martedì, aprile 17, 2007

BUSH E L’ENNESIMA STRAGE AL CAMPUS

IL PRESIDENTE BUSH HA ESPRESSO, BONTÀ SUA “INORRIDIMENTO PER L’ASSURDA STRAGE AL CAMPUS DELLA VIRGINIA, MA ALLO STESSO TEMPO HA “RIBADITO” CHE TUTTI I CITTADINI AMERICANI HANNO IL “DIRITTO” DI PORTARE LE ARMI COME D’ALTRONDE PREVEDE LA COSTITUZIONE USA. NATURALMENTE DICE, TUTTI DEVONO RISPETTARE LE LEGGI E QUANTO FATTO DAL MASSACRATORE È OVVIAMENTE ILLEGALE.

UNA LOGICA INECCEPIBILE MA CHE S’INCEPPA QUANDO LA GIUSTIZIA, PERSINO QUELLA CHE PREVEDE LA PENA DI MORTE, NON PUÒ CHE PROCEDERE A POSTERIORI QUANDO CIOÈ CI SONO GIÀ LE VITTIME.

È EVIDENTE CHE FIN QUANDO DURERÀ QUESTO “DIRITTO DI PORTARE LE ARMI” QUESTO RISCHIO RIMANE ALTO E COSÌ ANCHE I PROFITTI DELL’INDUSTRIA DELLE ARMI.

SAREBBE STATA L’ENNESIMA OCCASIONE PER “RIVEDERE” LA LEGGE E INTERROMPERE COSÌ LA SEQUELA DEI MASSACRI CHE SI SONO SUCCEDUTI DA 1966 FINO AI GIORNI NOSTRI.

MA BUSH HA DETTO “NO” ANCHE SE GLI “DISPIACE”, RIAFFERMANDO UN ANACRONISTICO DIRITTO E INCHINANDOSI PERÒ ALLA RICCA LOBBY DELLE ARMI.
Raffaele B.

L’UNITÀ
Virginia, di nuovo Columbine Massacro nel campus: 32 morti
Pubblicato il: 16.04.07
Bush ribadisce: diritto di portare le armi

Alla fine il bilancio della duplice sparatoria in un campus universitario della Virginia è pesantissimo: 32 studenti uccisi tra cui, l’attentatore di appena 20 anni e di un'altra trentina di feriti. Un bilancio da record negativo che sconvolge l'America.

Due sparatorie ma un solo killer. La prima è avvenuta in un dormitorio della università, prima delle otto del mattino, e secondo le dichiarazioni della polizia, ha causato la morte di una persona ed il ferimento di un'altra. La seconda sparatoria, invece, è avvenuta poco dopo in un'altra area del campus, la Norris Hall, dove vengono tenute lezioni di chimica e di ingegneria. Qulo studente è entrato in un aula e ha aperto il fuoco nelle classi uccidendo altri studenti e insegnanti prima di essere a sua volta ucciso.

La dinamica della strage è confusa ma quello che è certo è che il bilancio è addirittura più tragico del massacro del 20 aprile del 1999 nella Università di Colombine (da cui nel 2002 il documentario di Michael Moore Bowling for Columbine): allora due studenti, Eric Harris e Dylan Klebold, uccisero tredici persone (dodici studenti e un insegnante) e ne ferirono altre ventuno prima di togliersi la vita.

La sparatoria di lunedì 16 aprile è avvenuta nel Virginia Tech, uno dei politecnici più prestigiosi e famosi di tutti gli Stati Uniti, forte dei suoi 28 mila studenti e oltre mille insegnanti. Un luogo comunque non nuovo a fatti di sangue simili a quello avvenuto ora. Soltanto nell'agosto dell'anno scorso le lezioni furono cancellate e il politecnico chiuse i battenti quando un evaso entrò nell'area della scuola. Un vice-sceriffo che gli dava la caccia fu ucciso in uno dei sentieri vicini al campus. Non solo. Soltanto la scorsa settimana le facoltà di chimica e ingegneria del Virginia Tech erano state evacuate dopo due minacce anonime.

Ma l'elenco delle stragi nelle scuole e nelle università è lunghissimo negli Usa, da quando nel ’66, sempre in un campus ad Austin, in Texas dopo essere salito sulla torre della scuola superiore Charles Whitman uccise 15 persone, inclusa sua madre e sua moglie e ne ferì 31.

«Inorridito» dalla strage di Virginia Tech, il presidente George W. Bush si inchina comunque alla lobby dei pistoleri e ribadisce che gli americani «hanno il diritto di portare armi». Bush «crede nel diritto della gente a portare armi», ma «tutte le leggi vanno seguite», ha detto la portavoce della Casa Bianca Dana Perino mentre negli Stati Uniti cresceva lo shock. «Portare una pistola a scuola, in un dormitorio e sparare all'impazzata, questo è contro la legge, e chi è responsabile dovrebbe essere punito», ha detto Perino rispondendo alle insistenze dei giornalisti.


CORRIERE DELLA SERA
SCHEDA DELLE ALTRE STRAGI NELLE SCUOLE AMERICANE
16 aprile 2007
Dal massacro del 1966 compiuto nell'Università del Texas all'eccidio degli studenti Amish del 2006

WASHINGTON - Colpi d'arma da fuoco, raffiche, vittime e feriti tra gli studenti delle scuole e delle università americane. Una scia tragica di episodi tra i quali il più noto alle cronache, anche perché al centro di un filmdi Michael Moore, è quella avvenuto all'interno della Columbine High School di Denver.

1 agosto 1966: Charles Whitman si appostò su una torre dell'Università del Texas, ad Austin, e uccise 15 persone, tra cui sua madre e sua moglie, e ne ferì 31.

1 dicembre 1997: uno studente di 14 anni spara all'impazzata nell'atrio della Heath High School a Paducah (Kentucky). Otto muoiono sul colpo, tre poco dopo.

24 marzo 1998: due ragazzini di 11 e 13 anni attirano, con un falso allarme incendio, i compagni all'esterno di una scuola media di Jonesboro (Arkansas). Sparano solo sulle ragazze, uccidendone quattro, oltre a un'insegnante. Undici i feriti.

20 aprile 1999: due studenti della Columbine High School di Denver (Colorado), di 17 e 18 anni, aprono il fuoco e uccidono 12 compagni ed un insegnante prima di togliersi la vita. Dall'inchiesta emerge la loro simpatia per le idee neonaziste.

16 gennaio 2002: Alla Appalachian School of Law, piccola università della Virginia, uno studente straniero bocciato uccide a colpi di pistola il rettore, un insegnante ed una studentessa. Durante la fuga il ragazzo ferisce gravemente altri tre studenti prima di essere bloccato e consegnato alla polizia.

21 marzo 2005: un ragazzo di 16 anni uccide il guardiano e poi spara su compagni e insegnanti del liceo Red Lake High School, nella riserva indiana di Red Lake (Minnesota), uccidendone sei e ferendone 14 prima di suicidarsi. Le vittime appartenevano alla tribù Chippewa. Prima di compiere l'incursione nella scuola, il ragazzo aveva ucciso suo nonno e la sua compagna.

27 settembre 2006: un uomo di 54 anni, armato, prende in ostaggio sei studentesse nel liceo Platte Canyon High School di Bailey (Colorado). L'uomo libera quattro ragazze, ma la polizia compie un blitz dopo aver saputo che il sequestratore aveva abusato sessualmente di una ragazza. Alla vista degli agenti l'uomo uccide uno degli ostaggi e poi si suicida.

2 ottobre 2006: un uomo di 32 anni, armato, prende in ostaggio alcuni studenti della scuola di Nickel Mines, un villaggio Amish della contea di Lancaster (Pennsylvania), fa uscire i ragazzi e gli adulti e lega le ragazze con funi e manette. Prima dell' intervento della polizia, l'uomo, che non appartiene alla comunità Amish, uccide cinque giovani alunne e ne ferisce altre cinque, infine si suicida con un colpo di pistola alla testa

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