sabato, settembre 13, 2008

CARFAGNA - DOPPIA MORALITÀ SULLA PROSTITUZIONE

La ministra (nella foto) si erge a paladino della “morale” contro la “prostituzione” di strada come se quella nelle “case” invece fosse “moralmente” ineccepibile! Arriva perfino a dichiarare ai giornali che chi “vende” il proprio corpo lo fa “rabbrividire”. Non si era mai visto finora tanta doppiezza! Da quale pulpito arriva la lezione di tanta morale?

Cosa ha fatto la ministra fino a diventare quella che è oggi? Ha venduto le immagini del suo corpo nudo alle riviste e ai calendari guadagnando enormi somme! Molto di più di quanto guadagnano solitamente le prostitute di alto rango che “lavorano” in proprio.

Internet è pieno delle sue immagini! Vedi il
calendario della Carfagna oppure Mara Carfagna: ecco le immagini del calendario Max. Basta scrivere il nome della Carfagna in Google Immagini per vedere in numero pressoché illimitato di foto dello stesso tipo.

Chi può dire che vendere le immagini del proprio corpo nudo sia una cosa “diversa” dal vendere una prestazione sessuale? Si faccia avanti e lo dimostri! Dal punto di vista della “morale” è la stessa cosa! Ecco perché la stampa e i tabloid internazionali la coprono di ridicolo!

Se la ministra sentisse questa “contraddizione” dovrebbe dichiarare di “vergognarsi” in pubblico e dare le “dimissioni” per incompatibilità ed incompetenza. Ma non lo fa perché vive con questa doppia moralità come tutti i falsi moralisti.

Con la sua legge si colpisce solo la “prostituzione povera” spingendola all’interno delle “case” dove è più difficile combattere lo “sfruttamento” delle donne ridotte in schiavitù dai racket malavitosi. Inoltre si acuirà il problema delle carceri e della giustizia già al collasso.

Invece di puntare su politiche di prevenzione e di aiuto alle donne coinvolte nella prostituzione, si preferisce politiche “repressive” e “moraliste” che non hanno mai risolto questo problema da “secoli”.

Alla donna ministra quindi non interessa “salvare” la donna ma “occultare” la prostituzione per puro “impatto mediatico” agli occhi dei “benpensanti” (altri falsi moralisti) e forse qui tutto sommato “recupera” una certa “coerenza”.
Raffaele B.

ASCA
PROSTITUZIONE: CARFAGNA, CHI VENDE IL SUO CORPO MI FA RABBRIVIDIRE

(ASCA) - Roma, 11 set - ''Come donna impegnata in politica e nelle istituzioni la prostituzione mi fa rabbrividire, mi fa orrore, non comprendo chi vende il proprio corpo, ma mi rendo conto che il fenomeno esiste e che purtroppo non puo' essere debellato, come la droga e va contrastato''. Lo ha detto il ministro Mara Carfagna nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi presentando il ddl contro la prostituzione. Cer/dnp/alf

ILSOLE24ORE
Prostituzione: Times, il ministro Carfagna sotto tiro
di Elysa Fazzino 12 settembre 2008

Il sesso a pagamento è sempre un argomento popolare e la stampa straniera non si lascia sfuggire l’occasione di parlarne: il disegno di legge sulla prostituzione è una delle notizie dall’Italia oggi più presente sui siti esteri d’informazione.

Il Times di Londra sceglie di fare il titolo sulle critiche che l’iniziativa ha scatenato contro il ministro delle Pari Opportunità: «L’ex showgirl Mara Carfagna sotto tiro per legge anti-prostituzione». La corrispondenza di Richard Owen comincia con l’attacco sferrato dalla rappresentante delle prostitute contro il ministro Carfagna «per avere condannato le donne che vendono il proprio corpo». L’articolo del Times riferisce che il ministro ha spiegato di volere combattere le organizzazioni criminali che fanno profitti «osceni» riducendo le donne in schiavitù. Ma è la frase che censura chi vende il proprio corpo a suscitare polemica: Owen riporta la reazione «piuttosto stupita» di Carla Corso, fondatrice del comitato dei diritti delle prostitute: «Dopotutto – ha affermato la Corso - la signora ha usato il suo corpo per arrivare dove è arrivata, facendo calendari. Basta aprire internet per vedere le sue grazie».

Ai lettori britannici il Times ricorda che il ministro Carfagna (di cui c’è una foto) ha gareggiato per Miss Italia, è stata una modella topless e una showgirl della tv. Inoltre, ricorda la vicenda delle intercettazioni delle telefonate tra la Carfagna e Silvio Berlusconi, definite «erotiche» dai media italiani. Quanto al disegno di legge, cita gli apprezzamenti di alcune organizzazioni cattoliche, ma anche il giudizio della Caritas, secondo cui non farebbe che spingere la prostituzione all’interno nelle case. La legge – scrive Il Times – fa parte del giro di vite del governo Berlusconi contro il crimine e l’immigrazione illegale e arriva nel cinquantesimo anniversario dell’abolizione dei bordelli in Italia. «E’ la prima iniziativa importante di Ms Carfagna come ministro», conclude l’articolo - «Da quando ha assunto l’incarico ha parlato contro le unioni di persone dello stesso sesso, l’aborto e le aggressioni e ha detto che la sua priorità è di aumentare il tasso delle nascite dell’Italia, tra i più bassi d’Europa».

Del tutto diverso – e decisamente positivo - il tono del Daily Mail, che pubblica una foto del ministro Carfagna mentre fa il gesto della vittoria. «L’Italia colpisce la prostituzione con leggi dure per ripulire le strade e punire i magnaccia». Il governo Berlusconi – scrive il tabloid britannico - «apre un nuovo fronte nella sua battaglia contro il crimine». Dopo avere spiegato l’iniziativa il Daily Mail cita le lodi di un’organizzazione cattolica per il «coraggio» del ministro Carfagna. «La sua nomina aveva suscitato ilarità a causa del suo passato di showgirl», commenta l’articolo. «Ma la trentaduenne laureata in legge si è guadagnata elogi per le nuove leggi per proteggere le donne da abusi sessuali e aggressori».

Il Telegraph avverte nel titolo che la nuova legge punirà «prostitute, magnaccia e clienti», parla di norme «dure» e ricorda che il governo Berlusconi ha promesso «tolleranza zero» contro il crimine. Nell’articolo viene data voce anche alle critiche di Pia Covre, del comitato dei diritti delle prostitute, secondo cui la legge «punisce solo le lavoratrici del sesso, non i trafficanti di donne», il governo non fa che «spingere il problema nel sommerso», imprigionare le prostitute e i loro clienti aggraverà il sovraffollamento delle carceri.

Fa molta strada un lancio dell’agenzia Ap, «Il governo italiano potrebbe far diventare la prostituzione di strada un crimine». La notizia parte spiegando che con questa misura il governo si propone di smantellare i racket della prostituzione. «Attualmente in Italia la prostituzione è legale, ma lo sfruttamento della prostituzione è proibito». La storia è su numerosi siti esteri, tra cui quelli del francese Nouvel Observateur e degli americani UsaToday, Washington Post, International Herald Tribune, San Francisco Chronicle, Chicago Herald Tribune.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La prostituzione è una pratica "secolare", come dici anche tu.
Se ne parla anche nella Bibbia.

Oltretutto, come apprendo meglio dall'articolo è legale, è illegale lo sfruttamento alla prostituzione...

Con questa legge pensano di diminuire la domanda e bloccare il fenomeno mentre al contrario, Secondo me in questo modo i clienti si sentiranno anche più propensi considerando che una casa è sempre meglio di un'auto !

gli sfruttatori costringono le donne a prostituirsi ma ci sono tantissime altre donne che lo farebbero volentieri, vedi le tante pornostar osannate ogni volta che fanno un'apparizione in pubblico.
Se ci fate caso ogni personaggio legato al mondo della pornografia è rispettato, vedi Rocco Siffredi o Cicciolina.
Eppure loro vendono il proprio corpo e fanno in modo che altri possano vedere! Mi domando se la Carfagna sa che esiste anche questa realtà!
Si, lo sa, lei ne ha fatto parte, sebbene non a quei livelli!

Tornando a noi: credo che la via migliore non sia "mettere la polvere sotto il tappeto", ma piuttosto, in parole povere, dovrebbero riaprire le "case chiuse", così come avviene in altri paesi.

Si può essere d'accordo oppure no, ma di fatto esiste lo sfruttamento alla prostituzione e di fatto se fosse una cosa istituzionalizzata i clienti andrebbero in un luogo dove avrebbero la garanzia di legalità, pulizia, anonimato e smetterebbero di andare per strada, impedendo agli schiavisti di trafficare con povere donne.

Probabilmente il concetto di "togliere via dalla strada" "tira" di più le masse ignoranti che pensano che il problema si risolva in questo modo...

Raffaele ha detto...

Purtroppo come ho pure scritto, anche nelle cosiddette "case chiuse" ci può essere lo "sfruttamento delle donne" a tal punto che è più difficile intervenire rispetto alla strada per colpire gli sfruttatori. La questione fondamentale è "salvare" e "proteggere" le donne dallo "sfruttamento" criminale dei racket della malavita e non "occultare" la prostituzione dalla vista della gente!