mercoledì, marzo 12, 2008

PDL E IL CASO CIARRAPICO DETTO ‘IL CIARRA’

CON LA CANDIDATURA DELL’EDITORE CIOCIARO CIARRAPICO, NOTO FASCISTA CONCLAMATO, SI HA UN NUOVO CASUS BELLI.
ANCHE SE ORA TENTA DI SMENTIRE AFFERMANDO CHE LO ERA IN GIOVENTÙ, MA LA FOTO RECENTE QUI A FIANCO RIPORTATA DA REPUBBLICA, LO RITRAE CON I CAPELLI BIANCHI MENTRE FA IL SALUTO FASCISTA.

LO SCANDALO PERÒ NON STA SOLO IN QUESTO POICHÉ VI SONO ALTRI NOTI NOSTALGICI NELLE LISTE DEL PDL MA CON LA DIFFERENZA CHE NON LO “DICHIARANO” APERTAMENTE.

IL CIARRA INVECE NON SOLO LO HA SEMPRE DICHIARATO, LO HA ANCHE MANIFESTATO IN DIVERSE OCCASIONI PUBBLICHE COMMETTENDO IL REATO DI “APOLOGIA DI FASCISMO” PREVISTO DALLE NOSTRE LEGGI SIN DAL 1952.

MA NON È FINITA QUI, IL PERSONAGGIO È ANCORA PIÙ NERO NELLA FEDINA. EGLI VANTA QUATTRO CONDANNE DEFINITIVE ED UN “CURRICULUM PENALE” CHE NON TEME RIVALI DEL QUALE RIPORTO PER TITOLI IN FONDO. SOLO PER QUESTO LA SUA CANDIDATURA “SMENTISCE” IN MODO CLAMOROSO IL CAVALIERE DI NON CANDIDARE I CONDANNATI.

INOLTRE INCLUDERE UN SIFFATTO PERSONAGGIO NELLE LISTE CARATTERIZZA SEMPRE PIÙ IL PDL IN UN PARTITO DI “DESTRA” ORA IN MODO PIÙ MARCATO. SE A QUESTO AGGIUNGIAMO CHE NELLE LISTE MEDESIME È STATO INSERITO IL LEADER DEI TASSISTI ROMANI, IL PARTITO PERDE ANCHE L’ULTIMA TRACCIA DI LIBERALISMO, QUINDI VA CONTRO LA CONCORRENZA DI MERCATO.

INFINE NÉ LA LEGA NÉ FINI VOGLIONO CIARRAPICO, MA LO SUBISCONO. PER FINI IN PARTICOLARE, GLI INTRALCIA I SUOI PIANI FUTURI PERCHÉ TEME CHE QUESTO FACCIA USCIRE IL PDL DAL PARTITO POPOLARE EUROPEO.

NONOSTANTE SI STIA MINIMIZZANDO, IL CASO CIARRAPICO SEMBRA ESSERE DIVENTATO UN VERO PROBLEMA PER IL PDL IN QUESTE ELEZIONI PERCHÉ IL VANTAGGIO ELETTORALE CHE POTREBBE PORTARE CON I SUOI GIORNALI LOCALI POTREBBE ESSERE SUPERATO DALLO SVANTAGGIO RAPPRESENTATO DALLA FUGA DI MOLTI VOTI DI CENTRO.
Raffaele B.
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CURRICULUM PENALE PER TITOLI:
Ciccare la fonte per i dettagli:
Ciarrapico: camicia nera, fedina pure. Ma nel Pdl fa tendenza di Marco Travaglio
1.) Nel 1973, la Corte di Appello di Roma conferma la sentenza del Tribunale di Cassino e lo condanna per truffa aggravata e continuata a Inps, Inail e Inam. La Cassazione poi conferma la truffa, ne dichiara prescritta una parte e incarica la Corte d’appello di rideterminare la pena per l’altra.
2.) Nel 1974 altra condanna: il pretore di Cassino lo multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela «il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti», sentenza confermata in Cassazione.
3.) Nel marzo ’93 viene arrestato dal gip Augusta Iannini per lo scandalo Italsanità dal quale verrà poi assolto (condannato però il figlio).
4.) Aprile ’93: Di Pietro lo fa di nuovo arrestare per una stecca di 250 milioni al segretario del Psdi
5.) A giugno, condanna in primo grado a 6 mesi per diffamazione: aveva affisso a Fiuggi un manifesto in cui dava a un consigliere comunale del «mentitore diffamatore mestatore».
6.) Nel 1997 la Procura di Roma lo rinvia a giudizio per peculato, abuso e falso nella sua attività di re delle acque minerali.
7.) Nel 1995 è condannato con rito abbreviato per falso in bilancio delle Terme Bognanco.
8.) Nel 1998, la condanna in Cassazione a 4 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano.
9.) Nel 1999, l'altra condanna definitiva a 3 anni per il crac da 70 miliardi della società che controllava la Casina Valadier, il palazzetto liberty romano trasformato in ristorante.
10.) Nel ’99, condannato in appello per emissione di assegni, è assolto in Cassazione perché il reato è stato appena depenalizzato.
11.) Nel 2000 cade in prescrizione la condanna in primo grado per violazione della legge sulle assunzioni obbligatorie di invalidi.
12.) Nel 2001, condanna in primo grado a Perugia per abuso d’ufficio con il giudice fallimentare di Frosinone che nel ’93 regalò l’amministrazione controllata alla sua capogruppo Italfin 80, evitandogli il crac: reato poi estinto per prescrizione.
13.) Nel 2002 il Tribunale di Roma lo condanna a 1 anno e 8 mesi per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni.
14.) Nel 2005 è rinviato a giudizio per ricettazione nella vecchia vicenda delle tangenti al ministero delle Poste.
15.) Nov 2007 è indagato a Roma per truffa ai danni di Palazzo Chigi.

CORRIERE DELLA SERA
Veltroni: «L'hanno inserito nel Pdl perché è proprietario di giornali? Motivazione peggiore della candidatura»
11 marzo 2008
PADOVA - Prima aveva criticato il Pdl per aver offerto un posto in lista a Giuseppe Ciarrapico, «un personaggio che non ha mai nascosto la sua passione per il fascismo». E adesso punta il dito contro le «motivazioni» del leader del Pdl Silvio Berlusconi, affermando che sono «quasi peggio della candidatura dello stesso Ciarrapico». Walter Veltroni, da Padova, giudica «inaccettabile» la scelta del Popolo della libertà. «La candidatura di Ciarrapico è imbarazzante. Non sarebbe successo in nessun altro Paese europeo. Chi me l'avrebbe detto - afferma il segretario del Pd - che avrei dovuto parlare nel 2008 della candidatura del dottor Ciarrapico. Prima il suddetto ha affermato che resta fascista ma va con il Pdl. Le due cose dovrebbero essere in contraddizione, ed infatti Bossi e Fini erano contrariati, ma lui non si è mosso e nessuno ha avuto il buongusto intellettuale di dirgli 'non si può fare'». Poi, incalza il candidato premier del Pd, «ho visto adesso che dal leader dello schieramento avversario è stata fornita una motivazione quasi peggiore: 'Va bene perché è proprietario di giornali'»...
CONTINUA

LA7
ELEZIONI; FINI: NON VOLEVO CIARRAPICO,RESPONSABILITA' BERLUSCONI
Roma, 11 mar. (Apcom) - "Fosse dipeso solo da me non l'avrei candidato. Diciamo che non godo della stima di Ciarrapico, mi ha definito un 'islamico-sionista'. Berlusconi, onori ed onori, è il leader della coalizione si è assunto la responsabilità di inserirlo ugualmente in lista. Io ho saputo della sua candidatura da La Russa sabato, quando Berlusconi dice che lo sapevamo, dice il vero. Ma è improprio dire che ero d'accordo". Lo ha detto il leader di An Gianfranco Fini, parlando a Ballarò, commentando il 'caso Ciarrapico'. Ciarrapico fascista? "A momenti alterni: prima dice di sì, tre ore dopo ha smentito e meno male che l'ha fatto. Su questo non si può scherzare: se non avesse detto che le leggi razziali erano il male assoluto, aveva davvero il dovere morale di fare un passo indietro".

REPUBBLICA
La bufera non spaventa il Ciarra "Me ne frego, Fini è uno sguattero"
di CARMELO LOPAPA
12 marzo 2008
L'editore si sfoga: "Non capisco tanto rumore, avevo quattro anni
quando il fascismo varò le leggi razziali. Ma io me ne fotto"

ROMA - La sveglia suona poco dopo l'alba, come sempre, nell'appartamentone di Via Aldrovandi, quartiere Parioli. I giornali sono stati già portati e per il "Ciarra" è il risveglio sognato da una vita, quello del guerriero dopo la battaglia. Vinta, per quanto lo riguarda: candidatura ormai al sicuro, massimo della visibilità, un putiferio che ha messo in seria difficoltà soprattutto quel Gianfranco Fini che lui non ha mai amato (ricevendone la medesima disistima).
"Pdl, bufera su Ciarrapico", "Ciarrapico nel Pdl, è bufera", "Ciarrapico spacca il Pdl", "Scontro nel Pdl su Ciarrapico" titolano i principali quotidiani italiani. C'è chi spara in prima pagina la foto che lo ritrae in giacca e cravatta in un nostalgico saluto romano scattato ai funerali di Edda Mussolini Ciano, figlia del Duce, datata 1995...
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