mercoledì, novembre 29, 2006

ELEZIONI 2006 – DEAGLIO INDAGATO. DUE PESI E DUE MISURE

PRENDIAMO ATTO CHE IL MECCANISMO DI PROCEDURA ELETTORALE NON È MANIPOLABILE IN MANIERA DIGITALE PERCHÈ È LA CASSAZIONE A PROCLAMARE IL RISULTATO DELLE ELEZIONI SOLO TRAMITE CARTACEO. I DATI DEL VIMINALE SONO SOLO UFFICIOSI E NON FANNO TESTO. QUI SERVIVA FORSE PIÙ PROFESSIONALITÀ COME DICE IL MINISTRO AMATO.
RESTANO PERÒ PUR SEMPRE INTERROGATIVI A CUI FINORA NON È STATA DATA ALCUNA RISPOSTA.
POI PERCHÉ INDAGATO PER NOTIZIE FALSE E TENDENZIOSE?
IL GIORNALISTA, ANCHE SE INGENUAMENTE, HA SOLO POSTO ALLA OPINIONE PUBBLICA UNA SERIE DI INTERROGATIVI E FATTO UNA CONGETTURA SULLA BASE DI EVENTI ACCADUTI QUELLA SERA A SUO GIUDIZIO “INSPIEGABILI”.
HA QUINDI SOLLECITATO UNA VERIFICA DELLE SCHEDE BIANCHE E NULLE PER FUGARE OGNI DUBBIO. TUTTO QUESTO RIENTRA NELLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E DI STAMPA E NON PUÒ CONFIGURARSI COME UNA NOTIZIA FALSA, MA SOLO DUBBI LEGITTIMI.
SE COSI NON FOSSE ALLORA PERCHÉ NON SI PROCEDE ANCHE CONTRO BERLUSCONI CHE DA QUELLA LUNGA NOTTE NON HA FATTO ALTRO CHE PARLARE DI “BROGLI” CON GRANDE RISALTO DI TUTTA LA STAMPA NAZIONALE ED ESTERA. DALL’OSPEDALE DOVE ERA RICOVERATO AVREBBE DICHIARATO CHE VI SONO 150MILA SCHEDE DI DIFFERENZA FRA VOTI E VOTANTI. SIAMO DI FRONTE AD UN CLASSICO CASO DI DUE PESI E DUE MISURE. COMUNQUE GLI AUTORI DEL FILM (NON È STATO RITIRATO), PROMETTONO DI CONTINUARE L’INCHIESTA.
Raffaele B.


DIARIO
L’inchiesta continua
di Diario
Martedì 28 novembre i pm Salvatore Vitello e Francesca Loy, sostituti procuratori di Roma hanno interrogato Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio, autori del film dvd Uccidete la democrazia! Memorandum sulle elezioni di aprile, oggetto di un’indagine su cui è stato aperto un fascicolo dal titolo atti relativi a...".
Nei giorni precedenti i due titolari dell’inchiesta avevano comunicato alla stampa di voler richiedere il conteggio delle schede bianche (il loro crollo, omogeneo in tutta Italia, è uno degli argomenti centrali del film). Sabato 25 novembre il presidente aggiunto della corte di Cassazione, Vincenzo Carbone, aveva diramato un comunicato in cui spiegava che la suprema corte non conta le schede bianche, che non conosce i dati seggio per seggio e che si limita a contare e controllare i voti validi forniti dalle corti d’appello su estratti di verbali aggregati al livello degli uffici circoscrizionali.
La procura di Roma faceva sapere quindi di aver rinunciato alla riconta delle schede bianche. Lunedì 27 novembre i due pubblici ministeri avevano ascoltato il prefetto Adriana Fabbretti, capo dei Servizi elettorali del Viminale, e avevano accolto la sua tesi che sostiene che la comunicazione dei dati elettorali da parte del Viminale nella «notte delle elezioni» sia un atto puramente «divulgativo» e senza valore legale e che la proclamazione dei dati ufficiali delle elezioni (voti ottenuti dalle singole liste) spetta solo e soltanto alla corte di Cassazione.
Martedì 28 novembre Beppe Cremagnani ed Enrico Deaglio entrati nell’ufficio della dottoressa Loy hanno visto cambiare la loro posizione dopo circa un’ora di deposizione ciascuno: è stato detto loro che da persone informate sui fatti sono ora indagati per il reato 656 del codice penale, che sanziona con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda di 309 euro chi diffonde «notizie false, esagerate, tendenziose e atte a turbare l’ordine pubblico».
Alla domanda se il film sarebbe stato sequestrato, la risposta dei pubblici ministeri è stata «no».
Alla domanda fatta dai neoindagati sulle motivazioni del provvedimento, il pm Salvatore Vitello ha citato la quarta pagina di copertina del dvd dove si dice tra l’altro: «Questo film parla delle elezioni politiche italiane dell’aprile 2006. Non sono state regolari. Se lo fossero state il centrosinistra avrebbe vinto con ampio margine». Avuta conferma che la frase era stata scritta da Cremagnani e Deaglio, ha provveduto a indiziarli di reato. Richiesto di una spiegazione, il pm Salvatore Vitello ha risposto: «È ontologicamente impossibile che il risultato elettorale possa essere manipolato in maniera informatica, perché esso viene determinato dalla Cassazione che agisce unicamente su una trasmissione di dati cartacea».
Ora si aspettano le motivazioni ufficiali dell’accusa, che sono state annunciate in tempi brevi. Mentre andiamo in macchina, sono molto numerosi i commenti politici all’iniziativa della procura di Roma. Molto soddisfatti quelli che vengono dagli esponenti politici del centrodestra, alcuni indignati e molti perplessi sul fronte del centrosinistra.
Tra tutti i commenti segnaliamo quello di Silvio Berlusconi, in un messaggio telefonico ai parlamentari azzurri dall’ospedale San Raffaele di Milano dove è ricoverato dopo il malore di domenica. «Bisogna essere determinati nel chiedere il riconteggio di tutte le schede anche perché ci sono 150 mila schede che non tornano tra votanti e voti. La magistratura non poteva non dire che Deaglio ha commesso un reato».
Nella convinzione sentita che i pm di Roma abbiano agito senza alcun intento censorio (lo hanno confermato loro stessi agli indagati), gli autori del film hanno promesso che continueranno la loro inchiesta. Del resto il film non aveva la parola «fine», ma «continua». L’inchiesta dunque continua.

LASTAMPA
Amato boccia il voto elettronico
29/11/06
Il Ministro dell'Interno: «Il voto personalmente espresso è meno facile da taroccare». A Deaglio: «Serviva più professionalità»
ROMA «Abbiamo deciso di fermare la macchina del voto elettronico». Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, sottolineando che «il suggerimento è arrivato dagli uffici del ministero. Io ho esposto questo suggerimento al presidente del Consiglio con la mia opinione conforme alle perplessità degli uffici e il presidente del Consiglio ha consolidato questa perplessità».
Per Giuliano Amato, intervenuto questa mattina ad un convegno promosso dall'Assirm sui sondaggi e le ricerche di mercato, si tratta «del trionfo degli antenati e per uno della mia generazione fa anche piacere. Il voto personalmente espresso - ha osservato il ministro - è meno facile da taroccare». Il responsabile dell'Interno ha ricordato che «nel 2006 il voto elettronico è stato sperimentato solo come sistema di voto e non come sistema di conteggio in una parte limitata delle sezioni, in chiave di esercitazione che non ha avuto alcun rilievo ai fini delle elezioni giuridicamente valide».

FRECCIATA A DEAGLIO: SERVIVA PIÙ PROFESSIONALITA'
Giuliano Amato interviene poi sul "caso Deaglio": «Se solo fossero stati seguiti i criteri di professionalità che la Reuters applica ai propri giornalisti, l'articolo e il Dvd non sarebbero mai stati pubblicati e tutto questo sconvolgimento non ci sarebbe mai stato». Il ministro ha poi aggiunto: «Tutta la vicenda evoca un maggior bisogno di professionalità». Per Amato, «è anche singolare che la notizia criminis di un crimine commesso da altri diventi notizia criminis nei confronti di chi ha dato la notizia. Forse - conclude il ministro - se tutta la vicenda fosse stata valutata con maggiore ponderazione, si sarebbe evitato questo giro di 360 gradi».


UNITA
Brogli, Deaglio indagato per notizie false
Pubblicato il: 28.11.06
«Diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico (art. 656 codice penale)». Da accusatori ad accusati nel giro di pochi giorni: Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani sono finiti nel registro degli indagati della Procura di Roma proprio per l´ipotesi di brogli elettorali che hanno lanciato con il dvd Uccidete la democrazia.

I pm Salvatore Vitello e Francesca Loy avevano aperto qualche giorno fa un fascicolo sui presunti brogli elettorali denunciati nel film. Ed hanno quindi chiamato in Procura, come testimoni, gli stessi autori. Martedì, al termine dell´incontro Deaglio ha annunciato di essere stato iscritto nel registro degli indagati. «Sono stato indagato sulla base del fatto che è impossibile manipolare elettronicamente i dati ufficiali» spiega Deaglio che rilancia: «Mi sembra una accusa da anni '60».

La tesi fondamentale del film-documentario è che, attraverso un software installato all'interno del sistema informatico del Viminale, si siano «trasformate» le schede bianche in preferenze a favore di Forza Italia. In particolare, nella ricostruzione fatta, si sottolinea l’esiguità delle schede nulle presenti alle ultime elezioni: rispetto alle elezioni politiche del 2001 le schede bianche nell'ultima consultazione sono calate dal 4,2% all' 1,1%, diminuendo in modo consistente in tutte le regioni, anche in quelle dove il fenomeno è tradizionalmente più diffuso, e attestandosi in tutti 20 i casi tra uno e due punti percentuale. Per il pm però il meccanismo di procedura elettorale non è manipolabile in maniera digitale perchè comunque la Cassazione proclama il risultato delle elezioni solo tramite cartaceo.

Immediate le reazioni dal mondo della politica. Nel centrosinistra si parla comunque di una vicenda inquietante e si chiede che vengano in qualche modo fugati tutti i dubbi sulla notte elettorale. «La magistratura faccia il suo corso - spiega Dorina Bianchi della Margherita - ma le domande sulla notte elettorale e sullo spoglio delle ultime elezioni politiche rimangono tutte». Le parole dell'ex ministro dell'Interno Pisanu riassumono invece la posizione del centrodestra: «Spero che tutti coloro che hanno dato credito a questa ignobile iniziativa, compresi purtroppo alcuni avversari politici, trovino il tempo e il modo di vergognarsene».

Intanto dalla Giunta per le elezioni del Senato arriva la proposta di effettuare controlli approfonditi sulle schede elettorali, a partire dalle regioni dove la differenza tra le coalizioni è stata minima. Toccherà all'ufficio di presidenza della giunta di sottoporre la proposta al più presto al plenum della giunta stessa.


ARTICOLO21
ELEZIONI: GIULIETTI-CARRA,PM SU BERLUSCONI COME PER DEAGLIO?
29/11/2006, ore 17:10
La procura di Roma si comporti con Silvio Berlusconi cosi' come con Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani. A meno che le denunce di brogli del Cavaliere non siano ritenute ''prive di qualsiasi credibilità”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta Beppe Giulietti e Enzo Carra, parlamentari dell'Ulivo. ''La procura di Roma ha deciso di procedere contro i giornalisti Deaglio e Cremagnani per diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico.
Siamo abituati a rispettare le decisioni della magistratura e non vogliamo neppure entrare nel merito della vicenda. Ma proprio perchè prendiamo atto della decisione del magistrato - aggiungono Giulietti e Carra - restiamo in attesa di sapere se lo stesso criterio sarà applicato all'ex presidente del Consiglio che da mesi e mesi continua a denunciare complotti, brogli elettorali e di sospensione della legalità. Sicuramente si tratta di una persona quanto meno informata dei fatti. A meno che - concludono i parlamentari - le sue affermazioni non siano ritenute per tacita convenzione prive di qualsiasi credibilità”.

1 commento:

Antonio ha detto...

Capisco che allora indagarlo poteva apparire eccessivo.
Però resta il fatto che quello che aveva detto in quella inchiesta era una bufala,ed anche bella grossa.
Le schede bianche non sono scomparse,solo che con la nuova legge sono di meno per la semplificazione introdotta.
Prova ne è il fatto che sono rimaste basse pure nelle elezioni del 2008 e del 2013,quando al ministero non c'era più il CDX a poter imbrogliare.
Per la cronaca le bianche furono solo 485000 nel 2008 e solo 395000 nel 2013,quindi in linea con le 440000 del 2006,quindi comuque molto di meno del milione e mezzo che secondo Deaglio sarebbe la quantità fisiologica.