A SEGUITO DELLE DICHIARAZIONI DEL CAVALIERE A MATRIX (POI INCREDIBILMENTE SMENTITE) CHE IN CASO DI PAREGGIO, IN PARTICOLARE AL SENATO, SI DOVRÀ FARE LA “GRANDE COALIZIONE”, VELTRONI RISPONDE «LARGHE INTESE? È STATO UN ERRORE NON FARLE PRIMA, ORA NON CI SONO PIÙ» E DI PIETRO SI FA GARANTE!
AD ONOR DEL VERO, IL PDL AVEVA TALMENTE FRETTA DI ANDARE AL VOTO CHE HA RIFIUTATO DI CONFLUIRE IN UN GOVERNO DI LARGHE INTESE CON IL CENTROSINISTRA, CAPEGGIATO DA MARINI CHE DOVEVA FARE SOLO LA LEGGE ELETTORALE AD ALCUNE ALTRE RIFORME INDISPENSABILI PRIMA DELLE ELEZIONI.
ECCO, CON QUESTE DICHIARAZIONI E PRESE DI POSIZIONI IL PD ESCLUDE QUALSIASI POSSIBILITÀ DI LARGHE INTESE CON IL PARTITO DI BERLUSCONI.
CON QUESTO SI DEPOTENZIA ANCHE AL CAMPAGNA ELETTORALE DELLA SINISTRA ARCOBALENO CHE PUNTA PROPRIO SULLA QUELLA POSSIBILITÀ RIVENDICANDO COSÌ IL MONOPOLIO DELLA SINISTRA AL SOLO TENTATIVO DI PORTARE VIA VOTI AL PD.
È EVIDENTE CHE PER FARE LE RIFORME ISTITUZIONALI (LE REGOLE DEL GIOCO) CI VUOLE OBBLIGATORIAMENTE UN MAGGIORANZA QUALIFICATA DA LARGHE INTESE, POI, SULLA BASE DI QUELLE REGOLE RICONOSCIUTE DA TUTTI, SI VA A VOTARE E CHI VINCE GOVERNA E CHI PERDE VA ALL'OPPOSIZIONE COME AVVIENE I TUTTI PAESI DEMOCRATICI AVANZATI.
PER DISTINGUERE IL GOVERNO DALLE ISTITUZIONI SI PUÒ RIASSUMERE COSÌ:
NO A LARGHE INTESE PER GOVERNARE (INCIUCIO) E SI A LARGHE INTESE PER FARE LE RIFORME ISTITUZIONALI TANTE NECESSARIE PER QUESTO PAESE.
Raffaele B.
CORRIERE DELLA SERA
DI PIETRO: «No A INCIUCI CON SILVIO»
Veltroni a Berlusconi: «Larghe intese? Un errore non averle fatte prima»
23 febbraio 2008
Il segretario del Pd: «Sono loro che si sono rifiutati». Poi il leader del Pdl precisa: «Lavoriamo solo per vincere»
ROMA - Le larghe intese non ci sono più. I due principali contendenti di questa tornata elettorale dicono chiaramente che non sono più una strada percorribile, al di là di quello che potrebbero fare apparire il fair play e della pacatezza di toni della campagna elettorale.
Ad aprire alla possibilità di accordi tra i Poli, in caso di pareggio alle elezioni, era stato Silvio Berlusconi a Matrix. Ma all'indomani delle dichiarazioni del leader del Pdl, arriva la replica di Walter Veltroni: «Larghe intese? È stato un errore non farle prima». Riferendosi poi al leader dell'opposizione di centrodestra, pur senza mai citarlo, Veltroni lamenta una chiusura nelle settimane passate proprio da parte sua e del resto del centrodestra. «Prima dice che non c'è bisogno di fare campagna elettorale perché convinto che loro hanno già vinto, poi in tv aggiunge che in caso di pareggio si dovranno fare larghe intese. Allora c'è qualcosa che non funziona. La campagna elettorale non è un giro per raccogliere pubblicità, è un dovere farla. Nelle settimane scorse più volte abbiamo rivolto un appello a scrivere insieme le regole del gioco ma si sono rifiutati». «Chi dice di no - aggiunge Veltroni - non rischia mai. Bisogna avere la capacità di dire sì anche quando è difficile dirlo. Se fosse stato detto sì quando noi abbiamo chiesto di farlo e quando Marini ha tentato di fare un governo» probabilmente adesso le riforme sarebbero più vicine. A questo punto, dopo le elezioni, «le riforme istituzionali si devono comunque fare insieme, mentre i governi devono restare separati».
NESSUN VOTO INUTILE - Ma l'obiettivo del Pd, precisa Veltroni, «è lavorare per avere una maggioranza solida alla Camera e al Senato. È evidente che se ci fosse un pareggio tornare a votare con questa legge elettorale sarebbe come sbattere di nuovo la testa contro il muro». «Ma il Senato - aggiunge l'ex sindaco - è un terno al lotto, è un po' come il poker texano che ogni tanto vedo in televisione e di cui non capisco nulla: può venir fuori ogni cosa. È una delle stranezze di questo Paese». Meglio comunque concentrare il voto sui partiti maggiori? «Non esistono voti inutili - riponde Veltroni - Ci sono due partiti che si candidano a governare e chi fra i due vince governerà, anche per effetto di questa legge elettorale folle con la quale siamo costretti a votare. Ma io non derubrico a voto inutile quello dato agli altri».
DI PIETRO - Sull'argomento delle larghe intese interviene anche Antonio Di Pietro.- «Noi di Italia dei Valori assicuriamo agli elettori che non faremo mai inciuci col governo Berlusconi» afferma il ministro per le infrastrutture e leader dell'Idv. «Vogliamo vincere le elezioni per garantire il rispetto del programma sottoscritto col PD. Votare noi significa scongiurare le larghe intese».
BERLUSCONI: SMENTISCO - Dopo le affermazioni di Veltroni e Di Pietro, Berlusconi precisa: «Venerdì sera sono rimasto fino a tardi per vedere 'Matrix'. Poi sabato mattina ho letto i giornali e viene fuori che io avrei detto di voler lavorare per larghe intese. Voglio smentire, io sono qui per vincere e avere una larga maggioranza e ottenere il diritto e il dovere di governare l'Italia».
«FA L'ATTRICE? VADA DA VELTRONI» - In serata, il Cavaliere, partecipando ad una convention romana di Forza Italia ha lanciato battute all'indirizzo dei suoi avversari. Rivolgendosi ad una donna che si era qualificata come attrice e che gli aveva chiesto un impiego, Berlusconi ha replicato suggerendole di farsi «assumere da Veltroni, è lui che si occupa di cinema. Io non posso più telefonare a Saccà». «Le prometto - ha aggiunto Berlusconi tra le risate del pubblico - che andrò a casa di Saccà e suonerò il citofono».
SFIDA TV - Intanto tiene banco l'ipotesi di un confronto tv tra i principali leader. Silvio Berlusconi accetta la sfida di Pier Ferdinando Casini e dice sì ad un confronto in tv: «Abbiamo avuto tanto tempo per chiarirci - dice il leader del Pdl - ma per me va benissimo». Walter Veltroni non vuole restare fuori: «Per quanto mi riguarda io sono pronto. Si possono trovare diverse formule, ma la mia impressione è che non ci sia tanta voglia dall'altra parte».
AD ONOR DEL VERO, IL PDL AVEVA TALMENTE FRETTA DI ANDARE AL VOTO CHE HA RIFIUTATO DI CONFLUIRE IN UN GOVERNO DI LARGHE INTESE CON IL CENTROSINISTRA, CAPEGGIATO DA MARINI CHE DOVEVA FARE SOLO LA LEGGE ELETTORALE AD ALCUNE ALTRE RIFORME INDISPENSABILI PRIMA DELLE ELEZIONI.
ECCO, CON QUESTE DICHIARAZIONI E PRESE DI POSIZIONI IL PD ESCLUDE QUALSIASI POSSIBILITÀ DI LARGHE INTESE CON IL PARTITO DI BERLUSCONI.
CON QUESTO SI DEPOTENZIA ANCHE AL CAMPAGNA ELETTORALE DELLA SINISTRA ARCOBALENO CHE PUNTA PROPRIO SULLA QUELLA POSSIBILITÀ RIVENDICANDO COSÌ IL MONOPOLIO DELLA SINISTRA AL SOLO TENTATIVO DI PORTARE VIA VOTI AL PD.
È EVIDENTE CHE PER FARE LE RIFORME ISTITUZIONALI (LE REGOLE DEL GIOCO) CI VUOLE OBBLIGATORIAMENTE UN MAGGIORANZA QUALIFICATA DA LARGHE INTESE, POI, SULLA BASE DI QUELLE REGOLE RICONOSCIUTE DA TUTTI, SI VA A VOTARE E CHI VINCE GOVERNA E CHI PERDE VA ALL'OPPOSIZIONE COME AVVIENE I TUTTI PAESI DEMOCRATICI AVANZATI.
PER DISTINGUERE IL GOVERNO DALLE ISTITUZIONI SI PUÒ RIASSUMERE COSÌ:
NO A LARGHE INTESE PER GOVERNARE (INCIUCIO) E SI A LARGHE INTESE PER FARE LE RIFORME ISTITUZIONALI TANTE NECESSARIE PER QUESTO PAESE.
Raffaele B.
CORRIERE DELLA SERA
DI PIETRO: «No A INCIUCI CON SILVIO»
Veltroni a Berlusconi: «Larghe intese? Un errore non averle fatte prima»
23 febbraio 2008
Il segretario del Pd: «Sono loro che si sono rifiutati». Poi il leader del Pdl precisa: «Lavoriamo solo per vincere»
ROMA - Le larghe intese non ci sono più. I due principali contendenti di questa tornata elettorale dicono chiaramente che non sono più una strada percorribile, al di là di quello che potrebbero fare apparire il fair play e della pacatezza di toni della campagna elettorale.
Ad aprire alla possibilità di accordi tra i Poli, in caso di pareggio alle elezioni, era stato Silvio Berlusconi a Matrix. Ma all'indomani delle dichiarazioni del leader del Pdl, arriva la replica di Walter Veltroni: «Larghe intese? È stato un errore non farle prima». Riferendosi poi al leader dell'opposizione di centrodestra, pur senza mai citarlo, Veltroni lamenta una chiusura nelle settimane passate proprio da parte sua e del resto del centrodestra. «Prima dice che non c'è bisogno di fare campagna elettorale perché convinto che loro hanno già vinto, poi in tv aggiunge che in caso di pareggio si dovranno fare larghe intese. Allora c'è qualcosa che non funziona. La campagna elettorale non è un giro per raccogliere pubblicità, è un dovere farla. Nelle settimane scorse più volte abbiamo rivolto un appello a scrivere insieme le regole del gioco ma si sono rifiutati». «Chi dice di no - aggiunge Veltroni - non rischia mai. Bisogna avere la capacità di dire sì anche quando è difficile dirlo. Se fosse stato detto sì quando noi abbiamo chiesto di farlo e quando Marini ha tentato di fare un governo» probabilmente adesso le riforme sarebbero più vicine. A questo punto, dopo le elezioni, «le riforme istituzionali si devono comunque fare insieme, mentre i governi devono restare separati».
NESSUN VOTO INUTILE - Ma l'obiettivo del Pd, precisa Veltroni, «è lavorare per avere una maggioranza solida alla Camera e al Senato. È evidente che se ci fosse un pareggio tornare a votare con questa legge elettorale sarebbe come sbattere di nuovo la testa contro il muro». «Ma il Senato - aggiunge l'ex sindaco - è un terno al lotto, è un po' come il poker texano che ogni tanto vedo in televisione e di cui non capisco nulla: può venir fuori ogni cosa. È una delle stranezze di questo Paese». Meglio comunque concentrare il voto sui partiti maggiori? «Non esistono voti inutili - riponde Veltroni - Ci sono due partiti che si candidano a governare e chi fra i due vince governerà, anche per effetto di questa legge elettorale folle con la quale siamo costretti a votare. Ma io non derubrico a voto inutile quello dato agli altri».
DI PIETRO - Sull'argomento delle larghe intese interviene anche Antonio Di Pietro.- «Noi di Italia dei Valori assicuriamo agli elettori che non faremo mai inciuci col governo Berlusconi» afferma il ministro per le infrastrutture e leader dell'Idv. «Vogliamo vincere le elezioni per garantire il rispetto del programma sottoscritto col PD. Votare noi significa scongiurare le larghe intese».
BERLUSCONI: SMENTISCO - Dopo le affermazioni di Veltroni e Di Pietro, Berlusconi precisa: «Venerdì sera sono rimasto fino a tardi per vedere 'Matrix'. Poi sabato mattina ho letto i giornali e viene fuori che io avrei detto di voler lavorare per larghe intese. Voglio smentire, io sono qui per vincere e avere una larga maggioranza e ottenere il diritto e il dovere di governare l'Italia».
«FA L'ATTRICE? VADA DA VELTRONI» - In serata, il Cavaliere, partecipando ad una convention romana di Forza Italia ha lanciato battute all'indirizzo dei suoi avversari. Rivolgendosi ad una donna che si era qualificata come attrice e che gli aveva chiesto un impiego, Berlusconi ha replicato suggerendole di farsi «assumere da Veltroni, è lui che si occupa di cinema. Io non posso più telefonare a Saccà». «Le prometto - ha aggiunto Berlusconi tra le risate del pubblico - che andrò a casa di Saccà e suonerò il citofono».
SFIDA TV - Intanto tiene banco l'ipotesi di un confronto tv tra i principali leader. Silvio Berlusconi accetta la sfida di Pier Ferdinando Casini e dice sì ad un confronto in tv: «Abbiamo avuto tanto tempo per chiarirci - dice il leader del Pdl - ma per me va benissimo». Walter Veltroni non vuole restare fuori: «Per quanto mi riguarda io sono pronto. Si possono trovare diverse formule, ma la mia impressione è che non ci sia tanta voglia dall'altra parte».
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