mercoledì, maggio 03, 2006

EX-GOVERNO BERLUSCONI E IL SUO VERO PRIMATO

ALL’INDOMANI DELLE DIMISSIONI DEL 2° E 3° GOVERNO BERLUSCONI POSSIAMO FARNE IL BILANCIO DEI SUOI CINQUE ANNI DI LEGISLATURA E DEI SUOI 14 MINISTRI “PERSI” PER STRADA.

LA SEGUENTE CRONISTORIA DELLE VICENDE, RIPORTATA DA REPUBBLICA, E DA ILSOLE24ORE, FA PIAZZA PULITA IN MODO IMPIETOSO DELLA “PROPAGANDA” CHE IN QUESTI GIORNI VIENE “PROPALATA” DAL CAVALIERE A RIVENDICAZIONE DEL PRESUNTO PRIMATO DI “LONGEVITÀ” E DI “STABILITÀ” DEL SUO GOVERNO.

I FATTI SONO INOPINABILI, NON COME LE OPINIONI. INFATTI IL 2° GOVERNO BERLUSCONI NOMINATO L’11-GIUGNO-2001, EBBE UN PERCORSO NIENTE AFFATTO “STABILE” E LA SUA “LONGEVITÀ” ANZICHÉ DI 5 ANNI, SI DIVIDE UN DUE PARTI DI CUI UNO DURÒ 4 ANNI E L’ALTRO 1 ANNO FINO AD OGGI, PERCHÉ FU FATTO UN GOVERNO-BIS (3°) DOPO LA CRISI FORMALE CON IL PARTITO DELL’UDC AVVENUTA APPUNTO IL 20-APRILE-2005.

L’INTERA VITA DEL GOVERNO FU “BURRASCOSA” PER LE INNUMEREVOLI “CRISI” PIÙ O MENO GRAVI CHE MISERO A DURA PROVA LA SUA COSIDDETTA “STABILITÀ”, NONOSTANTE CHE ALLA CAMERA E AL SENATO LA SUA MAGGIORANZA FOSSE “SCHIACCIANTE” OLTREMISURA RISPETTO A TUTTI I PRECEDENTI GOVERNI. QUESTO SÌ, FU IL SUO VERO PRIMATO!
Raffaele B.
La vignetta

REPUBBLICA
Il governo Berlusconi è durato 5 anni, ma è passato attraverso
diverse dimissioni di responsabili di dicasteri: i casi Scajola e Tremonti
Da Costa a Storace, in 5 anni persi per strada 14 ministri
2 maggio 2006

ROMA - In carica dall'11 giugno 2001, con l'intermezzo delle dimissioni del 20 aprile 2005 e la formazione del governo che si è dimesso oggi, Silvio Berlusconi è rimasto a Palazzo Chigi per quasi 5 anni, ma i suoi esecutivi hanno perso per strada molti 'pezzi' anche importanti, cambiando spesso volto. In particolare, sono 14 i ministri che dal 2001 si sono dimessi anche da incarichi molto importanti (Esteri, Interno, Economia, Salute. Riforme, Funzione Pubblica) e sono stati sostituiti in corsa.
  1. 12 GIUGNO 2001. Il primo problema si presenta già il giorno del giuramento, con l'assenza del ministro junior (così si chiamavano i viceministri) al Lavoro Raffaele Costa, che in questo modo comunica il rifiuto dell'incarico.
  2. 5 GENNAIO 2002. Abbandona il primo 'grosso calibro', il ministro degli Esteri Renato Ruggiero, ex direttore generale del Wto. Alla base della rinuncia alcune dichiarazioni euro-scettiche del governo, nei confronti delle quali il titolare della Farnesina ha espresso contrarietà. Lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi assume l'interim del dicastero.
  3. 14 NOVEMBRE 2002. Berlusconi nomina alla Farnesina Franco Frattini, che per il nuovo incarico lascia la poltrona di ministro della Funzione Pubblica a Luigi Mazzella.
  4. 3 LUGLIO 2002. Il ministro dell'Interno, Claudio Scajola, si dimette dopo le polemiche in seguito alla pubblicazione sui giornali di una frase non felice <<ROMPICOGLIONI>> sul giuslavorista Marco Biagi ucciso dalle Brigate rosse, detta a Cipro davanti ad alcuni giornalisti. Al Viminale arriva Giuseppe Pisanu, lasciando il ministero dell'Attuazione del programma. Il posto lasciato libero da Pisanu viene poi occupato dopo circa un anno dallo stesso Scajola, il 31 luglio 2003.
  5. 3 LUGLIO 2004. Dopo una serie di polemiche nella maggioranza, il governo perde un altro pezzo importante, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, costretto alle dimissioni. Dopo quasi due settimane di scontri un temporaneo interim affidato a Berlusconi, la soluzione politica lascia spazio a quella tecnica e il posto di Tremonti viene preso da Domenico Siniscalco.
  6. 19 LUGLIO 2004. Il leader leghista Umberto Bossi opta per il seggio di parlamentare europeo e lascia il ministero delle Riforme. Il giorno dopo la poltrona di Bossi viene assegnata a Roberto Calderoli. Lo stesso Calderoli, il 17 marzo 2005, rimette il mandato per poi ritirare le dimissioni il 23 marzo.
  7. 4 NOVEMBRE 2004. Il ministro degli Esteri Franco Frattini viene designato nuovo commissario Ue italiano. (Berlusconi assume l’interim). Il 18 novembre il posto lasciato vuoto da Frattini viene occupato dal vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini.
  8. 2 DICEMBRE 2004. Il ministro della Funzione Pubblica Luigi Mazzella rassegna le dimissioni e viene sostituito da Mario Baccini. La delegazione Udc è rafforzata dall'ingresso nel governo del segretario Marco Follini come vicepresidente del Consiglio.
  9. 15 APRILE 2005. Si ritira dal governo tutta la delegazione dell'Udc: il vicepremier Marco Follini, i ministri della Funzione pubblica Mario Baccini, per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione. Il ritiro porterà alla crisi formale e al nuovo governo Berlusconi.
  10. 22 SETTEMBRE 2005. Il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco si dimette per i contrasti sulla vicenda Fazio e sui contenuti della legge Finanziaria. Il ritiro di Siniscalco è il primo di un ministro del governo Berlusconi 3. Il giorno stesso, alla guida dell'Economia torna Giulio Tremonti, che è anche vicepresidente del Consiglio.
  11. 18 FEBBRAIO 2006. Il ministro delle Riforme Roberto Calderoli si dimette dopo le polemiche seguite alla t-shirt con le vignette danesi su Maometto e alla dimostrazione del giorno prima contro il consolato italiano a Bengasi, in Libia. Calderoli non viene sostituito perchè ormai, a fine legislatura, non ci sono più riforme da fare.
  12. 10 MARZO 2006. Il ministro della Salute Francesco Storace si dimette per la vicenda delle intercettazioni per spiare Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini prima delle elezioni regionali del 2005. L'interim della Salute viene preso da Berlusconi.

ILSOLE24ORE
Dimessi e promossi da Ruggiero a Storace
La XIV legislatura della Repubblica Italiana ha inizio ufficialmente il 29 maggio 2001.
Mercoledì 03 Maggio 2006 ore 14:33

Il secondo Esecutivo presieduto da Silvio Berlusconi giura nelle mani del Capo dello Stato l'11 giugno 2001 e si conclude il 20 aprile 2005. Nuovo incarico a Berlusconi che vara il suo terzo Esecutivo il 23 aprile 2005. Questi tutti i cambiamenti dei Governi della legislatura… SEGUE CRONISTORIA ...CONTINUA

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