martedì, aprile 07, 2009

SISMA ABRUZZO - SUBITO 460 M STANZIATI PER IL REFERENDUM

Arriva puntuale la proposta da più parti (dall’ UNITÀ e dall’ Associazione Nazionale Funzionari di Polizia) di devolvere l’intera somma già stanziata e disponibile di 460 Milioni di euro per il referendum da effettuarsi separatamente dalle elezioni europee. Tale somma verrebbe risparmiata e quindi disponibile già da ora se il referendum venisse deciso di effettuarlo insieme alle europee.

Questa somma (a differenza degli iniqui 30M di euro stanziati) rappresenta un primo PASSO CONCRETO alla ricostruzione delle città e un segnale di reale solidarietà e di presenza dello Stato a favore dei propri cittadini e della sua terra.

Dopo reiterati rifiuti del Governo ad accorpare i due momenti (conterebbe sul mancato quorum al referendum per invalidarlo) ed oggi a causa del terremoto si invitano tutti gli italiani a firmare l’appello a devolvere quella somma all’Abruzzo. Questo è ciò che conta adesso!

Se il Governo e la maggioranza tutta, nonostante la grave emergenza, dovessero rifiutare, si assumerebbero una TREMENDA RESPONSABILITÀ a compiere un COLPEVOLE SPRECO in totale spregio di un pezzo d’Italia e di nostri connazionali e minerebbe gravemente la propria credibilità sull’effettiva volontà di aiutare l’Abruzzo. Perciò siete tutti invitati a
firmare l’appello inserendo nel commento nome e cognome e la frase: Sottoscrivo l'appello ad accorpare il referendum con l'europee e devolvere così la somma stanziata ai terremotati d'Abruzzo”.
Raffaele B.

Terremoti dall’Italia e dal Mondo

UNITÀ
Appello al governo, i 460 milioni del referendum vadano ai terremotati
07 aprile 2009
FIRMA L’APPELLO

Il tam tam sta crescendo sempre di più. La domanda è semplice e le risposte date finora dalla politica appaiono, in queste ore, sempre più insensate. Perché devono andare sprecati quei 460 milioni di euro per organizzare il voto dei referendum, quando potrebbero essere accorpati con le elezioni europee. Quella cifra potrebbe essere impiegata immediatamente per ricostruire le case degli abruzzesi, le decine di scuole indispensabili per far riprendere l'anno scolastico ai bambini de L'Aquila, rimettere a posto le strade, ristrutturare e rimettere in funzione l'ospedale danneggiato dal terremoto.
Per il sisma abruzzese il governo ieri ha stanziato 30 milioni di euro. Altri fondi si attendono dall'Unione europea, ma chissà quando arriveranno e chissà quanti saranno. Appaiono misure insufficienti paragonate ai 460 milioni preventivati per il referendum che, inoltre, invece sarebbero immediatamente disponibili.
L'Unità rilancia con forza questo appello e in queste ore non siamo gli unici. «Accorpare elezioni e referendum e destinare le somme risparmiate agli italiani colpiti dal terremoto in Abruzzo» dice anche Enzo Marco Letizia, segretario nazionale dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, al governo.
Margherita Mastromauro, esponente de Pd barese e imprenditrice, ha già scritto una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo che «i 400 milioni già stanziati per il referendum sulla legge elettorale abbiano un uso utile e alternativo, e siano destinati all'emergenza terremoto». Ricordano la richiesta dei promotori del referendum di abbinare la consultazione alle europee del 6 e 7 giugno, la parlamentare chiede a Napolitano «che attraverso di lei questo paese dimostri la responsabilità di cui molte volte ha dimostrato di essere capace. Che operi uno scatto di lealtà, di solidarietà, di correttezza».
«Quei 400 milioni di euro che, così come destinati, rappresenterebbero un colpevole spreco, indirizzati all'Abruzzo, invece, ci farebbero sentire tutti più vicini e in qualche modo utili ai nostri connazionali colpiti dal terremoto», afferma la parlamentare, per la quale «non sarebbe una vittoria politica, ma un gesto in nome dell'unità nazionale. È un appello al buon senso quello che faccio, signor presidente. Non abbiamo molto tempo. Confido nella sua attenzione e nella sua sensibilità».
Insomma, in queste ore nessuno ha voglia dei tatticismi politici di fronte alle immagini e alle storie drammatiche che arrivano dall'Abruzzo. Quello che si chiede allo Stato è una risposta concreta. Quei 460 milioni possono essere un primo, importante, passo.
FIRMA L’APPELLO

ASCA.IT
TERREMOTO: ANFP, ELECTION DAY E RISPARMI AD ABRUZZESI COLPITI
06-04-2009

(ASCA) - Roma, 6 apr - ''Visto che il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa vuole mostrare di intendersi di cose di Polizia, noi ci permettiamo, di rimando, di dargli un consiglio politico: siano immediatamente accorpate elezioni e referendum così da destinare le somme risparmiate agli italiani colpiti in Abruzzo dal terremoto''. E' quanto ha affermato oggi il segretario nazionale dell'Associazione nazionale Funzionari di polizia (Anfp), Enzo Marco Letizia rispondendo ad alcune prese di posizione dello stesso ministro.

''Non concordiamo con le valutazioni comparative del Ministro La Russa, tanto meno quando vuole imputare al sindacato la supposta inefficienza della Polizia di Stato, in una sorta di spottone comparativo con l'Arma dei Carabinieri di cui e' responsabile. - sottolinea Letizia a nome della sua organizzazione - La Russa sembra, infatti, scendere dal pianeta Marte quando sciolina le sue critiche dimenticando che le inefficienze e le carenze organizzative delle Polizia di Stato sono effetto diretto della cattiva politica che, in questi anni, ha blandito le Forze dell'Ordine senza pensare in alcun modo ad incentivarne l'efficienza''. L'Anfp parla di contratti di lavoro ''pessimi'' per la specificità delle Forze dell'Ordine e della mancanza di una ''visione strategica nella dislocazione delle forze sul territorio e del loro impiego'' che sono, ormai, si sottolinea ''responsabilità' enormi che ricadono sui politici che contrariamente al ben governare spacciano la loro confusione per geniale progettualità. Dunque - si conclude - scaricare tale peso su più o meno influenti funzionari sarebbe riduttivo, come fa La Russa''.
gc/mcc/alf
(Asca)

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