IL MINISTRO PISANU CONSIDERA LE SENTENZE DEI TRIBUNALI MENO VALIDE DELLE SUE “CONVINZIONI PERSONALI” PER LE QUALI UNA PERSONA, ANCHE SE ASSOLTA PER I REATI A SUO CARICO, VIENE COMUNQUE ESPULSA DALL’ITALIA.
MOHAMMED DAKI È ORA RINCHIUSO IN UNA PRIGIONE IN MAROCCO. NONOSTANTE DUE ASSOLUZIONI DA PARTE DI DUE DIVERSI TRIBUNALI, È STATO ARRESTATO AL SUO ARRIVO ALL'AEROPORTO INTERNAZIONALE DI CASABLANCA. NESSUNO SA ESATTAMENTE DOVE SI TROVI ORA: SECONDO I PARENTI SAREBBE DETENUTO DA UNA UNITÀ SPECIALE ANTITERRORISMO. SI SONO DUNQUE GIÀ AVVERATE LE FACILI PREVISIONI DI CHI TEMEVA CHE DAKI SAREBBE STATO INGHIOTTITO IN UN SISTEMA POCO RISPETTOSO DEI DIRITTI CIVILI E A GRAVE RISCHIO TORTURA!
Raffaele
DAL CORRIERE DELLA SERA
Daki espulso dall'Italia, è polemica
11 dicembre 2005
Il suo avvocato protesta: «E' una rivalsa. Lo si vuole punire per le sue frasi sugli interrogatori illegali». Pisanu: via perché colpevole
MILANO - «Questo provvedimento sa molto di rivalsa. Daki è stato espulso da chi non vuole la verità su fatti gravissimi che il mio assistito aveva denunciato, interrogatori senza difensore alla presenza di agenti dell'Fbi e con minacce di mandarlo a Guantanamo per 20 anni nel caso non avesse collaborato».
Verso le 6 Daki è stato «prelevato» dalla Digos e portato all'aeroporto di Malpensa e imbarcato su un volo diretto a Casablanca, dove sarebbe giunto nel primo pomeriggio. All’arrivo alle 17 sarebbe stato trasferito in una caserma della polizia locale. Quindi arrestato!«Spero che chi abbia preso la decisione di espellere Daki - ha concluso il difensore - abbia valutato tutto quello che in Marocco può succedere. E spero che abbia tenuto conto che l'Italia non può consegnare persone a Stati nei quali non è garantito il rispetto dei diritti umani. C'è di che allarmarsi».
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