lunedì, giugno 16, 2008

IL CAVALIERE E IL SUO PERENNE CONFLITTO D’INTERESSI

Siamo al punto più basso mai toccato da qualsiasi governo che abbia mai governato questo nostro “martoriato” paese che pure di “pessimi” governi ne ha avuto tanti negli ultimi 60 anni.

Il governo del cavaliere “approfitta” della sua schiacciante maggioranza e delle “finte emergenze” in cui ha trascinato il paese per far passare in “modo subdolo” nel “decreto sicurezza” due emendamenti presentati dai suoi due “vassalli” e solerti relatori.

Se dovessero venire approvati, come effetto immediato, si avrebbe lo “slittamento”’ del processo milanese Berlusconi/Mills che vede come imputato proprio il Presidente del Consiglio.

Niente male come “furbata”, solo che la stampa ne parla tanto e si sta facendo molto “rumore” a tal punto che gli stessi membri del governo sono in difficoltà ad “approvarlo” visto scoperto l’arcano di cui ora l’opinione pubblica ne è stata informata. Sarebbe passata tranquillamente “sottobanco” se ci fosse stato il “silenzio” stampa.

Se si vuole fare una legge per rendere il Capo del Governo “immune” alla giustizia, che lo facciano dandogli però il giusto titolo e vedremo se ne hanno la faccia per farlo. Preferiscono invece inserire di “nascosto” le modifiche in leggi “esistenti” o che magari nulla hanno a che fare con quella materia. Significa allora che ne hanno “coscienza” e per questo se ne “vergognano”.

Il lodo Schifani fu la legge che rendeva le alte cariche dello stato immuni alla giustizia. Fu fatta proprio dal precedente governo Berlusconi ma fu “cancellata” dalla Corte Costituzionale per “illegittimità” e per questo non più “presentabile”. Ma ci riprovano comunque anche se per salvare il solo Capo del governo.

Siamo quindi alle solite, il governo con il potere che ha, invece di occuparsi delle cose per il quale ha ottenuto il pieno consenso dei suoi elettori, lo usa principalmente per salvare se stesso e il suo capo con buona pace di quei cittadini che “sperano” in lui come salvatore della patria.

Questo si chiama “conflitto d’interessi” con la giustizia perché il cavaliere ha problemi con la giustizia e allora legifera contro i giudici. Il cavaliere però ha altri conflitti in particolare con la “informazione” perché controlla le televisioni, l’editoria e la pubblicità e dal governo può legiferare a suo “vantaggio” contro altri operatori.

Ora sembra abbia superato il limite anche per Veltroni del PD, che di fronte a tutti gli atti fin qui compiuti dal governo e alla sua “sordità” rispetto alla “disponibilità” di dialogo con la maggiore opposizione, lancia un vero e proprio “ultimatum” a Berlusconi. Sarà la fine della opposizione dialogante e costruttiva allorché non si dovesse cambiare linea. Vedremo presto!
Raffaele B.


CORRIERE DELLA SERA
Stop ai processi, c'è l'emendamento
ESCLUSI QUELLI CHE RIGUARDANO DELITTI DI RILEVANTE GRAVITÀ
Sospensione per reati commessi fino a giugno '02. Se approvato farebbe slittare dibattimento Berlusconi-Mills

16 Giugno 2008

ROMA - Sospensione per un anno dei processi penali per fatti commessi fino al 30 giugno 2002 e riguardanti delitti di non rilevante gravità, cioè con pene detentive inferiori ai 10 anni in svolgimento e compresi tra la fissazione dell'udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado. È quanto prevede uno dei due emendamenti presentati lunedì mattina dai relatori Carlo Vizzini e Filippo Berselli al decreto sicurezza. I due testi, se approvati, aprirebbero di fatto la strada allo slittamento del processo milanese Berlusconi-Mills che vede coinvolto il presidente del Consiglio.

DUE EMENDAMENTI - Nel primo emendamento si prevede che, nella formazione dei ruoli d'udienza e nella trattazione dei processi, il giudice assegni precedenza assoluta «ai procedimenti relativi ai delitti puniti con l'ergastolo o la reclusione superiore nel massimo a 10 anni, ai delitti di cui agli articoli 51 comma 3 bis-3 quater e 407 comma 2, lettera "a" del Codice di procedura penale, ai delitti di criminalità organizzata, ai procedimenti con imputati detenuti anche per reati diversi da quelli per cui si procede e ai procedimenti da celebrarsi con giudizi direttissimi e con giudizi immediati». Nella seconda proposta di modifica, invece, si prevede la sospensione dei processi penali «relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002, che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell'udienza preliminare e la chiusura del dibattito di primo grado». «Sono immediatamente sospesi al momento dell'entrata in vigore della presente legge - si legge ancora nell'emendamento - per la durata di anni uno». «In caso di pluralità di reati contestati - scrivono ancora i relatori - si ha riguardo alla data dell'ultimo reato». Il corso della prescrizione, si legge nella norma, «rimane sospeso durante la sospensione del procedimento o del processo penale». La prescrizione riprenderà il suo corso dal giorno in cui cesserà la sospensione. «La sospensione non opera nei processi per la criminalità organizzata, l'ergastolo, la reclusione superiore ai 10 anni e nei procedimenti relativi agli infortuni sul lavoro». «Per assicurare priorità assoluta alla trattazione dei procedimenti di cui al comma 1, il presidente del tribunale può sospendere i processi quando i reati in essi contestati sono prossimi alla prescrizione e la pena da infliggere non sarebbe eseguibile». L'imputato può anche chiedere che il suo processo non venga sospeso e il patteggiamento può essere fatto entro tre giorni dalla notifica della sospensione.
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«ENNESIMA LEGGE AD PERSONAM» - Dure critiche dal Pd. «L'emendamento presentato al Senato dai relatori del decreto sicurezza è l'ennesima norma "ad personam" che prevede una sospensione generalizzata di tutti i processi, cominciando da quelli che vedono imputato il premier» ha dichiarato Lanfranco Tenaglia.
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VELTRONI - Più duro del ministro ombra del Pd, il leader del Partito democraticoVeltroni: ««In questi giorni si decide il futuro di questa legislatura: se il comportamento (di governo e maggioranza, ndr) rimane come quello delle ultime settimane, cioè una sequenza di incidenti assolutamente eccessivi ed inaccettabili il clima non potrà che cambiare». Un vero e proprio ultimatum quello che Veltroni ha lanciato all'esecutivo Berlusconi, dicendosi «molto sorpreso e colpito dalla protervia con cui alcune normette vengono introdotte di nascosto», criticando decisamente il primo mese di azione del governo, e in particolare le scelte che riguardano «il decreto su Retequattro, le uscite della Lega sull'Europa, le intercettazioni e l'intenzione di inserire il lodo Schifani nel decreto

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