martedì, aprile 10, 2007

LA PENA DI MORTE E IL SILENZIO DEL PAPA

LA CHIESA SI “PRODIGA” CON GRANDE SFORZO GIUSTAMENTE A DIFESA DELLA “VITA” DAL CONCEPIMENTO ALLA MORTE NATURALE, “OPPONENDOSI” A TUTTO CIÒ CHE LO “MINACCIA”: DALLA FECONDAZIONE ASSISTITA, AL CONTRACCETTIVO, ALL’ABORTO, ALL’ACCANIMENTO TERAPEUTICO ED OVVIAMENTE ALL’EUTANASIA.

SE LA VITA UMANA È UN DONO DI DIO ED È “INVIOLABILE” A TUTTI GLI UOMINI COSÌ COME AGLI “STATI”, RISULTA “INCOMPRENSIBILE” IL SILENZIO DELLA CHIESA ED IN PARTICOLARE DEL PAPA IN OCCASIONE DELLA MARCIA PER LA MORATORIA SULLA PENA DI MORTE.

QUESTA STRIDENTE CONTRADDIZIONE “DELUDE” AMPIAMENTE E LA SORTE DI MOLTI CONDANNATI POTREBBE DIPENDERE PROPRIO DALLE PAROLE DEL PAPA PER LA SUA INFLUENZA SULLA SCENA DEL MONDO.

SEBBENE LA PENA DI MORTE SIA SPESSO GIUSTIFICATA COME DETERRENTE, DIVERSI STUDI HANNO DIMOSTRATO CHE ESSA NON GARANTISCE ALLA SOCIETÀ NÉ PROTEZIONE NÉ BENEFICI.

IN GENERE, LA PENA CAPITALE TENDE AD ESSERE INFLITTA A QUEGLI INDIVIDUI CHE COSTITUISCONO LA PARTE PIÙ VULNERABILE DELLA SOCIETÀ: POVERI, MALATI MENTALI E MEMBRI DI MINORANZE ETNICHE, RAZZIALI O RELIGIOSE, CITTADINI STRANIERI INCLUSI.

LA PENA DI MORTE È APPLICATA IN MODO SPROPORZIONATO NEI CONFRONTI DI PERSONE SOCIALMENTE SVANTAGGIATE, CON CONDANNE CAPITALI IMPOSTE SU CHI NON SAREBBE MAI ANDATO INCONTRO ALLA MORTE SE FOSSE APPARTENUTO ALLE CLASSI PIÙ AGIATE DELLA SOCIETÀ.
Raffaele B.

CORRIERE CANADESE
Migliaia in marcia per la moratoria: «Delusi dal Papa»
Martedì 10, Aprile, 2007

ROMA - La Marcia di Pasqua "per la moratoria subito delle esecuzioni capitali", se da una parte ha ottenuto un successo di partecipazione con migliaia tra cittadini, politici ed esponenti delle istituzioni, che hanno sfilato per le vie di Roma, e ottenuto una valanga di autorevoli adesioni, ha deluso le aspettative di quanti, radicali in testa, si aspettavano che il Papa spendesse la sua autorevolezza per rivolgere un appello ai potenti della terra.

E non è un caso che, partita dal Campidoglio, che ancora una volta con il sindaco Walter Veltroni in testa ha dato il suo patrocinio all'iniziativa, la Marcia si sia conclusa a piazza san Pietro proprio nel momento in cui Papa Benedetto XVI rivolgeva la sua benedizione "Urbi et Orbi" in attesa di un esplicito messaggio papale.

Il Pontefice «sa quanto è influente e quanto può essere determinante per la sorte di migliaia di vite, vittime di omicidi di Stato. La loro sorte - ha affermato Emma Bonino, unico ministro del governo Prodi presente alla Marcia - può dipendere dalle sue parole.
Molte vittime nel braccio della morte aspettano una parola del Papa». Ma dal Pontefice nemmeno un cenno.
Un silenzio, che se «non ha sorpreso e men che mai deluso» il leader radicale Marco Pannella, che contro la pena di morte è anche in sciopero della fame dal 21 marzo scorso, ha invece "stupito" il capogruppo della Rosa del Pugno alla Camera Roberto Villetti, tra i presenti a piazza san Pietro anche perché «il Papa, a differenza del suo predecessore non solo è rimasto in silenzio sull'abolizione della pena di morte, ma non ha neppure rivolto un cenno di saluto a coloro che, credenti e non, erano a piazza San Pietro».

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