La facile retorica dell’amore che ‘ovviamente’ vince contro l’odio e l’invidia promossa proprio dall’uomo delle escort di villa certosa la dice lunga e suona beffarda. Inoltre la condotta della kermesse non è stata affatto ‘amorevole’ e lo slogan è stato così molto contraddetto. Le domande retoriche alla folla alla maniera del duce. Poi la difesa del diritto al voto altri non è che ‘soprassedere’ alle leggi di presentazione delle liste elettorali da essi stessi violati. Quella della ‘privacy’ per il cavaliere significa riduzione delle intercettazioni. Poi riforme assurde che nulla hanno a che fare che i reali problemi del popolo. Un rituale senza senso all’insegna del vuoto totale di proposta per fare uscire il Paese dalla crisi.
Si è trattato insomma di una manifestazione del potere contro l’opposizione e contro la magistratura. Un fenomeno in linea con i peggiori sistemi populisti e del tutto estraneo a tutte le democrazie liberali. È stata una prova di forza di chi ha il potere politico contro chi non ce l’ha. Che ha preteso di zittire tutte le voci critiche e di chi non la pensa come il leader indiscusso, osannato al limite dell’adorazione da una massa di cittadini che ancora acriticamente crede in lui e le sue eclatanti bugie. Vedi questo filmato.
VeritaCelate
19 marzo 2010
Berlusconi sputtanato definitivamente
Nelle democrazie liberali invece manifesta chi il potere non ha, per farsi sentire e per influenzare il potere medesimo. Nello stesso tempo a Roma, mentre si manifestava per il Presidente del Consiglio, c’è stata un’altra manifestazione per l’acqua pubblica contro la sua privatizzazione. Un bene essenziale alla vita, come l’aria e che per questo deve restare lontano dagli effetti nefasti degli affari come invece insiste questo governo. Dunque due manifestazioni di cui solo una riguarda tutti, l’altra sicuramente no! A Milano, in 150.000 hanno sfilato contro le mafie, passata quasi in sordina!
L’altra è stata di parte ed è stata condotta dal Presidente del Consiglio che come tale ha commesso una incredibile scorrettezza istituzionale. Quindi ha agito come capo della PDL contro non solo le Opposizioni ma contro la Magistratura, altro potere dello Stato, un fatto mai visto nella storia della nostra repubblica, una vera violazione della Costituzione. Infatti Gianfranco Fini essendo presidente della Camera non ha presenziato e quindi assente ne tanto meno è stato citato!
Tra le altre cose, durante il suo discorso, il cavaliere si è abbandonato non solo alle solite promesse ma anche a quelle non proprio politiche quale per esempio che ‘sconfiggerà la malattia del cancro’ senza prevedere nessun finanziamento per la ricerca. Leggi 'Berlusconi Oncologo'.
È un delirio di onnipotenza a cui purtroppo ancora molti italiani credono ma che si riducono sempre più cominciando a stancare e provocando la inevitabile discesa del consenso a parere di molti commentatori per i quali la stessa manifestazione di oggi ne porta i segni di un tramonto vicino. Leggi l’ira di Verdini sull'Aquila.
Suggerisco anche la lettura di una lettera di un lettore con il titolo ITALIANISTAN in fondo al servizio. Il peggio deve ancora venire e nel frattempo aspettiamo le elezioni regionali con fiducia.
Raffaele B.
Il Messaggero
Berlusconi attacca opposizione e giudici
Pdl: 1 milione in piazza. Questura: 150mila
ROMA (20 marzo) - In piazza «per una grande festa di libertà, per riconfermare il diritto al voto e quello a non essere spiati». Silvio Berlusconi ha salutato così i suoi sostenitori in piazza a San Giovanni a Roma dove sono confluiti i due cortei del Pdl. Una manifestazione per la quale erano annunciati 500mila partecipanti e che secondo gli organizzatori ha superato quota un milione, ma i larghi vuoti e le vie circostanti sgombre testimoniano di cifre molto inferiori. In tarda serata la Questura di Roma ha comunicato che i partecipanti alla manifestazione del Pdl in piazza San Giovanni erano 150mila…CONTINUA
Il Messaggero
Berlusconi: «Sconfiggeremo anche il cancro»
ROMA (20 marzo) - Tre anni alla fine della legislatura. Tre anni «decisivi» per portare a termine la «rivoluzione liberale» che comprende le riforme delle istituzioni, della giustizia, del fisco e persino la vittoria su una malattia come il cancro. Silvio Berlusconi, dal palco di piazza San Giovanni, è tornato sul tema delle riforme. «Ci aspettano tre anni di lavoro - ha detto - Tre anni nei quali, uscendo via via dalla crisi, attueremo le grandi riforme. Le riforme istituzionali, dalla riduzione del numero dei parlamentari, all'elezione diretta del premier o del presidente della Repubblica; la grande, grande, grande riforma della giustizia; la profonda riforma e l'ammodernamento del sistema fiscale, la questione del federalismo. Continueremo con la stessa determinazione la lotta contro la mafia e la criminalità organizzata. Vogliamo dare più sicurezza per i cittadini, vogliamo arrivare ad avere meno tasse, meno burocrazia, più infrastrutture e più verde. Vogliamo anche vincere il cancro che colpisce ogni anno 250mila italiani e che riguarda quasi due milioni di nostri cittadini. Dobbiamo affrontare questi tre anni forti di un pieno mandato dagli italiani perché saranno tre anni decisivi per quella rivoluzione liberale che abbiamo promesso agli italiani».
Berlusconi e le domande alla folla (Youreporter.it)
Il Messaggero
L'ira di Verdini sul Pdl Abruzzo: dovevate andare col megafono sotto le case degli aquilani
Li. Mand.
PESCARA (20 marzo) - Che sono mai 50 pullman, almeno cento sarebbero dovuti partire all’alba di oggi da Bazzano, da Cese di Preturo da ogni insediamento giallo bianco o blu del piano Case destinazione Roma, che dico 100, 150, 5.000 persone tra madri padri nonne nipoti osannanti festeggianti bandiere in mano berlusconi nel cuore, sotto il palco di San Giovanni. E invece. Invece i parlamentari abruzzesi, il presidente della Regione, gli assessori e i consiglieri regionali non ci sono riusciti. Nè cinquanta nè cento.
Una delusione per Denis Verdini che ieri ha scritto a tutti. Il megafono, quello avrebbero dovuto prendere: tutti, a partire da Chiodi. La strigliata parte dopo la premessa: «Carissimi amici», dopo «aver fatto le telefonate per organizzare la manifestazione» e aver constatato il flop, «trovo che avete difficoltà a raggiungere l’obiettivo fissato di 50 pullman per l’Abruzzo». Eccola: «Mi pare impossibile che un gruppo così folto di deputati, senatori e consiglieri regionali non possa andare nei quartieri ricostruiti, dove sono state consegnate case a 40.000 persone, con un semplice megafono, reclamizzando la manifestazione e sollecitando quelle persone a ringraziare Berlusconi venendo in piazza San Giovanni».
Non può credere Verdini che quella popolazione (che per inciso è di 13 mila persone), «beneficiata dalla straordinaria azione di Berlusconi, non riempia cento pullman oltre quelli già organizzati». E siccome al telefono il coordinatore Piccone non rispondeva, e Chiodi si giustificava dicendo che i pullman non c’erano perchè sarebbero andati tutti in auto, Verdini aggiunge un po’ di sana economia domestico-costituzionale: «La casa è un bene primario di tutta una vita e soprattutto per quelle persone una casa ricostruita dopo un evento così disastroso vale almeno il doppio. Dovete provarci, una classe dirigente di un grande partito si misura anche su questo. Se non risponde l’Abruzzo non vale niente governare!». Ma sotto le case degli aquilani ieri di megafoni neanche l’ombra. Che smacco per l’orgoglio pidiellino.
ITALIANISTAN
Da SPARTACUS 19/03/2010 20:46per chi se lo fosse perso @ 2012 ore 14.51
"Salve, sono un cittadino dell'ITALIANISTAN.
Vivo a Milano 2, in un quartiere costruito dal Presidente del Consiglio.
Lavoro a Milano in un'azienda di cui è principale azionista il Presidente del Consiglio.
Anche l'assicurazione dell'auto con cui mi reco a lavoro è del Presidente del Consiglio, come del Presidente del Consiglio è l'assicurazione che gestisce la mia previdenza integrativa.
Mi fermo tutte le mattine a comprare il giornale di cui è proprietario il Presidente del Consiglio.
Quando devo andare in banca, vado in quella del Presidente del Consiglio.
Al pomeriggio, quando esco dal lavoro, vado a far la spesa in un ipermercato del Presidente del Consiglio, dove compro prodotti realizzati da aziende partecipate dal Presidente del Consiglio.
Alla sera, se decido di andare al cinema, vado in una sala del circuito di proprietà del Presidente del Consiglio, e guardo un film prodotto e distribuito da una società del Presidente del Consiglio: questi film godono anche di finanziamenti pubblici elargiti dal governo presieduto dal Presidente del Consiglio.
Se invece la sera rimango a casa, spesso guardo la TV del Presidente del Consiglio, con decoder prodotto da società del Presidente del Consiglio, dove i film realizzati da società del Presidente del Consiglio sono continuamente interrotti da spot realizzati dall'agenzia pubblicitaria del Presidente del Consiglio.
Seguo molto il calcio, e faccio il tifo per la squadra di cui il Presidente del Consiglio è proprietario.
Quando non guardo la TV del Presidente del Consiglio guardo la RAI, i cui dirigenti sono stati nominati dai parlamentari che il Presidente del Consiglio ha fatto eleggere.
Quando mi stufo navigo un po’ in internet, con provider del Presidente del Consiglio.
Se però non ho proprio voglia di TV o di navigare in internet leggo un libro, la cui casa editrice è di proprietà del Presidente del Consiglio.
Naturalmente, come in tutti i paesi democratici e liberali, anche in ITALIANISTAN è il Presidente del Consiglio che predispone le leggi che vengono approvate da un Parlamento dove molti dei deputati della maggioranza sono dipendenti ed avvocati del Presidente del Consiglio, che governa nel mio esclusivo interesse, per fortuna!"
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