DOPO AVERE FATTO CADERE DI NUOVO IL GOVERNO PRODI (PRIMA VOLTA NEL 1998), I DIRIGENTI DI RIFONDAZIONE COMUNISTA PENSANO ORA DI CAVARSELA COMMINANDO UNA PUNIZIONE ESEMPLARE ALL' “INCOMPATIBILE” TURIGLIATTO E CON LA RIAFFERMAZIONE DEL SOSTEGNO DEL PARTITO A PRODI, SEPPURE CON UNA MANIFESTAZIONE DI PIAZZA.
IL SENATORE TURIGLIATTO HA PENSATO DI AGIRE IN MODO “INDIVIDUALE”, COSÌ COME FRANCESCO ROSSI DEI “COMUNISTI ITALIANI”, RIAFFERMANDO LA LORO PURE LEGITTIMA POSIZIONE SULLA BASE DI VICENZA E SULL’AFGHANISTAN, NE PIÙ E NÉ MENO COME AVEVANO FATTO I LORO STESSI LEADERS CHE PURE HANNO MANIFESTATO A VICENZA “CONTRO” GLI ATTI DEL LORO STESSO GOVERNO.
L’ESEMPIO SI DA CON L’AZIONE E NON CON LE PAROLE. I DIRIGENTI DI QUESTI PARTITI, SE FANNO PARTE DI UNA COALIZIONE DI GOVERNO INSIEME AD ALTRI PARTITI DEVONO STARE AI “PATTI” ED “ACCETTARE” LE NECESSARIE MEDIAZIONI E RESPONSABILITÀ, ALTRIMENTI NON POSSONO FARVI PARTE. O L’UNA O L’ALTRA OPZIONE, MAI AMBEDUE INSIEME. SI DEVE “SCEGLIERE” E NON “NAVIGARE” DENTRO E FUORI IL GOVERNO SE NO SI GENERA “CONFUSIONE” IN PARTICOLARE FRA LORO E I RISPETTIVI ELETTORI.
ESSI SONO STATI QUINDI CATTIVI MAESTRI E DOPO AVERLI “SCELTI” QUESTI “INCOMPATIBILI” PENSANO ORA DI CONSEGNARLI AL PUBBLICO LUDIBRIO DEL POPOLO INFURIATO DELLA SINISTRA COME NELLA PEGGIORE TRADIZIONE ROBESPIERRIANA. NO, NON VA BENE!
LA SINISTRA COSIDDETTA “RADICALE” SI DIMOSTRA COSÌ SEMPRE PIÙ “INAFFIDABILE” E PRODI SARÀ COSTRETTO A CHIEDERE NON SOLO MAGGIORI GARANZIE, MA AD IMBARCARE PERFINO QUALCHE MODERATO DEL SENATO (CON QUALCHE COSTO) PER TORNARE AL GOVERNO STABILMENTE, ALTRIMENTI DOVRÀ GETTARE LA SPUGNA RINUNCIANDO ALLA LEADERSHIP DEL CENTROSINISTRA PONENDO FINE COSÌ ALLE RIFORME APPENA INCOMINCIATE.
Raffaele B.
LASTAMPA
Rifondazione pensa di escludere Turigliatto dal partito
Dalla segreteria nazionale di Rifondazione Comunista: "Vorremmo far vedere a Franco Turigliatto le email arrivate in direzione nazionale"
ROMA - La direzione di Rifondazione comunista deciderà con ogni probabilità già nella giornata di domani l’esclusione dal partito di Franco Turigliatto, che ieri si era già dimesso come senatore.
La decisione sull’esclusione di Turigliatto, che fa parte della direzione per l’area trotzkista Sinistra critica, accreditata di un 7% circa all’ultimo congresso del partito, sarà determinata dal combinato disposto della decisione politica della direzione e di quella disciplinare del Collegio nazionale di garanzia del Prc, presieduto da Guido Cappelloni. Di fronte al Collegio pende già da qualche mese anche la posizione del portavoce di Sinistra critica, Salvatore Cannavò, che dichiarato la piena solidarietà nei confronti Turigliatto, per la sua decisione di non votare alla Camera la Finanziaria del governo Prodi. Continua intanto presso la sede centrale del Prc di viale del Policlinico il fuoco di fila delle telefonate e della e-mail contro la scelta di Turigliatto, contro la decisione del partito di candidarlo e di denuncia, da parte di elettori dell’Unione, della «inaffidabilità» del Prc, collegando la defezione di Turigliatto con il ritiro del sostegno di Rifondazione al primo governo Prodi nel 1998.
IL SENATORE TURIGLIATTO HA PENSATO DI AGIRE IN MODO “INDIVIDUALE”, COSÌ COME FRANCESCO ROSSI DEI “COMUNISTI ITALIANI”, RIAFFERMANDO LA LORO PURE LEGITTIMA POSIZIONE SULLA BASE DI VICENZA E SULL’AFGHANISTAN, NE PIÙ E NÉ MENO COME AVEVANO FATTO I LORO STESSI LEADERS CHE PURE HANNO MANIFESTATO A VICENZA “CONTRO” GLI ATTI DEL LORO STESSO GOVERNO.
L’ESEMPIO SI DA CON L’AZIONE E NON CON LE PAROLE. I DIRIGENTI DI QUESTI PARTITI, SE FANNO PARTE DI UNA COALIZIONE DI GOVERNO INSIEME AD ALTRI PARTITI DEVONO STARE AI “PATTI” ED “ACCETTARE” LE NECESSARIE MEDIAZIONI E RESPONSABILITÀ, ALTRIMENTI NON POSSONO FARVI PARTE. O L’UNA O L’ALTRA OPZIONE, MAI AMBEDUE INSIEME. SI DEVE “SCEGLIERE” E NON “NAVIGARE” DENTRO E FUORI IL GOVERNO SE NO SI GENERA “CONFUSIONE” IN PARTICOLARE FRA LORO E I RISPETTIVI ELETTORI.
ESSI SONO STATI QUINDI CATTIVI MAESTRI E DOPO AVERLI “SCELTI” QUESTI “INCOMPATIBILI” PENSANO ORA DI CONSEGNARLI AL PUBBLICO LUDIBRIO DEL POPOLO INFURIATO DELLA SINISTRA COME NELLA PEGGIORE TRADIZIONE ROBESPIERRIANA. NO, NON VA BENE!
LA SINISTRA COSIDDETTA “RADICALE” SI DIMOSTRA COSÌ SEMPRE PIÙ “INAFFIDABILE” E PRODI SARÀ COSTRETTO A CHIEDERE NON SOLO MAGGIORI GARANZIE, MA AD IMBARCARE PERFINO QUALCHE MODERATO DEL SENATO (CON QUALCHE COSTO) PER TORNARE AL GOVERNO STABILMENTE, ALTRIMENTI DOVRÀ GETTARE LA SPUGNA RINUNCIANDO ALLA LEADERSHIP DEL CENTROSINISTRA PONENDO FINE COSÌ ALLE RIFORME APPENA INCOMINCIATE.
Raffaele B.
LASTAMPA
Rifondazione pensa di escludere Turigliatto dal partito
Dalla segreteria nazionale di Rifondazione Comunista: "Vorremmo far vedere a Franco Turigliatto le email arrivate in direzione nazionale"
ROMA - La direzione di Rifondazione comunista deciderà con ogni probabilità già nella giornata di domani l’esclusione dal partito di Franco Turigliatto, che ieri si era già dimesso come senatore.
La decisione sull’esclusione di Turigliatto, che fa parte della direzione per l’area trotzkista Sinistra critica, accreditata di un 7% circa all’ultimo congresso del partito, sarà determinata dal combinato disposto della decisione politica della direzione e di quella disciplinare del Collegio nazionale di garanzia del Prc, presieduto da Guido Cappelloni. Di fronte al Collegio pende già da qualche mese anche la posizione del portavoce di Sinistra critica, Salvatore Cannavò, che dichiarato la piena solidarietà nei confronti Turigliatto, per la sua decisione di non votare alla Camera la Finanziaria del governo Prodi. Continua intanto presso la sede centrale del Prc di viale del Policlinico il fuoco di fila delle telefonate e della e-mail contro la scelta di Turigliatto, contro la decisione del partito di candidarlo e di denuncia, da parte di elettori dell’Unione, della «inaffidabilità» del Prc, collegando la defezione di Turigliatto con il ritiro del sostegno di Rifondazione al primo governo Prodi nel 1998.
DE PALMA: VORREMMO FARGLI ASCOLTARE LA RABBIA DEI COMPAGNI
«Vorremmo far vedere a Franco Turigliatto le email arrivate in direzione nazionale subito dopo il voto del Senato, vorremmo fargli ascoltare la rabbia delle decine e decine di compagni ed elettori del centrosinistra che ci hanno telefonato. Forse solo così capirebbe che non doveva semplicemente annunciare oggi le sue dimissioni da senatore, ma scegliere già da tempo di lasciare la comunità politica del partito».
Lo afferma Michele De Palma della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista. «Ci avrebbe così evitato - continua De Palma - le accuse che oggi il popolo dell’Unione ci rivolge, rievocando a torto il ’98. Viviamo nel 2007, Rifondazione ha scelto di andare al governo con Prodi, condividendo un programma sottoscritto da tutta la coalizione, un patto con il popolo dell’Unione che Turigliatto non ha rispettato, scegliendo di restare al suo posto pur nella evidente incompatibilità tra le sue scelte e quelle di tutti i compagni di Rifondazione Comunista».
DOMENICA IN PIAZZA PER PRODI
Rifondazione comunista lancia un appello a tutti i militanti a manifestare in piazza domenica «la propria determinazione affinché il governo Prodi vada avanti». L’iniziativa dovrebbe svilupparsi in tutta Italia per mettere il partito, si sottolinea a via del Policlinico, «in contatto con i cittadini, per parlare alla gente, al popolo dell’Unione e spiegare che Rifondazione non è Franco Turigliatto...». Per il fine settimana in molte città sono previste le conferenze di organizzazioni locali del partito, in vista dell’appuntamento nazionale di fine marzo, che dovrebbero trasformarsi in altrettante occasioni per manifestare il sostegno del Prc a Prodi.
«Vorremmo far vedere a Franco Turigliatto le email arrivate in direzione nazionale subito dopo il voto del Senato, vorremmo fargli ascoltare la rabbia delle decine e decine di compagni ed elettori del centrosinistra che ci hanno telefonato. Forse solo così capirebbe che non doveva semplicemente annunciare oggi le sue dimissioni da senatore, ma scegliere già da tempo di lasciare la comunità politica del partito».
Lo afferma Michele De Palma della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista. «Ci avrebbe così evitato - continua De Palma - le accuse che oggi il popolo dell’Unione ci rivolge, rievocando a torto il ’98. Viviamo nel 2007, Rifondazione ha scelto di andare al governo con Prodi, condividendo un programma sottoscritto da tutta la coalizione, un patto con il popolo dell’Unione che Turigliatto non ha rispettato, scegliendo di restare al suo posto pur nella evidente incompatibilità tra le sue scelte e quelle di tutti i compagni di Rifondazione Comunista».
DOMENICA IN PIAZZA PER PRODI
Rifondazione comunista lancia un appello a tutti i militanti a manifestare in piazza domenica «la propria determinazione affinché il governo Prodi vada avanti». L’iniziativa dovrebbe svilupparsi in tutta Italia per mettere il partito, si sottolinea a via del Policlinico, «in contatto con i cittadini, per parlare alla gente, al popolo dell’Unione e spiegare che Rifondazione non è Franco Turigliatto...». Per il fine settimana in molte città sono previste le conferenze di organizzazioni locali del partito, in vista dell’appuntamento nazionale di fine marzo, che dovrebbero trasformarsi in altrettante occasioni per manifestare il sostegno del Prc a Prodi.
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