DOPO LA SACROSANTA DENUNCIA DI GRILLO SUL DISEGNO DI LEGGE DEL SOTTOSEGRETARIO RICCARDO LEVI, SI MUOVE UNA VOCE NEL GOVERNO CHE "AMMETTE" UN ERRORE GROSSOLANO A TAL PUNTO CHE COSÌ COME È SCRITTA LASCIA AMPI SPAZI D'INTERPRETAZIONE ALL'AUTORITÀ DELLE COMUNICAZIONI SU CHI SARÀ SOGGETTO AD ADEMPIMENTI E CHI NO.
UNA LEGGE COSÌ AMBIGUA CHE AVREBBE INEVITABILMENTE COLPITO ANCHE I BLOGS CON GRAVE PREGIUDIZIO ALLA LIBERTÀ D'INFORMAZIONE NELLA RETE DELLE RETI: INTERNET.
RESTA COMUNQUE IMPOSSIBILE INTERVENIRE IN INTERNET PERCHÈ SI PUÒ SEMPRE TRASFERIRE IL PROPRIO SITO O BLOG SU PROVIDERS STRANIERI CON UN COLPO DI CLICK. SAREBBE PERCIÒ UNA MISURA INUTILE!
ORA, MENTRE SI PUÒ COMPRENDERE CHE IL MONDO DELL'EDITORIA HA BISOGNO DI UN RIORDINO ANCHE PER CONSENTIRE, CON UNA NORMAZIONE EQUILIBRATA, L'ESERCIZIO D'INFORMAZIONE DA PARTE DI TUTTI I SOGGETTI EDITORIALI CHE LO VOGLIONO, LIMITANDO PER QUESTO LE POSIZIONI DOMINANTI CHE DI FATTO RESTRINGONO QUESTA LIBERTÀ, È NECESSARIO CHE QUELLE STESSE NORMATIVE ESCLUDANO IN MODO CHIARO ED INEQUIVOCABILE I BLOGS, CIOÈ PROPRIO COLORO A CUI SI VUOLE CONSENTIRE LA PIENA LIBERTÀ D'INFORMAZIONE.
SE COSÌ NON FOSSE, ALLORA È MEGLIO NON LEGIFERARE PERCHÈ IL VANTAGGIO DEL RIORDINO DELL'EDITORIA COSTEREBBE IL CARO PREZZO DELLA LIMITAZIONE DELLA LIBERTÀ IN INTERNET!
UN PREZZO QUESTO CHE NON POSSIAMO PERMETTERCI SE NON VOGLIAMO ASSOMIGLIARE ALLA CINA E AD ALTRI PAESI DOVE LA DEMOCRAZIA È ANCORA UNA CHIMERA.
NON CI RESTA CHE ATTENDERE LA MODIFICA DEL DDL CHE IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI GENTILONI PROPONE. VEDIAMO!
Raffaele B.
UNITA
Gentiloni: modicheremo la norma sui blog
Pubblicato il: 20.10.07
Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, prende carta e penna _ virtuali - per scrivere sul suo blog che il ddl editoria - che inizia la prossima settimana il suo iter alla Camera - contiene «un errore da correggere», ovvero la norma a suo avviso ambigua sull'iscrizione al Roc per i blog. Dopo le proteste di Beppe Grillo, Giuseppe Giulietti di Articolo 21 e di numerosi blogger, arriva dunque l'apertura di Gentiloni sulla norma contenuta nel disegno di legge studiata dal sottosegretario Riccardo Levi.
Quanto all'Autorità garante la norma contenuta nel decreto collegato alla Finanziaria conferma a suo avviso la «grave» distorsione concorrenziale nel mercato, già segnalata nell'indagine sul settore in vista del ddl. Nel mirino dell'Antitrust l'anomalia che già aveva rilevato, tra l'altro in contrasto con le linee contenute nel progetto di riforma dell'editoria, e che vede una disparità tra le Poste, che possono fare tariffe agevolate in quanto gli sconti sono sostenuti dal bilancio pubblico, e gli altri operatori del settore. Per questo si chiede una modifica da inserire nel decreto legge attualmente all'esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama e che sarà discusso lunedì. Per l'ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi, «la materia relativa alle agevolazioni tariffarie per le spedizioni di prodotti editoriali costituisce un beneficio concesso agli editori». Sarmi sottolinea poi che a sua volta il ddl Levi «non prevede alcuna agevolazione tariffaria in un panorama di totale liberalizzazione al quale tende anche Poste Italiane». Ed infatti il «padre» del disegno di legge sull'editoria Ricardo Franco Levi, sostiene che «del parere dell'Antitrust il governo ha pienamente tenuto conto nel ddl sull'editoria appena approvato dal Consiglio dei ministri e che inizierà nei prossimi giorni il suo cammino parlamentare».
Un ddl che ancora non ha iniziato il suo iter, ma è già oggetto di polemiche e discussioni che preludono ad emendamenti. Gentiloni interviene duramente nella polemica aperta da Beppe Grillo. «L'allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog è giustificato», scrive il ministro. A suo avviso il ddl «va corretto perch‚ la norma sulla registrazione dei siti internet non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive». Il presidente della Fieg, Boris Biancheri pensa che il settore dell'informazione su Internet ha bisogno di una disciplina, ma non di subire limitazioni. «Se si tratta solo di una registrazione - sostiene - può rientrare in una visione ordinata di un settore cresciuto in modo spontaneo e che ha raggiunto dimensioni che hanno senza dubbio bisogno di una disciplina. Ma non vorrei che fosse il preludio di un sistema di imposizione anche fiscale là dove invece la fortuna stessa della rete e la sua crescente importanza nella vita sociale vengono dal fatto che si tratta di un sistema gratuito».
Anche oggi comunque Grillo non rinuncia a dire la sua in merito e annuncia che, in data da definire, dedicherà il prossimo V-day all'informazione. Il comico insiste: «Questa legge va cancellata» sollecitando in serata una decisa replica del sottosegretario Levi: «Ho già detto e ripetuto che, con il disegno di legge di riforma dell'editoria, non avevamo e non abbiamo alcuna intenzione di limitare la libertà di espressione attraverso Internet ed i blog»: risponde Levi. Ed ha aggiunto: «Per ogni legge il passaggio parlamentare è l'occasione per migliorare i testi e, quando necessario, chiarire gli eventuali punti ambigui». La prossima settimana il sottosegretario sarà alla commissione cultura della Camera per una prima discussione del ddl. «Credo che già in quell'occasione potremo trovare una soluzione che chiarisca ogni problema», ha aggiunto.
UNA LEGGE COSÌ AMBIGUA CHE AVREBBE INEVITABILMENTE COLPITO ANCHE I BLOGS CON GRAVE PREGIUDIZIO ALLA LIBERTÀ D'INFORMAZIONE NELLA RETE DELLE RETI: INTERNET.
RESTA COMUNQUE IMPOSSIBILE INTERVENIRE IN INTERNET PERCHÈ SI PUÒ SEMPRE TRASFERIRE IL PROPRIO SITO O BLOG SU PROVIDERS STRANIERI CON UN COLPO DI CLICK. SAREBBE PERCIÒ UNA MISURA INUTILE!
ORA, MENTRE SI PUÒ COMPRENDERE CHE IL MONDO DELL'EDITORIA HA BISOGNO DI UN RIORDINO ANCHE PER CONSENTIRE, CON UNA NORMAZIONE EQUILIBRATA, L'ESERCIZIO D'INFORMAZIONE DA PARTE DI TUTTI I SOGGETTI EDITORIALI CHE LO VOGLIONO, LIMITANDO PER QUESTO LE POSIZIONI DOMINANTI CHE DI FATTO RESTRINGONO QUESTA LIBERTÀ, È NECESSARIO CHE QUELLE STESSE NORMATIVE ESCLUDANO IN MODO CHIARO ED INEQUIVOCABILE I BLOGS, CIOÈ PROPRIO COLORO A CUI SI VUOLE CONSENTIRE LA PIENA LIBERTÀ D'INFORMAZIONE.
SE COSÌ NON FOSSE, ALLORA È MEGLIO NON LEGIFERARE PERCHÈ IL VANTAGGIO DEL RIORDINO DELL'EDITORIA COSTEREBBE IL CARO PREZZO DELLA LIMITAZIONE DELLA LIBERTÀ IN INTERNET!
UN PREZZO QUESTO CHE NON POSSIAMO PERMETTERCI SE NON VOGLIAMO ASSOMIGLIARE ALLA CINA E AD ALTRI PAESI DOVE LA DEMOCRAZIA È ANCORA UNA CHIMERA.
NON CI RESTA CHE ATTENDERE LA MODIFICA DEL DDL CHE IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI GENTILONI PROPONE. VEDIAMO!
Raffaele B.
UNITA
Gentiloni: modicheremo la norma sui blog
Pubblicato il: 20.10.07
Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, prende carta e penna _ virtuali - per scrivere sul suo blog che il ddl editoria - che inizia la prossima settimana il suo iter alla Camera - contiene «un errore da correggere», ovvero la norma a suo avviso ambigua sull'iscrizione al Roc per i blog. Dopo le proteste di Beppe Grillo, Giuseppe Giulietti di Articolo 21 e di numerosi blogger, arriva dunque l'apertura di Gentiloni sulla norma contenuta nel disegno di legge studiata dal sottosegretario Riccardo Levi.
Quanto all'Autorità garante la norma contenuta nel decreto collegato alla Finanziaria conferma a suo avviso la «grave» distorsione concorrenziale nel mercato, già segnalata nell'indagine sul settore in vista del ddl. Nel mirino dell'Antitrust l'anomalia che già aveva rilevato, tra l'altro in contrasto con le linee contenute nel progetto di riforma dell'editoria, e che vede una disparità tra le Poste, che possono fare tariffe agevolate in quanto gli sconti sono sostenuti dal bilancio pubblico, e gli altri operatori del settore. Per questo si chiede una modifica da inserire nel decreto legge attualmente all'esame della Commissione Bilancio di Palazzo Madama e che sarà discusso lunedì. Per l'ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi, «la materia relativa alle agevolazioni tariffarie per le spedizioni di prodotti editoriali costituisce un beneficio concesso agli editori». Sarmi sottolinea poi che a sua volta il ddl Levi «non prevede alcuna agevolazione tariffaria in un panorama di totale liberalizzazione al quale tende anche Poste Italiane». Ed infatti il «padre» del disegno di legge sull'editoria Ricardo Franco Levi, sostiene che «del parere dell'Antitrust il governo ha pienamente tenuto conto nel ddl sull'editoria appena approvato dal Consiglio dei ministri e che inizierà nei prossimi giorni il suo cammino parlamentare».
Un ddl che ancora non ha iniziato il suo iter, ma è già oggetto di polemiche e discussioni che preludono ad emendamenti. Gentiloni interviene duramente nella polemica aperta da Beppe Grillo. «L'allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog è giustificato», scrive il ministro. A suo avviso il ddl «va corretto perch‚ la norma sulla registrazione dei siti internet non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive». Il presidente della Fieg, Boris Biancheri pensa che il settore dell'informazione su Internet ha bisogno di una disciplina, ma non di subire limitazioni. «Se si tratta solo di una registrazione - sostiene - può rientrare in una visione ordinata di un settore cresciuto in modo spontaneo e che ha raggiunto dimensioni che hanno senza dubbio bisogno di una disciplina. Ma non vorrei che fosse il preludio di un sistema di imposizione anche fiscale là dove invece la fortuna stessa della rete e la sua crescente importanza nella vita sociale vengono dal fatto che si tratta di un sistema gratuito».
Anche oggi comunque Grillo non rinuncia a dire la sua in merito e annuncia che, in data da definire, dedicherà il prossimo V-day all'informazione. Il comico insiste: «Questa legge va cancellata» sollecitando in serata una decisa replica del sottosegretario Levi: «Ho già detto e ripetuto che, con il disegno di legge di riforma dell'editoria, non avevamo e non abbiamo alcuna intenzione di limitare la libertà di espressione attraverso Internet ed i blog»: risponde Levi. Ed ha aggiunto: «Per ogni legge il passaggio parlamentare è l'occasione per migliorare i testi e, quando necessario, chiarire gli eventuali punti ambigui». La prossima settimana il sottosegretario sarà alla commissione cultura della Camera per una prima discussione del ddl. «Credo che già in quell'occasione potremo trovare una soluzione che chiarisca ogni problema», ha aggiunto.
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