HO SEGUITO ANCH’IO LA TRASMISSIONE ED HO VISTO LA REAZIONE DEL MINISTRO MASTELLA CHE RIFIUTANDO IL RUOLO DI “IMPUTATO” HA ABBANDONATO LO STUDIO IN SEGNO DI PROTESTA. ANALOGALMENTE FECE BERLUSCONI CON LA CONDUTTRICE ANNUNZIATA QUALCHE TEMPO FA. (Nella foto:Michele Santoro)
DICIAMOCELO CON SCHIETTEZZA! QUI DA NOI IL GIORNALISMO E LA TV HANNO SEMPRE “RIVERITO” E MESSO A LORO AGIO I POLITICI NEI RISPETTIVI AMBITI LORO “FAVOREVOLI” SIA ESSI I VARI QUOTIDIANI CHE I VARI TALK SHOWS. A QUESTO SI SONO ABITUATI ANCHE QUELLI DELLA SINISTRA PURTROPPO.
NEL NOSTRO PAESE I POLITICI SI ASPETTANO DI ESSERE BEN TRATTATI IN TV E NON “GRADISCONO” DI ESSERE “PROCESSATI” COME FA IN QUESTO CASO IL POLITICO MASTELLA.
NEI DIVERSI TALK SHOWS DI ALTRI PAESI DEMOCRATICI, I POLITICI CHE ACCETTANO L’INVITO, ACCETTANO DI ESSERE “PROCESSATI” PURE DURAMENTE SU ARGOMENTI A LORO NEMMENO NOTI (VEDI HARD TALK IN INGHILTERRA – HARD=DURO) ALTRIMENTI POSSONO SEMPLICEMENTE "RIFIUTARE".
IN UNA VERA TV DEMOCRATICA, I CONDUTTORI DI TALK SHOWS (ANCHE SE SCOMODI) NON DEVONO “RISPONDERE” AI POLITICI MA AL LORO PUBBLICO. OGNUNO DEVE POTER FARE IL SUO MESTIERE IN PERFETTA INDIPENDENZA L’UNO DALL’ALTRO E SENZA DOVER INCORRERRE AGLI STRALI E CENSURE DEI POLITICI CHIUNQUE ESSI SIANO.
A DIFFERENZA DI ALTRE VOLTE PER IL QUALE È STATO CENSURATO E ALLONTANATO DAL CENTRODESTRA, QUESTA VOLTA 'SANTORO' HA COLPITO NEL CENTROSINISTRA, MA QUESTO COSA VUOL DIRE? CERTO NON PIÙ FAZIOSO DI PRIMA, QUESTO PERÒ LO DECIDE IL PUBBLICO NON I POLITICI, SE NO SIAMO DI NUOVO DI FRONTE AD UNA TV “OSSEQUIANTE” DI CUI IL PUBBLICO CHE PAGA IL CANONE NE HA GIÀ PERSO L’INTERESSE.
Raffaele B.
UNITÀ
Mastella furioso e su Santoro fuoco amico
Pubblicato il: 09.03.07
Modificato il: 09.03.07 alle ore 14.58
Nel day after della vicenda "Mastella", che giovedì sera è fuggito dagli studi televisivi di Anno Zero, trasmissione condotta da Michele Santoro accusato di aver "processato" il ministro, scatta il linciaggio nei confronti del conduttore. E a metterlo sul rogo non sono soltanto i politici di destra. Ma, altresì, quelli dell'Unione. D'altronde Mastella è un ministro di questo governo. E in prima fila i vertici della Margherita. Ma il conduttore di Anno Zero si difende. «Riteniamo di essere stati corretti, di aver fatto il nostro mestiere nella maniera più giusta: ognuno può avere la sua idea di servizio pubblico, per me è servizio per il pubblico non per i partiti».
Michele Santoro non nuovo ai processi bulgari prosegue. «Se ci saranno fatte delle osservazioni nel merito - dice poi Santoro con riferimento anche all'intervento del presidente della commissione di Vigilanza, Landolfi - risponderemo. Abbiamo lavorato come sempre con grande entusiasmo per il servizio pubblico, che è servizio verso il pubblico e non verso i partiti. Nessuno mi ha chiamato, immagino però - dice Santoro - che ci siano telefonate in corso, è abbastanza normale per quanto ci riguarda. Io però sono tranquillo, andrò avanti nella ricerca di rompere l'abitudine dei talk politici».
Santoro, che dice di aver fatto un giro tra le tv d'Europa, cita a questo proposito «una trasmissione inglese, intitolata Question Time in cui un campione di pubblico piuttosto aggressivo si trova di fronte un politico e lo sottopone ad un fuoco di fila di domande di cui non conosce argomento. Una cosa simile avviene in Francia mentre in Italia i politici continuano a pretendere che si osservino solo le loro necessità di comunicazione e di contenuti e a questo io non posso rassegnarmi. Anzi, credo che se questo stile di fare talk politici cambierà, la gente tornerà anche a partecipare alle vicende politiche. In un paese ognuno fa il suo lavoro, politici e giornalisti». Santoro, in conclusione, sottolinea il «buon ascolto del programma soprattutto tenuto conto della serata difficile» e i «moltissimi messaggi di apprezzamento al nostro lavoro: i problemi di Mastella non ci riguardano».
Il Direttore Generale della Rai Claudio Cappon, intanto, ha incontrato il Direttore di Raidue Mario Marano per chiarimenti sulla vicenda, richiedendo una relazione scritta per valutarne tutti gli aspetti. E il presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai, Mario Landolfi prende posizione. «Santoro si è risposto da solo quando ricorda che normalmente "in un Paese ognuno fa il suo lavoro, politici e giornalisti". Il pubblico italiano - ha detto Landolfi - quello che paga il canone, ancora questo non riesce a capire: quando a parlare dagli schermi del Servizio pubblico è il conduttore Santoro o l'onorevole Santoro».
Ad affondare pesantemente Santoro, ci pensa Franco Monaco, deputato prodiano dell'Ulivo. «Se Santoro non ci fosse, la destra più oscurantista dovrebbe inventarselo come il suo più sicuro alleato». «A differenza di Mastella, difendo i Dico, frutto di una mediazione saggia ed equilibrata - dice Monaco - Una soluzione temperata il cui iter parlamentare si prospetta comunque difficile. Di sicuro concorrono ad affossarli quanti, anzichè informare e aiutare a ragionarne pacatamente, esasperano i toni di una disputa ideologica decisamente sproporzionata all'oggetto». «Tra costoro - conclude Monaco - si segnala Santoro, con il suo programma di ieri, che sembrava confezionato allo scopo di sabotare i Dico, di eccitare i suoi oppositori, di non fare informazione ma di dare immagini-shock e di sollevare polemiche, con il suggello del suo qualunquistico sermone»
DICIAMOCELO CON SCHIETTEZZA! QUI DA NOI IL GIORNALISMO E LA TV HANNO SEMPRE “RIVERITO” E MESSO A LORO AGIO I POLITICI NEI RISPETTIVI AMBITI LORO “FAVOREVOLI” SIA ESSI I VARI QUOTIDIANI CHE I VARI TALK SHOWS. A QUESTO SI SONO ABITUATI ANCHE QUELLI DELLA SINISTRA PURTROPPO.
NEL NOSTRO PAESE I POLITICI SI ASPETTANO DI ESSERE BEN TRATTATI IN TV E NON “GRADISCONO” DI ESSERE “PROCESSATI” COME FA IN QUESTO CASO IL POLITICO MASTELLA.
NEI DIVERSI TALK SHOWS DI ALTRI PAESI DEMOCRATICI, I POLITICI CHE ACCETTANO L’INVITO, ACCETTANO DI ESSERE “PROCESSATI” PURE DURAMENTE SU ARGOMENTI A LORO NEMMENO NOTI (VEDI HARD TALK IN INGHILTERRA – HARD=DURO) ALTRIMENTI POSSONO SEMPLICEMENTE "RIFIUTARE".
IN UNA VERA TV DEMOCRATICA, I CONDUTTORI DI TALK SHOWS (ANCHE SE SCOMODI) NON DEVONO “RISPONDERE” AI POLITICI MA AL LORO PUBBLICO. OGNUNO DEVE POTER FARE IL SUO MESTIERE IN PERFETTA INDIPENDENZA L’UNO DALL’ALTRO E SENZA DOVER INCORRERRE AGLI STRALI E CENSURE DEI POLITICI CHIUNQUE ESSI SIANO.
A DIFFERENZA DI ALTRE VOLTE PER IL QUALE È STATO CENSURATO E ALLONTANATO DAL CENTRODESTRA, QUESTA VOLTA 'SANTORO' HA COLPITO NEL CENTROSINISTRA, MA QUESTO COSA VUOL DIRE? CERTO NON PIÙ FAZIOSO DI PRIMA, QUESTO PERÒ LO DECIDE IL PUBBLICO NON I POLITICI, SE NO SIAMO DI NUOVO DI FRONTE AD UNA TV “OSSEQUIANTE” DI CUI IL PUBBLICO CHE PAGA IL CANONE NE HA GIÀ PERSO L’INTERESSE.
Raffaele B.
UNITÀ
Mastella furioso e su Santoro fuoco amico
Pubblicato il: 09.03.07
Modificato il: 09.03.07 alle ore 14.58
Nel day after della vicenda "Mastella", che giovedì sera è fuggito dagli studi televisivi di Anno Zero, trasmissione condotta da Michele Santoro accusato di aver "processato" il ministro, scatta il linciaggio nei confronti del conduttore. E a metterlo sul rogo non sono soltanto i politici di destra. Ma, altresì, quelli dell'Unione. D'altronde Mastella è un ministro di questo governo. E in prima fila i vertici della Margherita. Ma il conduttore di Anno Zero si difende. «Riteniamo di essere stati corretti, di aver fatto il nostro mestiere nella maniera più giusta: ognuno può avere la sua idea di servizio pubblico, per me è servizio per il pubblico non per i partiti».
Michele Santoro non nuovo ai processi bulgari prosegue. «Se ci saranno fatte delle osservazioni nel merito - dice poi Santoro con riferimento anche all'intervento del presidente della commissione di Vigilanza, Landolfi - risponderemo. Abbiamo lavorato come sempre con grande entusiasmo per il servizio pubblico, che è servizio verso il pubblico e non verso i partiti. Nessuno mi ha chiamato, immagino però - dice Santoro - che ci siano telefonate in corso, è abbastanza normale per quanto ci riguarda. Io però sono tranquillo, andrò avanti nella ricerca di rompere l'abitudine dei talk politici».
Santoro, che dice di aver fatto un giro tra le tv d'Europa, cita a questo proposito «una trasmissione inglese, intitolata Question Time in cui un campione di pubblico piuttosto aggressivo si trova di fronte un politico e lo sottopone ad un fuoco di fila di domande di cui non conosce argomento. Una cosa simile avviene in Francia mentre in Italia i politici continuano a pretendere che si osservino solo le loro necessità di comunicazione e di contenuti e a questo io non posso rassegnarmi. Anzi, credo che se questo stile di fare talk politici cambierà, la gente tornerà anche a partecipare alle vicende politiche. In un paese ognuno fa il suo lavoro, politici e giornalisti». Santoro, in conclusione, sottolinea il «buon ascolto del programma soprattutto tenuto conto della serata difficile» e i «moltissimi messaggi di apprezzamento al nostro lavoro: i problemi di Mastella non ci riguardano».
Il Direttore Generale della Rai Claudio Cappon, intanto, ha incontrato il Direttore di Raidue Mario Marano per chiarimenti sulla vicenda, richiedendo una relazione scritta per valutarne tutti gli aspetti. E il presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai, Mario Landolfi prende posizione. «Santoro si è risposto da solo quando ricorda che normalmente "in un Paese ognuno fa il suo lavoro, politici e giornalisti". Il pubblico italiano - ha detto Landolfi - quello che paga il canone, ancora questo non riesce a capire: quando a parlare dagli schermi del Servizio pubblico è il conduttore Santoro o l'onorevole Santoro».
Ad affondare pesantemente Santoro, ci pensa Franco Monaco, deputato prodiano dell'Ulivo. «Se Santoro non ci fosse, la destra più oscurantista dovrebbe inventarselo come il suo più sicuro alleato». «A differenza di Mastella, difendo i Dico, frutto di una mediazione saggia ed equilibrata - dice Monaco - Una soluzione temperata il cui iter parlamentare si prospetta comunque difficile. Di sicuro concorrono ad affossarli quanti, anzichè informare e aiutare a ragionarne pacatamente, esasperano i toni di una disputa ideologica decisamente sproporzionata all'oggetto». «Tra costoro - conclude Monaco - si segnala Santoro, con il suo programma di ieri, che sembrava confezionato allo scopo di sabotare i Dico, di eccitare i suoi oppositori, di non fare informazione ma di dare immagini-shock e di sollevare polemiche, con il suggello del suo qualunquistico sermone»
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