lunedì, maggio 12, 2008

ABORTO - LA LEGGE 194: CAUSA O CURA?

PER LA PRIMA VOLTA A TRENT’ANNI DALLA SUA APPLICAZIONE IL PAPA “ATTACCA” LA LEGGE 194 SULL’INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA COME LA “CAUSA” DEL PROGRESSIVO “SVILIMENTO” DEL VALORE DELLA VITA.

NON UNA PAROLA SUL FATTO CHE LA LEGGE 194 HA “RIDOTTO” EFFETTIVAMENTE GLI ABORTI DAL 1982 AL 2007 DEL 45,9% E CONTINUA A RIDURLA NELLA MISURA DEL 3% ANNUO. TUTTO CIÒ NONOSTANTE SIA “OSTACOLATA” FORTEMENTE DAI MOLTI GINECOLOGI “OBIETTORI” CHE FANNO RICADERE TUTTO IL PESO DELL’APPLICAZIONE DELLA LEGGE SUI POCHI GINECOLOGI DISPONIBILI NELLE STRUTTURE PUBBLICHE ADIBITE, IN BASE ALLA RELAZIONE ANNUALE PRESENTATA AL PARLAMENTO, LEGGI SU TGCOM “
Legge 194, aborto in calo in Italia”.

QUESTA “ANOMALA” SITUAZIONE È LA CAUSA DELLA “RIPRESA” DEGLI ABORTI CLANDESTINI NEL MEZZOGIORNO DA COME SI VEDE NELL’ARTICOLO “
Duemila euro per un aborto clandestino” SUL CORRIERE. UN AFFARE LUCROSO CHE DI FATTO SI “ALIMENTA” CON L’INSUFFICIENZA DELLE STRUTTURE AL SUD DI CUI GLI STESSI “OBIETTORI” NE PORTANO LA RESPONSABILITÀ.

LA STRUTTURA PUBBLICA HA INFATTI CONTINUATO AD ASSUMERE GINECOLOGI “OBIETTORI” CHE POI SI “RIFIUTANO” DI APPLICARE LA LEGGE DELLO STATO. POI, MAGARI, MOLTI DI COSTORO EFFETTUANO “ABORTI” CLANDESTINI DIETRO LAUTI COMPENSI.

LA POSIZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA E DEGLI “OBIETTORI” LEALI SULLA LEGGE 194 È “IDEOLOGICA” POICHÉ NON CORRISPONDE ALLA REALTÀ. NON È LA LEGGE LA “CAUSA” DEGLI ABORTI, GLI ABORTI CI SONO SEMPRE STATI ANCHE QUANDO ERA PROIBITO. AI RICCHI BASTAVA ANDARE ALL’ESTERO ED AVERE TUTTE LE CURE E L’ASSISTENZA OPPURE L’ABORTO CLANDESTINO. AI POVERI INVECE NON RESTAVA CHE L’ABORTO CLANDESTINO DELLE “MAMMANE” SENZA LE CURE MEDICHE ADEGUATE PER CUI IL TASSO DI MORTALITÀ DELLE DONNE ERA ALTISSIMO.

LO SCOPO DELLA LEGGE 194 È QUELLO DI EDUCARE LE DONNE ALLA MATERNITÀ “CONSAPEVOLE” PER “RIDURRE” GLI ABORTI E DI FORNIRE ASSISTENZA MEDICA NELLE STRUTTURE PUBBLICHE PER DEBELLARE LA PIAGA DELL’ABORTO CLANDESTINO.

SU QUESTO MI PARE CHE LA LEGGE SIA LA “CURA”. SE SI VUOLE OTTENERE RISULTATI MIGLIORI BISOGNA RENDERLA PIENAMENTE “OPERATIVA” “SOLLEVANDO” DAL RUOLO I GINECOLOGI “OBIETTORI” CHE LA “OSTACOLANO” ED ASSUMERNE DEI NUOVI NON OBIETTORI. E NON VICEVERSA LA “SOPPRESSIONE” DELLA LEGGE CHE CI RIPORTEREBBE INDIETRO AL TEMPO DELLE “MAMMANE”, ALTRO CHE DIFESA DELLA VITA!
Raffaele B.

ADNKRONOS
Il Papa: ''La legge 194 ha aperto una ferita nella società''

Il Pontefice attacca la legge sull'aborto: ''L'aver permesso di ricorrere all'interruzione della gravidanza non solo non ha risolto i problemi'' ma negli ultimi 30 anni ha creato una ''mentalità di progressivo svilimento della vita''

Città del Vaticano, 12 mag. (Adnkronos) - Negli ultimi trent'anni, da quando è stata introdotta la legge 194 che permette l'interruzione di gravidanza, si è creata una mentalità di progressivo svilimento del valore della vita.

E' quanto ha affermato questa mattina Benedetto XVI(nella foto) ricevendo in udienza i membri del Movimento per la vita. Il Pontefice ha sottolineato come, permettendo di ricorrere all'interruzione di gravidanza, non solo non siano stati risolti i problemi che affliggono molte donne, ma si sia aperta ''una ulteriore ferita nelle nostre società''.

''La vostra visita - ha detto Ratzinger - cade a trent'anni da quando in Italia venne legalizzato l'aborto ed è vostra intenzione suggerire una riflessione approfondita sugli effetti umani e sociali che la legge ha prodotto nella comunità civile e cristiana durante questo periodo''. ''Guardando ai passati tre decenni e considerando l'attuale situazione - ha osservato Benedetto XVI - non si può non riconoscere che difendere la vita umana è diventato oggi praticamente più difficile, perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento del suo valore, affidato al giudizio del singolo. Come conseguenza ne è derivato un minor rispetto per la stessa persona umana, valore questo che sta alla base di ogni civile convivenza, al di là della fede che si professa''.

Quindi il Papa ha rilevato che "certamente molte e complesse sono le cause che conducono a decisioni dolorose come l'aborto. Se da una parte la Chiesa, fedele al comando del suo Signore, non si stanca di ribadire che il valore sacro dell'esistenza di ogni uomo affonda le sue radici nel disegno del Creatore, dall'altra stimola a promuovere ogni iniziativa a sostegno delle donne e delle famiglie per creare condizioni favorevoli all'accoglienza della vita, e alla tutela dell'istituto della famiglia fondato sul matrimonio tra un uomo e una donna".

"L'aver permesso di ricorrere all'interruzione della gravidanza - ha affermato ancora il Papa - non solo non ha risolto i problemi che affliggono molte donne e non pochi nuclei familiari, ma ha aperto una ulteriore ferita nelle nostre società, già purtroppo gravate da profonde sofferenze"…
CONTINUA

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
Duemila euro per un aborto clandestino
Antonella Salese 12 maggio 2008

Indagini in corso della Procura
Denuncia shock di un ginecologo a Napoli Denuncia di un medico ai carabinieri: cinque suoi colleghi avrebbero realizzato una sorta di «centrale» in violazione alla 194


NAPOLI – Duemila euro per un aborto. E’ la denuncia shock, riportata sul quotidiano «Il Mattino», di un coraggioso ginecologo napoletano, che solleva il sipario su un’oscura realtà di aborti clandestini operati da strutture private napoletane. Il professionista, di cui restano celate le generalità, avrebbe riferito al comando provinciale dei carabinieri, dove si sarebbe recato dopo lunghe riflessioni e titubanze, i nomi di almeno cinque suoi colleghi, basandosi sulle «confidenze» che quest’ultimi gli avrebbero rivelato, su alcune interruzioni illegali di gravidanza, «ma solo per fare un favore a qualcuno».

Di qui le indagini. Nel mirino quattro centri privati, su cui gli inquirenti avrebbero concentrato le indagini, ambulatori nei quali si praticherebbero aborti in violazione alla legge 194, che prevede l’interruzione entro e non oltre il novantesimo giorno di gestazione.

L’inchiesta, il cui fascicolo è ora nelle mani del pubblico ministero Graziella Arlomede, fa quindi luce su un fenomeno sommerso, a quanto pare molto diffuso in Campania. Il j’accuse del ginecologo napoletano contiene però alcuni particolari inquietanti. I timori che hanno ritardato la denuncia del professionista erano causati da possibili collegamenti con persone importanti e potenti.

Perché numerosi sono i casi di aborti illeciti richiesti e praticati su donne, amanti di personaggi influenti, innescando così un rapporto clientelare tra il medico e l’autorevole assistito di turno. «Chi esegue l’aborto per una persona influente si garantisce il suo appoggio su qualsiasi situazione futura. – denuncia il ginecologo – Ci sono le amanti di persone influenti, quando loro usufruiscono di un servizio simile, è inevitabile che si stabilisca un rapporto stretto con chi ha offerto questi favori».

Favori, peraltro, davvero esosi. Le cifre del traffico parlano chiaro: ogni struttura incasserebbe duemila euro per ciascun intervento. E la colpa, a sentire il professionista, è anche dell’inefficienza delle strutture sanitarie campane, dove le liste d’attesa sono eccessivamente lunghe, proprio perché la disponibilità del servizio è troppo limitata, e i medici obiettori rappresentano spesso la totalità degli specialisti operanti. «Il settore è fiorente perché i privati giocano sulle inadempienze di tanti ospedali campani che non attivano il servizio, mentre in altre regioni, soprattutto del Nord, quasi tutte le strutture sono attrezzate».

TGCOM.MEDIASET
Legge 194, aborto in calo in Italia
23/4/2008
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Sempre più medici obiettori: 7 su 10
In calo gli aborti in Italia, compresi quelli clandestini: il dato - secondo la relazione sulla legge 194 del ministero della Salute - fa segnalare un -3% nel 2007 rispetto al 2006. In controtendenza, d'altro canto, le percentuali relative alle donne straniere. Ha invece segnato un boom il fronte del no all'aborto tra i medici: i ginecologi obiettori in Italia nel 2007 hanno raggiunto quasi il 70% (69,2%), contro il 58,7% del 2003.

Meno aborti, ma non fra le straniere
A delineare il quadro sull'applicazione della legge 194 è la relazione annuale 2006-2007, inviata dal ministro della Salute, Livia Turco, al Parlamento. Il dato indiscutibile è che nel nostro Paese il numero degli aborti continua a scendere. In totale nel 2007 le interruzioni volontarie di gravidanza sono state 127.038 contro i 131.018 casi del 2006 (-3%), e un decremento del 45,9% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso (234.801 casi).

Tuttavia il calo è da imputare soprattutto alle donne italiane (- 3,7% rispetto al 2005), soprattutto se istruite, occupate o coniugate, mentre tra le straniere il ricorso all'aborto continua a salire (+ 4,5% rispetto al 2005). Nel 2006 sono state il 31,6% delle ivg totali, contro il 10,1% del 1998. In calo anche il numero degli aborti clandestini, che si stima siano stati nel 2005 circa 15mila (mentre nella relazione dell'anno passato si pensava fossero 20mila). Stabile il numero degli aborti terapeutici effettuati dopo il 90/mo giorno di gravidanza, nel 2006 pari al 2,9% del totale. Rimane invece sul terreno della sperimentazione l'aborto farmacologico con la pillola RU486. Dal 2005 al 2007 sono state 2353 in totale le donne che vi hanno fatto ricorso, e sei complessivamente le regioni che l'hanno adoperata (Piemonte, Trento, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Puglia).

In crescita i ginecologi obiettori
Sono sempre più numerosi i medici a definirsi obiettori di coscienza. I ginecologi obiettori, precisa il Ministero, risultano 3.780, pari al 69,2 % del totale dei 5.462 ginecologi che operano nei servizi pubblici e privati in cui si effettua l'interruzione volontaria di gravidanza. La crescita delle obiezioni è stata molto marcata nel Sud, con punte elevate in alcune regioni dove i dati sono raddoppiati, come la Campania, dove i ginecologi obiettori sono saliti dal 44,1% all' 83%, e la Sicilia (dal 44,1% al 84,2%).

Gli anestesisti obiettori sono invece 3.434, pari al 50,4 % dei 6.813 anestesisti in servizio. Per quanto riguarda infine il personale non medico gli obiettori sono 12.102, pari al 42,6 % dei 28.408 operatori non medici nei servizi dove si effettua l'Ivg.

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