giovedì, giugno 19, 2008

SCAJOLA E IL RINVIO DELLA CLASS ACTION

Era piuttosto prevedibile che la legge sulla “class action” subisse un “rinvio” da parte di questo Governo tramite il ministro Scajola, apparentemente per motivi “tecnici” (si vuole migliorarla, sic!) in realtà è più probabile che lo slittamento di sei mesi porti al suo effettivo “INSABBIAMENTO”.

Nella foto: Emma Marcegaglia. La presidente di Confindustria ha chiesto e ottenuto il rinvio della legge sulla class action.

Non hanno il coraggio di dirlo chiaramente perché sanno che abrogarla è “impopolare”. Quindi fingono il “rinvio”, un classico della tipica politica indecente e risolutrice a cui siamo molto abituati. Quindi, altro che rinvio, la vogliono affossare, dice
Altroconsumo.

Dal punto di vista della logica non si “sospende” una legge per “migliorarla” perché la si può sempre “migliorare” anche durante la sua applicazione, specialmente questa legge fatta dal precedente governo Prodi. A meno che la si voglia “migliorare” solo dal punto di vista delle aziende, vale a dire “insabbiarla” cominciando proprio con il “rinvio”, appunto!

Una legge molto attesa da anni e tanto necessaria a molti cittadini consumatori “truffati” dai cosiddetti “poteri forti” quali multinazionali, banche, responsabili di malasanità cosiddetta “malpractice” (cliniche, ospedali, etc.) aziende di beni e servizi, finanziarie etc…

La “class action” permette ai cittadini consumatori di avviare e di affrontare “tutti insieme” con costi legali azzerati e quindi ad armi pari i procedimenti contro i POTENTI per ottenere i giusti “risarcimenti” con il patrocinio delle “associazioni” dei consumatori, senza fini di lucro e riconosciute dallo Stato come tali.

Queste ultime sono scese sul sentiero di guerra ed in particolare il
Codacons che intende procedere comunque dal 1° luglio 2008 come inizialmente previsto, poiché considera pretestuoso il “rinvio” essendo “ad personam” perché dietro richiesta di parte e cioè della Confindustria, a 12 giorni dalla sua entrata in vigore e quindi “vessatorio” per le associazioni che hanno già investito in diverse “class actions” e per queste ragioni presenterà l’eccezione di COSTITUZIONALITÀ. Quindi non finisce qui!

Per chi avesse ancora dei DUBBI rispetto a quali INTERESSI questo Governo si dimostra particolarmente “sensibile”, nonostante i numerosi ed analoghi precedenti è ben SERVITO.
Raffaele B.


IL MESSAGGERO
La Class action slitta di sei mesi
Scajola: «Va rivista, in vigore dal 1° gennaio»

MILANO (17 giugno) - Slitta l'entrata in vigore della legge sulla class action, l'azione di risarcimento collettiva. La nuova normativa entrerà in vigore a partire dal primo gennaio prossimo, anziché dal mese prossimo, «dopo un percorso di revisione con le parti interessate». E' quanto affermato dal ministro per le Attività produttive Claudio Scajola, nel corso di un incontro con la stampa a palazzo Marino a Milano. Il ministro ha inoltre dissipato i dubbi relativi a un presunto ripensamento sulla norma da parte dell'esecutivo: «Il governo è favorevole al provvedimento».

«Qualcuno ha interpretato il rinvio dell'entrata in vigore della legge come un disconoscimento della sua validità, ma non è così». Secondo Scajola, infatti, la normativa sulla
class action è «di assoluta validità e importanza per i consumatori», però, «per produrre effetti positivi ha necessità di essere ritoccata» perché «abbiamo il sospetto che così com'è porterebbe a vagoni di ricorsi senza giovare ai consumatori». L'obiettivo invece deve essere quello di «dare giustizia a chi si sente danneggiato». Scajola ha poi annunciato la convocazione per la giornata di mercoledì del «Consiglio nazionale dei consumatori per discutere insieme alle parti coinvolte i ritocchi al progetto di legge».I consumatori contrari. «E' un pessimo segnale: non era certo il miglior testo possibile, ma rinviarlo sino a gennaio, dopo gli sforzi condotti dalle organizzazioni per testare nei fatti e senza speculazioni questo strumento di tutela, non è certo un buon avvio per questo Ministro». Questo il commento di Cittadinanzattiva in merito al rinvio dell'entrata in vigore delle norme sulla azione collettiva risarcitoria. «Ci sembra solo una ennesima vittoria delle lobby, parlamentari e non, a danno dei cittadini-consumatori. Se ieri si parlava di depenalizzare tout court i reati legati al danno da malpractice, oggi questa pessima notizia di un “rinvio” che sa di insabbiamento, effettuato nonostante la netta opposizione di tutte le organizzazioni dei consumatori e non solo».

«Siamo assolutamente contrari a qualsiasi rinvio dell'entrata in vigore della legge sulla class action e ci opporremo a proroghe che appaiono palesemente ordinate dalle grandi imprese italiane guidate da Confindustria». Questo il commento del presidente Codacons, Carlo Rienzi, alla decisione di rinviare l'entrata in vigore della class action. «Confindustria e Scajola - continua Rienzi - vogliono giustificare il rinvio della class action nascondendosi dietro la bugia che, con la nuova legge, ad arricchirsi sarebbero solo gli studi legali. Niente di più falso. Se si legge bene il provvedimento - prosegue - si capisce chiaramente che solo le associazioni senza fini di lucro e riconosciute dallo Stato possono utilizzare lo strumento della class action, che non è invece utilizzabile dagli studi legali privati».

«Se il rinvio della class action dovesse portare a sostanziali miglioramenti saremmo perfettamente d'accordo, ma temiamo non sia così, viste le pressioni di Confindustria». È la posizione dell'Adiconsum dopo che il governo ha deciso di far slittare all'inizio del prossimo anno l'entrata in vigore delle misure sull'azione collettiva, che sarebbero dovute scattare dal primo luglio.

ADNKRONOS
CLASS ACTION: CODACONS PARTE CON PRIMA AZIONE COLLETTIVA

Roma, 18 giu. - (Adnkronos) - Per il Codacons il rinvio dell'entrata in vigore della legge sulla class action all'1 gennaio ''non ha alcun valore e, pertanto, il prossimo 30 giugno l'associazione notifichera' la prima azione collettiva italiana''. Il Codacons, infatti, contestualmente alla prima class action, ha deciso di presentare eccezione di costituzionalità sul rinvio, eccezione basata sulle seguenti motivazioni: ''si tratta di un rinvio 'ad personam', chiesto da Confindustria e concesso unicamente nell'interesse delle imprese, ancora non preparate all'entrata in vigore della nuova legge; il rinvio di una legge a soli 12 giorni dalla sua entrata in vigore appare estremamente vessatorio per le associazioni, che hanno gia' preparato e annunciato le loro class action, investendo denaro, energie e prestazioni professionali''.

REPUBBLICA FINANZA
Caro libri, Fs, poste, sanità
20 class action da paura
17/06/2008 - 17:30

ROMA - "Altro che rinvio, la vogliono affossare, hanno vinto ancora una volta le imprese e perdono, ancora una volta, i consumatori" mette in chiaro Paolo Martinello presidente di Altroconsumo. "Non crediamo spetti a Confindustria decidere chi debba difendere i consumatori - attacca Carlo Pileri presidente di Adoc - In questo modo il governo per conto delle lobby imprenditoriali priva i consumatori di uno strumento fondamentale per la tutela dei loro diritti qual è la class action".

Rabbia, delusione, squilli di tromba e aria di rivolta tra le associazione dei consumatori che attendevano il 30 giugno per presentare gli incartamenti già pronti delle class action a cui migliaia di cittadini avevano affidato le loro speranze non tanto di essere risarciti ma almeno di essere rispettati. Di riuscir a far sentire la loro voce contro abusi e scorrettezze di multinazionali e grandi aziende che producono beni e servizi, dalle Ferrovie a Telecom, dagli acquedotti all'Enel, dagli editori dei libri scolastici a Poste italiane...
SEGUE

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