Con la frase del Cavaliere sulla sinistra “sfascista” e “disfattista” oppure “governeremo da soli” su ILGIORNALE (quotidiano di famiglia) e quella “infelice” presa da La7 che “non gliene frega niente” della disponibilità di Veltroni del PD a collaborare per affrontare insieme la crisi finanziaria in corso e del quale non s‘intravede la fine ed ultimo l’aver fatto porre la fiducia sul decreto Gelmini sui tagli alla scuola, dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio da quale parte sta l’impedimento al dialogo!
Ma nel condurre la sua politica all’insegna del decisionismo più sfrenato passa sulla testa di tutti compreso i suoi stessi parlamentari che a questo punto sono costretti a votare la fiducia senza poter discutere la legge pena la caduta del governo e di se stessi.
Berlusconi, forte dei suoi sondaggi, nonostante abbia una maggioranza schiacciante nelle due camere (si potrebbe capire con una scarsa maggioranza) pone lo stesso la fiducia perché non vuole perdere tempo con le lungaggini parlamentari. In questo modo oltre a non considerare l’apporto dei propri parlamentari, veicola l’idea che il Parlamento sia inutile. Se poi si aggiunge che spesso si è parlato che i parlamentari non “lavorano” abbastanza il quadro si completa.
Di questo passo ci avviamo verso un sistema in cui o il parlamento non esiste oppure è ridotto ad una semplice camera di ratifica così come accadde prima dell’avvento del fascismo che altro non era che un sistema di governo senza il parlamento con forti sentimenti nazionalistici e razzistici in un quadro di grave crisi economica.
Insomma qualcosa di abbastanza attuale e per questo si apre una questione vera di democrazia nel nostro Paese a cui tutte le persone di sentimento democratico devono poter reagire con forza prima che sia troppo tardi e per impedire che la storia si ripeta!
Raffaele B.
La7
Crisi mercati; Pd chiama governo: collaborare in Parlamento
Roma 08/10/2008 20:01
Roma, 8 ott. (Apcom) - La crisi dei mercati incombe, l'ennesima giornata di tensione nelle Borse spinge il governo a intervenire con un decreto che sarà varato questa sera dal consiglio dei ministri. Di fronte alla difficoltà dello Tsunami finanziario, il Partito democratico 'chiama' il governo e si dice disponibile a collaborare nell'interesse del Paese, chiedendo all'esecutivo un confronto in Parlamento sulle misure che saranno adottate per dl e dicendosi in attesa di una risposta del governo.
Walter Veltroni, dopo aver riunito 'd'emergenza' il governo-ombra, sottolinea la "la gravità e la drammaticità della situazione" e promette impegno per evitare che "il Paese si avvolga in una spirale di recessione che può diventare drammatica". Per questo, il segretario del Pd giura "piena disponibilità del Pd a contribuire, per la sua parte, ad uscire positivamente da questa crisi: il Paese chiede risposte che siano adeguate e il Parlamento è il luogo dove provare a dare queste risposte. Mi attendo che da parte di chi governa ci sia la consapevolezza che non è tempo di usare parole da campagna elettorale".
I contatti ufficiali sono quelli tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il suo omologo-ombra, Pierluigi Bersani. Mentre Veltroni spiega ai cronisti che il Governo non ha ancora contattato il Pd per fare il punto sulla crisi, nonostante il tentativo dei democratici di parlare con Tremonti, è Bersani a rendere noto: il ministro dell'Economia ha richiamato, "gli abbiamo detto che vogliamo illustrare le nostre proposte in sede parlamentare". E sempre il segretario del Pd chiede al governo di dar vita ad un "tavolo ristretto" che riunisca tutte le parti sociali e di intervenire al più presto per difendere i salari e scacciare lo spettro della recessione.
Nel difficile approccio tra maggioranza e opposizione si inserisce l'appuntamento del Pd con la piazza, fissato per il 25 ottobre. Veltroni spiega che la manifestazione rientra nella normalità della vita democratica, mostrando stupore per la "tanta preoccupazione" suscitata. Poi aggiunge: se la crisi dei mercati dovesse ulteriormente aggravarsi il Pd valuterà il da farsi. Fra le proposte dell'opposizione c'è anche quella di creare una task force. Un modo per rassicurare il paese che entrambi i Poli sono impegnati di fronte all'emergenza e permettere a maggioranza e opposizione di incontrarsi per seguire gli sviluppi della situazione.
L'idea la lancia Bersani, subito sostenuto da Massimo D'Alema. E anche l'Italia dei Valori e l'Udc assicurano: siamo pronti a collaborare per un'azione "comune" con l'esecutivo. Chi finora tace è il premier Berlusconi. Un silenzio subito stigmatizzato dall'opposizione. Il primo a sottolinearlo è D'Alema, che annota: "Bush in piena campagna elettorale ha visto i due candidati per trovare un accordo sul piano Paulson. Pare che invece in Italia al presidente del Consiglio non freghi niente.
Fa parte dello stile di governo che purtroppo è in vigore nel nostro paese. Purtroppo Berlusconi ha un'idea autoreferenziale e si ritiene al di sopra del confronto con gli altri". Stessa linea di Enrico Letta, che intravede l'ora della "responsabilità nazionale" e scorge nelle parole pronunciate ieri da Berlusconi sul leader del Pd "il rifiuto del contributo dell'opposizione".
Fonte: Apcom
CORRIERE DELLA SERA
Scuola, è sciopero generale
contro il decreto Gelmini
Decisione di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda
I sindacati devono solo decidere la data. Gli studenti: «Il voto di fiducia sul decreto è un atto antidemocratico»
ROMA - Approvato dal Parlamento, il decreto Gelmini 'sul maestro unico" è invece bocciato dal mondo della scuola che si prepara a scendere in piazza rispondendo all'appello dei sindacati. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno iniziato a discutere per decidere quale sarà la data dello sciopero generale del settore, se dovesse fallire, come è prevedibile, il tentativo di conciliazione (previsto per giovedì mattina) imposto dalla legge.Un appuntamento, quello messo in cantiere dai sindacati di categoria, al quale si arriva dopo una marcia di avvicinamento cominciata già da settimane e costellata da sit-in davanti al ministero, iniziative spontanee di protesta, occupazioni, 'notti bianche', dal Nord al Sud della penisola. CONTINUA
ILGIORNALE
"Opposizione sfascista, governeremo da soli"
lunedì 06 ottobre 2008, 09:57
Milano - «L’ultimo sondaggio dà il gradimento del presidente del Consiglio al 68,1 per cento. È quasi imbarazzante andare per strada... » racconta Silvio Berlusconi agli ospiti della cena che chiude la prima festa del Pdl. La ricerca di Euromedia che ha sulla scrivania gli toglie ogni dubbio che le scelte compiute siano quelle giuste e che sia necessario «andare avanti anche da soli» e «governare con i decreti legge» che sono finiti sotto accusa: «Il governo potrà davvero cambiare il Paese». Ricorda che ha cercato il dialogo con la sinistra, ma l’opposizione è ripiombata nello «sfascismo e nel disfattismo»… CONTINUA
Ma nel condurre la sua politica all’insegna del decisionismo più sfrenato passa sulla testa di tutti compreso i suoi stessi parlamentari che a questo punto sono costretti a votare la fiducia senza poter discutere la legge pena la caduta del governo e di se stessi.
Berlusconi, forte dei suoi sondaggi, nonostante abbia una maggioranza schiacciante nelle due camere (si potrebbe capire con una scarsa maggioranza) pone lo stesso la fiducia perché non vuole perdere tempo con le lungaggini parlamentari. In questo modo oltre a non considerare l’apporto dei propri parlamentari, veicola l’idea che il Parlamento sia inutile. Se poi si aggiunge che spesso si è parlato che i parlamentari non “lavorano” abbastanza il quadro si completa.
Di questo passo ci avviamo verso un sistema in cui o il parlamento non esiste oppure è ridotto ad una semplice camera di ratifica così come accadde prima dell’avvento del fascismo che altro non era che un sistema di governo senza il parlamento con forti sentimenti nazionalistici e razzistici in un quadro di grave crisi economica.
Insomma qualcosa di abbastanza attuale e per questo si apre una questione vera di democrazia nel nostro Paese a cui tutte le persone di sentimento democratico devono poter reagire con forza prima che sia troppo tardi e per impedire che la storia si ripeta!
Raffaele B.
La7
Crisi mercati; Pd chiama governo: collaborare in Parlamento
Roma 08/10/2008 20:01
Roma, 8 ott. (Apcom) - La crisi dei mercati incombe, l'ennesima giornata di tensione nelle Borse spinge il governo a intervenire con un decreto che sarà varato questa sera dal consiglio dei ministri. Di fronte alla difficoltà dello Tsunami finanziario, il Partito democratico 'chiama' il governo e si dice disponibile a collaborare nell'interesse del Paese, chiedendo all'esecutivo un confronto in Parlamento sulle misure che saranno adottate per dl e dicendosi in attesa di una risposta del governo.
Walter Veltroni, dopo aver riunito 'd'emergenza' il governo-ombra, sottolinea la "la gravità e la drammaticità della situazione" e promette impegno per evitare che "il Paese si avvolga in una spirale di recessione che può diventare drammatica". Per questo, il segretario del Pd giura "piena disponibilità del Pd a contribuire, per la sua parte, ad uscire positivamente da questa crisi: il Paese chiede risposte che siano adeguate e il Parlamento è il luogo dove provare a dare queste risposte. Mi attendo che da parte di chi governa ci sia la consapevolezza che non è tempo di usare parole da campagna elettorale".
I contatti ufficiali sono quelli tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il suo omologo-ombra, Pierluigi Bersani. Mentre Veltroni spiega ai cronisti che il Governo non ha ancora contattato il Pd per fare il punto sulla crisi, nonostante il tentativo dei democratici di parlare con Tremonti, è Bersani a rendere noto: il ministro dell'Economia ha richiamato, "gli abbiamo detto che vogliamo illustrare le nostre proposte in sede parlamentare". E sempre il segretario del Pd chiede al governo di dar vita ad un "tavolo ristretto" che riunisca tutte le parti sociali e di intervenire al più presto per difendere i salari e scacciare lo spettro della recessione.
Nel difficile approccio tra maggioranza e opposizione si inserisce l'appuntamento del Pd con la piazza, fissato per il 25 ottobre. Veltroni spiega che la manifestazione rientra nella normalità della vita democratica, mostrando stupore per la "tanta preoccupazione" suscitata. Poi aggiunge: se la crisi dei mercati dovesse ulteriormente aggravarsi il Pd valuterà il da farsi. Fra le proposte dell'opposizione c'è anche quella di creare una task force. Un modo per rassicurare il paese che entrambi i Poli sono impegnati di fronte all'emergenza e permettere a maggioranza e opposizione di incontrarsi per seguire gli sviluppi della situazione.
L'idea la lancia Bersani, subito sostenuto da Massimo D'Alema. E anche l'Italia dei Valori e l'Udc assicurano: siamo pronti a collaborare per un'azione "comune" con l'esecutivo. Chi finora tace è il premier Berlusconi. Un silenzio subito stigmatizzato dall'opposizione. Il primo a sottolinearlo è D'Alema, che annota: "Bush in piena campagna elettorale ha visto i due candidati per trovare un accordo sul piano Paulson. Pare che invece in Italia al presidente del Consiglio non freghi niente.
Fa parte dello stile di governo che purtroppo è in vigore nel nostro paese. Purtroppo Berlusconi ha un'idea autoreferenziale e si ritiene al di sopra del confronto con gli altri". Stessa linea di Enrico Letta, che intravede l'ora della "responsabilità nazionale" e scorge nelle parole pronunciate ieri da Berlusconi sul leader del Pd "il rifiuto del contributo dell'opposizione".
Fonte: Apcom
CORRIERE DELLA SERA
Scuola, è sciopero generale
contro il decreto Gelmini
Decisione di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda
I sindacati devono solo decidere la data. Gli studenti: «Il voto di fiducia sul decreto è un atto antidemocratico»
ROMA - Approvato dal Parlamento, il decreto Gelmini 'sul maestro unico" è invece bocciato dal mondo della scuola che si prepara a scendere in piazza rispondendo all'appello dei sindacati. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno iniziato a discutere per decidere quale sarà la data dello sciopero generale del settore, se dovesse fallire, come è prevedibile, il tentativo di conciliazione (previsto per giovedì mattina) imposto dalla legge.Un appuntamento, quello messo in cantiere dai sindacati di categoria, al quale si arriva dopo una marcia di avvicinamento cominciata già da settimane e costellata da sit-in davanti al ministero, iniziative spontanee di protesta, occupazioni, 'notti bianche', dal Nord al Sud della penisola. CONTINUA
ILGIORNALE
"Opposizione sfascista, governeremo da soli"
lunedì 06 ottobre 2008, 09:57
Milano - «L’ultimo sondaggio dà il gradimento del presidente del Consiglio al 68,1 per cento. È quasi imbarazzante andare per strada... » racconta Silvio Berlusconi agli ospiti della cena che chiude la prima festa del Pdl. La ricerca di Euromedia che ha sulla scrivania gli toglie ogni dubbio che le scelte compiute siano quelle giuste e che sia necessario «andare avanti anche da soli» e «governare con i decreti legge» che sono finiti sotto accusa: «Il governo potrà davvero cambiare il Paese». Ricorda che ha cercato il dialogo con la sinistra, ma l’opposizione è ripiombata nello «sfascismo e nel disfattismo»… CONTINUA
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