RIPORTO QUESTA IMPORTANTE E STRANA NOTIZIA PERCHÈ HA DELL’INCREDIBILE PER 3 NOTE RAGIONI, PER:
1 - LA FONTE
2 - IL CONTENUTO
3 - LA PRETESA DI SMENTIRE I COSPIRAZIONISTI
1 - LA FONTE
2 - IL CONTENUTO
3 - LA PRETESA DI SMENTIRE I COSPIRAZIONISTI
PER LA FONTE. ESSA PROVIENE NIENTEMENO CHE DA GUANTANAMO, NOTO LUOGO MILITARE AMERICANO MA EXTRAGIUDIZIARIO, DOVE SI COMMETTONO VIOLAZIONI NON SOLO DI DIRITTI ELEMENTARI DELLA DIFESA MA ANCHE DEI DIRITTI UMANI FINO ALLA “TORTURA” PRATICATA ED AMMESSA DAI RESPONSABILI E CONFERMATO DA TUTTE LE ISTITUZIONI PRIMO FRA TUTTI L’ONU CHE NE CHIEDE DA TEMPO LA CHIUSURA.
PER IL CONTENUTO. VIENE RIVELATO CHE UN MEMBRO DI AL QAEDA IL PAKISTANO KHALID SHEIKH MOHAMMED (NELLA FOTO) “CONFESSA” DI ESSERE IL RESPONSABILE DELL’11 SETTEMBRE DALLA “A” ALLA “Z” NATURALMENTE IN UDIENZA SVOLTE A “PORTE CHIUSE” E SENZA ALCUNA GARANZIA NÉ PER L’IMPUTATO NÉ PER L’AUTENTICITÀ DELLA CONFESSIONE STESSA. COME È OVVIO SOTTO TORTURA SI PUÒ AMMETTERE QUALSIASI COSA PUR DI SOTTRARSI ALLE SOFFERENZE. E QUESTO LO SANNO TUTTI I MEDIA!
PER LA PRETESA DI SMENTIRE I COSPIRAZIONISTI - MA SE QUESTA È LA LINEA DI “DIFESA” DELLA CASA BIANCA PER “SMENTIRE” LA TEORIA DEI COSIDDETTI “COSPIRAZIONISTI”, CHE STA CREANDO, QUESTA SI, GUAI SERI ALL’AMMINISTRAZIONE DI BUSH, ALLORA SI STANNO DANDO INCREDIBILMENTE LA ZAPPA SUI PIEDI AVVALORANDO ANCORA DI PIÙ L’IPOTESI DEL COMPLOTTO FINO ALLA CERTEZZA PERSINO.
SOLO UNA NUOVA INCHIESTA INDIPENDENTE ED UN TRIBUNALE PIENAMENTE LEGALE E RICONOSCIUTO POTRÀ FARE PIENA LUCE SUI FATTI DELL’11/9. COSA FINORA “NEGATA” AL MONDO INTERO E SOPRATTUTTO AI CONGIUNTI DELLE VITTIME DEGLI ATTENTATI.
Raffaele B.
CORRIERE DELLA SERA
Ex leader di Al Qaeda confessa e si vanta
«Ho organizzato io l'attacco alle Torri»
Il pakistano Khalid Sheikh Mohammed conferma a Guantanamo il proprio ruolo negli attentati dell'11 settembre
15 marzo 2007
WASHINGTON — «Sono responsabile dell'operazione 11 settembre dalla A alla Z». Avrebbe detto proprio così il pakistano Khalid Sheikh Mohammed durante un'udienza a Guantanamo, dov'è rinchiuso da settembre. Lo aveva già confessatonel segreto delle prigioni della Cia, ma stavolta Mohammed ha voluto sgombrare il campo da ogni dubbio, nel mettere la propria firma sugli attentati alle Torri.
«Ero il direttore operativo per conto di Osama Bin Laden per organizzazione, pianificazione, sviluppi ed esecuzione dell'operazione». È tutto scritto in un verbale di 26 pagine diffuso dal Pentagono, nel quale Mohammed sostiene di essere la mente anche del primo attentato alle Torri Gemelle del '93, di quello fallito di Richard Reid, il terrorista con le scarpe piene di esplosivo, e di altri 26 progetti eseguiti o studiati.
ARRESTATO NEL 2003 - Mohammed è uno dei 14 reclusi di Guantanamo che Washington considera «superterroristi» e che per anni sono stati custoditi in prigioni segrete della Cia. Le loro udienze, davanti a giudici militari, si celebrano a porte chiuse, senza avvocati, giornalisti o osservatori. Fino al suo arresto in Pakistan nel maggio 2003, Sheikh Mohammed è stato leader militare e responsabile del «dipartimento delle operazioni esterne» di al Qaeda. Gli Stati Uniti lo considerano il responsabile operativo degli attentati dell’11 settembre. Lo stesso Mohammed, parlando poi in inglese e in arabo, ha detto di essere un nemico degli Stati Uniti, e ha ammesso di essere responsabile dei principali attacchi terroristici contro obiettivi americani e alleati degli ultimi dieci anni. Ha anche detto di essere in guerra con gli Stati Uniti, e che le vittime innocenti sono la conseguenza sfortunata di questo conflitto.
UDIENZE A PORTE CHIUSE - Il Pentagono è stato al centro di molte critiche internazionali in questi giorni per aver scelto di celebrare le udienze ai 14 detenuti speciali a porte chiuse, senza giornalisti o osservatori internazionali. Una decisione che la Difesa americana ha motivato con la previsione che nelle udienze emergessero informazioni riservate. I critici hanno accusato il Pentagono di voler in realtà impedire ai detenuti di parlare delle loro condizioni di prigionia nelle celle della Cia e dei metodi di interrogatorio. Il ministero della Difesa, a pochi giorni dalle udienze, ha comunque reso pubblici i verbali, dopo averli sottoposti a censura militare. Insieme a quello di Mohammed, sono stati diffusi quelli dello yemenita Ramzi Binalshibh - accusato di aver coordinato da Amburgo i 19 terroristi-kamikaze delle stragi - e del terrorista libanese Abu Faraj al Libi. Le ammissioni di Mohammed e la sua dettagliata ricostruzione di come Al Qaeda, fin dalla metà degli anni Novanta, abbia preparato l'attacco all'America, erano già state depositate agli atti del processo a Zacarias Moussaoui, l'unica persona condannata negli Usa per l'11 settembre. In quel caso si trattava però di sintesi di verbali di interrogatori eseguiti dall'Fbi e dalla Cia in condizioni imprecisate. Stavolta invece Mohammed ha ripetuto l'ammissione di responsabilità di fronte a una commissione composta da tre giudici militari, che deve confermare il suo status di combattente nemico per poter procedere con l'iter che porterà al processo vero e proprio.
PER IL CONTENUTO. VIENE RIVELATO CHE UN MEMBRO DI AL QAEDA IL PAKISTANO KHALID SHEIKH MOHAMMED (NELLA FOTO) “CONFESSA” DI ESSERE IL RESPONSABILE DELL’11 SETTEMBRE DALLA “A” ALLA “Z” NATURALMENTE IN UDIENZA SVOLTE A “PORTE CHIUSE” E SENZA ALCUNA GARANZIA NÉ PER L’IMPUTATO NÉ PER L’AUTENTICITÀ DELLA CONFESSIONE STESSA. COME È OVVIO SOTTO TORTURA SI PUÒ AMMETTERE QUALSIASI COSA PUR DI SOTTRARSI ALLE SOFFERENZE. E QUESTO LO SANNO TUTTI I MEDIA!
PER LA PRETESA DI SMENTIRE I COSPIRAZIONISTI - MA SE QUESTA È LA LINEA DI “DIFESA” DELLA CASA BIANCA PER “SMENTIRE” LA TEORIA DEI COSIDDETTI “COSPIRAZIONISTI”, CHE STA CREANDO, QUESTA SI, GUAI SERI ALL’AMMINISTRAZIONE DI BUSH, ALLORA SI STANNO DANDO INCREDIBILMENTE LA ZAPPA SUI PIEDI AVVALORANDO ANCORA DI PIÙ L’IPOTESI DEL COMPLOTTO FINO ALLA CERTEZZA PERSINO.
SOLO UNA NUOVA INCHIESTA INDIPENDENTE ED UN TRIBUNALE PIENAMENTE LEGALE E RICONOSCIUTO POTRÀ FARE PIENA LUCE SUI FATTI DELL’11/9. COSA FINORA “NEGATA” AL MONDO INTERO E SOPRATTUTTO AI CONGIUNTI DELLE VITTIME DEGLI ATTENTATI.
Raffaele B.
CORRIERE DELLA SERA
Ex leader di Al Qaeda confessa e si vanta
«Ho organizzato io l'attacco alle Torri»
Il pakistano Khalid Sheikh Mohammed conferma a Guantanamo il proprio ruolo negli attentati dell'11 settembre
15 marzo 2007
WASHINGTON — «Sono responsabile dell'operazione 11 settembre dalla A alla Z». Avrebbe detto proprio così il pakistano Khalid Sheikh Mohammed durante un'udienza a Guantanamo, dov'è rinchiuso da settembre. Lo aveva già confessatonel segreto delle prigioni della Cia, ma stavolta Mohammed ha voluto sgombrare il campo da ogni dubbio, nel mettere la propria firma sugli attentati alle Torri.
«Ero il direttore operativo per conto di Osama Bin Laden per organizzazione, pianificazione, sviluppi ed esecuzione dell'operazione». È tutto scritto in un verbale di 26 pagine diffuso dal Pentagono, nel quale Mohammed sostiene di essere la mente anche del primo attentato alle Torri Gemelle del '93, di quello fallito di Richard Reid, il terrorista con le scarpe piene di esplosivo, e di altri 26 progetti eseguiti o studiati.
ARRESTATO NEL 2003 - Mohammed è uno dei 14 reclusi di Guantanamo che Washington considera «superterroristi» e che per anni sono stati custoditi in prigioni segrete della Cia. Le loro udienze, davanti a giudici militari, si celebrano a porte chiuse, senza avvocati, giornalisti o osservatori. Fino al suo arresto in Pakistan nel maggio 2003, Sheikh Mohammed è stato leader militare e responsabile del «dipartimento delle operazioni esterne» di al Qaeda. Gli Stati Uniti lo considerano il responsabile operativo degli attentati dell’11 settembre. Lo stesso Mohammed, parlando poi in inglese e in arabo, ha detto di essere un nemico degli Stati Uniti, e ha ammesso di essere responsabile dei principali attacchi terroristici contro obiettivi americani e alleati degli ultimi dieci anni. Ha anche detto di essere in guerra con gli Stati Uniti, e che le vittime innocenti sono la conseguenza sfortunata di questo conflitto.
UDIENZE A PORTE CHIUSE - Il Pentagono è stato al centro di molte critiche internazionali in questi giorni per aver scelto di celebrare le udienze ai 14 detenuti speciali a porte chiuse, senza giornalisti o osservatori internazionali. Una decisione che la Difesa americana ha motivato con la previsione che nelle udienze emergessero informazioni riservate. I critici hanno accusato il Pentagono di voler in realtà impedire ai detenuti di parlare delle loro condizioni di prigionia nelle celle della Cia e dei metodi di interrogatorio. Il ministero della Difesa, a pochi giorni dalle udienze, ha comunque reso pubblici i verbali, dopo averli sottoposti a censura militare. Insieme a quello di Mohammed, sono stati diffusi quelli dello yemenita Ramzi Binalshibh - accusato di aver coordinato da Amburgo i 19 terroristi-kamikaze delle stragi - e del terrorista libanese Abu Faraj al Libi. Le ammissioni di Mohammed e la sua dettagliata ricostruzione di come Al Qaeda, fin dalla metà degli anni Novanta, abbia preparato l'attacco all'America, erano già state depositate agli atti del processo a Zacarias Moussaoui, l'unica persona condannata negli Usa per l'11 settembre. In quel caso si trattava però di sintesi di verbali di interrogatori eseguiti dall'Fbi e dalla Cia in condizioni imprecisate. Stavolta invece Mohammed ha ripetuto l'ammissione di responsabilità di fronte a una commissione composta da tre giudici militari, che deve confermare il suo status di combattente nemico per poter procedere con l'iter che porterà al processo vero e proprio.
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