venerdì, maggio 19, 2006

EX-MAGGIORANZA A SCUOLA DI OPPOSIZIONE

LA EX-MAGGIORANZA ESORDISCE UN TIPO DI “OPPOSIZIONE” CHE SI PREFIGURA “RABBIOSA” E “INSULTANTE”, DEL TUTTO “SCORRETTA”. D’ALTRONDE ERANO COSÌ ANCHE QUANDO STAVANO AL GOVERNO E SI SA, ALL’OPPOSIZIONE È PEGGIO. NON PAGO DI CIÒ SE LA PRENDONO ANCHE CON I SENATORI A VITA, REI SECONDO BERLUSCONI, DI AVER COMPIUTO UN ATTO “IMMORALE” VOTANDO IL NUOVO GOVERNO PRODI ANZICHÉ “ASTENERSI”.
IL CAVALIERE PERÒ DIMENTICA CHE IL 10 MAGGIO 1994 TRE SENATORI A VITA HANNO VOTATO LA FIDUCIA AL SUO GOVERNO (AGNELLI, COSSIGA E LEONE), ALLORA EGLI NON EBBE NULLA DA DIRE.
INOLTRE ESSI GRIDONO CHE SENZA IL VOTO DEI SENATORI A VITA, PRODI NON AVREBBE AVUTO LA FIDUCIA. NIENTE DI PIÙ FALSO. SE NON AVESSERO VOTATO, IL QUORUM SI SAREBBE ABBASSATO A 158 VOTI, CIFRA CHE IL CENTROSINISTRA AVREBBE RAGGIUNTO ANCHE SENZA DI LORO.
LA NUOVA OPPOSIZIONE È TROPPO PRESA DALLA “RABBIA” PER RENDERSI CONTO DEGLI “ERRORI” CHE STA COMPIENDO NELLA SUA NUOVA POSIZIONE. SPERIAMO FACCIA “PRATICA” ED IMPARI PRESTO COME SI FA SENZA PERDERE IL LUME DELLA “RAGIONE” E SENZA ABBANDONARSI A “INSULTI” E “GAZZARRE” CHE SONO FUORI DA TUTTE LE REGOLE DI DEMOCRAZIA E DEL BUON SENSO.
Raffaele B.

REPUBBLICA
Fischi e insulti contro i sette saggi che votano la fiducia
Il forzista Schifani ammette: "Sbagliato attaccare Ciampi"

Senato, gazzara della Cdl contro i senatori a vita
Berlusconi: "Hanno tenuto un comportamento immorale"
19 maggio 2006

ROMA - Sfilano tra fischi e insulti. "Necrofori". "Venduti". I sette senatori a vita pagano a caro prezzo la scelta di votare la fiducia al governo Prodi. "Hanno fatto qualcosa di immorale" tuona Silvio Berlusconi. La Cdl scatena una gazzarra che accompagna i sette mentre sfilano davanti al banco della presidenza. Una gazzarra che non risparmia nessuno, nemmeno l'ex capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Tantomeno Giulio Andreotti che la Cdl aveva portato come candidato alla presidenza al senato. "Venduto" anche lui.

I sette sfilano uno dopo l'altro. Giulio Andreotti, Carlo Azeglio Ciampi, Emilio Colombo, Francesco Cossiga, Rita Levi Montalcini, Sergio Pininfarina e Oscar Luigi Scalfaro. Ogni passaggio è accompagnato da urla e insulti. Tanto da provocare il richiamo del presidente Franco Marini per sedare la contestazione. "Non è accettabile è una cosa grave, c'è da riflettere su certi comportamenti" dice al microfono il presidente. Un intervento che risparmia le proteste al momento del passaggio di Rita Levi Montalcini. Ma quando passa Oscar Luigi Scalfaro la Cdl si scatena. E' una ruggine di vecchia data quella del centrodestra contro l'ex presidente della Repubblica. Resa palese in ogni occasione possibile. Fischi anche per Francesco Cossiga, che però, avanza con aria spavalda, ridendo.

Alla fine anche il forzista Renato Schifani è costretto a stigmatizzare le contestazioni: "I fischi a Ciampi non sono giustificati. Io non sono stato protagonista di questi fischi che io condanno". Ed ancora: "Se i senatori a vita si fossero astenuti la fiducia non sarebbe passata".

Ma le sue parole cozzano contro le nude cifre. Il voto di oggi dimostra che i senatori a vita non sono aritmeticamente determinanti: se avessero votato solo i 314 senatori eletti (tutti tranne il presidente), il quorum richiesto sarebbe stato di 158 voti. Cifra che il centrosinistra oggi avrebbe raggiunto anche senza il concorso dei sette "grandi vecchi" di Palazzo Madama.

ILSOLE24ORE
Nel 1994 decisivi per Berlusconi tre senatori a vita
19 maggio 2006
A proposito di moralità e immoralità dei senatori a vita: 18 maggio 1994, dodici anni fa.

Si vota a Palazzo Madama la fiducia al primo governo Berlusconi. I senatori sono 326, 11 quelli a vita. I presenti sono 315, 314 i votanti, 158 la maggioranza richiesta. L'esecutivo di centro destra ottiene il sì di 159 senatori, 153 i contrari e due gli astenuti, che equivalgono a voto contrario al Senato.
Il primo governo Berlusconi ottiene dunque la fiducia per un solo voto. A garantirla tre senatori a vita: Giovanni Agnelli, Francesco Cossiga e Giovanni Leone. Il voto contrario fu espresso da Giulio Andreotti, Francesco De Martino e Leo Valiani; Giovanni Spadolini e Paolo Emilio Taviani di astennero. Assenti Bo, Bobbio e Fanfani.
Nel 1996, invece, in occasione della fiducia al primo governo Prodi, avevano votato a favore Giovanni Leone, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani e Paolo Emilio Taviani, mentre Francesco Cossiga si era astenuto. Al momento del voto erano assenti Carlo Bo, Gianni Agnelli, Norberto Bobbio, Francesco de Martino e Leo Valiani. In quell'occasione i senatori a vita non furono determinanti: Prodi ebbe molti voti in più del centrodestra: 173 contro 139. Nel 2001, con il voto per il governo Berlusconi bis, Giovanni Agnelli votò a favore, Oscar Luigi Scalfaro contro, Francesco Cossiga e Giulio Andreotti si astennero, Giovanni Leone, Francesco De Martino, Carlo Bo e Norberto Bobbio non erano presenti. Paolo Emilio Taviani era invece morto solo due giorni prima del voto di fiducia. Anche in quell'occasione il voto non fu determinante per la grande differenza esistemnte tra maggioranza e opposizione: il governo Berlusconi ebbe 170 voti contro i 117 del centro sinistra.

LETTERA APERTA DA COSSIGA A BERLUSCONI
ESTENSE
Cossiga a Berlusconi: ''Paperon de' Paperoni non ci accusi di immoralità''
20/5/2006

Roma. Il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga ha scritto una lettera aperta a Silvio Berlusconi per stigmatizzare senza mezzi termini "l'indegna gazzarra inscenata dai gruppi parlamentari della Casa delle Libertà mentre esprimevano il loro voto a favore della mozione di fiducia al governo Prodi i senatori a vita, di diritto e di nomina presidenziale"…CONTINUA

1 commento:

Anonimo ha detto...

non penso che sia proprio così!