mercoledì, febbraio 20, 2013

FASSINA DEL PD SI ACCORGE DEL PROBLEMA EURO, IL PD TACE


Meglio tardi che mai! Ora persino Fassina del PD parla di insostenibilità della moneta unica, per la verità in un convegno organizzato dall'Istituto Leoni e trasmessa da Radio Radicale, direi quindi in sordina, per lo più sfuggito a molti elettori persino del PD.

Egli sostiene che l'euro diventa ‘insostenibile’ se l'Europa continua a imporre le sue ricette ai Paesi con i ‘vincoli esterni’ mentre se si facesse più ‘coordinamento’ attraverso la forza della politica, l'euro recupererebbe funzionalità.

Bontà sua ed alla sua ingenuità. Per fare questo cosiddetto ‘coordinamento’ ci vogliono 'risorse' ingenti da spostare verso i Paesi dell'area euro in difficoltà, non alcuni miliardi. ma centinaia di miliardi alla volta. Una cosa simile è del tutto impossibile!

In ogni caso ha toccato il problema, cosa che lo stesso PD ancora non fa. Questo lo pone in una posizione un po’ strana e obliqua rispetto al suo partito che non sembra tenere conto di quello che dice il suo responsabile del settore economia e lavoro.

Allora a seguito di ciò possiamo dire con certezza che il PD è 'consapevole' del problema ma non sembra che abbia fino a questo momento intenzione di affrontare la questione. Continua ad applicare la linea della ‘difesa dell'euro’ così come tutti i partiti tradizionali ed a subire i vincoli esterni della Commissione Europea senza battere ciglio. Berlusconi solo recentemente ha cominciato a minacciare di uscire dall'euro solo per tentare di arrestare l’emorragia di voti verso Grillo, ma di fatto sostiene l’euro come ha sostenuto il governo Monti fino a ieri. Lo stesso farà il PD che in caso di vittoria darà a Monti un probabile incarico di governo, magari proprio l’economia.   

Stefano Fassina al convegno "Liberare l'Italia"

In questo video dello scorso 4-feb-2013, il responsabile del settore Economia e Lavoro del PD, Stefano Fassina "rivela" il mercantilismo dell'area euro che 'costringe' tutti i paesi che adottano l'euro a fare 'svalutazione del lavoro' quale 'ingrediente' della ricetta della politica economica che viene raccomandata dalla Commissione Europea proprio per recuperare 'competitività'. Ma questa politica di tipo mercantilista e generalizzata fondata sulla svalutazione del lavoro non funziona perché deprime la domanda interna in tutti i Paesi europei e avvita l'area euro in una spirale recessiva. La nostra costruzione dell'area euro ha problemi sistemici e vanno affrontati attraverso soluzioni sistemiche. Ma va!

Continuare ad alimentare questa visione per cui funzionerebbe tutto se i Paesi PIIGS mettessero a posto le loro economie, è sbagliato, non è così, perché la Germania ha fatto riforme e massicci investimenti ma ha fatto anche una cosa che non si può fare sistematicamente tutti insieme nella stessa area monetaria unica, e cioè ha fatto una riduzione delle retribuzioni reali del 10% dal 1999 al 2008.

Se vogliamo stare nella stessa area monetaria ci vuole 'coordinamento' della politica macro-economica altrimenti l'euro salta. Se l'Europa continua a non dare risposte verrà percepita come parte del problema e non della soluzione. Nel prossimo Parlamento, dice lui, si prevede che la metà sarà anti-euro! Quindi più coordinamento con la politica che "vincoli esterni" altrimenti arriva alla insostenibilità della moneta unica. Poveraccio!

Raffaele B.

Nessun commento: