giovedì, febbraio 21, 2008

LA LEGA E L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA

CI RISIAMO! STAVOLTA È DI TURNO MARIO BORGHEZIO EUROPARLAMENTARE E CAPO DELLA DELEGAZIONE DELLA LEGA. COSTUI HA SALUTATO L'INDIPENDENZA DEL KOSOVO ACCOSTANDOLA ALLA PADANIA E POI ALLO STESSO TEMPO ESPRESSO PREOCCUPAZIONE PERCHÈ IL KOSOVO DIVIENE IL PRIMO STATO ISLAMICO IN EUROPA!

QUI S'INCROCIANO DUE QUESTIONI, UNA DI POLITICA INTERNA E L'ALTRA INTERNAZIONALE. QUELLA INTERNA RIGUARDA LE REALI INTENZIONI DELLA LEGA CIRCA IL DESTINO DELLA PADANIA E LA SUA TANTO AGOGNATA “SECESSIONE” DALL'ITALIA. È INQUIETANTE PERCHÈ QUESTO PARTITO È UN IMPORTANTE ALLEATO DEL PDL ED HA GIA GOVERNATO CON BERLUSCONI.

QUELLO INTERNAZIONALE RIGUARDA IL RICONOSCIMENTO DELL'ITALIA DEL NUOVO STATO INDIPENDENTE DEL KOSOVO.

NELL'ARTICOLO IN FONDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI D'ALEMA SPIEGA CHE NON CI SONO ALTERNATIVE PERCHÈ O LO SI RICONOSCE OPPURE I NOSTRI SOLDATI E TUTTO IL PERSONALE CIVILE DEVONO VENIR VIA DA QUEL PAESE. INOLTRE L'INDIPENDENZA SI RENDE NECESSARIO DOPO UN DECENNIO DALL'INTERVENTO DELLA NATO CHE HA FERMATO LA PULIZIA ETNICA DEI KOSOVARI-ALBANESI DA PARTE DELLA SERBIA. DOPO DI CIÒ ERA CHIARO CHE IL KOSOVO NON POTEVA CONTINUARE A STARE NELLA SERBIA PER CUI È ESISTITO IN TUTTI QUESTI ANNI IN UN "PROTETTORATO" GARANTITO DALL'EUROPA.

NATURALMENTE L'ANALOGIA CON LA PADANIA NON C'ENTRA NULLA, È SOLO PROPAGANDA CUI SIAMO ABITUATI DA TEMPO ORMAI!
Raffaele B.

AGI
VELTRONI, NELLA LEGA C'E' CHI VUOLE STATO PADANIA
(AGI) - Roma, 20 feb. - "In campagna elettorale se ne sentono tante... oggi c'e' stato un esponente della Lega che ha detto che bisogna rendere la Padania indipendente come e' successo in Kosovo. Che facciamo, ci mettiamo a discutere se Berlusconi e Fini sono d'accordo con quello che ha detto Borghezio? Do per scontato che non lo siano, ma cerchiamo di uscire da questa commedia dell'arte degli ultimi 15 anni. Cerchiamo di uscirne insieme". Cosi' il segretario del Pd, Walter Veltroni, ai microfoni del Tg5, in merito alle polemiche dopo l'uscita di Di Pietro su Rai e Mediaset

ANSA
kosovo: Borghezio, importante per Padania
2008-02-20 20:46
STRASBURGO - Il Kosovo come la Padania. E' il parallelo fatto in aula al Parlamento europeo da Mario Borghezio, capo delegazione della Lega, secondo il quale l'indipendenza del Kosovo è "una concreta applicazione in Europa del principio di autodeterminazione dei popoli, sancito dalla Carta dell'Onu". "Certo, desta seria preoccupazione la creazione del primo Stato islamico in Europa, salutato già da tutta la stampa jihadista e la sorte della minoranza cristiana ortodossa serba", ha osservato l'eurodeputato del Carroccio, secondo il quale "é e resta innegabilmente un precedente giuridico e politico". "Molto importante per chi, in Europa, dalla Corsica alle Fiandre, dalla Sardegna a Euskadi e alla nostra Padania, ora ancora nazioni senza Stato, aspira all'indipendenza. Viva l'Europa dei popoli! Padania libera!", ha esclamato Borghezio. Il suo intervento è stato subito criticato da Roberto Musacchio (Prc), Monica Frassoni (Verdi), Pasqualina Napoletano (Sd) i quali hanno rilevato come le affermazioni di Borghezio, sono "inquietanti e richiedono un immediato chiarimento da parte della forza politica di cui fa parte e di quelle alleate".

REUTERS
Kosovo, nessuna alternativa a riconoscimento - D'Alema
mercoledì, 20 febbraio 2008 9.35
ROMA (Reuters) - Il ministro degli Esteri uscente, Massimo D'Alema, ha detto oggi che il riconoscimento da parte dell'Italia del Kosovo è inevitabile.
"E' ora interesse dell'Italia procedere ad un rapido riconoscimento del Kosovo", ha detto D'Alema alle commissioni Esteri e Difesa della Camera. "Non abbiamo alternative all'assunzione di responsabilità per assolvere il nostro ruolo necessario e utile".
Il riconoscimento ufficiale del Kosovo sarà deliberato domani durante il Consiglio dei ministri, ha detto il ministro
"C'è in gioco un evidente interesse nazionale", ha aggiunto D'Alema.
Il capo della Farnesina ha ricordato l'impegno che il nostro paese si è assunto a livello civile e militare in Kosovo, schierando un contingente di circa 2600 uomini nel quadro della missione Kfor, e apprestandosi ad inviare più di 200 tra funzionari civili, carabinieri e agenti della Guardia di finanza nel contesto di una missione Ue.
"Se non riconoscessimo sollecitamente il Kosovo, questi uomini non avrebbero la necessaria copertura politica e diplomatica per operare sul terreno. Li esporremmo a dei rischi evidenti e dovremmo ritirarli, il che non gioverebbe a nessuno", ha detto il responsabile della Farnesina.
Mentre il ministro degli Esteri difendeva la scelta italiana di riconoscere il Kosovo, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inviava una lettera al Presidente della Repubblica di Serbia Boris Tadic, ribadendo l'amicizia tra i due Paesi.
La missiva, che risponde ad una lettera sulla situazione in Kosovo inviata da Tadic al capo dello Stato il 17 febbraio scorso, esprime "sentimenti di profonda e antica amicizia verso la Serbia e conferma l'impegno dell'Italia a sostenere la prospettiva europea di tutti i Paesi dei Balcani occidentali", secondo quanto riferito da una nota diffusa dal Quirinale.
Francia, Gran Bretagna e Germania hanno già riconosciuto il Kosovo o stanno per farlo. Assieme all'Italia sono paesi già impegnati nelle missioni nel territorio a maggioranza albanese che ha fatto secessione dalla Serbia.
"In questa fase bisogna mantenere i nervi saldi", ha aggiunto D'Alema riferendosi ai paesi membri della Ue impegnati nel Kosovo. "Serve molta saggezza, calma e lungimiranza ... Sia sul terreno, a nord di Mitrovica, cercando di evitare atteggiamenti aggressivi, sia nei rapporti con la Serbia, facendo di tutto per mantenere aperto un canale di comunicazione con Belgrado che consenta di superare le inevitabili attuali tensioni".

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