mercoledì, giugno 25, 2008

ALEMANNO E LA ‘BUFALA’ DEL BUCO DI ROMA

Diradato il polverone dalla rabbiosa DENUNCIA del sindaco Alemanno, si incomincia ad intravedere con chiarezza lo scenario della situazione dello stato reale della finanza del COMUNE di ROMA, peraltro mai taciute dalla precedente amministrazione.

L’ammontare del debito € 6,874 miliardi è stato CERTIFICATO a suo tempo dalla Ragioneria dello Stato e dalle agenzie di rating, per ultima la Standard and Poors. Quindi NON era un SEGRETO.

Il DEBITO PUBBLICO del COMUNE è cresciuto di meno (14,2%) rispetto alla media nazionale (17,6%). Considerando il numero degli abitanti, esso è inferiore PROCAPITE a quello del comune di Milano (€2540 contro €2840) ed è inferiore perfino come CRESCITA (14,4% contro 18,2%). Sotto questo profilo quindi ha fatto meglio di tutti.

Il problema della liquidità invece è dovuta al DISSESTO della REGIONE LAZIO (prodotto dal 2001 al 2005 dall’ex governatore Storace di AN) che non versa da più di due anni i contributi (oltre €1 miliardo) e che il COMUNE ha dovuto anticipare per evitare la paralisi. Inoltre lo Stato (gestito da Berlusconi) TARDA a trasferire €257milioni DOVUTE al COMUNE. In aggiunta la riduzione dell’ICI (a tutte le prime case) significa ancora MENO RISORSE al COMUNE.

Tutte queste cose e tanti altri TAGLI fatte ai danni di Roma, non possono che RICADERE per INTERO sotto la RESPONSABILITÀ della DESTRA e quindi della MEDESIMA MAGGIORANZA di cui fanno parte gli ACCUSATORI e cioè il neo-sindaco Alemanno e il suo capo al Governo Berlusconi.

All’indomani della rottura del dialogo e del fair play con il PD di Veltroni, a causa delle legge “vergogna” BLOCCA PROCESSI, il Cavaliere non ha potuto RESISTERE al RICHIAMO DELLA FORESTA del vecchio stile della DENIGRAZIONE dell’avversario SPINGENDO il suo pupillo Alemanno alla MISTIFICATORIA DENUNCIA che non potrà che RITORCERSI CONTRO DI LORO.
Raffaele B.

REPUBBLICA
Debito, il documento di Veltroni
Pesa la crisi della Regione

24 giugno 2008

ROMA - Un documento per replicare a "una campagna mistificatoria e strumentale". Walter Veltroni presenta i suoi dati sulla gestione del bilancio del Comune di Roma tra il 2001 e il 2007. Partendo prima di tutto dalla stima del "buco" del Campidoglio. Secondo l'ex primo cittadino il debito pubblico di Roma allo stato attuale ammonta a 6,874 miliardi di euro. Una cifra che non deve tenere conto dei 1277 milioni disposti per nuovi investimenti ma non ancora effettivamente utilizzati. Tra le cause che hanno aggravato il dissesto finanziario del Campidoglio, Veltroni individua il deficit della Regione Lazio che si è creato durante la gestione Storace. Una situazione che impedisce da circa due anni all'amministrazione regionale di versare i contributi dovuti: più di un miliardo di euro. Una somma, sottolinea Veltroni, che il Campidoglio ha dovuto comunque anticipare per evitare la paralisi della città.
Nonostante ciò, fa notare l'ex primo cittadino, il "buco" di Roma è inferiore a quello di Milano se si considera il dato per abitante (2540 abitanti contro 2840) e la crescita annuale (14,4% contro 18,2%). Secondo Veltroni alcuni dei primi provvedimenti del governo Berlusconi aggraveranno la situazione. L'abolizione dell'Ici sulla prima casa causerà, sottolinea il segretario del Pd, una perdita di circa 400 milioni di euro. Anche tra il 2004 e il 2006, spiega l'ex sindaco, con Berlusconi al governo la Capitale aveva dovuto affrontare tagli per 300 milioni di euro, in parte recuperati con il ripristino della legge per "Roma Capitale" deciso dal governo Prodi. Tra il 2001 e il 2007, gli anni della sua amministrazione, Veltroni sottolinea come siano stati comunque realizzati finanziamenti per 2,1 miliardi di euro. Tra le opere più importanti l'Auditorium, la Nuova Fiera di Roma e l'apertura dei cantieri per le due nuove linee della metropolitana.
Le responsabilità della Regione. Il problema di liquidità di Roma, secondo i dati presentati da Veltroni, deriva prima di tutto dal cattivo funzionamento della Regione tra il 2001 e il 2005, gli anni dell'amministrazione Storace, in cui si è creato il deficit della sanità regionale. Per questo motivo, fa notare l'ex sindaco, da due anni la Regione non versa i contributi che deve al Comune e alle aziende del trasporto pubblico: una somma che come certificato dalla Ragioneria Generale dello Stato, ammonta a 1006 milioni di euro. Nel frattempo il Campidoglio, precisa il segretario del Pd, ha dovuto comunque anticipare questa cifra per evitare la città di fermasse (con la paralisi di autobus, tram e metropolitane). Il problema di liquidità, spiega Veltroni, è peggiorato negli ultimi mesi, perché la Regione continua a non versare i contributi dovuti, lo Stato tarda a trasferire 257 milioni dovute al Comune e a questo si è aggiunta la riduzione del gettito Ici.
La riduzione dell'Ici. Secondo l'ex sindaco, l'abolizione dell'Ici sulla prima casa aggraverà ulteriormente la situazione, causando per il Campidoglio una perdita di quasi 200 milioni sulla rata di giugno e di altrettanti su quella di dicembre. I trasferimenti versati dallo Stato come compensazione non arriveranno prima dell'autunno e saranno comunque insufficienti. L'ammontare del debito. 6,874 miliardi di euro. È questo l'ammontare del debito del Comune di Roma. L'ex sindaco cita il dato certificato dalla Ragioneria dello Stato e dalle agenzie di rating, per ultima la Standard and Poors. E spiega come non sia corretto sommare al debito i 1277 milioni relativi alle linee di credito attivare per realizzare investimenti. Questa somma, si legge nel documento, non è ancora in ammortamento. Lo potrebbe essere solo nei prossimi anni se il Comune non troverà altre fonti di finanziamento. Il debito del Campidoglio, fa notare Veltroni, si è accumulato in gran parte (48%) per effetto del ripiano del trasporto pubblico durante gli anni 80' e 90'. Solo dal 2001 i conti del trasporto pubblico non sono stati più coperti con mutui. Nel primo anno della sua amministrazione l'ex sindaco sottolinea come il debito del comune fosse di 6,021 miliardi. Tra il 2001 e il 2007 è aumentato quindi di 853 milioni, pari al 14,2%, una crescita inferiore a quella del tasso d'inflazione. Meno, precisa Veltroni, del debito pubblico nazionale nello stesso periodo (governo Berlusconi): +17,6%.
I tagli con Berlusconi al governo. Un altro dei fattori che ha pesato sulla situazione finanziaria della Capitale, spiega Veltroni, sono i tagli decisi dall'esecutivo tra il 2001 e il 2006. Con Berlusconi al governo, secondo l'ex sindaco, Roma ha subito una lunga quantità di decurtazioni e tagli. Dai 1231 milioni del 2002 ai 1027 del 2006. Anche la legge 396 per Roma Capitale è stata progressivamente definanziata per essere ripristinata solo dal governo Prodi. A causa delle decurtazioni del periodo 2004-06 a Roma sono arrivati 300 milioni in meno.
I finanziamenti della giunta Veltroni. Durante l'amministazione Veltroni, si legge nel documento, sono stati finanziati investimenti per 2,1 miliardi. Tra le opere principali: l'Auditorium, la Nuova Fiera di Roma, il Passante a Nord Overs, lo svincolo del Tintoretto, 2123 nuovi autobus, 39 nuovi treni per la metro A, 90 scuole ristrutturate. E sono stati aperti anche i cantieri della linea B1 e della linea C.
Il confronto con Milano. Il buco di Roma, fa notare l'ex primo cittadino, è comunque inferiore a quello di Milano considerando il dato per abitante e la crescita annua. In termini assoluti il debito della Capitale è 6,874 miliardi, quello del capoluogo lombardo 3,703 miliardi. Prendendo come riferimento la popolazione delle due città (Roma 2.705.603 abitanti, Milano 1.303.437) il debito nella Capitale è di 2540 euro per abitante. Trecento euro in meno del capoluogo lombardo dove il disavanzo è pari a 2840 euro per ciascun milanese. Anche considerando la crescita del debito la situazione è simile. Tra il 2001 e il 2007 il "buco" di Roma è aumentato del 14,4% mentre a Milano è salito del 18,2%. Una situazione confermata anche dal costo del debito: 13,9% del totale delle entrate a Roma, 15,5% a Milano.

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