mercoledì, giugno 25, 2008

CSM – INCOSTITUZIONALE LA NORMA BLOCCA PROCESSI

Come era fin troppo prevedibile la norma blocca processi contenuta nel decreto sicurezza approvato al Senato ed ora si appresta di esserla anche alla Camera riceve un PARERE di INCOSTITUZIONALITÀ dal CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA con ampie e dettagliate motivazioni.

Naturalmente l’attacco alla MAGISTRATURA fatta da Berlusconi all’assemblea nazionale degli esercenti con il quale il CAPO DEL GOVERNO “accusa” i magistrati che lo vogliono “processare” di SOVVERTIRE il voto popolare e di essere una “metastasi della democrazia”, contribuisce ad acuire sempre più lo scontro fra i due poteri che, ricordiamoci, la COSTITUZIONE vuole INDIPENDENTI.

È una grave ANOMALIA in una DEMOCRAZIA che due POTERI INDIPENDENTI quali L’ESECUTIVO e la GIUSTIZIA si scontrino. Lo scontro anche aspro e duro, ma pur sempre civile e dialettico, deve avvenire solo nell’ambito circoscritto della politica, cioè fra i politici con o senza cariche istituzionali di OPPOSTE TENDENZE per contendersi IL CONSENSO dei cittadini per governare. Quindi esso può avvenire all’interno del Parlamento, nel Governo e in tutti gli altri organismi elettivi dove esiste una MAGGIORANZA e una OPPOSIZIONE, ma mai SCONFINARE in altri ambiti e peggio ancora in altri POTERI dello Stato, pena la sua DISSOLUZIONE e la FINE DELLA DEMOCRAZIA.

I MAGISTRATI, al di là delle proprie convinzioni politiche personali, che ci sono sempre (inutile la finzione di neutralità che non esiste) perché non sono robots, sono persone in carne ed ossa come tutti noi quindi soggetti alle proprie convinzioni, hanno una COMPETENZA SPECIFICA IN MATERIA GIURIDICA.
Quello a cui si deve fare riferimento è la propria “PROFESSIONALITÀ” e “CORRETTEZZA” nell’applicazione delle leggi che i “POLITICI” fanno in PARLAMENTO.

In nessun altro paese democratico avanzato un POTERE POLITICO “attacca” persone o organismi che NON sono nella COMPETIZIONE POLITICA. Tanto meno costituisce motivo di “ATTACCO” o di “RICUSAZIONE” dei giudici (come fa il Cavaliere) le loro CONVINZIONI POLITICHE. Altre invece possono essere i motivi, per esempio conflitti in affari, legami di famiglia o di relazioni sentimentali, etc…Questioni cosiddette circoscritte alla fattispecie della persona del giudice.

Se si “ATTACCANO” o si “RICUSANO” i GIUDICI per le loro convinzioni di natura “POLITICA” allora non si finisce MAI. Chiunque allora potrebbe farlo perché non esiste un giudice senza una convinzione di natura politica e tutto questo porta dritto alla “DISSOLUZIONE” del POTERE GIUDIZIARIO a tutto VANTAGGIO dei POTENTI, dei CRIMINALI e dei LADRI che RINGRAZIANO SENTITAMENTE e a tutto SVANTAGGIO dei CITTADINI ONESTI che non vedranno mai riconosciute le loro ragioni.
Raffaele B.

NOTIZIE.YAHOO
Blocca-processi, presentata bozza Csm: "E' incostituzionale"
25/06/2008

ROMA (Reuters) - E' stata presentata oggi alla sesta commissione del Consiglio superiore della magistratura la bozza di parere sulla norma che sospende i processi per reati punibili con meno di dieci anni di reclusione, in cui si sostiene che il provvedimento è incostituzionale.

Lo dicono fonti del Csm, dopo che nei giorni scorsi il contenuto della bozza era già filtrato sui media.

La cosiddetta norma blocca processi -- inserita nel decreto legge sulla sicurezza già approvato dal Senato e che ora passerà all'esame della Camera e che sospende per un anno i processi per reati puniti con meno di 10 anni di reclusione commessi entro il 2002 -- è potenzialmente in conflitto con l'articolo 111 della Costituzione (ragionevole durata del processo) e con l'articolo 3 (uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge), dice la bozza di parere.

L'emendamento blocca processi ha raffreddato il dialogo fra l'opposizione, che accusa il governo di averlo ideato per bloccare il processo Berlusconi-Mills -- in cui il premier è imputato di corruzione giudiziaria -- e la maggioranza, che sostiene invece che la norma serva a trattare prima i processi di "maggiore allarme sociale".

A surriscaldare ulteriormente il clima sono state poi diverse dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi -- l'ultima oggi all'assemblea nazionale della Confesercenti che lo ha fischiato sonoramente -- contro la magistratura, accusata a vario titolo di "sovvertire il voto popolare" o di essere "una metastasi della democrazia".

I due relatori della bozza -- Fabio Roia e Livio Pepino -- ritengono inoltre che la materia, completamente estranea al decreto sulla sicurezza, non possa essere affrontata per decreto legge.

Altra perplessità contenuta nella bozza di parere è relativa all'arco temporale scelto per la sospensione dei processi, cioè per reati commessi fino al giugno 2002.

"Non si capisce perché, da un punto di vista logico, sia stato individuato quel periodo", dice una fonte.

L'opposizione ha sottolineato che i reati contestati nel processo Berlusconi-Mills sono compresi in quell'arco temporale.

L'ultimo appunto contenuto nella bozza si riferisce alla contrapposizione fra la norma e le linee guida dell'Unione Europea. L'Europa, che ha messo formalmente sotto accusa l'Italia per la lentezza della giustizia, avrebbe difficoltà a capire un provvedimento che allunga i tempi dei processi, dicono le fonti.

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