venerdì, marzo 28, 2008

IL NO DI WALTER A VESPA SENZA IL FACCIA A FACCIA

LA NOTIZIA RIPORTATA DAI MEDIA TELEVISIVI PIÙ DIFFUSI (TG1, TG2, RAINEWS24, MEDIASET) È SINTOMATICA DELLA "MANIPOLAZIONE" INTESA A LASCIAR CREDERE AI TELESPETTATORI DISATTENTI CHE IL "RIFIUTO" DI WALTER VELTRONI DEL PD DI ANDARE DA VESPA A "PORTA A PORTA" CORRISPONDA ALLA "PAURA" DEL "FACCIA A FACCIA" CON BERLUSCONI.

I REPORTAGE DEI VARI GIORNALISTI CHE SI SONO SUCCEDUTI NEI VARI SERVIZI NON LO HANNO MAI SPIEGATO CHIARAMENTE. HANNO INVECE MOSTRATO SOLO L'ASPETTO IN BASE ALLE REGOLE SULLA "PAR CONDICIO" CHE IMPEDIREBBE A QUESTO PUNTO AL CAVALIERE DI ANDARCI LUI E CHE PER QUESTO NE DENUNCIAVA L'INGIUSTIZIA!

INSOMMA NON È STATA COMUNICATA LA NOTIZIA, MA RACCONTATA LA VERSIONE DEL CAVALIERE DI UNA SORTA DI "VIOLENZA" PERPETRATA DA VELTRONI AI SUOI DANNI ALLA QUALE IL DIRETTORE CAPPON SI È SENTITO IN DOVERE DI FARGLI UNA SMENTITA DI FRONTE ALL'ACCUSA CHE LA RAI SIA IN MANO ALLA SINISTRA! UN VERO E PROPRIO DEPISTAGGIO MEDIATICO MESSO IN ATTO DA GENTE SUBDOLAMENTE ESPERTA IN QUESTO CAMPO.

LA VERA NOTIZIA INVECE È CHE VELTRONI HA "RIFIUTATO" DI ANDARE DA VESPA PERCHÉ SENZA IL FACCIA A FACCIA E SOLO CON LE INTERVISTE DEI SOLITI GIORNALISTI, COME GIÀ AVVENUTO!

STRANAMENTE INVECE IL CAVALIERE "STRILLA" NON PERCHÈ NON CI SIA IL FACCIA A FACCIA, CHE A SUO DIRE NON TEME AFFATTO, MA CHE NON POSSA ANDARCI LUI A FARSI INTERVISTARE COME SUO SOLITO SENZA CONTRADDITTORIO! L'ARTICOLO SUL TEMPO LO RIPORTA IN MODO CHIARO!

UNA "MACCHIETTA" DEGNA DEI PEGGIORI SALTIBANCHI CON LA QUALE SI TENTA GOFFAMENTE DI "NASCONDERE" LA PROPRIA "PAURA" A CONFRONTARSI IN TV AD ARMI PARI DI FRONTE AGLI ELETTORI COME SI CONVIENE AD UN PAESE DEMOCRATICO.
Raffaele B.

RAINEWS24
Berlusconi: Rai dominata dalla sinistra
Roma 27 marzo 2008

La decisione di Walter Veltroni di non andare a Porta a Porta, impedendo cosi' al leader dell'opposizione di andare in televisione, "è una violenza inaccettabile e gli italiani devono sapere che la Rai è ancora in mano alla sinistra che la domina come e quando vuole". Lo ha detto Silvio Berlusconi, leader del Pdl, poco prima di parlare davanti all'assemblea di Confartigianato.

"La par condicio - ha aggiunto Berlusconi - non c'entra niente, c'entra un atto violento da parte di Veltroni che ha detto: 'Non voglio andare a rispondere ai giornalisti' ". Il leader del Pd, ha proseguito, Berlusconi, "è stanco e lo capisco ma il fatto che lui non voglia andare non significa che il leader dell'opposizione non possa andare in televisione. Si tratta di una violenza inaccettabile e gli italiani devono sapere che la Rai è ancora in mano alla sinistra che la domina come e quando vuole".

Cappon: dalla Rai nessun intervento politico
"Noi - commenta Cappon a margine della presentazione della XVI Giornata di primavera organizzata dal Fai - non entriamo nelle questioni politiche. C'e' una competizione in ncorso e ognuno usa le proprie argomentazioni". Quello che la Rai deve fare, ricorda Cappon, "e' garantire un terreno neutrale. Ci sono delle regole. Noi siamo stati anche richiamati dalla Authority al rispetto di queste regole. E abbiamo ritenuto che, soprattutto per gli esponenti di magior rilievo, dovesse eserci una rappresentazione paritaria delle posizioni". Da parte della Rai, conclude, "nessun intervento, semplicemente la volonta' di predisporre un terreno equilibrato per tutti".


ILTEMPO
Walter fa saltare Porta a Porta
Maurizio Gallo
27/03/2008

Mostrano i muscoli. Scalciano come torelli nell'arena. Lanciano guanti di sfida per un duello senza esclusione di colpi.

Ma è un combattimento destinato a restare sulla carta, perché l'«arbitro» chiamato par condicio non permetterà che salgano sul ring televisivo. I giorni passano e la possibilità di un faccia a faccia fra Veltroni e Berlusconi appare sempre più remota. Ieri perfino una partecipazione «supplementare», e singola, dei due principali candidati premier a «Porta a Porta», è sfumata a causa del rifiuto di Walter e della conseguente applicazione della legge sulle condizioni di parità nella campagna elettorale. Se il confronto diretto non si può fare, ha fatto sapere il segretario del Pd, allora non vengo. E, in base alle regole, il niet di Walter ha determinato la cancellazione anche della puntata con il Cavaliere in programma per oggi.

La redazione diretta da Bruno Vespa ha spiegato come sono andate le cose. Lo staff di Veltroni avrebbe chiesto di poter partecipare a una puntata della trasmissione nell'ultima settimana prima del voto, per poi ritirare la disponibilità del leader del Pd. «Nei giorni precedenti la settimana Santa, il portavoce del Pd Piero Martino - dicono alla Rai - ha contattato la nostra Antonella Martinelli per manifestare la disponibilità di Veltroni a una trasmissione che precedesse quella già fissata per l'ultima settimana prima delle elezioni. Il diverso peso di partiti e coalizioni prevedeva un confronto con altro interlocutore per Bertinotti e Casini e una presenza singola di Berlusconi e Veltroni». Poi, ottenuta la disponibilità di tre candidati, Veltroni ha fatto sapere «che i suoi impegni non gli avrebbero consentito di partecipare in nessuna data possibile, né in questa, né nella prossima settimana. A un rinnovato invito di questo pomeriggio a Veltroni - continua la nota - il portavoce del Pd ha risposto che la settimana prossima il segretario avrebbe annullato i suoi impegni in Sardegna soltanto per un faccia a faccia con Berlusconi. Com'è ovvio, siamo pronti ad ospitarlo fin dall'inizio della campagna elettorale, ma ovviamente non possiamo imporlo a chi si richiama alle decisioni della Vigilanza».

Diversa la versione del Pd: «Abbiamo dato la disponibilità di Veltroni per la trasmissione del 9 aprile - precisa Piero Martino - Abbiamo poi valutato insieme alla redazione la possibilità di offrire un'ulteriore disponibilità di Veltroni compatibilmente agli impegni già fissati per il tour nelle 11 province italiane. Abbiamo comunicato tempestivamente, in quei giorni - riferisce ancora il capoufficio stampa del Pd - che il nostro segretario non sarebbe potuto essere presente per gli impegni citati se non alla puntata già concordata del 9 aprile alla quale seguirà il 10 una puntata con Berlusconi. In quegli stessi giorni però la redazione ci ha comunicato che avrebbero in ogni caso invitato a un'altra puntata il leader del Pdl, per il 27 marzo».

Insomma, alla luce di quanto accaduto il confronto appare improbabile. Eppure, a parole, ambedue i leader dei maggiori schieramenti in campo sembrano disposti a darsele, metaforicamente, di santa ragione. «Io sono in grado di stracciare qualunque avversario, perchè io nella mia vita ho fatto tutto ciò che gli altri non hanno fatto. Io sono un uomo di fatti gli altri sono uomini di parole. I fatti vincono sulle parole», sottolinea il Cavaliere. «Vorrei fare il dibattito tv come succede in tutte le democrazie occidentali. Sono pronto a farlo dove, quando e come vuole lui. Vuole farlo sulle sue reti? - attacca l'ex sindaco di Roma - Vado lì, ma non scappi, perchè il confronto è il sale della democrazia e i cittadini devono poter decidere». L'impressione, però, è che il primo, sulla carta già in vantaggio, non abbia alcun interesse a un duello tv con l'avversario. E quest'ultimo, sapiente giocoliere mediatico, pur di oscurare Berlusca è disposto anche a rinunciare a una seduta nella «terza Camera» di Vespa.

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