A seguito delle ultime ed inquietanti dichiarazioni del emerito Presidente della Repubblica, è stata fatta una interrogazione alla Commissione Europea per “istigazione alla violenza” e proposto una commissione d’inchiesta parlamentare sull’uccisione della diciottenne radicale Giorgiana Masi (nella foto) avvenuta il 12 Maggio 1977 quando Cossiga era Ministro degli Interni.
Allora il Ministro negò in modo categorico che il proiettile che uccise la donna, militante radicale, potesse essere sparato dalla polizia nonostante alcuni riscontri oggettivi abbiano poi portato all'identificazione di un poliziotto che in borghese si era “infiltrato” nella manifestazione dei radicali per “fomentare” i disordini.
Alla luce delle sue recenti e spavalde dichiarazioni che “ammettono” a distanza di più di trent’anni ciò che egli “negò” su quei tragici eventi davanti al Parlamento e al Paese, si pone un problema di una gravità inaudita che non potrà essere “ignorato”.
Forse il senatore a vita Francesco Cossiga si sente sicuro della possibile prescrizione del reato, ma è comunque necessario fare luce su quel fatto e su tanti altri avvenuti durante il suo incarico. Per questo si dovrà istituire la Commissione d’inchiesta parlamentare altrimenti rimarrà un’ombra “pericolosa” che peserà gravemente sulle nostre istituzioni democratiche.
Per quanto riguarda la Commissione Europea essa dovrà decidere sull’accusa di “Istigazione alla violenza” per impedire il libero esercizio di manifestare pacificamente come consentito nei paesi democratici quindi “lesive” per la democrazia e dei diritti umani cui la UE è chiamata a presiedere.
Raffaele B.
MICROMEGA
“Istigazione alla violenza”. Ricorso all’Ue contro Cossiga
"Connessione strettissima con Piazza Navona"
31 ottobre 2008
Intervista a Giusto Catania, l'europarlamentare del Prc che ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea sulle dichiarazioni "gravemente lesive della democrazia" fatte qualche giorno fa dall'ex ministro: "Le sue inquietanti parole sono un'evidente istigazione alla violenza dello stato nei confronti dei cittadini. Mi auguro che la Commissione europea prenda iniziative, perché c'è un rapporto simmetrico tra le parole di Cossiga e la violenza di Piazza Navona. Uno scenario inquietante, in cui sono a repentaglio la tutela della libertà d'espressione, i diritti fondamentali e i diritti umani dei cittadini italiani che stanno manifestando, in particolare degli studenti".
OSSERVATORIO SULLA LEGALITÀ
Dichiarazioni Cossiga : presentato pdl per Commissione inchiesta Masi
di Mauro W. Giannini
25 ottobre 2008
Dopo l'intervista al Quotidiano Nazionale in cui il presidente emerito Francesco Cossiga consigliava al Ministro degli Interni di gestire le manifestazioni e le occupazioni delle scuole infiltrando agenti provocatori che suscitino la violenza necessaria a giustificare l'uso contro di loro della forza pubblica, alcuni parlamentari dell'opposizione hanno depositato un pdl per l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sull'uccisione, il 12 maggio 1977, della diciottenne Giorgiana Masi.
La ragazza, militante radicale, fu uccisa da un colpo di pistola vagante, mentre altre persone furono ferite in modo grave, partecipava ad una manifestazione non violenta in occasione dell'anniversario della vittoria del referendum sul divorzio.
Francesco Cossiga, allora ministro degli Interni, negò recisamente che il proiettile vagante potesse essere stato sparato dalla Polizia, nonostante alcuni riscontri oggettivi abbiano poi portato all'identificazione di un poliziotto che in borghese si era infiltrato nella manifestazione per fomentare i disordini.
Nella recente intervista, Cossiga ha ammesso genericamente di aver usato tali metodi mentre era ministro.
Il ddl per l'istituzione della commissione d'inchiesta e' stato proposto alla Camera da Maurizio Turco (PD-radicali) ed al Senato da Donatella Poretti e Marco Perduca (PD-radicali), Felice Casson e Gianrico Carofiglio (PD).
Allora il Ministro negò in modo categorico che il proiettile che uccise la donna, militante radicale, potesse essere sparato dalla polizia nonostante alcuni riscontri oggettivi abbiano poi portato all'identificazione di un poliziotto che in borghese si era “infiltrato” nella manifestazione dei radicali per “fomentare” i disordini.
Alla luce delle sue recenti e spavalde dichiarazioni che “ammettono” a distanza di più di trent’anni ciò che egli “negò” su quei tragici eventi davanti al Parlamento e al Paese, si pone un problema di una gravità inaudita che non potrà essere “ignorato”.
Forse il senatore a vita Francesco Cossiga si sente sicuro della possibile prescrizione del reato, ma è comunque necessario fare luce su quel fatto e su tanti altri avvenuti durante il suo incarico. Per questo si dovrà istituire la Commissione d’inchiesta parlamentare altrimenti rimarrà un’ombra “pericolosa” che peserà gravemente sulle nostre istituzioni democratiche.
Per quanto riguarda la Commissione Europea essa dovrà decidere sull’accusa di “Istigazione alla violenza” per impedire il libero esercizio di manifestare pacificamente come consentito nei paesi democratici quindi “lesive” per la democrazia e dei diritti umani cui la UE è chiamata a presiedere.
Raffaele B.
MICROMEGA
“Istigazione alla violenza”. Ricorso all’Ue contro Cossiga
"Connessione strettissima con Piazza Navona"
31 ottobre 2008
Intervista a Giusto Catania, l'europarlamentare del Prc che ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea sulle dichiarazioni "gravemente lesive della democrazia" fatte qualche giorno fa dall'ex ministro: "Le sue inquietanti parole sono un'evidente istigazione alla violenza dello stato nei confronti dei cittadini. Mi auguro che la Commissione europea prenda iniziative, perché c'è un rapporto simmetrico tra le parole di Cossiga e la violenza di Piazza Navona. Uno scenario inquietante, in cui sono a repentaglio la tutela della libertà d'espressione, i diritti fondamentali e i diritti umani dei cittadini italiani che stanno manifestando, in particolare degli studenti".
OSSERVATORIO SULLA LEGALITÀ
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25 ottobre 2008
Dopo l'intervista al Quotidiano Nazionale in cui il presidente emerito Francesco Cossiga consigliava al Ministro degli Interni di gestire le manifestazioni e le occupazioni delle scuole infiltrando agenti provocatori che suscitino la violenza necessaria a giustificare l'uso contro di loro della forza pubblica, alcuni parlamentari dell'opposizione hanno depositato un pdl per l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sull'uccisione, il 12 maggio 1977, della diciottenne Giorgiana Masi.
La ragazza, militante radicale, fu uccisa da un colpo di pistola vagante, mentre altre persone furono ferite in modo grave, partecipava ad una manifestazione non violenta in occasione dell'anniversario della vittoria del referendum sul divorzio.
Francesco Cossiga, allora ministro degli Interni, negò recisamente che il proiettile vagante potesse essere stato sparato dalla Polizia, nonostante alcuni riscontri oggettivi abbiano poi portato all'identificazione di un poliziotto che in borghese si era infiltrato nella manifestazione per fomentare i disordini.
Nella recente intervista, Cossiga ha ammesso genericamente di aver usato tali metodi mentre era ministro.
Il ddl per l'istituzione della commissione d'inchiesta e' stato proposto alla Camera da Maurizio Turco (PD-radicali) ed al Senato da Donatella Poretti e Marco Perduca (PD-radicali), Felice Casson e Gianrico Carofiglio (PD).
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