venerdì, marzo 26, 2010

IL VATICANO E PRETI PEDOFILI

Aiutiamo la Chiesa a eliminare questa terribile macchia. Non stiamo parlando di casi isolati, lo scandalo dei preti pedofili non riguarda solo gli Stati Uniti (5000 casi) i cui costi sono altissimi, leggi “USA: quanto costano gli abusi” . Sono migliaia in tutto il mondo, e molti in Italia. Un fenomeno e una malattia taciuti e sopportati per anni, nella vergogna e nel dolore. E coperti dal Vaticano, pronto a solidarizzare anche con chi è stato condannato dalla giustizia dei loro paesi. O, se proprio costretto, a risarcire la vittima comprandone il silenzio. Leggi questo in “Viaggio nel silenzio” su BISPENSIERO.
aliudcrimen
23 marzo 2010
Vaticano e Preti Pedofili - Sex Crimes and Vatican - 1 di 5

Lo scandalo sta montando a livello mondiale e solo in questi giorni l’informazione arriva in Italia anche se ridotta e/o attenuata e relegata tra le notizie meno importanti. Si sa il nostro Paese ospita il Vaticano e ne è in un certo senso controllato politicamente e socialmente più da vicino.

Purtroppo è una grave questione che va avanti da molti anni e per oltre 30 anni in molti Paesi a danni di bambini e ragazzi perpetrati da preti pedofili nelle scuole e nelle parrocchie. Da noi molti rimarranno impressionati da questo scandalo proprio perché i nostri media ci hanno tenuto sempre all’oscuro. Chi invece ha vissuto all’estero non ne sarà molto sorpreso.

Lo scandalo si avvicina pericolosamente a Ratzinger finora lambito indirettamente (prelati a lui vicini, vedi il fratello) e il Vaticano sembra dare l’impressione di tentare disperatamente di allontanare lo scandalo dal Papa che si limita a chiedere scusa e a “puntare il dito” solo contro i “preti pedofili” anziché assumersi la responsabilità di avere fornito loro protezione e copertura in tutti quegli anni quando era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Lo faceva solo per difendere il buon nome e l’immagine della Chiesa, dicono i suoi accusatori. Questo viene richiesto con forte insistenza sempre da più Paesi le cui vittime non si accontentano della lettera di scuse che pure il Papa ha loro inviato.

Queste accuse, che non si fermano, sono di una gravità inaudita anche perché provengono da fonti importanti, credibili e numerose. Solo la ‘verità’ per quanto terribile e le necessarie drastiche conseguenze del tipo sostituzione con ‘persone senza macchia’ (e ve ne sono certamente), possono salvare la istituzione della Chiesa e recuperarla alla fiducia dei credenti. Altrimenti balziamo indietro al medioevo del ‘mercato delle indulgenze’ che ha generato lo scisma del protestantesimo in Europa.

Dal commento di Carlo Maroni del Sole24ore ‘Qui è in gioco la presa planetaria della Chiesa, la sua presenza nella società, visto che la pedofilia è un tema che abbraccia la presenza dei bambini, dalle scuole alle parrocchie’.

Se il dubbio si insinuerà nelle famiglie nessuno si fiderà più a mandare i figli in parrocchia e/o alla loro scuola oltre che perdere la fede!
Raffaele B.

*** AGGIORNAMENTO ***
Non si riesce a tenere il ritmo di nuove accuse che continuano senza sosta ormai. In risposta alle smentite indignate ecco solo alcuni esempi di oggi 26/03/2010:


ILMESSAGGERO
Nyt rilancia: «Ratzinger sapeva
che il prete pedofilo era in attività»


ANSA
Pedofilia: Nyt rilancia, papa sapeva del
trasferimento di padre Hullermann

CORRIERE DELLA SERA
Pedofilia, nuove accuse a Ratzinger
Schifani: «Attacchi inaccettabili»


LASTAMPA
Dal New York Times accuse
anche su un caso in Germania


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I - 67 - CASI DI PEDOFILIA SU BAMBINI SORDI A VERONA - LA STORIA OGGI SU RAITRE
CORRIERE DELLA SERA
Bambini e denunce: la diocesi indaga


*** IERI 25/03/2010 ***

ILSOLE24ORE
VISTI DA LONTANO / Fuoco incrociato su papa Ratzinger
di Elysa Fazzino
25 Marzo 2010
È in primo piano sui siti web di molta stampa estera il caso portato alla ribalta dal New York Times, secondo il quale i vertici del Vaticano, compreso il futuro papa Ratzinger, hanno protetto un prete pedofilo del Wisconsin. Padre Lawrence Murphy, accusato di avere molestato almeno 200 bambini sordi, è rimasto prete fino alla sua morte, nonostante le lettere di avvertimento mandate a Roma da vari vescovi americani.

"Il Papa ha omesso di agire sulle denunce di abusi sessuali negli Usa" titola sulla homepage il Times Online, sottolineando che lo scandalo si avvicina sempre più a Benedetto XVI. Il processo ecclesiastico – scrive il Times di Londra - "si fermò dopo che l'imputato supplicò il cardinale Ratzinger di clemenza". I documenti di Milwaukee, ottenuti dal New York Times, "emergono mentre papa Benedetto affronta altre accuse", puntualizza il Times: Ratzinger, come responsabile del Vaticano e come arcivescovo in Germania, "non ha punito preti accusati di abusi sessuali, né avvertito le autorità civili competenti".

Il Papa ha però accettato ieri le dimissioni del vescovo irlandese John Magee, sotto tiro per come ha gestito le accuse di abusi sessuali nella sua diocesi. Alle dimissioni di Magee il Times dedica un ampio servizio. Ora che il Papa ha accettato le dimissioni, "sale la pressione perché si dimetta il Cardinale Sean Brady, primate di Irlanda". Il sito propone un approfondimento sui "segreti della Chiesa cattolica irlandese".

"Pedofilia, Benedetto XVI di nuovo accusato", è il titolo, a grandi caratteri, che compare sulla prima pagine del sito del Nouvel Observateur. "L'attuale papa e altri responsabili del Vaticano avrebbero coperto gli abusi sessuali di un prete americano che avrebbe violentato circa 200 membri di una scuola per bambini sordi". Gli scandali si moltiplicano, osserva il Nouvel Obs. Le rivelazioni arrivano mentre vari scandali su abusi di minori da parte di religiosi cattolici scuotono l'Irlanda e altri paesi, tra cui l'Olanda, la Svizzera, La Spagna, l'Austria e la Germania.

Grosso richiamo anche sul sito di Le Figaro, che pubblica un'Afp col titolo: "Il Vaticano accusato di avere coperto gli abusi sessuali di un prete americano". Stesso lancio su Libération, con il neretto "Affare tragico per il Vaticano". "Di fronte all'ondata di scandali sessuali, Benedetto XVI naviga tra smentite e volontà di trasparenza", ha scritto di recente Eric Jozsef in un articolo riproposto sul sito.

Centinaia di commenti dei lettori inondano il sito di El Pais, che apre la homepage con questo caso. "Il Vaticano non castigò il prete accusato negli Stati Uniti perché era malato" è il titolo aggiornato nelle ultime ore.

Nel testo della risposta inviata al New York Times da Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana – scrive Miguel Mora - il Vaticano spiega che Murphy non fu punito perché "molto malato". Il sacerdote non fu espulso "perché il diritto canonico non prevede castighi automatici". In realtà, puntualizza il cronista, per alcuni reati è sì prevista la scomunica automatica. La corrispondenza dà notizia delle manifestazioni di protesta davanti al Vaticano e cita Roberto Mirabile, presidente dell'associazione italiana vittime della pederastia Caramelo Bueno: né i vescovi, né le curie, né i tribunali ecclesiastici hanno mai mandato in carcere un prete per un reato di pedofilia. La vicenda ha grande rilievo anche su El Mundo e altri siti spagnoli come Abc.

Tra i siti Usa, il Chicago Tribune e il Los Angeles Times pubblicano un'intervista dall'Irlanda a Sinead O'Connor, la cantante irlandese che fece scalpore anni fa quando alla tv americana strappò una foto di papa Giovanni Paolo II chiamandolo "il nemico" e esortò il pubblico a lottare contro gli abusi sessuali. "Dovrebbe esserci un'inchiesta penale sul papa", afferma la cantante, sempre ai ferri corti con la Chiesa cattolica. Il papa, secondo O' Connor, dovrebbe dimettersi per "non avere agito in modo cristiano per proteggere i bambini".

ILSOLE24ORE
Lo scandalo della pedofilia è una marea montante

commento di Carlo Marroni
25 Marzo 2010
Lo scandalo delle pedofilia nella chiesa è una marea montante che rischia di rappresentare il vero macigno del pontificato di Joseph Ratzinger, al di là della tragicità dei fatti via via rivelati. Benedetto XVI è stato sfiorato dal caso di Monaco, da quello di Ratisbona indirettamente (via fratello Georg) e ora di nuova tirato in ballo per una vicenda americana che mette in primo piano anche il cardinale Bertone.

Vicende che, a leggere bene le carte, sono difficilmente classificabili tra le operazioni di "insabbiamento" ma che oggettivamente non possono neppure iscriversi alla linea "tolleranza zero" che è diventato lo slogan vaticano sugli abusi.

In parte è un po' paradossale che Ratzinger sia messo sulla scena mediatica mondiale – e il New York Times ha di certo questo potere – proprio per gli abusi, vista la mano ferma avuta sin dall'inizio del suo pontificato (emblematico il caso del fondatore dei Legionari di Cristo), di certo più severa di quella del suo predecessore.

Ma tant'è, e ora lo scandalo si globalizza, riaccendendo i riflettori anche sulle possibili ripercussioni in Curia. Già perché una governance abbastanza debole – come evidenziato bene dal caso Williamson di un anno fa – deve dare una risposta forte alle continue emergenze: passi quando le beghe sono più riferite all'Italia (anche se gravi, come il caso Boffo) ma qui è in gioco la presa planetaria della Chiesa, la sua presenza nella società, visto che la pedofilia è un tema che abbraccia la presenza dei bambini, dalle scuole alle parrocchie. Insomma, a fatti eclatanti (con una risonanza che dentro la Chiesa viene vissuta sempre più spesso come un sorta di attacco "laicista") servono gesti simbolici molto forti e concreti.

LASTAMPA
USA: quanto costano gli abusi

25/3/2010
Una reazione dei vescovi americani sui costi relativi allo scandalo pedofilia fra il 2004 e il 2009.
MARCO TOSATTI
Lo scandalo degli abusi è costato alle diocesi americane 104,439 milioni di dollari nel 2009, secondo il rapporto annuale preparato dalla Conferenza Episcopale Usa. Solo il 59% di questi fondi erano destinati ad accordi con le vittime ($55.0 milioni) e terapie per le vittime degli abusi ($6.5 milioni); il resto era per le parcelle degli avvocati ($28.7 milioni), terapie per i responsabili ($10.9 milioni), e altri costi ($3.3 milioni). Il che fa salire il coso globale dello scandalo per gli abusi del clero nelle diocesi americane e in istituti religiosi tra il 2004 e il 2009 a 2.194.729.859 di dollari; 1.897.599.482 dollari per le diocesi e le eparchie, e 297.130.377 per gli istituti religiosi. Inoltre, le diocesi americane hanno speso più di 21 milioni nel 2009 sui programmi per un “ambiente sicuro” e di controllo dei precedenti.

La relazione ha rilevato che 398 nuove accuse credibili di abusi sessuali su minori sono state presentate contro 286 sacerdoti diocesani e diaconi nel 2009. Solo sei delle 398 accuse coinvolgono persone che sono attualmente i minori; le altre accuse sono state fatte da adulti che sostengono di essere stati abusati quando erano minori. In tutto, 65 accuse di abusi a partire dal 2004 hanno coinvolto coloro che erano minorenni nell'anno della denuncia.

Di 398 nuove accuse credibili, l’83% dei coinvolti sono vittime di sesso maschile, e solo il 15% delle vittime erano di età inferiore ai dieci anni. Questo è quanto afferma un rapporto preparato dai vescovi americani sul tema. "Per la maggior parte delle nuove accuse (71 per cento), l'abuso si è verificato o è iniziato tra il 1960 e il 1984", prosegue il rapporto. "Il periodo di tempo più comune per le accuse riportate nel 2009 è stato quello 1975-1979.

Questo è approssimativamente lo stesso modello di tempo che è stato segnalato negli anni precedenti, con la maggior parte delle accuse riportate che si sono verificate fra la metà del 1960 e la metà del 1980. " "Tra le 398 nuove accuse credibili segnalati nel 2009, 48 nuove accuse (12 per cento) sono state trovate infondate o chiaramente false entro il 31 dicembre 2009," aggiunge il rapporto. "Inoltre, 23 denunce ricevute antecedenti il 2009 sono state trovate prive di fondamento o chiaramente false nel corso del 2009."

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