «è obbligatoria»
Il Vaticano: «Sono dovute le cure, che comprendono la somministrazione di acqua e cibo, anche per vie artificiali»

CITTA' DEL VATICANO - Anche se in «stato vegetativo permanente», il paziente «è una persona, con la sua dignità umana fondamentale». Lo afferma la Congregazione della Dottrina della Fede in risposta ad un quesito della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, sottolineando che dunque anche al paziente che si trovi in questa situazione «sono dovute le cure ordinarie e proporzionate, che comprendono, in linea di principio, la somministrazione di acqua e cibo, anche per vie artificiali».

Tale risposta del dicastero vaticano è stata approvata da Benedetto XVI, nel corso di un'udienza concessa al prefetto, card. William Joseph Levada. E il Papa, precisa il testo, «ne ha ordinato la pubblicazione».
CONTINUA

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per quanto ho capito la chiesa ha detto la sua, non ha imposto una legge, anche perché non potrebbe.

Credo invece che la chiesa possa dire la sua opinione così come possono farli tutti.

Possiamo non essere d'accordo, io non sono sempre d'accordo su quello che dicono, ma non credo che gli scienziati smettano di fare ricerca perché la chiesa non è d'accordo, almeno non in questo caso.

Raffaele ha detto...

La chiesa può certamente dire la sua come tutte le altre istituzioni ed individui ma va oltre questo confine quando si spinge a "forzare" la mano dei cittadini e politici "cattolici" (tanti, sia a destra che a sinistra) a "legiferare" sulla base del suo dettato. E qui imporrebbe certamente la "sua legge" che come tale si applica a tutti i cittadini dello stato (anche non cattolici).

In questo modo la chiesa, invadendo il campo politico, sceglie di' "costringere" per legge cattolici e non, all'osservanza del suo dettato anziché limitarsi alla persuasione dei suoi soli seguaci, come fanno le altre religioni presenti nel nostro paese.

Le altre religioni non possono fare altrettanto perché non hanno un numero di seguaci e di politici sufficienti. Se lo avessero saremmo di fronte ad una situazione di scontro "religioso" perenne come in Libano tra la chiesa cristiana maronita e l'islam.

I cittadini di diverso credo frequentano certamente le loro rispettive chiese separatamente ma per governare il paese devono necessariamente unirsi e mai imporre all'altro il proprio credo.
Insomma per governare si deve essere laici e guai a confondere la religione con la politica e quindi con lo stato, si ucciderebbe la democrazia e la chiesa stessa come la storia insegna.
Gesù stesso confermò questa distinzione con la famosa frase di dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio.