È INCREDIBILE CHE UNA SIMILE NOTIZIA SIA PASSATA INOSSERVATA DA TUTTI I MEDIA NAZIONALI E INTERNAZIONALI E CHE SOLO ORA COMINCIA A TRAPELARE DA ALCUNI GIORNALI E TV A DISTANZA DI ALCUNI MESI. BENAZIR BHUTTO HA FATTO QUESTA DICHIARAZIONE ALLA TELEVISIONE ARABA AL JAZEERA IL 2 NOVEMBRE SCORSO SENZA CHE NESSUNO ABBIA BATTUTO CIGLIA E/O CHIESTO CHIARIMENTI O SAPERE QUANDO AVVENNE COME SE FOSSERO DISTRATTI O NON INTERESSATI.
DURANTE TUTTO QUESTO TEMPO NON È SUCCESSO NULLA, NESSUNO HA RIPORTATO LA NOTIZIA, NESSUNO NEMMENO LA CIA O L’FBI NEMMENO PER SMENTIRE. OSAMA BIN LADEN AVEVA UNA TAGLIA DI 25 MILIONI DI DOLLARI VIVO O MORTO CHE DOVRÀ ESSERE PAGATA AL SUO UCCISORE OMAR SHEIKH LO STESSO CHE CONSEGNÒ 100MILA DOLLARI A MOHAMMED ATTA, SECONDO L'INCHIESTA UFFICIALE QUALCHE GIORNO PRIMA DELL 11 SETTEMBRE.
BENAZIR BHUTTO ORA NON POTRÀ DIRE PIÙ NULLA, NON POTRÀ RIVELARE LE SUE FONTI D'INFORMAZIONE PERCHÈ È STATA, COME SI SA, ASSASSINATA.
MA FORSE ADESSO RISULTA PIÙ CHIARO PERCHÈ L’HANNO AMMAZZATA. SAPEVA TROPPE COSE E UNA DI QUESTE L’HA DETTA. ED È BASTATA.
NOTA: SUL SITO DI “ZERO” SI PUÒ VEDERE IL VIDEO
Raffaele B.
LASTAMPA
Omar Sheikh è «l'uomo che ha ucciso bin Laden»
GIULIETTO CHIESA
17/1/08
Ieri sera ricevo una mail da un amico: «Hai visto? Osama bin Laden è stato ucciso». C'è un link. Vado a vedere. È Benazir Bhutto che parla, intervistata da Al Jazeera in lingua inglese. Dice, testualmente, tra molte altre cose, che Omar Sheikh è «l'uomo che ha ucciso Osama bin Laden». Riguardo, straluno. Controllo una seconda volta.
Inequivocabile. Un lapsus? Non sembra: Benazir parla con assoluta calma e indica nomi con perfetta precisione. Controllo la data. È il 2 novembre 2007, due mesi e dodici giorni fa. L'intervistatore, David Frost, è giornalista esperto. Ma assorbe la notizia come se non l'avesse sentita. Non chiede nemmeno «quando?». Passa oltre. Sbalorditivo. Guardo il contatore delle persone che, nel frattempo, sono andate a vedere quel filmato: in quel momento sono 292.364. Altre decine di siti web stanno commentando quello che vedo io su You Tube.
Ma anche Wikipedia ne è pieno. Decine di migliaia di persone ne discutono. Ma non un solo giornale ha ripreso la notizia. Da due mesi. Non un solo telegiornale l'ha fatta vedere. Da oltre due mesi. Nemmeno Al Jazeera, stavolta molto distratta. Non un solo governo commenta. Nemmeno la Cia, nemmeno l’Fbi. Neppure per smentire. Un silenzio assordante come pochi. Eppure Osama aveva sulla sua testa una taglia americana da 25 milioni di dollari, dead or alive, vivo o morto. Come minimo dovrebbero accertare se devono erogarla a Omar Sheikh, quello stesso che, per inciso, consegnò a Mohammed Atta, secondo l'inchiesta ufficiale, 100 mila dollari qualche giorno prima dell'11 settembre, e che era a Washington, quel giorno fatale, guarda caso. Poi Benazir è stata ammazzata, al secondo tentativo.
E non ci potrà più dire nulla delle sue fonti d'informazione. Nessuno di coloro che l'hanno pianta, o commemorata, ha ricordato la sua rivelazione del 2 novembre. Nemmeno l'illustre Economist - che ha dedicato al Pakistan la copertina del penultimo suo numero, con il titolo «Il paese più pericoloso del mondo» - si è accorto di quelle parole di Benazir. Tutti molto distratti. Resta solo da chiedere al presidente Musharraf - non senza avergli augurato lunga vita - di fornirci qualche ulteriore informazione sul signor Omar Sheikh, che lavorava allora per i suoi servizi segreti. Qualcosa deve saperne, almeno lui, visto che nel suo libro del 2006 («In the line of fire: a memoir», Free Press) affermava di sospettare che avesse lavorato, negli anni ‘90, per il servizio segreto di Sua Maestà britannica, il famoso Mi 6.
ZERO
Osama bin Laden è stato ammazzato. (CON VIDEO)
15 Gennaio 2008 di Giulietto Chiesa
(*questo articolo è uscito anche, leggermente modificato e integrato, su La Stampa del 15-1-08)
Dovrei mettere il punto interrogativo, per prudenza. Io non l’ho visto, non ho le prove. Ma chi lo dice è stata ammazzata e non era l’ultima arrivata sulla scena pachistana. E la sua morte, molto recente, mi pare come una conferma indiretta della validità della sua rivelazione. Per questo non metto il punto interrogativo. Lo mettano i maestri del giornalismo - italiano e mondiale - che hanno taciuto, insieme alle mille verità dell’11 settembre, anche questa notizia. Per oltre due mesi. Esattamente per due mesi e 11 giorni. Perchè questa notizia, con la “N” maiuscola, risale al 2 novembre 2007.
L’autrice si chiamava Benazir Bhutto. Il luogo della rivelazione il programma in lingua inglese di Al Jazeera “Over the World” condotto da David Frost, che appunto commenta con Benazir l’attentato dell’ottobre precedente che aveva fatto 158 morti, al suo primo ritorno in patria.
Benazir dice, testualmente che “the man who murdered Osama bin Laden” è Omar Sheikh. Ho controllato (e molti prima di me): le labbra dicono proprio così. Qualcuno ricorderà che Omar Sheikh è quell’alto ufficiale del servizio segreto militare pakistano ISI che consegnò 100 mila dollari a Mohammed Atta nei giorni immediatamente precedenti l’attentato dell’11/9. Qui finisce la notizia e comincia lo scandalo, anzi una matrioshka infinita di scandali, uno dentro l’altro.
Il primo è sbalorditivo. Al Jazeera ha la notizia in diretta. Il suo conduttore, David Frost, uomo esperto, sembra non accorgersene. Non interrompe Benazir, non chiede chiarimenti.
Il secondo scandalo è il silenzio di tutti i media occidentali (e ovviamente italiani). Anche se Benazir Bhutto avesse detto il falso la sua dichiarazione sarebbe stata una bomba atomica nel panorama mondiale.
Se non altro per essere smentita. Invece nulla. Silenzio. Non se ne sono accorti? Guardo sul contatore di You Tube, questa sera, 13 gennaio 2007, e vedo che 292.364 persone hanno visto quel video. Tutti meno i direttori di tutti i giornali e di tutte le tv dell’occidente. Altre decine di file tv, su You Tube, su Wikipedia, altrove, analizzano, commentano, da due mesi, e nessuno scrive una riga, nessuno dei media del “mainstream” dedica una riga, un ‘immagine all’esplosione di interrogativi contenuta in quelle parole.
L’ “Economist”, illustre paravento quant’altri mai, ha appena dedicato una copertina del suo penultimo numero al Pakistan, definendolo “il luogo più pericoloso del mondo”, ma non ha dedicato nemmeno una mezza riga a questa notizia. E noi siamo tutti impegnati nella lotta mondiale contro il terrorismo, ma nessun governo, nemmeno il governo americano, nemmeno la Cia, nemmeno l’Fbi, si accorgono che colui che ci hanno additato come capo del terrorismo mondiale è stato ammazzato, o potrebbe essere stato ammazzato.
Il presidente George Bush continua a ripetere le sue giaculatorie sul terrorismo e le sue minacce all’Iran e nessuno gli ha detto niente. Nemmeno quel dio sulla spalla del quale, quando è di cattivo umore, piange la mattina, dopo averlo pregato di scendere a fargli compagnia. Non chiedono nemmeno di sapere quando, eventualmente, sarebbe stato ammazzato. Forse perchè qualcuno teme di avere mandato in onda una sua dichiarazione in video post mortem senza saperlo.
Chissà se adesso Umberto Eco andrà a rivedere i suoi commenti sulla mancanza della “gola profonda” per l’11 settembre. Certo la povera Benazir Bhutto non era, finchè fu viva, una gola profonda. Lei non c’entrava con l’11 settembre.
Ma adesso a me risulta più chiaro perchè l’hanno ammazzata. Sapeva troppe cose e una di queste l’ha detta. Ed è bastata. Il resto ci riguarda. Come possiamo tollerare ancora di essere costretti a lasciare nelle mani di bugiardi e cialtroni l’informazione nel nostro paese?
DURANTE TUTTO QUESTO TEMPO NON È SUCCESSO NULLA, NESSUNO HA RIPORTATO LA NOTIZIA, NESSUNO NEMMENO LA CIA O L’FBI NEMMENO PER SMENTIRE. OSAMA BIN LADEN AVEVA UNA TAGLIA DI 25 MILIONI DI DOLLARI VIVO O MORTO CHE DOVRÀ ESSERE PAGATA AL SUO UCCISORE OMAR SHEIKH LO STESSO CHE CONSEGNÒ 100MILA DOLLARI A MOHAMMED ATTA, SECONDO L'INCHIESTA UFFICIALE QUALCHE GIORNO PRIMA DELL 11 SETTEMBRE.
BENAZIR BHUTTO ORA NON POTRÀ DIRE PIÙ NULLA, NON POTRÀ RIVELARE LE SUE FONTI D'INFORMAZIONE PERCHÈ È STATA, COME SI SA, ASSASSINATA.
MA FORSE ADESSO RISULTA PIÙ CHIARO PERCHÈ L’HANNO AMMAZZATA. SAPEVA TROPPE COSE E UNA DI QUESTE L’HA DETTA. ED È BASTATA.
NOTA: SUL SITO DI “ZERO” SI PUÒ VEDERE IL VIDEO
Raffaele B.
LASTAMPA
Omar Sheikh è «l'uomo che ha ucciso bin Laden»
GIULIETTO CHIESA
17/1/08
Ieri sera ricevo una mail da un amico: «Hai visto? Osama bin Laden è stato ucciso». C'è un link. Vado a vedere. È Benazir Bhutto che parla, intervistata da Al Jazeera in lingua inglese. Dice, testualmente, tra molte altre cose, che Omar Sheikh è «l'uomo che ha ucciso Osama bin Laden». Riguardo, straluno. Controllo una seconda volta.
Inequivocabile. Un lapsus? Non sembra: Benazir parla con assoluta calma e indica nomi con perfetta precisione. Controllo la data. È il 2 novembre 2007, due mesi e dodici giorni fa. L'intervistatore, David Frost, è giornalista esperto. Ma assorbe la notizia come se non l'avesse sentita. Non chiede nemmeno «quando?». Passa oltre. Sbalorditivo. Guardo il contatore delle persone che, nel frattempo, sono andate a vedere quel filmato: in quel momento sono 292.364. Altre decine di siti web stanno commentando quello che vedo io su You Tube.
Ma anche Wikipedia ne è pieno. Decine di migliaia di persone ne discutono. Ma non un solo giornale ha ripreso la notizia. Da due mesi. Non un solo telegiornale l'ha fatta vedere. Da oltre due mesi. Nemmeno Al Jazeera, stavolta molto distratta. Non un solo governo commenta. Nemmeno la Cia, nemmeno l’Fbi. Neppure per smentire. Un silenzio assordante come pochi. Eppure Osama aveva sulla sua testa una taglia americana da 25 milioni di dollari, dead or alive, vivo o morto. Come minimo dovrebbero accertare se devono erogarla a Omar Sheikh, quello stesso che, per inciso, consegnò a Mohammed Atta, secondo l'inchiesta ufficiale, 100 mila dollari qualche giorno prima dell'11 settembre, e che era a Washington, quel giorno fatale, guarda caso. Poi Benazir è stata ammazzata, al secondo tentativo.
E non ci potrà più dire nulla delle sue fonti d'informazione. Nessuno di coloro che l'hanno pianta, o commemorata, ha ricordato la sua rivelazione del 2 novembre. Nemmeno l'illustre Economist - che ha dedicato al Pakistan la copertina del penultimo suo numero, con il titolo «Il paese più pericoloso del mondo» - si è accorto di quelle parole di Benazir. Tutti molto distratti. Resta solo da chiedere al presidente Musharraf - non senza avergli augurato lunga vita - di fornirci qualche ulteriore informazione sul signor Omar Sheikh, che lavorava allora per i suoi servizi segreti. Qualcosa deve saperne, almeno lui, visto che nel suo libro del 2006 («In the line of fire: a memoir», Free Press) affermava di sospettare che avesse lavorato, negli anni ‘90, per il servizio segreto di Sua Maestà britannica, il famoso Mi 6.
ZERO
Osama bin Laden è stato ammazzato. (CON VIDEO)
15 Gennaio 2008 di Giulietto Chiesa
(*questo articolo è uscito anche, leggermente modificato e integrato, su La Stampa del 15-1-08)
Dovrei mettere il punto interrogativo, per prudenza. Io non l’ho visto, non ho le prove. Ma chi lo dice è stata ammazzata e non era l’ultima arrivata sulla scena pachistana. E la sua morte, molto recente, mi pare come una conferma indiretta della validità della sua rivelazione. Per questo non metto il punto interrogativo. Lo mettano i maestri del giornalismo - italiano e mondiale - che hanno taciuto, insieme alle mille verità dell’11 settembre, anche questa notizia. Per oltre due mesi. Esattamente per due mesi e 11 giorni. Perchè questa notizia, con la “N” maiuscola, risale al 2 novembre 2007.
L’autrice si chiamava Benazir Bhutto. Il luogo della rivelazione il programma in lingua inglese di Al Jazeera “Over the World” condotto da David Frost, che appunto commenta con Benazir l’attentato dell’ottobre precedente che aveva fatto 158 morti, al suo primo ritorno in patria.
Benazir dice, testualmente che “the man who murdered Osama bin Laden” è Omar Sheikh. Ho controllato (e molti prima di me): le labbra dicono proprio così. Qualcuno ricorderà che Omar Sheikh è quell’alto ufficiale del servizio segreto militare pakistano ISI che consegnò 100 mila dollari a Mohammed Atta nei giorni immediatamente precedenti l’attentato dell’11/9. Qui finisce la notizia e comincia lo scandalo, anzi una matrioshka infinita di scandali, uno dentro l’altro.
Il primo è sbalorditivo. Al Jazeera ha la notizia in diretta. Il suo conduttore, David Frost, uomo esperto, sembra non accorgersene. Non interrompe Benazir, non chiede chiarimenti.
Il secondo scandalo è il silenzio di tutti i media occidentali (e ovviamente italiani). Anche se Benazir Bhutto avesse detto il falso la sua dichiarazione sarebbe stata una bomba atomica nel panorama mondiale.
Se non altro per essere smentita. Invece nulla. Silenzio. Non se ne sono accorti? Guardo sul contatore di You Tube, questa sera, 13 gennaio 2007, e vedo che 292.364 persone hanno visto quel video. Tutti meno i direttori di tutti i giornali e di tutte le tv dell’occidente. Altre decine di file tv, su You Tube, su Wikipedia, altrove, analizzano, commentano, da due mesi, e nessuno scrive una riga, nessuno dei media del “mainstream” dedica una riga, un ‘immagine all’esplosione di interrogativi contenuta in quelle parole.
L’ “Economist”, illustre paravento quant’altri mai, ha appena dedicato una copertina del suo penultimo numero al Pakistan, definendolo “il luogo più pericoloso del mondo”, ma non ha dedicato nemmeno una mezza riga a questa notizia. E noi siamo tutti impegnati nella lotta mondiale contro il terrorismo, ma nessun governo, nemmeno il governo americano, nemmeno la Cia, nemmeno l’Fbi, si accorgono che colui che ci hanno additato come capo del terrorismo mondiale è stato ammazzato, o potrebbe essere stato ammazzato.
Il presidente George Bush continua a ripetere le sue giaculatorie sul terrorismo e le sue minacce all’Iran e nessuno gli ha detto niente. Nemmeno quel dio sulla spalla del quale, quando è di cattivo umore, piange la mattina, dopo averlo pregato di scendere a fargli compagnia. Non chiedono nemmeno di sapere quando, eventualmente, sarebbe stato ammazzato. Forse perchè qualcuno teme di avere mandato in onda una sua dichiarazione in video post mortem senza saperlo.
Chissà se adesso Umberto Eco andrà a rivedere i suoi commenti sulla mancanza della “gola profonda” per l’11 settembre. Certo la povera Benazir Bhutto non era, finchè fu viva, una gola profonda. Lei non c’entrava con l’11 settembre.
Ma adesso a me risulta più chiaro perchè l’hanno ammazzata. Sapeva troppe cose e una di queste l’ha detta. Ed è bastata. Il resto ci riguarda. Come possiamo tollerare ancora di essere costretti a lasciare nelle mani di bugiardi e cialtroni l’informazione nel nostro paese?
1 commento:
Ho letto solo il primo intervento dal titolo ""BENAZIR BHUTTO: "OSAMA BIN LADEN È STATO UCCISO"
mentre ho letto velocemente gli altri articoli correlati...
non serve andare avanti.
Ovviamente è molto sospetto tutto questo, quando ho letto il titolo mi sono detto "e come mai non lo sapevo?"!!!
Ma come ... l'america è cambiata dall'11 settembre, e quando chi ha causato tutto questo male viene ucciso non se ne parla???
Onestamente sono molto stupito...
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