domenica, febbraio 11, 2007

DICO – PIÙ DIRITTI MENO DISCRIMINAZIONI

FINALMENTE SI È RAGGIUNTO CON UNA CERTA FATICA UN “ACCORDO” TRA I LAICI E CATTOLICI DEL CENTROSINISTRA SULLA QUESTIONE DEI DIRITTI CIVILI DELLE COPPIE DI FATTO CHE PORTA LA NUOVA DENOMINAZIONE “DICO”.

AVVERSATO FORTEMENTE DALLA CHIESA, DAI “TEODEM” E DAI DIFENSORI DELLA “FAMIGLIA NATURALE” E “CATTOLICA” DA PARTE DI VECCHI E NUOVI “PALADINI” DI QUESTO FRONTE A COMINCIARE DA BERLUSCONI MEDESIMO (REDUCE DALLA STRIGLIATA DELLA MOGLIE), E DAI “CELODURISTI” DELLA LEGA DI BOSSI MAI TANTO TENERI CON LA “ROMA LADRONA” MA DEL “VATICANO” OVVIAMENTE SI.

CURIOSAMENTE LA CHIESA DI PAPA RATZINGER E QUESTI SIGNORI “AFFERMANO” SENZA “SPIEGARLO” CHE “ALLARGARE” I DIRITTI A NUOVE FORME DI COPPIA “CREA” LA FAMIGLIA DI SERIE B E SI METTE IN PERICOLO LA FAMIGLIA TRADIZIONALE DI SERIE A. COME PERÒ, NON È DATO SAPERLO!

NON SOLO, MA IL VATICANO, FACENDO “PERNO” SU COSTORO PUNTA AD “IMPEDIRE” ALLO STATO ITALIANO DI “LEGIFERARE” SULLA MATERIA PER VENIRE “INCONTRO” AD ALTRI CITTADINI CHE PER MOTIVI PERSONALI NON SI RICONOSCONO NEI PRECETTI “CATTOLICI”.

È CHIARO CHE QUI NON SI TRATTA PIÙ DI ESPRIMERE LA PROPRIA POSIZIONE COME CHIESA CATTOLICA CHE PARLA AI "CATTOLICI" COME PREVISTA DAL CONCORDATO ART.7, MA DI UNA PESANTE INGERENZA VERSO GLI ORGANI ISTITUZIONALI ED ELETTIVI DI UN ALTRO STATO CHE HA IL “DOVERE” DI “RIMUOVERE” TUTTE LE “DISCRIMINAZIONI” DI “RELIGIONE”, DI “SESSO” E DI “RAZZA” FRA I SUOI CITTADINI E CHE PER QUESTO DEVE ESSERE “LAICO” PER ASSOLVERE A TALE COMPITO, NO?
Raffaele B.
NB. COSA PREVEDE IL DDL, NELL’ARTICOLO DI SOTTO RIPORTATO
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Da Repubblica: Quei patti dimenticati tra Stato e Chiesa di E. Scalfari

REUTERS
Dico, Prodi "non vede" polemiche, Bossi sta col Papa
sabato, 10 febbraio 2007 4.20

CHENNAI, India/VICENZA (Reuters) - Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha detto oggi di non vedere le polemiche divampate in Italia dopo che il governo ha approvato il ddl che regolamenta le unioni di fatto -- i cosiddetti "Dico" -- mentre il leader della Lega Nord Umberto Bossi ha dato sostegno alla posizione critica del Papa e della Chiesa Cattolica che si oppone fermamente alla legge che riconosce le convivenze anche fra due persone dello stesso sesso.

"Non le vedo", ha detto semplicemente oggi il premier nel primo giorno della sua visita ufficiale in India, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento alle polemiche scatenate dall'approvazione del disegno di legge che ora deve affrontare l'iter di approvazione in Parlamento.

"Io penso che il Papa abbia ragione", ha invece detto Bossi oggi a Vicenza a margine dell'insediamento del nuovo Parlamento del Nord ideato dalla Lega.
Ieri il Papa ha lanciato un appello a politici e giudici perché le leggi siano conformi al "diritto naturale", mentre la Conferenza Episcopale Italiana ha espresso un giudizio "nettamente negativo", dicendo che "I cosiddetti Dico appaiano destinati a produrre problemi più gravi di quelli che ci si ripromette di affrontare".

"Si poteva fare una legge che dava dei vantaggi specifici invece di creare una nuova famiglia che crea confusione con la famiglia tradizionale - ha proseguito oggi Bossi - Così anche gli omosessuali avranno dei diritti. "Con questo ddl si crea una famiglia parallela a quella normale, con tutti i vantaggi di quella tradizionale, e ciò non va bene", ha concluso.

PECORARO SCANIO: STATO DEVE FARE LEGGI ANCHE PER I PECCATORI
Il disegno di legge varato dal governo, che ora dovrà passare l'esame del Parlamento, si chiama Dico -- sigla che sta per "diritti e doveri delle persone conviventi" -- ed è frutto di un faticoso compromesso fra la componente cattolica e quella laica della coalizione di centrosinistra.

Di parere diametralmente opposto a Bossi, il ministro dell'Ambiente e leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio che da Torino ha definito il ddl "un passo avanti", pur eccependo una certa dose di "ipocrisia" al suo interno.

"La Chiesa ha tutto il diritto di criticare - ha proseguito il ministro - La Chiesa dice anche di non usare i profilattici, ma non mi sembra che lo Stato abbia messo fuorilegge i preservativi. Io ritengo che chi ha profonde convinzioni religiose debba rispettarle e applicarle: quindi deve rimanere casto fino al matrimonio e deve sposarsi in chiesa. Ma lo Stato fa la legge anche per quei cittadini che non hanno convincimenti così profondi, o che sono peccatori".

COSA PREVEDE DDL
Il testo è stato votato all'unanimità dal Consiglio dei ministri, a cui però non partecipava il ministro della Giustizia Clemente Mastella, contrario al riconoscimento delle coppie di fatto.

La legge, recita l'articolo 1, si applica a "due persone maggiorenni e capaci, anche se dello stesso sesso, uniti da reciproco vincolo di affettività".
Dunque, non solo coppie eterosessuali od omosessuali, ma anche fratelli o altri parenti che si assistono. Sono invece esclusi i rapporti tra "persone legate da rapporti contrattuali", come ad esempio un anziano e il suo "badante". E sarà punito penalmente chi dichiarerà il falso.

Per la legge - che si scontra con l'opposizione dell'Udeur di Mastella e con le resistenze di alcuni deputati della Margherita, i cosiddetti "teodem" - l'importante è che le convivenze siano "stabili", non occasionali.

Il primo passo per i conviventi sarà una dichiarazione all'ufficio dell'anagrafe, che potrà essere contestuale per entrambi oppure in due tempi, col secondo convivente che invia una raccomandata successivamente.

Il testo attuale prevede tre anni di convivenza per subentrare in un contratto d'affitto. Tre anni anche per il ricongiungimento con il convivente (per esempio un insegnante trasferito in altra provincia), mentre per la successione occorrono 9 anni.
I doveri di assistenza nei confronti dell'ex convivente più debole scattano se il rapporto è durato almeno tre anni.

Dall'approvazione della legge varranno subito il diritto all'assistenza ospedaliera, alla casa popolare, alle visite in carcere.

Per le pensioni, invece, la legge non parla direttamente di reversibilità, ma rimanda al prossimo riordino della previdenza, che dovrà creare un istituto ad hoc.

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