mercoledì, marzo 26, 2008

PAR CONDICIO - LA GROSSA SCUSA DEL CAVALIERE

NONOSTANTE BERLUSCONI ABBIA ESPRESSO LA SUA DISPONIBILITÀ AL “FACCIA A FACCIA” CON VELTRONI, QUESTA VOLTA È IL PDL A TRINCERARSI DIETRO LA PAR CONDICIO! SECONDO LORO IL “FACCIA A FACCIA” NON SI PUÒ FARE PERCHÉ, QUELLA FAMIGERATA LEGGE VOLUTA DA PRODI, LO PROIBISCE.

STRANO PERCHÈ ALLE ULTIME ELEZIONI SI È AVUTO UN MEMORABILE “FACCIA A FACCIA” TRA I DUE LEADERS IN TV. RICORDATE? IN QUELLA OCCASIONE BERLUSCONI FECE IL FAMOSO SCOOP SULL'ABOLIZIONE DELL'ICI PROPRIO ALLA FINE DELL'INCONTRO SENZA POSSIBILITÀ DI REPLICA!

ALLORA C'ERA LA STESSA LEGGE E NESSUNO AVEVA DETTO CHE PROIBIVA I “FACCIA A FACCIA” TRA I LEADERS MAGGIORI. ANZI IN UNA PRIMA FASE FU LO STESSO CAVALIERE A "SFIDARE" PRODI IN TV E MINACCIÒ DI FARE COMUNQUE IL CONFRONTO CON UNA “SEDIA VUOTA” SE NON FOSSE VENUTO! CHI L'HA DIMENTICATO?

INSOMMA, DATI I PRECEDENTI SI PUÒ TRANQUILLAMENTE AFFERMARE CHE LA “PAR CONDICIO” NON IMPEDISCE AFFATTO I “FACCIA A FACCIA”, ANCHE PERCHÈ SI FA FRA I VARI LEADERS TUTTI I GIORNI IN TV. PERCHÈ QUELLI DEI MAGGIORI PARTITI NON SI POTREBBERO FARE? STRANO! OPPURE È EVIDENTE CHE SIAMO DI FRONTE AD UNA “SCUSA” GROSSA COME UNA CASA.

È CHIARO CHE NON PUÒ ESSERE LA PAR CONDICIO L'IMPEDIMENTO, ANCHE PERCHÈ NÈ IL CAVALIERE CON LE SUE TV, NÈ TUTTO IL CENTRODESTRA LO HANNO MAI RISPETTATO (MEDIASET VIENE CONTINUAMENTE CONDANNATO PER QUESTO).

LA VERITÀ È UN'ALTRA INVECE. MENTRE DA UN LATO IL CAVALIERE VORREBBE TOGLIERE DI MEZZO QUELLA LEGGE CHE GLI PROCURA TANTE MULTE, DALL'ALTRA NON PENSA MINIMAMENTE AD "AFFRONTARE" VELTRONI IN TV PER ALMENO DUE RAGIONI IMPORTANTI:
1. RISCHIO "INUTILE" POICHÈ I SONDAGGI SAREBBERO GIÀ FAVOREVOLI A LUI.
2. ALTRO RISCHIO "INUTILE" POICHÈ SI NOTEREBBE LA DIFFERENZA DI ETÀ CHE DANNEGGIA LA SUA IMMAGINE IN TV!


IN ALTRE PAROLE, A DIFFERENZA DI QUANDO AVVENNE CON PRODI, ALLORA I SONDAGGI GLI ERANO SFAVOREVOLI (RISCHIO UTILE), ORA AL CAVALIERE NON CONVIENE IL CONFRONTO IN TV CON VELTRONI (RISCHIO INUTILE). SI RICORDI CHE BERLUSCONI È SEMPRE GUIDATO DAI SONDAGGI E DALLA IMMAGINE.

MA NON PUÒ DIRE APERTAMENTE DI “RIFIUTARLO” E ALLORA LASCIA CHE I SUOI USINO LA STORIELLA DELLA MICIDIALE LEGGE DELLA PAR CONDICIO DA ABOLIRE PRIMA. FURBESCO NO?

MA CHI L'HA DETTO POI CHE I SONDAGGI SIANO INFALLIBILI? IL NUMERO DEGLI ELETTORI INDECISI È ALTO OLTRE IL 25% SUFFICIENTE A CAPOVOLGERE TUTTI I PRONOSTICI!
Raffaele B.

ILTEMPO
ELEZIONI: GENTILONI, SE BERLUSCONI NON SE LA SENTE DICA NO A DUELLO TV

Roma, 25 mar. - (Adnkronos) - "Quello del faccia a faccia e' un diritto degli italiani e penso che per i leader delle due maggiori forze politiche sia anche un dovere realizzarli. Se poi Berlusconi non se la sente, abbia l'onesta' di dirlo, senza cercare alibi nelle regole in vigore che, invece, consentono i faccia a faccia, come sono stati fatti in passato e come si continuano a fare ogni sera tra diversi candidati premier.
Alla fine il faccia a faccia tra Veltroni e Berlusconi si fara'". Lo afferma in una nota Paolo Gentiloni del Pd.

ILTEMPO
Si fa rovente la polemica sul confronto televisvo tra ...
25/03/2008

Si fa rovente la polemica sul confronto televisvo tra Veltroni e Berlusconi. Nei giorni scorsi il portavoce del Cavaliere, Paolo Bonaiuti, aveva frenato sulla possibilità di combinare il faccia a faccia prima dell'abolizione della par condicio. Il leader del Pdl, invece, si era detto favorevole almeno in linea di principio.

E facendo perno su questa divergenza gli avversari di Silvio partono all'attacco.
«Sul confronto televisivo tra Veltroni e Berlusconi è giunto il momento di sciogliere il nodo: o i consiglieri del leader della Pdl sono disponibili all'incontro televisivo, oppure è bene che dicano il perché ostentano questo gran rifiuto - sostiene il vicepresidente della Commissione di Vigilanza Giorgio Merlo, del Pd – È inutile girare attorno all'ostacolo, accampando di volta in volta la par condicio, il regolamento della Commissione di Vigilanza o le interpretazioni, ovviamente interessate, del Presidente Landolfi.

Come tutti sanno sono un insieme di giustificazioni, anche un pò patetiche, che vengono accampate pur di non accedere al confronto televisivo». Per Marco Beltrandi, deputato radicale e membro della Vigilanza, anche con la par condicio la Rai potrebbe «realizzare confronti tra candidati premier, quattro o cinque alla volta, come prescritto anche dal regolamento approvato in Vigilanza». Rincara la dose il coordinatore del Pd: «Berlusconi dice di volere il faccia a faccia televisivo con Veltroni. I suoi collaboratori dicono l'esatto contrario.

A chi dobbiamo credere? Il Cavaliere è imbrigliato dai suoi? Oppure è tutto un gioco delle parti che segnala una vera preoccupazione davanti al confronto? - si chiede Goffredo Bettini - Crediamo che gli italiani abbiano il diritto di pretendere un confronto chiaro sui programmi dei due schieramenti, un faccia a faccia che permetta di valutare le qualità e le personalità dei leader. Sottrarsi a questo confronto è un errore e un danno. Chi
sceglie questa strada dovrà renderne conto agli elettori». Gli risponde Francesco Giro, deputato di FI: «Il panico nel quale è caduto Bettini non è un buon motivo per convincerci della necessità di un confronto tv fra Berlusconi e Veltroni. Bettini non è un giudice neutrale. È il guru di Veltroni, il suo primo consigliere politico e teorico del nuovo partito democratico», afferma. Per il responsabile comunicazione dei Democratrici «si sta creando una situazione ridicola e paradossale. Berlusconi finge disponibilità ad un confronto televisivo con Veltroni per poi dare mandato ai suoi collaboratori di affermare che il confronto è impossibile - osserva Ermete Realacci - Si chiede ogni giorno l'abolizione della par condicio, mentre questa viene sistematicamente violata dai tg Mediaset che hanno dedicato a Berlusconi e al Pdl un tempo quasi doppio di quello dato a Walter Veltroni.

Capisco l'imbarazzo di un Berlusconi ormai all'ennesima replica – conclude Realacci - ad accettare il confronto, ma i cittadini italiani hanno il diritto di verificare le effettive proposte e qualità di chi si candida a governali. È una questione di elementare democrazia».

E, fuori dalla mischia dei due «big», il leader socialista Boselli invita a fare i confronti «tra tutti i candidati e non solo tra Berlusconi e Veltroni, perchè fino a prova del contrario, le elezioni si devono ancora svolgere e non ci sono solo i loro due partiti in campo».

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