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mercoledì, marzo 29, 2006
BERLUSCONI E LA SUA TECNICA DEL GIOCO SPORCO
È CHIARO CHE QUANDO SI FANNO INTERVENTI POLITICI OGNUNO DEVE POTER ESPRIMERE LE PROPRIE OPINIONI LIBERAMENTE, CON L’UNICO LIMITE DI NON “DIFFAMARE” L’AVVERSARIO O L’INTERLOCUTORE SPECIALMENTE SE ASSENTE. INOLTRE SE SI FANNO AFFERMAZIONI BASATE SUI “FATTI” O SU PRESUNTE VERITÀ, ESSE DEVONO ESSERE “PROVATE” ALTRIMENTI SI RISCHIA LA GIUSTA REAZIONE DEL DIFFAMATO A DIFESA DELLA PROPRIA IMMAGINE POLITICA DANNEGGIATA DAVANTI ALLE TELECAMERE IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE.
NATURALMENTE IL PROFESSORE CHE NEGA, ORA VORRÀ PORGERE QUERELA. IN SEDE GIUDIZIARIA, IL CAVALIERE SARÀ COSTRETTO A “PROVARE” QUANTO AFFERMATO, PENA LA CONDANNA CHE IN OGNI CASO AVVERRÀ SOLO DOPO LE ELEZIONI E A DANNO GIÀ FATTO PERÒ!
PER BERLUSCONI IL GIOCO VALE SEMPRE LA CANDELA, PERCHÉ IL VANTAGGIO ELETTORALE CHE NE RICAVA OGGI È MOLTO DI PIÙ DELLA SANSIONE PECUNIARIA DOMANI, SPECIALMENTE SE CONFERMATO NELLA CARICA!
NON RESTA CHE SPERARE IN UNA PUNIZIONE ESEMPLARE DI QUESTA TECNICA DEL “GIOCO SPORCO” ANCHE PER RIPORTARE IL CONFRONTO POLITICO SUL GIUSTO PIANO CIVILE E DELLA CORRETTEZZA DAL 9-10 APRILE P.V.
Raffaele
REPUBBLICA
Berlusconi: "Prodi ha alcune società"
e il Professore annuncia azioni legali
28 marzo 2006
ROMA - Inizia con una barzelletta sui giornalisti dell'Unità, che gli vale subito un rimbrotto da parte di Fausto Bertinotti. Poi, la vicenda della Cina, che apre lo scontro con Emma Bonino, brutta gatta da pelare, fosse solo per quella definizione data dal premier, "la protesi di Pannella", che alla leader radicale non è andata mai giù ("Gliela farò rimangiare"). Una serata irta di ostacoli quella di Silvio Berlusconi a Ballarò, su RaiTre, lui che pensava di averla scampata dopo aver detto "no" alla partecipazione, anche, di Massimo D'Alema ("L'ho fatto per puntiglio") e invece si è trovato fra i fuochi della Bonino e di Bertinotti (ospite anche il segretario della Dc, Gianfranco Rotondi), tanto da finire per elaborare il concetto di sconfitta: "Se perderò sarò il capo dell'opposizione, perché sono un baluardo della difesa della libertà e della democrazia". Poi, l'accusa a Romano Prodi di possedere alcune società, seguìta dall'annuncio di possibili azioni legali da parte del leader dell'Unione.
Le società di Prodi. Si parla di condono del quale, secondo il presidente del Consiglio, avrebbero usufruito "l'Unità, l'Unipol e una società con i familiari di Prodi". Giovanni Floris cerca di intervenire ma Berlusconi insiste: "Credo che Prodi abbia diverse società...". Poco dopo la fine della trasmissione, una nota di Silvio Sircana, portavoce del Professore: "E' totalmente priva di fondamento la notizia che Romano Prodi possieda alcuna società. Il leader dell'Ulivo e dell'Unione si riserva inoltre, dopo un'attenta verifica di quanto affermato dai due esponenti della Casa delle libertà, di procedere con azioni legali". ..CONTINUA
martedì, marzo 28, 2006
CINA – ENNESIMA GAFFE DEL CAVALIERE
SI È APPENA SPENTO IL CASO GIOVANARDI, ALTRO MINISTRO DEL GOVERNO INCAPPATO IN UN’ALTRA GAFFE INTERNAZIONALE CONTRO L’OLANDA CUI LO STESSO BERLUSCONI DOVETTE RIPARARE. OGNI ALTRO COMMENTO DIVENTA SUPERFLUO.
PRIMA CI LIBERIAMO DI QUESTI “APPRENDISTI STREGONI” MEGLIO È PER IL NOSTRO PAESE SIA ALL’INTERNO CHE ALL’ESTERO OVVIAMENTE.
Raffaele
ANSA
'Bambini bolliti', la Cina protesta
'Dichiarazioni Berlusconi completamente prive di fondamento'
(ANSA) - PECHINO, 28 MAR - Protesta di Pechino dopo le affermazioni del premier Berlusconi, secondo il quale in Cina si 'bollivano i bambini' ai tempi di Mao. Pechino ha definito le dichiarazioni completamente prive di fondamento: 'I leader italiani dovrebbero favorire la stabilita' e lo sviluppo di relazioni amichevoli tra la Cina e l'Italia'. 'Berlusconi ci ha screditato ancora', tuona il leader dell'Unione, Prodi. Mentre per Tremonti, 'i cinesi ci stanno mangiando vivi. Dobbiamo mettere dazi e quote'.
UNITA
La Cina infastidita dal discorso di B. sui "bambini bolliti"
28.03.2006
«Nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi». Non si sa su quali prove documentali Silvio Berlusconi abbia potuto fare un’affermazione come questa, domenica a Napoli. Ma certo è che i cinesi non l’hanno intesa come una gag, non hanno riso - del resto il premier voleva spaventare e non far ridere – e non se la sono dimenticata. Così proprio oggi, mentre il ministro Pietro Lunardi cercava di firmare un’intesa commerciale nel settore dei trasporti, la storia dei cinesini bolliti è tornata fuori come i pagliacci cattivi dalle scatole.
Un caso diplomatico...CONTINUA
CASO GIOVANARDI
CORRIERE
Berlusconi: «Tutto chiarito con l'Olanda»
Il premier sulla bufera diplomatica dopo le dichiarazioni del ministro Giovanardi: «Ho parlato con Balkenende...tutto bene»
24 marzo 2006
ROMA - La bufera nei rapporti tra Italia e Olanda dopo le dichiarazioni del ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi sulla legge sull'eutanasia nei Paesi Bassi si sarebbe placata. «Ho parlato con Balkenende...tutto bene. La situazione è molto chiara». Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha commentato il colloquio avuto oggi con il premier olandese Jan Peter Balkenende, a margine del vertice dei popolari europei...CONTINUA
lunedì, marzo 27, 2006
NEWSWEEK – L’ASCESA E CADUTA DI BERLUSCONI
IL PROBLEMA REALE CHE PONE BERLUSCONI È ECONOMICO!
L’ARTICOLO È COSÌ RIASSUNTO:
- LA MACCHINA POLITICA DI BERLUSCONI È ALLO SFASCIO.
- IL SUO PRIMO DIBATTITO TELEVISIVO È STATO UN DISASTRO.
- LA SUA COALIZIONE E IL SUO GOVERNO SONO FUORI CONTROLLO.
- BERLUSCONI STA ATTACCANDO ORMAI ANCHE LA GRANDE IMPRESA - NOCCIOLO DEI SUOI SOSTENITORI IERI - SEMPRE PIÙ PREOCCUPATA PER QUEL CHE SEMBRA L'INARRESTABILE DECLINO ITALIANO.
- L’ULTIMO SONDAGGIO LO VEDE SOTTO DI 3,5 A 5 PUNTI E LA DISTANZA È AUMENTATA INVECE DI DIMINUIRE.
- IL SUO SORRISO DI VITTORIA CHE FU A LUNGO IL SUO EMBLEMA, ASSOMIGLIA SEMPRE PIÙ AD UNA SMORFIA
- BERLUSCONI SPERA CHE ALL’ULTIMO MOMENTO GLI ITALIANI CI RIPENSINO E TORNINO A VOTARE IL SUO CARNEVALE POLITICO RAPPRESENTATO DAL SUO CIRCO.
LA CONCLUSIONE DELL'ARTICOLO È SCONFORTANTE, NON TANTO PER IL PREMIER, QUANTO PER GLI ITALIANI E PER IL SUO SUCCESSORE: LE DIFFICOLTÀ DEL PAESE SONO COSÌ FORMIDABILI CHE IL SUO SUCCESSORE DOVRÀ ESSERE QUASI UN SUPERUOMO PER FARCELA.
CHISSÀ SE IL CAVALIERE PENSA CHE ANCHE NEWSWEEK SIA CONTRO DI “LUI” PIUTTOSTO CHE CONTRO LA “SUA POLITICA”, FATTO NORMALE IN DEMOCRAZIA.
Raffaele
NEWSWEEK INTERNATIONAL
The Rise and Fall of Berlusconi
By Christopher Dickey
April 3, 2006
- Berlusconi's political machine is in meltdown.
- The candidate's first televised debate was a disaster.
- His coalition and his cabinet are out of control.
- Instead of tending to allies, he's battling the big business interests that ought to be his core support—all of them alarmed by Italy's seemingly unstoppable economic slide.
- The latest polls show him behind by 3.5 to 5 points, a gap that has lately widened rather than narrowed.
- The winning smile that has long been his emblem looks increasingly like a rictus.
- Berlusconi's last best hope is that the last moment Italians will return to the long-running political carnival that has been Silvio's Circus.
It would be premature to count him out, Yet Europe wants him gone, for good reason.
Partly it's his government's uncanny knack for infuriating European leaders and for his last judiciary issues for even his ally Tony Blair has been rattled by accusations that the Italian magnate involved the husband of a British cabinet member in money laundering and tax evasion, a charge both men deny.
The real danger that Berlusconi's Italy poses for Europe, however, is economic.
From an already anemic growth rate of 1.8 percent in 2001, Italy slowed to 0.0 last year. Niente!
Worries are growing that the country will be an increasing drag on the rest of the European Union. "There's no doubt that Italy is the sick man of Europe," says economist Tito Boeri of the prestigious Bocconi University business school in Milan.
Berlusconi blames sept11 and the euro but doesn't go so far as to say he'd pull out of the euro zone, if re-elected. Berlusconi recognizes as well as anyone that Italy's economic decline would probably accelerate under more-populist policies. "Deficits would go sky-high," says Antonio Missiroli, chief policy analyst at the European Policy Center in Brussels. "You could end up with a sort of Argentina-like crisis."
Il Cavaliere has made almost no effort to introduce the sort of serious reforms that could reverse the slide. "In his five years there were neither big privatizations nor structural reforms," says Boeri. "His idea was just to raise public expenditure and cut taxes to revitalize demand." It didn't work.
Many European businessmen now worry that, eventually, Italy's economy will deteriorate to such an extent that the country could be forced out of the euro zone even if Berlusconi doesn't really want to go that route—and even if Prodi, Mr. Europe, is elected.
Even if Prodi wins by a substantial margin, he will have a hard time governing thanks to changes in the electoral law pushed through by Berlusconi. Italy has returned to the old system of proportional representation that created such unstable coalitions in the past.
Italy's trade deficit for 2005 surpassed 10 billion, a result of both skyrocketing energy costs and rising labor expenses. European budget deficits are supposed to be held to 3 percent of GDP annually. Several countries have exceeded that, but Italy, at about 4 percent, is among the worst…CONTINUE
sabato, marzo 25, 2006
CDL – VERA STRATEGIA ELETTORALE DI SCARSO EFFETTO
ADKRONOS INVECE RIPORTA DUE GIORNI DOPO CHE TREMONTI “CREDE” CHE VI SIA UNA FUGA DI CAPITALI, PUR CITANDO COME FONTE SEMPRE LA NON FONTE “ILSOLE24ORE”.
REPUBBLICA INVECE PUBBLICA UN ARTICOLO DI ADUSBEF (ASSOCIAZIONE DIFESA UTENTI BANCARI E FINANZIARI) CHE AL CONTRARIO DENUNCIA COME ALLARMISMO E TURBATIVA DEL MERCATO LE PAROLE DI TREMONTI.
ALLO STATO ATTUALE DELLE COSE LA NOTIZIA NON ESISTE E SFIDO CHIUNQUE A TROVARLA SU “ILSOLE24ORE”. NE CONVIENE ALLORA CHE SI FA DELIBERATO ’ALLARMISMO” CHE INSIEME ALLA “DISINFORMAZIONE” COSTITUISCE LA VERA STRATEGIA ELETTORALE DELLA CDL DI SCARSO EFFETTO PERÒ.
Raffaele
ILGIORNALE
Grazie a Prodi già iniziata la fuga di capitali
di Antonio Signorini n. 67 del 21-03-2006
Tremonti: «Basta chiamare Lugano o Bankitalia per sapere che è vero. Colpire Bot e Cct con una tassa retroattiva significa tradire i risparmiatori»
Roma - La paura di un governo di sinistra e del conseguente inasprimento dell'aliquota sulle rendite finanziarie sta già provocando una fuga di capitali dall'Italia verso lidi più sicuri come la Svizzera. L'emorragia «è già iniziata: chiamate Lugano, chiamate Bankitalia, chiamate qualche notaio e vedrete se quello che dico è vero», ha detto ieri il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso di Porta a porta, scatenando reazioni stizzite del centrosinistra. Scaramucce pre elettorali, se non fosse che di capitali in fuga ha parlato recentemente anche il Sole-24 ore…CONTINUA
ADNKRONOS
ECONOMIA: TREMONTI, CON ANNUNCI PRODI FUGA DI CAPITALI IN ATTO
Roma, 23 mar. (Adnkronos) - La fuga dei capitali ''credo che sia in atto dopo annuncio di Prodi che tassera' i capitali''. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, a 'Incontri Adnkronos'. Anche sul ''Sole 24 ore, giornale di Confindustria, in un aritcolo c'era scritto che c'e' la fuga di capitali'' afferma il ministro. ''Se vuoi fare fare 2,5 mld hai una sola via: tassare i bot e cct'' ha sottolineato Tremonti. Dicendo che si tassera' solo dalle prossime emissioni ''tiri su 100 milioni''.
REPUBBLICA
ADUSBEF, ALLARME SU FUGA CAPITALI E' TURBATIVA MERCATI
(AGI) - Roma, 23 mar. - L'allarme lanciato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, su una presunta fuga di capitali dall'Italia provocata da una possibile vittoria elettorale del centro-sinistra puo' configurare una vera e propria "turbativa dei mercati" o il reato di Aggiotaggio. Lo afferma l'Adusbef, stigmatizzando come "inutile e dannoso allarmismo" le parole del capo del governo e del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti…CONTINUA
giovedì, marzo 23, 2006
CDL – ALLARMISMO E COMPIACENZA
IN REALTÀ PRODI HA FATTO CIÒ CHE AVREBBE DOVUTO FARE IL CAPO DEL GOVERNO CHE INVECE SI È BEN GUARDATO DAL FARLO MANIFESTANDO LA SOLITA SUDDITANZA E COMPIACENZA.
Raffaele
Domanda: Avete coordinato questo annuncio con il governo italiano?
This information is current as of today, Thu Mar 23 14:37:54 2006.
Italy, Holy See (Vatican City) and San Marino
March 21, 2006
Sicurezza, allarme dagli Usa. Scontro Berlusconi-Prodi
giovedì, 23 marzo 2006
ROMA (Reuters) - Il Dipartimento di Stato americano ha invitato nei giorni scorsi i propri cittadini in Italia a evitare cortei e manifestazioni durante il periodo elettorale per problemi legati alla sicurezza…CONTINUA
Stamani, nel corso di una intervista radiofonica, Prodi ha detto di essere stato "colpito" dall'allarme Usa. "Crea un clima di angoscia e non ce n'è bisogno. Ho chiesto spiegazioni all'ambasciatore americano, mi ha spiegato che è la prassi, ma io sono rimasto molto colpito, perché una mossa del genere, con elezioni così vicine, può portare un senso di angoscia e di paura, e non ce n'è proprio bisogno".
Parole che sono state definite da Berlusconi una "grave intromissione" nei confronti degli Stati Uniti e che hanno ricevuto subito la replica di Prodi.
"Credo che anche il presidente del Consiglio avrebbe dovuto affrettarsi a chiedere analoghe spiegazioni", ha detto Prodi in una nota.
"Una decisione tanto più necessaria dopo le dichiarazione fatte ieri dal presidente del Consiglio secondo il quale l'Italia sarebbe interessata da una emergenza democratica che ritengo lontana dalla realtà.
Per questa ragione invito ancora una volta tutti i cittadini italiani a mantenere un tono di serenità e responsabilità in questa campagna elettorale. Agli esponenti della destra ribadisco l'invito a non creare allarmismi che fanno solo male al Paese".
L'Italia figura nella lista degli ultimi 10 annunci sul sito del Dipartimento di Stato Usa, insieme -- tra gli altri -- a Bangladesh, Uganda, Venezuela, Libia, Ciad, Medio Oriente, Asia centrale, e Russia.
mercoledì, marzo 22, 2006
INFORMAZIONE E DISINFORMAZIONE
- CITARE SE STESSI O IL PROPRIO GRUPPO SUI VARI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE GENERA INFORMAZIONE PERCHÉ SI HA DIRETTO INTERESSE A FARLO.
- CITARE INVECE LA POSIZIONE DEGLI AVVERSARI GENERA DISINFORMAZIONE PER DEFINIZIONE PROPRIO PERCHÉ SI HA INTERESSE A FARLO.
NELLA PRIMA PARTE DELL’ARTICOLO BERLUSCONI “CITA” PRODI E NELLA SECONDA PARTE PRODI “SMENTISCE” E “CHIEDE” A BERLUSCONI DI SMETTERE DI FARE DISINFORMAZIONE. NON È DIFFICILE CAPIRE CHI HA RAGIONE!
Raffaele
DA LASTAMPA
22/3/2006
"PROPOSTA PRODI SU BOT E CCT CAUSA FUGA CAPITALI"
Il centrosinistra vuole tassare i bot e Cct in corso e i notai sono assaliti da chi vuole trasferire i propri beni ai figli, in più le banche segnalano "un esodo di capitali verso l'estero". E' l'allarme lanciato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al termine della conferenza stampa a Palazzo Chigi puntando il dito contro il programma dell'Unione in campo economico-finanziario.
PRODI: LA CDL TURBA I MERCATI, UNIONE NON AUMENTERA' TASSE
"La destra sta creando turbativa nei mercati e preoccupazione tra i risparmiatori, sostenendo che il nostro governo aumenterà le tasse. E' falso". E' quanto afferma Romano Prodi in una dichiarazione. "Il nostro progetto per una tassazione più giusta - aggiunge il leader dell'Unione - porterà invece maggiori benefici alla grande maggioranza dei cittadini italiani". "Non è assolutamente nostra intenzione modificare la tassazione su bot e altri titoli di stato, mentre applicheremo una aliquota che rimarrà inferiore alla media europea su tutte le altre rendite finanziarie. E' altrettanto sbagliato e mistificatorio parlare di tassa patrimoniale".
Romano Prodi chiede alla Cdl di sospendere quella che definisce una campagna di "disinformazione e mistificazione" sulle proposte fiscali dell'Unione. "Chiediamo agli esponenti della destra - afferma il Professore - se hanno a cuore la serenità dei cittadini e la stabilità dei mercati, di sospendere questa campagna di disinformazione e di mistificazioni. Il paese - conclude - ha bisogno di serenità e di certezze, non certo di veleni e di calunnie"…CONTINUA
martedì, marzo 21, 2006
LEGGE MATTEOLI - ENNESSIMO RINVIO DI CIAMPI
LA LEGGE DELEGA È STATA TENACEMENTE VOLUTA, CONTRO TUTTI, DAL MINISTRO MATTEOLI: CONTRO IL PARERE DECISAMENTE NEGATIVO DELLA CONFERENZA STATO-REGIONI E ADDIRITTURA SENZA IL PREVISTO AVALLO DEL CONSIGLIO DI STATO.
È NATA QUINDI NEL MODO PIÙ PASTICCIATO E MEDIOCRE, AL DI LÀ DELLA STESSA DELEGA PARLAMENTARE, CON UN INTENTO BEN CHIARO: INDEBOLIRE O ADDIRITTURA SMANTELLARE IL SISTEMA DI SALVAGUARDIE, STATALI E REGIONALI, FATICOSAMENTE CREATO DALLA FINE DEGLI ANNI 80 IN QUA.
ESSA PRESENTA ALCUNI PALESI DIFETTI DI ORIGINE: LA MANOMISSIONE DEI RAPPORTI STATO-REGIONI-ENTI LOCALI, LA CANCELLAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI, IL RECEPIMENTO PARZIALE E LACUNOSO DELLE DIRETTIVE UE IN MATERIE DELICATISSIME QUALI IL GIÀ CARENTE SMALTIMENTO DEI RIFIUTI E IL DANNO AMBIENTALE.
Raffaele
ILTEMPO
Ciampi rinvia al governo il decreto sull’ambiente
martedì 21 marzo 2006
IL PRESIDENTE della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha chiesto al governo una serie di chiarimenti sul decreto legislativo che attua la legge delega sulla materia ambientale. E l’esecutivo sta lavorando per fornire al Quirinale tutti i chiarimenti. In particolare il Presidente della Repubblica avrebbe sollevato una questione di merito relativa al parere negativo espresso dalla Conferenza Stato Regioni sulla delega ambientale e sulla eventualità di un parere del Consiglio di Stato. La richiesta del Capo dello stato è stata commentata da diverse parti (Conferenza delle regioni, gli enti locali, i sindacati, associazioni ambientaliste, associazioni economiche e naturalmente l'opposizione) che hanno espresso un giudizio negativo sull'applicabilità delle norme, sul loro effetto sull'ambiente e sul processo che ne ha visto la nascita, e dopo che il mondo della ricerca ha sottoscritto un appello al Presidente della Repubblica invitandolo a non firmare il decreto.
domenica, marzo 19, 2006
BERLUSCONI DISPOSTO A TUTTO PUR DI VINCERE
MA QUESTI SONO NOTORIAMENTE I GIORNALI DI PROPRIETÀ DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI, QUELLI DEI PARTITI DEL CENTRODESTRA E QUELLI VICINI ALLA CASA DELLE LIBERTÀ.
TUTTA L’ALTRA STAMPA INVECE E QUELLA INTERNAZIONALE È CONTRO ED ENFATIZZANO TUTTE LA MANCANZA DI RISPETTO DELLE REGOLE DI UNA PERSONA CHE È CAPO DEL GOVERNO DI UNO STATO DEMOCRATICO COME IL NOSTRO.
SOLO UNO PER LA VERITÀ, IL SUO COLLEGA DI PARTITO, GIANNI ALEMANNO, MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, È DI PARERE OPPOSTO: «C'È IMBARAZZO DA PARTE MIA. QUANDO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO VA A CASA DI QUALCUNO DOVREBBE RISPETTARNE LE REGOLE».
SIAMO DI FRONTE AD UN UOMO “DISPERATO” CHE PER “VINCERE” LE ELEZIONI È DISPOSTO A VIOLARE TUTTE LE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA E GIRARE CON LA PROPRIA CLAQUE DI 300 PERSONE. COS’ALTRO CI ASPETTA FINO AL GIORNO DELLE ELEZIONI?.
Raffaele
LASTAMPA
Confindustria: Berlusconi attacca, è rottura con Montezemolo
Duro scontro tra Berlusconi e Della Valle
19/3/2006
VICENZA. Berlusconi irrompe a sorpresa, dopo il forfait dato in un primo momento, sulla scena confindustriale. E, dopo i primi sorrisi, si presenta come vero e proprio antagonista di Luca Cordero di Montezemolo. Attacca senza mezzi termini la Confindustria. Punta l'indice contro «il pessimismo» degli industriali, li invita a lavorare di più e a frequentare un pò meno Confindustria, attacca la stampa e, in particolare, «Radio 24», che «ogni mattina accusa il governo» e punta il dito contro gli industriali che votano a sinistra e contro Diego Della Valle. Tra i vertici di Confindustria e il premier è ormai rottura totale…CONTINUA
CORRIERE
APLLAUSI E FISCHI - Tra i vertici di Confindustria, alle parole del premier, è sceso il gelo. Nessuno ha applaudito, mentre in platea si scatenava il putiferio tra i cori da stadio («Silvio! Silvio!») degli attivisti di Forza Italia che avevano riempito le ultime file del convegno (gli organizzatori parlano di 300 persone accreditate all'ultimo momento), gli applausi della base dei piccoli imprenditori del Nord-est e i fischi di alcuni altri. «In sala non c’erano solo imprenditori», ha commentato Pininfarina. «Credo che quelli che sono intervenuti durante il dibattito poco avessero a che fare con noi industriali. Confindustria non vuole essere pessimista, ma realista; le cifre e i dati sono conoscenza e non disfattismo». Giancarlo Santalmassi, direttore di «Radio 24», la radio della Confindustria accusata da Berlusconi: «L'Ialia è a crescita zero. Fatti, non parole»…CONTINUA
REUTERS
Berlusconi contro giornali e Della Valle gela big Confindustria
domenica, 19 marzo 2006 9.34
di Francesca Piscioneri
VICENZA (Reuters) - Silvio Berlusconi ha chiuso ieri a sorpresa il convegno di Confindustria a Vicenza dopo che il giorno prima aveva annunciato la sua defezione per motivi di salute con un comizio-show contro la sinistra, i giornali e un attacco a Diego della Valle. Claudicante nell'andatura ma con una grinta che non si vedeva da tempo, il presidente del Consiglio infiamma la platea dei 5.000 imprenditori veneti lasciando però di sasso i vertici di Viale dell'Astronomia. Alcuni big arrivano a dire che il premier si è portato la claque…CONTINUA
UNITA
I giornalisti del Tg1 denunciano: manipolata la cronaca dei fatti di Vicenza
Dura presa di posizione dei giornalisti del Tg1 contro la manipolazione dei fatti accaduti ieri a Vicenza, durante e dopo l'intervento di Berlusconi. La testata Rai ha infatti totalmente deformato i fatti. «I vertici di Confindustria che replicano a Berlusconi liquidati in una manciata di secondi stravolgendo oltretutto il senso delle dichiarazioni: il Tg1 delle 20 di ieri, nel servizio di appoggio all' intervento del premier dedicato alle reazioni della Confindustria, ha gravemente manipolato gli interventi del vicepresidente Pinifarina e del presidente Montezemolo fornendo ai telespettatori un' informazione incompleta e di parte»…CONTINUA
venerdì, marzo 17, 2006
CDL - LA TRAPPOLA ALL’UNIONE
A CONFERMA DELLA TRAPPOLA VI SONO DUE INCREDIBILI DICHIARAZIONI:
- IL VICEPREMIER FINI AVEVA IRONIZZATO SUL MANIFESTO DI ALLEANZA NAZIONALE IN CUI C'È SCRITTO "NO AI PRODI AUTONOMI", PRECISANDO CHE PRODI È UN AGGETTIVO PLURALE FINO A PROVA CONTRARIA E NON IL NOME DI UN PROFESSORE».
- BERLUSCONI AVEVA AVUTO A RIPETERE NONOSTANTE IL FACCIA A FACCIA SUBITO, IL RITORNELLO SECONDO CUI PRODI “SCAPPA” ANCORA.
SORGE PIÙ CHE MAI LA CONSAPEVOLEZZA CHE LA MAGGIORANZA IN ROTTA ABBIA TENTATO DI "RECUPERARE" SULLA SCONFITTA DEL CAVALIERE E DELL'INTERA COMPAGINE CON LA MANIPOLAZIONE DI PIAZZA DI UNA GIUSTA MANIFESTAZIONE DEI COMMERCIANTI DI MILANO.
È CHIARO COME IL SOLE CHE DI FRONTE ALLA CERTEZZA DELLA PROPRIA SCONFITTA SUL PIANO DEL CONFRONTO CIVILE SUGLI ARGOMENTI, COSTORO SONO FORTEMENTE TENTATI DI PUNTARE ALLA DEGENERAZIONE E ALLA RISSA IN CUI TUTTO DIVENTA TRISTEMENTE UGUALE DI FRONTE ALL'ELETTORATO INDECISO. ECCO CON CHI ABBIAMO A CHE FARE!
Raffaele
CORRIERE
Poi attacca Cdl: grave errore trasformarlo in manidestazione di partito
Prodi: non potevo andare a corteo di parte
MILANO - Non accetta critiche il leader dell'Unione Romano Prodi all'indomani della mancata partecipazione alla fiaccolata organizzata dai commercianti milanesi contro la violenza. «Sono ancora più convinto, perchè doveva essere una manifestazione unitaria di tutti contro la violenza. Se uno va e diventa un punto di contraddizione è meglio non andare» ha detto Prodi. «A me - ha aggiunto il leader dell'Unione - è dispiaciuto molto e ho visto che gli stessi commercianti hanno capito che trasformare una manifestazione unitaria in una manifestazione di parte è stato un grande, un grande, un grande errore. Va bene la campagna elettorale, ma certe cose non si debbono fare». A proposito della dichiarazione di Berlusconi, secondo il quale Prodi è scappato per evitare i fischi, il leader dell'Unione ha replicato: «dopo quello che è capitato pensate ancora a queste cose?»…CONTINUA
CORRIERE
Prodi e Fassino disertano la fiaccolata
Il leader dell'Unione: «Voglio evitare strumentalizzazioni, è una manifestazione contro di noi». Polemiche per i manifesti di An
MILANO - Romano Prodi e Piero Fassino non partecipano alla fiaccolata in corso Buenos Aires a Milano dai commercianti per protestare contro le violenze di sabato. Prodi ha detto che la decisione è stata presa «per evitare strumentalizzazioni finalizzate a determinare un clima di tensione e di nuova divisione» e «in seguito alle notizie relative alla presenza di striscioni dal tono provocatorio e di slogan offensivi». Il riferimento è ad alcuni manifesti affissi da An lungo il percorso del corteo con scritto «contro i prodi autonomi». In ambienti dei Ds si accusa il partito di Gianfranco Fini di aver «fomentato atteggiamenti provocatori e aggressivi nei confronti di Romano Prodi».
PRODI: «MANIFESTAZIONE CONTRO DI NOI» -
Commentando le parole di Silvio Berlusconi, secondo il quale se il leader dell'Unione si fosse presentato a Milano sarebbe stato fischiato, Prodi ha detto: «proprio per questo era bene non andare». «Noi siamo venuti a Milano - prosegue Prodi - per partecipare a una manifestazione unitaria contro la violenza e invece è stata preparata una manifestazione contro di noi. Credo che fosse più opportuno per tutti non aizzare scontri. Io voglio un paese unito e quindi mi stupisco delle parole di Berlusconi, felice per il fatto che ci avrebbero fischiato. È veramente un qualcosa che non riesco a capire. Un leader politico - conclude - non fa queste affermazioni».
giovedì, marzo 16, 2006
IRAN – BUSH PRONTI AD ATTACCARE
BUSH SI SERVE DELLA SCUSA PER L’INTERVENTO SIA CON IL PRESUNTO SOSTEGNO AL TERRORISMO CHE TUTTA LA CAMPAGNA SUL NUCLEARE PREPARATA DA TEMPO AL DI LA DELLE INTENZIONI DEL NUOVO PRESIDENTE FONDAMENTALISTA.
TUTTI I PAESI NELL’AREA E ATTORNO ALL’IRAN POSSEGONO LA BOMBA ATOMICA, ISRAELE PER PRIMA, L’INDIA, PAKISTAN, LE DUE COREE, LA CINA E RUSSIA. INOLTRE GLI AMERICANI CON I LORO ARSENALI SONO IN IRAQ CHE CONFINA PROPRIO CON L’IRAN.
È EVIDENTE CHE QUESTO PAESE VOGLIA AVERE ANCH’ESSO L’ARMA NUCLEARE. MA L’ARMA NUCLEARE È EFFICACE SOLO IN “DIFESA” E NESSUN PAESE PER QUANTO CANAGLIA LO USEREBBE MAI PER “ATTACCARE”.
L’ARMA SERVE PER “EVITARE” POSSIBILI INVASIONI. VEDI LA COREA DEL NORD. QUINDI È CHIARO CHE L’IRAN, ANCHE SE AVESSE L’ARMA NUCLEARE NON POTREBBE MAI COSTITUIRE UNA MINACCIA PER NESSUNO TANTO MENO PER GLI USA.
SE NON SI VOGLIONO LE BOMBE NUCLEARI BISOGNA CHE SI PROPONGA IL DISARMO NUCLEARE PER SE E PER TUTTI GLI ALTRI, PER ESSERE CREDIBILI ED AUTOREVOLI.
MA QUI NON SI VUOLE FARE QUESTO. SI VUOLE INVECE CONSENTIRE AD ALCUNI PAESI LA BOMBA ED AD ALTRI NO, SECONDO IL CRITERIO FISSATO DAGLI AMERICANI STESSI.
È EVIDENTE CHE SE L’IRAN SI DOTASSE DELL’ARMA NUCLEARE IN FRETTA NON POTREBBE PIÙ ESSERE INVASA COME INVECE TEME.
BUSH E SUOI ALLEATI NELL’AREA VORREBBERO INTERVENIRE PRIMA. MA CHI LI SEGUIRANNO QUESTA VOLTA?
Raffaele
ANSA
Usa: pronti ad attacchi preventivi
Iran in prima fila, lo afferma dichiarazione Casa Bianca
(ANSA) - WASHINGTON, 16 MAR - L'amministrazione Usa e' pronta, malgrado l'Iraq, a compiere attacchi 'preventivi' contro altri paesi che costituiscono una minaccia. L'Iran e' la nazione che al momento pone la maggiore sfida: lo afferma un documento della Casa Bianca, sulla strategia per la sicurezza nazionale.'Se necessario, non escludiamo l'uso della forza prima che un attacco possa avvenire, anche se ci fosse incertezza sulla data e il luogo dell'attacco nemico, si legge nel testo anticipato alle agenzie di stampa.
LA PORCATA DI CALDEROLI E NON SOLO
ORMAI CALDEROLI NON CI SORPRENDE PIÙ PER LE SUE USCITE DA GRAN SPAVALDO PROBABILMENTE IN CERCA DI VENDETTA CONTRO LA SUA CACCIATA DAL GOVERNO. COSTUI NON VIENE SMENTITO DA NESSUNO DEL SUO PARTITO DELLA LEGA NORD A CONFERMA DI QUANTO DICE.
BERLUSCONI, FORZA ITALIA E AN, AD ECCEZIONE DELLA SOLA UDC, PREFERISCONO TACERE. SE NON SONO ALLO SBANDO, DOVE SONO?
Raffaele
RAINEWS24
Politica. Calderoli: la legge elettorale l'ho scritta io ma e' una porcata. Prodi: la cambieremo a larga maggioranza
Roma, 16 marzo 2006
"La legge elettorale? Glielo dico francamente: l'ho scritta io, ma e' una porcata". E’ l’ex ministro delle Riforme Roberto Calderoli, autore della norma, a bocciare senza appello la riforma del sistema di voto.
E' una legge che "va riscritta. Una porcata - ripete nel corso della trasmissione di Canale 5 Matrix – fatta volutamente per mettere in difficoltà una destra e una sinistra che devono fare i conti con il popolo che vota".
Polemico l’ex segretario dell’Ucd, Marco Follini: "Provo imbarazzo per Calderoli, per la sua dichiarazione, per il fatto che è stato ministro della Repubblica per quasi cinque anni e per la scelta sconsiderata della Cdl di affidargli il delicato compito di scrivere la legge elettorale. Non sono affatto imbarazzato per essermi dimesso anche per questo".
In An e Forza Italia, invece, si preferisce tacere.
I Ds si affidano in un comunicato nel quale sottolineano ironicamente: "Calderoli ha detto che la legge elettorale scritta da lui e' una 'porcata': non abbiamo nulla da aggiungere".
Per il leader dell’Unione Romano Prodi la norma è un sistema costruito "scientificamente per danneggiare l'opposizione e il Paese": la cambieremo, ma lo faremo "solo a larga maggioranza e con l'appoggio dell'opposizione, poiché non vogliamo replicare lo spettacolo di divisione e di rissa visto in questi anni. Sarà un esempio del nostro modo di governare".
mercoledì, marzo 15, 2006
FINALMENTE UN CONFRONTO CON LE REGOLE
CREDO CHE CHI ABBIA SEGUITO IL CONFRONTO AL DI LA DEI CONTENUTI E DEL PROPRIO SCHIERAMENTO DEBBA AMMETTERE CHE SI SONO AVUTI ALMENO I SEGUENTI RISULTATI:
- NON C'È STATA SOVRAPPOSIZIONE DI INTERVENTI
- I DUE LEADER HANNO AVUTO GLI STESSI TEMPI PER ESPRIMERE LE LORO OPINIONI
- GLI SFIDANTI HANNO DOVUTO FARE APPELLO SOLO ALLA LORO MEMORIA E PREPARAZIONE SUI VARI ARGOMENTI
- NESSUNO DEI DUE HA POTUTO AVVALERSI DI APPUNTI, DI SCHEDE E GRAFICI DELLA CUI VERIDICITÀ NESSUNO PUÒ MAI GARANTIRE.
- LA REGIA È STATA CORRETTA RIPRENDENDO NEGLI INTERVENTI SOLO ED ESCLUSIVAMENTE COLUI CHE PARLAVA, EVITANDO DI RIPRENDERE L'ALTRO, IL QUALE SE AVESSE AVUTO ATTEGGIAMENTI DISAPPROVATORI, AVREBBE “NUOCIUTO” INGIUSTAMENTE ALL'INTERVENTO IN CORSO.
- PUBBLICO ASSENTE PER EVITARE "TIFOSERIE" CONTROPRODUCENTI
TUTTO QUESTO SONO UN INSIEME DI “REGOLE” VOLUTO DA PRODI E CHE BERLUSCONI HA DOVUTO ACCETTARE. QUESTE REGOLE HANNO CONSENTITO UN “CONFRONTO” SUI CONTENUTI ED HANNO EVITATO I FENOMENI A CUI MOLTO SPESSO SIAMO ABITUATI IN TV E CIOÈ ALLE CITAZIONI GRATUITE, LE INVETTIVE, LE SOVRAPPOSIZIONI, INSOMMA IN UNA PAROLA LA RISSA VERBALE SEMPRE INCOMPRENSIBILE.
TUTTE COSE CARE A CHI PREFERISCE FARE “SPETTACOLO” PIUTTOSTO CHE DARE INFORMAZIONI POLITICHE COMPRENSIBILI A TUTTI I CITTADINI CHE SARANNO CHIAMATI IL 9 E 10 APRILE PROSSIMO A DECIDERE UNA COSA IMPORTANTE: SCEGLIERE IL GOVERNO DEL PAESE.
Raffaele
ANSA
Prodi: finalmente dibattito decente
Basta con ritornello comunisti. Noia? Non siamo ballerine
(ANSA)- ROMA, 15 MAR- 'Sono soddisfatto. Finalmente abbiamo messo in luce l'incongruenza di questa valanga di cifre':cosi' Prodi commenta la sfida tv di ieri sera. 'Si parte con i contenuti, finalmente comincia un dibattito politico decente'. A freddo,il giorno dopo la sfida con Berlusconi,Prodi conferma il suo giudizio positivo sul confronto. Il Professore invita il leader del centrodestra a proseguire il dialogo e a collaborare, anche dopo le elezioni,nel passaggio di consegne tra vecchio e nuovo governo.
RAINEWS24
Duello tv. Per i sondaggi Prodi convince di piu'. Sedici milioni di italiani davanti allo schermo
Roma, 15 marzo 2006
Nel duello televisivo tra il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il leader dell'Unione, Romano Prodi, secondo i primi sondaggi, il candidato dell'Unione avrebbe convinto di piu'. Per quello commissionato alla Swg dal Corriere della Sera, Prodi risulta dieci punti sopra il rivale. Responso simile da un sondaggio Ipr per La Repubblica che segnala Prodi al 50% contro il 44% di Berlusconi. Vittoria di misura per il Professore anche secondo una rilevazione dell'Istituto Piepoli…CONTINUA
RAINEWS24
Elezioni. Terminato il duello tv. Rispettate le regole all'americana
Cronaca del dibattito e dettaglio sulle regole...CONTINUA
lunedì, marzo 13, 2006
LA LEGGE PECORELLA SULLA INAPPELLABILITÀ
OVVIAMENTE L'ACCUSA SOLLEVA L'ECCEZIONE DI COSTITUZIONALITÀ CHE È STATA ACCOLTA DAI GIUDICI DELLA TERZA CORTE D'ASSISE E D'APPELLO DI MILANO ALL'INDOMANI INVECE DI UN RIFIUTO PER UN ALTRO CASO.
IL PROCESSO AGLI ISLAMICI, CHE SAREBBE CONTINUATO PER ALTRI REATI MINORI, VIENE COSÌ SOSPESO IN ATTESA DEL PRONUNCIAMENTO DELLA CORTE COSTITUZIONALE.
L'ECCEZIONE DI COSTITUZIONALITÀ È STATA SOLLEVATA ANCHE A FIRENZE E LE CORTI DI ALTRE CITTÀ SI APPRESTANO A FARE ALTRETTANDO.
NON C'È CHE DIRE, PUR DI OTTENERE L'IMPUNITÀ PER SE E PER I SUOI UOMINI SI DISTRUGGE L'INTERO SISTEMA PENALE IMPEDENDO ALLA GIUSTIZIA NEI SUOI TRE GRADI DI ACCERTARE LA VERITÀ E DI IMPEDIRE COSÌ AI CRIMINALI DI GIRARE LIBERI E INDISTURBATI.
QUESTA È LA "RIFORMA" DELLA GIUSTIZIA DI CUI TANTO SI VANTA IL CAVALIERE.
Raffaele
CORRIERE
Stop a processo islamici
13 marzo 2006
MILANO- Si ferma il processo d'appello denominato «Bazar» in corso davanti ai giudici della terza Corte d'Assise di Milano nei confronti di cinque islamici accusati di terrorismo internazionale, assolti da questo reato in primo grado e condannati per contestazioni minori e finiti al processo d'appello dopo il ricorso della Procura.
Oggi il presidente della Corte d'Assise ha accolto una eccezione di costituzionalità sulla inappellabilità delle sentenze di proscioglimento, così come prevede la legge Pecorella, e ha inviato la questione alla Corte costituzionale. I giudici della terza Corte d'assise d'appello di Milano hanno infatti accolto l'eccezione di costituzionalità, sollevata dal pg Isabella Pugliese, della legge sulla inappellabilità (legge Pecorella) nell'ambito del processo a carico dei cinque islamici assolti in primo grado dall'accusa di terrorismo internazionale...CONTINUA
domenica, marzo 12, 2006
BERLUSCONI PERDE LA CAUSA CON TRAVAGLIO
TUTTAVIA TRAVAGLIO, ANCHE SE PUÒ TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO: PER IL MOMENTO NON DOVRÀ PAGARE 10 MILIONI DI EURO DI RISARCIMENTO ALL'UOMO PIÙ RICCO D'ITALIA CHE A SUA VOLTA È STATO CONDANNATO A PAGARE LE SPESE DI GIUDIZIO: MISERE 15MILA EURO (PER LUI), DOVRÀ ASPETTARSI UN'ALTRO PROCESSO PRESSO LA CORTE D'APPELLO PERCHÈ IL CAVALIERE HA DECISO DI RICORRERVI SPERANDOVI DI RIFARSI IN QUELLA SEDE. IN QUESTO CASO NON SI APPLICA LA LEGGE DELLA INAPPELLABILITÀ PREVISTA INVECE SOLO PER LE CAUSE PENALI.
Raffaele
CORRIERE
Berlusconi perde la causa con Travaglio
07 marzo 2006
Respinta dal giudice di Roma la richiesta di risarcimento avanzata dal premier che si era ritenuto diffamato dal libro del giornalista
ROMA - Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha perso la causa per diffamazione intentata contro il giornalista Marco Travaglio, l'ex deputato Elio Veltri e gli Editori Riuniti per i contenuti del libro «L' odore dei soldi», ritenuti lesivi della sua reputazione. Il giudice della prima sezione civile del tribunale di Roma, Luciana Sangiovanni, ha respinto la richiesta di risarcimento di 10 milioni di euro avanzata dal premier e lo ha condannato a 15 mila euro di spese di giudizio.
DIRITTO DI CRITICA E DI CRONACA - Il giudice, nelle motivazioni alla sua decisione, ha sostanzialmente riconosciuto che non sussiste diffamazione perchè Travaglio ha esercitato il diritto di critica e di cronaca. Per Veltri è stata riconosciuta l' immunità prevista dall' articolo 68 della Costituzione sull'insindacabilità delle opinioni espresse dai parlamentari... CONTINUA
IL CAVALIERE CONTRO L’INTERVISTA SCOMODA
L’INTERVISTA DIVENTA DIRETTA, SPIETATA E PRETENDE RISPOSTE PRECISE CUI TUTTI I POLITICI DEVONO. L’INTERVISTA NON DEVE E NON PUÒ PERMETTERE IL “COMIZIO” CHE DIVENTA LA “SCAPPATOIA” PER EVITARE DI DARE RISPOSTE CONCRETE. A QUESTO ORDINE DI REGOLE COMINCIANO A PROGREDIRE ANCHE LE MENTI DEGLI ITALIANI DEMOCRATICI DI QUALUNQUE ORIENTAMENTO POLITICO.
SOLTANTO IL CAVALIERE SEMBRA NON SE NE SIA ACCORTO, OPPURE FA DI TUTTO PER COMBATTERLE QUESTE “REGOLE” E SE NON CI RIESCE ABBANDONA IL CAMPO NEL BEL MEZZO DELL’INTERVISTA, COME HA FATTO.
COMPORTAMENTI DI QUESTO TIPO SI RISOLVONO SEMPRE A DANNO DEI POLITICI CHIUNQUE SIANO PER LA NOTA LEGGE DI DAVIDE E GOLIA.
Raffaele
CORRIERE
Scontro Berlusconi-Annunziata in tv
12 marzo 2006
ROMA - Scontro tra Silvio Berlusconi e Lucia Annunziata durante la registrazione della trasmissione «In mezz'ora», condotta dalla giornalista e in onda la domenica alle 14.30 su RaiTre. Il premier ha chiuso la registrazione dicendo alla giornalista: «Lei ha dei pregiudizi nei miei confronti, per questo vado via. Dovrebbe provare un po' di vergogna... E poi dicono che la Rai è controllata da me».
Nel corso della trasmissione l'Annunziata chiede conto a Berlusconi delle critiche di Confindustria all’azione di governo chiedendo al premier se non le considerasse un segnale del fallimento della sua esperienza di governo. Berlusconi la prende alla lontana, e comincia a marcare le differenze tra il suo governo e quello precedente. La Annunziata vuole una risposta più precisa alla sua domanda e prova a interrompere il premier che non ci sta: «Lei ora mi fa la cortesia di farmi rispondere, altrimenti mi alzo e me ne vado»...CONTINUA
REPUBBLICA
Berlusconi-Annunziata, l'ironia di Prodi "Basta che non se ne va martedì sera"
12 marzo 2006
ROMA - "Sono stupito...comunque l'importante che non se ne vada martedì sera". Commenta così il portavoce di Romano Prodi, Silvio Sircana, la scelta di Silvio Berlusconi di alzarsi e lasciare per protesta lo studio di Rai Tre dove si stava svolgendo la trasmissione "Mezz'ora" con Lucia Annunziata. Il riferimento di Sircana è ovviamente al confronto televisivo con tra il premier e il Professore, in programma appunto martedì sera.
Attaccano il clamoroso gesto di Berlusconi il diessino Giuseppe Giulietti e Renzo Lusetti della Margherita. "Il presidente del Consiglio non è più abituato a ricevere domande ed è evidentemente turbato dai sondaggi dai quali emerge con chiarezza che cresce il numero degli italiani sempre più stufi della sua prepotenza", ha sottolineato il capogruppo della Quercia nella Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai. "Ci auguriamo - ha aggiunto Giulietti - che voglia, provare almeno un pizzico di vergogna per l'atteggiamento villano e maleducato che ha tenuto nei confronti di Lucia Annunziata e nei confronti dei tanti italiani"...CONTINUA
BERLUSCONI DIVERSO DA STORACE
ULTIMAMENTE DAVID MILLS HA FATTO PUBBLICARE DAL SUO AVVOCATO UNA LETTERA CHE “SMENTISCE SE STESSO” DI ESSERE STATO CORROTTO DA BERLUSCONI, CONTRARIAMENTE DA QUANTO AFFERMATO INVECE CON UNA LETTERA PUBBLICATA SEMPRE DA NEWSBBC 5 GIORNI PRIMA E SCRITTA DI SUO PUGNO ACQUISITA POI DAI MAGISTRATI INQUIRENTI.
COME SI VEDE NEMMENO IL CAVALIERE, COME STORACE, SI PRODIGA A DICHIARAZIONI PUBBLICHE CHE NON SIANO “I SOLITI ATTACCHI DELLE TOGHE ROSSE” E NIENTE DI PIÙ ATTE ALMENO A INTRODURRE RAGIONEVOLI DUBBI A FRONTE DI TANTE PROVE E TESTIMONIANZE RACCOLTE.
INOLTRE LO STORACE DIMISSIONARIO È ACCLAMATO DAL CAVALIERE COME GRANDE ESEMPIO DI ONORABILITÀ, NON CERTO PER SE STESSO PERÒ. NO, SE NE GUARDA BENE!
LEGGI COMMENTO PRECEDENTE IL FINTO PRESTITO DI DAVID MILLS
Raffaele
ANSA
Assieme a Mills, l'accusa e' corruzione in atti giudiziari
11/03/2006
(ANSA)-MILANO, 10 MAR-La Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio del premier Berlusconi e dell'avvocato Mills con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. L'inchiesta e' incentrata su un presunto versamento di 600 mila dollari. Secondo l'accusa, l'avvocato inglese, marito del ministro per gli Spettacoli del governo Blair, avrebbe ricevuto la somma per rendere false dichiarazioni in due datati processi milanesi: quello per le tangenti alla Gdf e quello per la vicenda All Iberian..
LETTERA DI SMENTITA DELLA CORRUZIONE SCRITTA DAL LEGALE
NEWSBBC
In Full: David Mills' statement
Saturday, 4 March 2006
Here is the full statement made by solicitor David Kirk in which it was announced that his client David Mills and Culture Secretary Tessa Jowell were to separate after 27 years of marriage...my client wishes to state categorically that he has never been bribed by Mr Berlusconi or by anyone on his behalf... CONTINUE
LETTERA COMPLETA DI AUTOACCUSA DI CORRUZIONE SCRITTA DI SUO PUGNO
NEWSBBC
Full text: David Mills' letter
Monday, 27 February
Italian officials say Culture Secretary Tessa Jowells' husband David Mills, 61, was paid to give false evidence in court for Italian premier Silvio Berlusconi. Mr Mills denies that. He admits writing a letter to his accountants where he appears to be describing a payment, but claims he was inventing a scenario to get tax advice. Here is the full text of that letter...CONTINUE
venerdì, marzo 10, 2006
LE DIMISSIONI DI STORACE
LE ENNESIME DIMISSIONI DI UN ALTRO MINISTRO DEL GOVERNO BERLUSCONI DOPO CALDEROLI, PONE UN SERIO PROBLEMA AL CENTRODESTRA NEL BEL MEZZO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. RECENTEMENTE PURE ALEMANNO GIANNI (AN) È INDAGATO DAL TRIBUNALE DEI MINISTRI PER FINANZIAMENTI ILLECITI DA CALISTO TANZI ALLA SUA RIVISTA AREA, RINUNCIANDO ALLA IMMUNITÀ MA SENZA DIMETTERSI PERÒ.
BENE DUNQUE L’ATTO DI STORACE MA È COMUNQUE UN ATTO DOVUTO OLTRE IL QUALE PERÒ DOVREBBE FARE UNA DICHIARAZIONE PUBBLICA IN CUI SPIEGARE - CON MOTIVAZIONI PLAUSIBILI E PROVATE - COSA SIA REALMENTE ACCADUTO. FINORA NON L’HA FATTO. LE INTERCETTAZIONI CI SONO, I TESTIMONI ANCHE E GLI ATTI GIÀ DEPOSITATI.
L'UNICA DICHIARAZIONE IN PROPRIA DIFESA È STATA QUELLA DI DIRE : "QUESTI SONO SOLO SCHIZZI DI FANGO, UN LINCIAGGIO, NON MI LASCIO INTIMIDIRE. NON TEMO NULLA", QUALCHE SOSPETTO VIENE. INSOMMA, UN PÒ POCO PER FUGARE OGNI DUBBIO, O NO? FORSE PER QUESTO E SENTENDOSI SCOPERTO DALLA SUA STESSA PARTE POLITICA HA DATO LE DIMISSIONI.
ATTENDIAMO GLI SVILUPPI.
Raffaele
ANSA
Storace, mi dimetto da ministro
ANSA) - ROMA, 10 MAR - Il ministro Storace ha annunciato a Fini la sua intenzione di dimettersi per 'evitare strumentalizzazioni sulla vicenda intercettazioni'. 'Il semplice sospetto che io possa aver architettato una manovra politica contro i miei avversari politici mi addolora e mi indigna', afferma Storace in un comunicato. 'Ho il diritto di difendermi e avverto il dovere di sottrarre la mia comunita' politica e il governo dalle strumentalizzazioni della sinistra'.
http://www.ansa.it/main/notizie/awnplus/topnews/news/2006-03-10_1074967.html
giovedì, marzo 09, 2006
DIRITTO O VANTAGGIO NEL FACCIA A FACCIA
SECONDO ALTRE FONTI INVECE, PRODI AVREBBE OTTENUTO IL “CEDIMENTO” DI BERLUSCONI A RINUNCIARE AL SUO “VANTAGGIO” PERMETTENDO COSÌ IL CONFRONTO CON REGOLE PARI.
CREDO CHE NON CI VUOLE MOLTO A CAPIRE QUALE SIA LA VERSIONE PIÙ LOGICA E ATTENDIBILE.
INSOMMA IL CAVALIERE CEDE ALLE “REGOLE” OPPURE RINUNCIA A UN “DIRITTO”?
Raffaele
ILGIORNALE
Il premier «cattura» Prodi, si farà il duello in tv
Francesca Angeli
n. 57 del 09-03-2006 pagina 5
La sfida televisiva tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi si farà. Probabilmente proprio lunedì prossimo, come già stabilito. A sbloccare la situazione è stato il premier che ha deciso di rinunciare a un suo diritto, facendo un passo verso il suo avversario: non terrà la conferenza stampa finale, come Prodi chiedeva insistentemente da settimane. E dunque a questo punto per il Professore è diventato impossibile trovare altre scappatoie e non gli è rimasto che dare il suo assenso al confronto...CONTINUA
QUOTIDIANO NAZIONALE
OK AL FACCIA A FACCIA
di Elena G. Polidori
9 marzo 2006
ROMA — «Lunedì vado in tv, con metà tempo», dice Berlusconi. E sembra una dichiarazione di guerra. Poi, però, spiazza tutti. «Rinuncio alla conferenza stampa finale da presidente del Consiglio; voglio vedere se Prodi così continua a scappare». Non succederà. Perché Prodi aveva già detto che, in caso di rinuncia del premier a «dire l’ultima parola» lui sarebbe stato immediatamente disponibile al confronto. E, infatti, poco dopo la dichiarazione del premier è arrivato il suo assenso alla sfida tv...CONTINUA
RAINEWS
Berlusconi-Prodi, verso il confronto tv
9 marzo 2006
Immediata la replica di Romano Prodi: "Era ora, il premier finalmente accetta le regole. Era talmente palese che la cosa non aveva una consistenza, ora abbiamo ricondotto le cose nella giusta misura. Adesso ci metteremo d'accordo sulle regole, penso non sarà una cosa difficile. Berlusconi, ha capito finalmente che in questo Paese esistono le regole"...CONTINUA
martedì, marzo 07, 2006
LA PARTITA TRUCCATA DEL FACCIA-FACCIA
IL CAVALIERE NON RINUNCIA AI SUOI “PRIVILEGI” CHE, PREVISTA DALLA NORMA APPROVATA A “MAGGIORANZA” DALLA COMMISSIONE DI VIGILANZA, RESTANO PUR SEMPRE “PRIVILEGI” ANCHE SE SI FA FINTA DI NON VEDERE.
SE FOSSE UNA FINALISSIMA DI UNA PARTITA DI CALCIO NON SAREBBE VALIDA. IN UN FINALISSIMO CONFRONTO COSÌ SBILANCIATO BERLUSCONI AVREBBE TUTTO DA GUADAGNARE PER RIMONTARE LA PERDITA DI CONSENSI E PRODI TUTTO DA PERDERE PER LA RAGIONE OPPOSTA.
SI SAREBBE POTUTO FARE SE BERLUSCONI VI AVESSE RINUNCIATO E AVESSE RISPOSTO AL SUO AVVERSARIO DI ACCETTARE LA PARTITA CON REGOLE CONDIVISE E ALLA PARI COME FAREBBE QUALUNQUE PERSONA CORRETTA E LEALE. LA CONTROPROVA POTREBBE ESSERE CHE A PARTI INVERTITE IL CONFRONTO SI SAREBBE SICURAMENTE FATTO!
IL CAVALIERE E I SUOI UOMINI AL CONTRARIO LO ACCUSANO DI DEFILARSI PER PAURA DEL FACCIA-FACCIA. SI, SE IL FACCIA-FACCIA È UNA PARTITA TRUCCATA.
Raffaele
ROMAONE
Sfide tv: Prodi dà forfait al premier
Roma, 7 marzo 2006
La sfida televisiva Prodi-Berlusconi non ci sarà. Lo comunica il presidente Rai Claudio Petruccioli. Il motivo è molto semplice: mentre il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avrebbe ribadito la sua disponibilità a partecipare al confronto, il "professore" si è rifiutato di esserci. Il presidente del Consiglio ha così commentato il "forfait" datogli dal suo sfidante: "E' un atteggiamento illegittimo e irresponsabile"…CONTINUA
RAINEWS24
Elezioni. Confronto tv Berluconi Prodi e' scontro sulle modalita'
Roma, 7 marzo 2006
Romano Prodi chiarisce che è disponibile a fare il confronto Tv con Silvio Berlusconi se gli verrà concesso di fare una conferenza stampa come leader dell'Ulivo ma a patto che non sia data l'ultima parola a Silvio Berlusconi.
"Se c'e' una conferenza stampa di Silvio Berlusconi come leader di Forza Italia e una mia come leader dell'Ulivo, può andare. Ma perché ci sia parità", spiega il leader dell'Unione a "Porta a Porta". ..CONTINUA
CORRIERE
Faccia a faccia in tv: il no definitivo di Prodi
07 marzo 2006
Berlusconi ha dato la disponibilità alla Rai. Ma il Professore non ci sta: aveva chiesto che fosse eliminata la conferenza stampa finale
ROMA - I faccia a faccia in tv tra Berlusconi e Prodi non si faranno. Il leader dell'Unione ha fatto pervenire con una lettera del portavoce, Silvio Sircana, indirizzata al presidente della Rai, Petruccioli, il suo no definitivo ai due confronti (il primo era in programma per il prossimo lunedì) fra i leader delle due coalizioni. Prodi aveva reclamato regole diverse e più paritarie per i confronti (in pratica: l'abolizione della conferenza stampa finale del premier). La decisione non è indolore per il presidente del Consiglio, che invece desiderava avere a disposizione i due confronti previsti dalla Commissione di Vigilanza e che aveva già fatto pervenire il suo sì tramite il portavoce Boniauti…CONTINUA
lunedì, marzo 06, 2006
CANDIDATI A PROVA DI LEGGE
Raffaele
UNITA
Inquisiti o condannati, la squadra del premier
di Giuseppe Vittori
06.03.2006
L’elenco completo dei candidati della Casa delle Libertà inquisiti, o condannati in via provvisoria, o addirittura pregiudicati in via definitiva, occuperebbe diverse pagine di giornale. Ci limitiamo ai casi più eclatanti, in rigoroso ordine alfabetico. All'inizio della sua avventura politica, il 27 marzo 1994, Silvio Berlusconi escluse anche gli aspiranti parlamentari raggiunti da un avviso di garanzia. Ora, dodici anni dopo, inchieste e processi a carico fanno curriculum.
L I S T A
Alemanno Gianni (An)
- Indagato dal Tribunale dei ministri per finanziamenti illeciti da Calisto Tanzi alla sua rivista «Area».
Berlusconi Silvio (FI)
È uscito indenne da una dozzina di processi, ma quasi mai per innocenza. Nell'ordine:
- un'amnistia (falsa testimonianza sulla P2),
- sei prescrizioni (due per corruzione giudiziaria nei casi Mondadori e Squillante;
- quattro per falso in bilancio, tutte propiziate dalla sua «riforma» dei reati societari),
- un reato depenalizzato dal suo stesso governo (falso in bilancio All Iberian),
- un processo abolito dalla legge Pecorella (l'appello Sme-Ariosto).
- Assolto per insufficienza di prove in Cassazione nel processo per le tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza (comunque accertate: vedi condanne del manager Sciascia e dei militari corrotti),
- Un processo in corso: quello per i diritti Mediaset con le accuse di falso in bilancio, frode fiscale e appropriazione indebita (udienza preliminare);
- Un processo in corso: per corruzione e concorso nella falsa testimonianza di David Mills (indagine appena chiusa).
- Ma è imputato anche in Spagna, per falso in bilancio e violazione dell'antitrust nell'affare Telecinco.
Berruti Massimo Maria (FI)
- Condannato a 8 mesi definitivi per favoreggiamento nel processo Fininvest-Guardia di Finanza.
Biondi Alfredo (FI)
- Ha patteggiato 2 mesi per evasione fiscale su 1 miliardo di lire a Genova (reato poi depenalizzato).
Bossi Umberto (Lega)
- Condannato a 8 mesi definitivi per finanziamento illecito (maxitangente Enimont).
- Arrestato nel '93 per le mazzette Fininvest a Craxi,
- condannato in primo e secondo grado a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e finanziamento illecito, s'è salvato in Cassazione (falso in bilancio abolito dal suo governo, finanziamento prescritto).
- Ora è sospettato di aver ricevuto soldi da Gianpiero Fiorani.
Calderoli Roberto (Lega)
- Condannato in appello a 4 mesi per resistenza a pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia nella sede leghista di via Bellerio a Milano, sentenza poi annullata dalla Cassazione che ordina un nuovo appello.
- sospettato anche di aver ricevuto denaro da Fiorani
Cantoni Giampiero (FI)
Ex presidente della Bnl in quota Psi,
- inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta fraudolenta e altri reati, ha patteggiato 2 anni e risarcito 800 milioni di lire.
Cesa Lorenzo (Udc)
- Arrestato nel '93 dopo un periodo di latitanza,
- Viene annulla la condanna per un vizio tecnico: il pm aveva svolto funzione di gup Così scatta la prescrizione.
Cuffaro Salvatore (Udc)
- Imputato per favoreggiamento a Cosa Nostra, è accusato di aver informato il boss Guttadauro e l'imprenditore colluso Aiello delle indagini a loro carico.
Dell'Utri Marcello (FI)
- Condannato definitivamente a 2 anni per le false fatture e le frodi fiscali di Publitalia,
- ha patteggiato altri 6 mesi per false fatture e falso in bilancio,
- si è preso 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa dal Tribunale di Palermo e 2 anni per tentata estorsione dal Tribunale di Milano.
- E' imputato a Palermo per calunnia e a Madrid per Telecinco
De Michelis Gianni (Psi)
- Ha patteggiato a Venezia 1 anno e 6 mesi per corruzione (mazzette autostradali del Veneto)
- Milano 6 mesi per finanziamento illecito (tangente Enimont
Del Pennino Antonio (Pri)
- Ha patteggiato 2 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito (Enimont)
- un anno e 8 mesi per i finanziamenti illegali della metro milanese
Drago Giuseppe (Udc)
- Condannato dal Tribunale di Palermo a 3 anni e 3 mesi per peculato e abuso per aver svuotato nel '98, quand'era presidente della Regione Sicilia, la cassa dei fondi riservati, portando via i 230 milioni di lire ivi contenuti.
Frigerio Gianstefano (FI)
- Condannato definitivamente a oltre 6 anni a Milano per le tangenti sulle discariche (3 anni e 9 mesi, corruzione) e
- per altri due scandali di Tangentopoli (2 anni e 11 mesi per concussione, corruzione, ricettazione e finanziamento illecito),
- è interdetto dal diritto di voto attivo e passivo fino al 2009, ma alla Camera -dove scontava la pena in affidamento ai servizi sociali- ha votato regolarmente le leggi.
Galvagno Giorgio (FI)
Ex sindaco Psi di Asti, nel '96
- ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti d'ufficio, falso, delitti colposi contro la salute pubblica e omessa denuncia dei protagonisti dello scandalo della discarica di Vallemanina (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici in cambio di tangenti).
La Loggia Enrico (FI
- Indagato al Tribunale dei ministri per finanziamenti da Parmalat in cambio di presunte «consulenze».
La Malfa Giorgio (Pri)
- Condannato definitivamente a 6 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito (maxitangente Enimont).
Mannino Calogero (Udc)
- Condannato in appello a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Poi la Cassazione ha annullato la sentenza per difetto di motivazione e ha disposto un nuovo appello. Mannino però ha invocato la legge Pecorella, che abolisce l'appello in caso di proscioglimento.
Martinat Ugo (An)
Viceministro delle Infrastrutture,
- indagato a Torino per turbativa d'asta e abuso in appalto per le Olimpiadi di Torino e
- in un altro per il Tav in Valsusa.
Maroni Roberto (Lega)
- Condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia in via Bellerio.
Matteoli Altero (An)
Il ministro dell'Ambiente
- è indagato a Genova per rivelazione di segreto e favoreggiamento nei confronti dell'ex prefetto di Livorno: lo avrebbe avvertito delle indagini a suo carico sugli abusi edilizi all'isola d'Elba.
Previti Cesare (FI)
- Condannato due volte in appello, a 5 anni per corruzione del giudice Squillante e a 7 anni per corruzione del giudice Metta nel caso Imi-Sir, è in attesa della Cassazione.
Romano Saverio (Udc)
Il sottosegretario al Lavoro
- indagato e poi prosciolto nel caso Guttadauro-Cuffaro per mafia e corruzione,
- di nuovo sotto inchiesta per concorso esterno dopo le accuse del pentito Francesco Campanella.
Sodano Calogero (Udc)
Ex sindaco di Agrigento e ora senatore,
- ha totalizzato 6 anni di reclusione: 1 anno e 8 mesi definitivi per l'abusivismo edilizio nella Valle dei Templi (abuso d'ufficio);
- Tre anni e 4 mesi in Tribunale per vari appalti truccati (turbativa d'asta, abuso,falso ideologico e truffa);
- Un anno in Tribunale per i veleni dell'acquedotto municipale (abuso).
- È imputato per la sua villa abusiva e per l'appalto dei rifiuti
Taormina Carlo (FI)
- Indagato a Torino per calunnia e frode processuale nell'inchiesta sulle impronte false di Cogne.
Vito Alfredo (FI)
- Ha confessato di aver incassato 22 tangenti, patteggiato 2 anni di reclusione a Napoli e restituito 5 miliardi di lire con l'impegno di abbandonare la politica. Poi è rientrato in Parlamento. E si appresta a tornarci