Affermare come fa Alemanno che furono le “leggi razziali” il male assoluto e non il “fascismo” come invece fece Fini nel recarsi in Israele 2003, dimostra o uno “smisurato cinismo” oppure una “assoluta idiozia” che disgiunge la causa dall’effetto.
Sarebbe come a dire che è l’arma il male e non invece l’assassino che lo usa! Una retorica tipica di una certa destra nostalgica che non vuole fare i conti fino in fondo con la storia.
Le “leggi razziali” furono emanate dal “fascismo” per usarle come arma di discriminazione e di sterminio. Quindi fu il “fascismo” l’autore e responsabile, nelle persone che lo costituivano e che lo appoggiavano anche “inconsapevolmente” e nessun altro.
Inoltre parlare di “cedimento” al “nazismo” germanico non diminuisce quella responsabilità ma anzi lo “aggrava” perché in più il fascismo “abdicò” in favore dei tedeschi consegnando loro (per collaborazione o per codardia non fa differenza) tutti i deportati, compresi i cittadini italiani destinati ai loro “forni crematori”.
Infine fu il fascismo di Mussolini, già al potere in Italia, ad aiutare il nazismo di Hitler a guadagnare il potere in Germania! Come si vede la storia “dimostra” in questo modo che la causa prima fu proprio il fascismo italiano!
Cosa vuole fare Alemanno? Revisionare la storia scambiando le cause con l’effetto? Sembra di si!
Raffaele B.
LASTAMPA
"Le leggi razziali un male assoluto, fascismo fenomeno più complesso"
7/9/2008
Il sindaco di Roma Alemanno in visita a Gerusalemme: «Molta gente aderì al progetto in buona fede»
MILANO
Le leggi razziali furono un male assoluto, il fascismo un fenomeno più complesso. Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a poche ore dalla visita al museo dell’Olocausto di Gerusalemme, dove si trova in pellegrinaggio con altri esponenti politici italiani. Nel febbraio del 2003 Gianfranco Fini, in procinto di recarsi in Israele, parlò del «fascismo come male assoluto», definizione criticata all’epoca proprio da Alemanno.
«Mi sembrava sbrigativo definirlo il male assoluto», spiega il primo cittadino della capitale. Un’affermazione «eccessiva» e «ingenerosa nei confronti di tanti che avevano aderito a quell’esperienza». Tuttavia, ricorda, «non criticai il viaggio di Fini». «Il fascismo fu un fenomeno più complesso» aggiunge. «Molte persone vi aderirono in buona fede e non mi sento di etichettarle con quella definizione. Il male assoluto sono le leggi razziali volute dal fascismo e che ne determinarono la fine politica e culturale».
Il perché lo precisa subito: «Fu un cedimento al nazismo e al razzismo biologico, che non era nelle corde iniziali del fascismo». In definitiva Alemanno appoggia la quella visita di Fini allo Yad Vashem. «Quella scelta, di dare un segnale così chiaro, è stata giusta. Ha contribuito a creare quella destra democratica che era mancata».
Comunità ebraica: "E' difficile separare le due cose "
«Le leggi razziali furono emanate dal regime fascista». Lo ha sottolineato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, a Milano per la Giornata europea della Cultura Ebraica, a proposito delle dichiarazioni del sindaco di Roma Gianni Alemanno sulle leggio razziale definite «male assoluto». «Le leggi razziali sono state emanate dal regime fascista, convalidate dalla monarchia - ha detto Gattegna - quindi mi sembra difficile separare le due cose: ritengo che quando si tratta di argomenti così importanti è necessario anche essere molto cauti nelle dichiarazioni e più che singole frasi bisognerebbe approfondire la parte storica, gli avvenimenti e insegnare ai giovani questo passato tragico perchè non si ripeta mai più».
REPUBBLICA
Leggi razziali e fascismo
Irritazione ebraica per Alemanno
7 settembre 2008
Irritazione dopo le dichiarazioni del sindaco di Roma da Gerusalemme. Il presidente delle Comunità: "Mi sembra difficile separare le due cose"
Si accende la polemica dopo le dichiarazioni di Gianni Alemanno su fascismo e leggi razziali. Il sindaco di Roma, in visita in Israele con una delegazione politica italiana guidata dal presidente del Senato Schifani, ha rilasciato una intervista in cui condanna le leggi razziali, definendole il "male assoluto". Non così il fascismo. Il sindaco distingue la sua posizione da quella di Fini. Al giornalista del Corriere della Sera spiega: "Fu un fenomeno più complesso, caduto anche in seguito a quell'errore".
Una distinzione che non piace a molti esponenti della Comunità ebraica. Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche taglia corto: "Le leggi furono emanate dal regime fascista, mi sembra difficile separare le due cose. Bisogna essere cauti". Così Piero Terracina, sopravvissuto ad Auschwitz, che taglia corto: "Le leggi razziali ci sono state perché c'è stato il fascismo".
Duro il Pd. "Alemanno smentisca", chiede più di un esponente.
Sarebbe come a dire che è l’arma il male e non invece l’assassino che lo usa! Una retorica tipica di una certa destra nostalgica che non vuole fare i conti fino in fondo con la storia.
Le “leggi razziali” furono emanate dal “fascismo” per usarle come arma di discriminazione e di sterminio. Quindi fu il “fascismo” l’autore e responsabile, nelle persone che lo costituivano e che lo appoggiavano anche “inconsapevolmente” e nessun altro.
Inoltre parlare di “cedimento” al “nazismo” germanico non diminuisce quella responsabilità ma anzi lo “aggrava” perché in più il fascismo “abdicò” in favore dei tedeschi consegnando loro (per collaborazione o per codardia non fa differenza) tutti i deportati, compresi i cittadini italiani destinati ai loro “forni crematori”.
Infine fu il fascismo di Mussolini, già al potere in Italia, ad aiutare il nazismo di Hitler a guadagnare il potere in Germania! Come si vede la storia “dimostra” in questo modo che la causa prima fu proprio il fascismo italiano!
Cosa vuole fare Alemanno? Revisionare la storia scambiando le cause con l’effetto? Sembra di si!
Raffaele B.
LASTAMPA
"Le leggi razziali un male assoluto, fascismo fenomeno più complesso"
7/9/2008
Il sindaco di Roma Alemanno in visita a Gerusalemme: «Molta gente aderì al progetto in buona fede»
MILANO
Le leggi razziali furono un male assoluto, il fascismo un fenomeno più complesso. Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a poche ore dalla visita al museo dell’Olocausto di Gerusalemme, dove si trova in pellegrinaggio con altri esponenti politici italiani. Nel febbraio del 2003 Gianfranco Fini, in procinto di recarsi in Israele, parlò del «fascismo come male assoluto», definizione criticata all’epoca proprio da Alemanno.
«Mi sembrava sbrigativo definirlo il male assoluto», spiega il primo cittadino della capitale. Un’affermazione «eccessiva» e «ingenerosa nei confronti di tanti che avevano aderito a quell’esperienza». Tuttavia, ricorda, «non criticai il viaggio di Fini». «Il fascismo fu un fenomeno più complesso» aggiunge. «Molte persone vi aderirono in buona fede e non mi sento di etichettarle con quella definizione. Il male assoluto sono le leggi razziali volute dal fascismo e che ne determinarono la fine politica e culturale».
Il perché lo precisa subito: «Fu un cedimento al nazismo e al razzismo biologico, che non era nelle corde iniziali del fascismo». In definitiva Alemanno appoggia la quella visita di Fini allo Yad Vashem. «Quella scelta, di dare un segnale così chiaro, è stata giusta. Ha contribuito a creare quella destra democratica che era mancata».
Comunità ebraica: "E' difficile separare le due cose "
«Le leggi razziali furono emanate dal regime fascista». Lo ha sottolineato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, a Milano per la Giornata europea della Cultura Ebraica, a proposito delle dichiarazioni del sindaco di Roma Gianni Alemanno sulle leggio razziale definite «male assoluto». «Le leggi razziali sono state emanate dal regime fascista, convalidate dalla monarchia - ha detto Gattegna - quindi mi sembra difficile separare le due cose: ritengo che quando si tratta di argomenti così importanti è necessario anche essere molto cauti nelle dichiarazioni e più che singole frasi bisognerebbe approfondire la parte storica, gli avvenimenti e insegnare ai giovani questo passato tragico perchè non si ripeta mai più».
REPUBBLICA
Leggi razziali e fascismo
Irritazione ebraica per Alemanno
7 settembre 2008
Irritazione dopo le dichiarazioni del sindaco di Roma da Gerusalemme. Il presidente delle Comunità: "Mi sembra difficile separare le due cose"
Si accende la polemica dopo le dichiarazioni di Gianni Alemanno su fascismo e leggi razziali. Il sindaco di Roma, in visita in Israele con una delegazione politica italiana guidata dal presidente del Senato Schifani, ha rilasciato una intervista in cui condanna le leggi razziali, definendole il "male assoluto". Non così il fascismo. Il sindaco distingue la sua posizione da quella di Fini. Al giornalista del Corriere della Sera spiega: "Fu un fenomeno più complesso, caduto anche in seguito a quell'errore".
Una distinzione che non piace a molti esponenti della Comunità ebraica. Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche taglia corto: "Le leggi furono emanate dal regime fascista, mi sembra difficile separare le due cose. Bisogna essere cauti". Così Piero Terracina, sopravvissuto ad Auschwitz, che taglia corto: "Le leggi razziali ci sono state perché c'è stato il fascismo".
Duro il Pd. "Alemanno smentisca", chiede più di un esponente.
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