SECONDO GIANFRANCO FINI, NUOVO PRESIDENTE DELLA CAMERA, L'AVER DATO ALLE FIAMME LE BANDIERE DI ISRAELE DA PARTE DI GRUPPI DELLA SINISTRA RADICALE A TORINO È PIÙ GRAVE DEL “PESTAGGIO” DI TOMMASOLI CHE NE HA PROVOCATO LA MORTE, DA PARTE DI NAZISKIN A VERONA.
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA È CERTAMENTE INCAPPATO IN UN CLASSICO INCIDENTE NEL MOMENTO IN CUI FA L'ACCOSTAMENTO DEI DUE EVENTI, ENTRAMBI ESECRABILI E CONDANNABILI. IL CONFRONTO FRA QUESTI DUE EVENTI PER STABILIRE QUAL'È PIÙ GRAVE È ASSOLUTAMENTE IMPROPRIO E IRRAGIONEVOLE. LA "VIOLENZA" A TORINO SI È MANIFESTATA CONTRO IL “SIMBOLO”, MENTRE QUELLA DI VERONA CONTRO LA “PERSONA”.
NEL INCAUTO GIUDIZIO HA PESATO LA SUA "NECESSITÀ" DI RISALTARE DI PIÙ LA GRAVITÀ DELL'ATTO COMMESSO SU UN SIMBOLO DA UN GRUPPO DI SINISTRA PIUTTOSTO CHE QUELLO COMMESSO PER UCCIDERE UNA PERSONA DA UN GRUPPO CHE SI RICHIAMA ALLA DESTRA ESTREMA. PERCHÉ?
EVIDENTEMENTE IL SIGNOR FINI È ANCORA “SUCCUBE” DI ALCUNE TRACCE CONSISTENTI DI "CULTURA FASCISTA" DALLA QUALE PROVIENE, NONOSTANTE CHE IN QUESTI ULTIMI 15 ANNI HA TANTO FATTO PER "LIBERARSENE" PER APPRODARE FINALMENTE A QUELLA "DEMOCRATICA" E DI "LIBERTÀ" DOVE IL VALORE DELLA VITA DELLE PERSONE È AL DI SOPRA DI OGNI COSA. GRAZIE A QUESTO CHE ORA OCCUPA LO SCRANNO PIÙ ALTO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI DI UNO STATO DEMOCRATICO.
INFINE LA DIFESA D'UFFICIO DI ALEMANNO È QUANTO DI PIÙ PATETICO CI POSSA ESSERE. COME D'ALTRONDE TUTTI GLI ALTRI SUOI AMICI CHE A TURNO SI AVVICENDANO PER DIFENDERLO TENTANDO UNA IMPOSSIBILE SMENTITA BASATA SULLA NEGAZIONE DEL FATTO AVVENUTO IN TV SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI E RIPORTATO SU TUTTI GIORNALI.
INSOMMA ANCHE QUESTA VOLTA QUESTI PERSONAGGI SONO DEGNI DEL LORO LEADER CAPO BERLUSCONI. SI OSTINANO SEMPRE A NEGARE L'EVIDENZA AGGRAPPANDOSI SUI VETRI CON ASSURDE SMENTITE E NON VOGLIONO MAI AMMETTERE LE GAFFE CHE FANNO. NE GUADAGNEREBBERO SE NON ALTRO ALMENO IN DIGNITÀ.
Raffaele B.
REUTERS
Pestaggio Verona, presi ultimi due aggressori. Polemiche su Fini
martedì, 6 maggio 2008 9.12
VENEZIA (Reuters) - Si sono consegnati gli ultimi due giovani naziskin ricercati per il pestaggio di Nicola Tommasoli, il 29enne barbaramente aggredito a Verona il 1 Maggio, dichiarato morto ieri sera. Lo riferisce la Digos veronese.
"Sono stati presi, si chiamano Federico Perini, 20 anni, e Nicolò Veneri, 19", ha detto al telefono Luciano Iaccarino, dirigente della Digos di Verona.
I due, entrambi veronesi, "alla presenza del loro avvocato si sono consegnati alla polizia" all'aeroporto di Orio al Serio, in arrivo da Londra con un volo charter.
"Hanno confessato dinanzi al pubblico ministero, e sono stati portati in carcere", aggiunge Iaccarino.
Domenica si era presentato in questura e aveva confessato di aver preso parte all'aggressione Raffaele Dalle Donne, 19 anni, studente al quarto anno delle scuole superiori, mentre ieri erano stati arrestati Andrea Vesentini, 20 anni, promoter finanziario, e Guglielmo Corsi, 19 anni, operaio metalmeccanico.
Perini e Veneri, invece, si erano recati all'estero.
Tommasoli, aggredito perché non aveva offerto una sigaretta al gruppo, è stato dichiarato morto alle 18 di ieri.
I giovani che hanno preso parte al pestaggio sono degli ultras di estrema destra che già in passato avevano dato problemi alle forze dell'ordine, ha detto la Digos.
E' POLEMICA SULLE PAROLE DI FINI
Intanto è polemica sulla parole del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ieri ha definito "più grave", rispetto all'aggressione di Verona che ha provocato la morte di Tommasoli, il fatto che a Torino siano state date alle fiamme bandiere di Israele.
"Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave", ha detto Fini nel corso della trasmissione "Porta a porta".
Fini ha sottolineato che "non sono paragonabili... la bestiale violenza di Verona" e la protesta di Torino, dove "frange violente della sinistra radicale danno vita ad azioni che cercano di giustificarsi con una politica antisionista".
A Torino, il 1 Maggio, giovani della sinistra radicale hanno dato fuoco a bandiere israeliane e americane, e giovedì, giorno di inaugurazione della Fiera del Libro che quest'anno ha scelto Israele come stato ospite, si temono disordini.
"Credo che quelle di Fini siano parole incredibili e indegne di chi occupa un ruolo istituzionale di quel peso", ha detto in una nota il ministro uscente della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, di Rifondazione comunista.
Per il neo sindaco di Roma Gianni Alemanno, di An, "Fini non ha detto che il reato di bruciare le bandiere sia più grave di un'aggressione".
In un'intervista a RaiTre, Alemanno spiega che "il concetto che sottolineava Fini è ... che quelle bandiere bruciate avvenivano nel contesto di una manifestazione politica, in un richiamo di aggressione, in un dibattito politicamente molto forte dove c'è purtroppo un problema di fondamentalismo e terrorismo internazionale".
Intanto, questa mattina, Palazzo Chigi ha reso noto il testo del telegramma inviato dal premier uscente Romano prodi ai genitori del giovane ucciso.
"Eprimo la profonda partecipazione mia e dell'intero Governo per la tragica morte di Nicola Tommasoli vittima di una violenza inumana ed insensata che deve essere eliminata per sempre", ha scritto Prodi, che ha richiamato anche i "valori fondanti della costituzione" come " faro sicuro per la società civile italiana".
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA È CERTAMENTE INCAPPATO IN UN CLASSICO INCIDENTE NEL MOMENTO IN CUI FA L'ACCOSTAMENTO DEI DUE EVENTI, ENTRAMBI ESECRABILI E CONDANNABILI. IL CONFRONTO FRA QUESTI DUE EVENTI PER STABILIRE QUAL'È PIÙ GRAVE È ASSOLUTAMENTE IMPROPRIO E IRRAGIONEVOLE. LA "VIOLENZA" A TORINO SI È MANIFESTATA CONTRO IL “SIMBOLO”, MENTRE QUELLA DI VERONA CONTRO LA “PERSONA”.
NEL INCAUTO GIUDIZIO HA PESATO LA SUA "NECESSITÀ" DI RISALTARE DI PIÙ LA GRAVITÀ DELL'ATTO COMMESSO SU UN SIMBOLO DA UN GRUPPO DI SINISTRA PIUTTOSTO CHE QUELLO COMMESSO PER UCCIDERE UNA PERSONA DA UN GRUPPO CHE SI RICHIAMA ALLA DESTRA ESTREMA. PERCHÉ?
EVIDENTEMENTE IL SIGNOR FINI È ANCORA “SUCCUBE” DI ALCUNE TRACCE CONSISTENTI DI "CULTURA FASCISTA" DALLA QUALE PROVIENE, NONOSTANTE CHE IN QUESTI ULTIMI 15 ANNI HA TANTO FATTO PER "LIBERARSENE" PER APPRODARE FINALMENTE A QUELLA "DEMOCRATICA" E DI "LIBERTÀ" DOVE IL VALORE DELLA VITA DELLE PERSONE È AL DI SOPRA DI OGNI COSA. GRAZIE A QUESTO CHE ORA OCCUPA LO SCRANNO PIÙ ALTO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI DI UNO STATO DEMOCRATICO.
INFINE LA DIFESA D'UFFICIO DI ALEMANNO È QUANTO DI PIÙ PATETICO CI POSSA ESSERE. COME D'ALTRONDE TUTTI GLI ALTRI SUOI AMICI CHE A TURNO SI AVVICENDANO PER DIFENDERLO TENTANDO UNA IMPOSSIBILE SMENTITA BASATA SULLA NEGAZIONE DEL FATTO AVVENUTO IN TV SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI E RIPORTATO SU TUTTI GIORNALI.
INSOMMA ANCHE QUESTA VOLTA QUESTI PERSONAGGI SONO DEGNI DEL LORO LEADER CAPO BERLUSCONI. SI OSTINANO SEMPRE A NEGARE L'EVIDENZA AGGRAPPANDOSI SUI VETRI CON ASSURDE SMENTITE E NON VOGLIONO MAI AMMETTERE LE GAFFE CHE FANNO. NE GUADAGNEREBBERO SE NON ALTRO ALMENO IN DIGNITÀ.
Raffaele B.
REUTERS
Pestaggio Verona, presi ultimi due aggressori. Polemiche su Fini
martedì, 6 maggio 2008 9.12
VENEZIA (Reuters) - Si sono consegnati gli ultimi due giovani naziskin ricercati per il pestaggio di Nicola Tommasoli, il 29enne barbaramente aggredito a Verona il 1 Maggio, dichiarato morto ieri sera. Lo riferisce la Digos veronese.
"Sono stati presi, si chiamano Federico Perini, 20 anni, e Nicolò Veneri, 19", ha detto al telefono Luciano Iaccarino, dirigente della Digos di Verona.
I due, entrambi veronesi, "alla presenza del loro avvocato si sono consegnati alla polizia" all'aeroporto di Orio al Serio, in arrivo da Londra con un volo charter.
"Hanno confessato dinanzi al pubblico ministero, e sono stati portati in carcere", aggiunge Iaccarino.
Domenica si era presentato in questura e aveva confessato di aver preso parte all'aggressione Raffaele Dalle Donne, 19 anni, studente al quarto anno delle scuole superiori, mentre ieri erano stati arrestati Andrea Vesentini, 20 anni, promoter finanziario, e Guglielmo Corsi, 19 anni, operaio metalmeccanico.
Perini e Veneri, invece, si erano recati all'estero.
Tommasoli, aggredito perché non aveva offerto una sigaretta al gruppo, è stato dichiarato morto alle 18 di ieri.
I giovani che hanno preso parte al pestaggio sono degli ultras di estrema destra che già in passato avevano dato problemi alle forze dell'ordine, ha detto la Digos.
E' POLEMICA SULLE PAROLE DI FINI
Intanto è polemica sulla parole del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ieri ha definito "più grave", rispetto all'aggressione di Verona che ha provocato la morte di Tommasoli, il fatto che a Torino siano state date alle fiamme bandiere di Israele.
"Quel gruppo che si definisce neonazista va punito, ma quello che accade a Torino è più grave", ha detto Fini nel corso della trasmissione "Porta a porta".
Fini ha sottolineato che "non sono paragonabili... la bestiale violenza di Verona" e la protesta di Torino, dove "frange violente della sinistra radicale danno vita ad azioni che cercano di giustificarsi con una politica antisionista".
A Torino, il 1 Maggio, giovani della sinistra radicale hanno dato fuoco a bandiere israeliane e americane, e giovedì, giorno di inaugurazione della Fiera del Libro che quest'anno ha scelto Israele come stato ospite, si temono disordini.
"Credo che quelle di Fini siano parole incredibili e indegne di chi occupa un ruolo istituzionale di quel peso", ha detto in una nota il ministro uscente della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, di Rifondazione comunista.
Per il neo sindaco di Roma Gianni Alemanno, di An, "Fini non ha detto che il reato di bruciare le bandiere sia più grave di un'aggressione".
In un'intervista a RaiTre, Alemanno spiega che "il concetto che sottolineava Fini è ... che quelle bandiere bruciate avvenivano nel contesto di una manifestazione politica, in un richiamo di aggressione, in un dibattito politicamente molto forte dove c'è purtroppo un problema di fondamentalismo e terrorismo internazionale".
Intanto, questa mattina, Palazzo Chigi ha reso noto il testo del telegramma inviato dal premier uscente Romano prodi ai genitori del giovane ucciso.
"Eprimo la profonda partecipazione mia e dell'intero Governo per la tragica morte di Nicola Tommasoli vittima di una violenza inumana ed insensata che deve essere eliminata per sempre", ha scritto Prodi, che ha richiamato anche i "valori fondanti della costituzione" come " faro sicuro per la società civile italiana".
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