- SPETTA ALLA COALIZIONE VINCENTE PROPORRE IL CANDIDATO CHE DEVE PERÒ RACCOGLIERE IL MASSIMO DEI CONSENSI.
- D’ALEMA RACCOGLIE GIÀ LA QUASI TOTALITÀ DI ADESIONI NELL’UNIONE E NON SOLO.
- LA “ROSA NEL PUGNO” VORREBBE AMATO MA QUESTI, PER ESSERE ELETTO, DOVREBBE AVERE UN QUANTUM IN PIÙ DI VOTI DAL CENTRODESTRA PER COMPENSARE L’ASSENZA DI GRAN PARTE DELLA SINISTRA. IN TAL CASO SAREBBE COSÌ ELETTO DAL CENTRODESTRA CONTRAPPONENDOSI A D’ALEMA, COSA CHE EGLI NON ACCETTEREBBE MAI. UNA SIMILE EVENTUALITÀ SCARDINEREBBE GLI ATTUALI EQUILIBRI NELL’UNIONE.
- LA CDL È DIVISA. MENTRE LA LEGA AFFERMA CHE CANDIDA BOSSI, BERLUSCONI SI LIMITA A PROPORRE GIANNI LETTA ED A PORRE UN ASSURDO VETO A D’ALEMA IN QUANTO “DI PARTE E DI SINISTRA”, COME SE IL SUO NON LO FOSSE! CIAMPI HA FATTO PARTE DI UN GOVERNO D’ALEMA!
- UNA POSSIBILE FIGURA NEUTRALE, ESTERNA AI PARTITI E GRADITA AI “POTERI FORTI” SAREBBE MONTI, MA LA SINISTRA NON LO VOTEREBBE MAI. ANCHE PERCHÉ NON HA MAI RICOPERTO CARICHE DI GOVERNO.
- PARADOSSALMENTE D’ALEMA SAREBBE UNA SOLUZIONE VALIDA PER TUTTI: PER PRODI, CHE POTRÀ GOVERNARE SENZA INTOPPI, PER BERLUSCONI, PERCHÉ È L’UNICA PERSONA DELLA SINISTRA DI CUI SI FIDA PER LA SUA CORRETTEZZA E SERIETÀ (PAROLE SUE).
- UFFICIALMENTE LA CDL NON SARÀ D’ACCORDO E QUESTO SPINGERÀ IL VOTO FINO ALLA QUARTA VOTAZIONE, QUANDO VARRÀ LA MAGGIORANZA ASSOLUTA, E CIOÈ I VOTI CHE D’ALEMA HA GIÀ.
Raffaele B.
ADNKRONOS
''Sarebbe un presidente della Repubblica inappuntabile''
Quirinale, Cossiga: ''D'Alema è il candidato di Silvio''
L'alternativa è Amato, ''ma non è gradito a tutto il centrosinistra'' che rischierebbe di trovarsi sul Colle uno scelto ''con i voti determinanti del centrodestra''
Roma, 6 mag. (Ign) - ''Berlusconi non lo può dire, ma il suo vero candidato è proprio D'Alema''. Parola dell'ex capo dello Stato, Francesco Cossiga, che in un'intervista al 'Corriere della Sera' rilancia la candidatura di Massimo D'Alema al Quirinale e spiega perché sia il centrodestra, sia il centrosinistra concordino sul presidente dei Ds come unico possibile successore di Carlo Azeglio Ciampi.
''Il D'Alema che arrivasse al Quirinale -spiega Cossiga- sarebbe un presidente della Repubblica inappuntabile. Magari si ingerirà nelle cose di governo, ma sempre con grande equilibrio''. E chiarisce perché è il candidato ideale del Cavaliere: ''Berlusconi vuole D'Alema perché ritiene che sia in grado di mettere nei binari della correttezza il regime bipolare e allo stesso tempo si rafforza''. E aggiunge: ''Una volta, nei periodi più duri, Silvio mi disse: 'D'Alema è una persona seria e se dà una parola la mantiene'''.
Secondo il senatore a vita, il presidente della Quercia, inoltre, una volta al Quirinale, ''non permetterà mai che si faccia una violenza al centrodestra''. E sull'eventualità che il Parlamento presenti leggi punitive contro Berlusconi, ''permetterà solo provvedimenti che introducono alcune modifiche, ma non permetterà norme punitive''.
Inoltre, precisa Cossiga, ''anche Prodi lo vuole sul Colle, è sincero ma anche interessato, diciamolo. Sa che l'unica alternativa alla sua persona è D'Alema. Ma se è installato al Quirinale per sette anni...''.
E l'alternativa a D'Alema? Potrebbe essere Giuliano Amato, chiarisce l'ex presidente della Repubblica. ''Ma Giuliano -conclude- non è gradito a tutto il centrosinistra che, anzi, si spaccherebbe sul suo nome per essere stato il più stretto collaboratore di Bettino Craxi a Palzzo Chigi, temendo di trovarsi al Quirinale uno scelto con i voti determinanti del centrodestra''.
4 commenti:
Aquila della notte? Il blog di un fan di tex non può che non essere di sinistra o così mi sembra di capire.
Comincio e credere che D'alema sia un buon candidato anche per la destra anche perchè ha già dato garanzie su Mediaset, e che il "no" di questi giorni dell'omino di Arcore, sia solo una posizione di facciata per tenere buoni i propri elettori.
Ho sempre considerato D'Alema come uno dei cervelli più fini della politica italiana e vederlo salire al colle così giovane, mi sembra di bruciarlo politicamente.
Ad ogni modo come scritto sul mio blog, vedo ancora come favorito Amato.
Il giornalista de L'espresso Giampaolo Pansa riportò questa frase pronunciata nell'ottobre 1998 da Massimo D'Alema riguardo a Romano Prodi e Walter Veltroni, all'epoca dei governi dell'Ulivo:
"Quei due? sono due flaccidi imbroglioni"
D'Alema inviò una smentita, il giornalista Claudio Rinaldi, presente anch'egli all'esternazione, confermò e D'Alema non smentì tale conferma.
Il giornalista Luca Telese riporta poi un'altra frase poco nota di Massimo D'Alema, questa volta contro Giampaolo Pansa e Romano Prodi, testimone ancora una volta Claudio Rinaldi dell'Espresso:
"Pansa è un ottimo giornalista, ma ha un solo difetto. Non capisce un cazzo di politica; ce ne è uno solo che ne capisce meno di lui: Romano Prodi"
Nei primi mesi del 1993, quando l'inchiesta di Mani Pulite iniziava ad occuparsi delle tangenti rosse al PCI-PDS, D'Alema definiva spregiativamente il pool «il soviet di Milano».
Il 5 Marzo 1993, il governo di Giuliano Amato approvò il «decreto Conso», con cui la classe politica, colpita dall'inchiesta Mani Pulite, poneva un ostacolo in grado di paralizzare le indagini su Tangentopoli. Il decreto depenalizzava il reato di finanziamento illecito ai partiti, disincentivava i colpevoli a collaborare con la giustizia, e permetteva ad imprenditori e politici di evitare il carcere. Il 10 Marzo Giuliano Amato svelò in Parlamento la presunta ambigua condotta del Partito Democratico della Sinistra, che in pubblico criticava il decreto Conso (l'opinione pubblica allora era fortemente dalla parte dei magistrati), mentre in privato - a suo dire - lo sosteneva.
Massimo D'Alema, all'epoca dei fatti coordinatore politico del PDS, di fronte a tale dichiarazione inveì contro Amato:
"Amato è un bugiardo e un poveraccio. È uno che deve fare di tutto per restare lí dov'è, sulla poltrona".
Massimo D'alema rimase coinvolto in Affittopoli: dopo una pesante campagna mediatica dovette traslocare e lasciare il suo appartamento, in una zona centrale di Roma, che un ente pubblico gli affittava ad un canone irrisorio e fuori mercato.
Nel 1985 Massimo D'Alema ricevette 20 milioni di lire da parte del miliardario barese Francesco Cavallari, che fu in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. I soldi erano destinati al Partito Comunista Italiano, di cui D'Alema era all’epoca segretario regionale pugliese. Per questo finanziamento illecito D'Alema è stato inquisito ma, a causa dello scadere dei termini di prescrizione nel 1995, il procedimento è stato archiviato dal gip Concetta Russi. L'episodio è stato ammesso dallo stesso D'Alema quando il reato era destinato a cadere in prescrizione.
NON LO VOGLIO COME PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA!!!!!!!!!!!!
Al Pianista rispondo:
certo che sono di sinistra, il nome del blog lo denuncia, non faccio mica il falso indipendente.
Si sa nessuno è indipendente, l'uomo neutrale non esiste.
Nel blog mi sforzo di rappresentare gli eventi sulla base di elementi più "reali" possibili allegando sempre la fonte della notizia giornalistica di riferimento. Insomma da un lato mi sforzo di distinguere dalla notizia "i fatti" dalle "opinioni" citando piu fonti e dall'altro coglierne le contraddizioni.
Mi congratulo con il tuo blog e sono quasi d'accordo sulle cose che dici, ma se fossi al posto tuo inserirei dei riferimenti giornalistici a sostegno delle proprie valutazioni. Un po' come faccio io. Grazie per il tuo commento.
----------------------------------
All'anonimo rispondo:
non volere D'Alema a presidente della repubblica non è solo vi é tutto il centrodestra a cominciare da Berlusconi (che proprio un bel esempio di moralità non è. La Costituzione però prevede che possa essere eletto chiunque ottenga i voti sufficienti, e D'Alema li ha, piaccia o meno. Per quanto riguarda le accuse bisognerebbe documentarle citando fonti autorevoli. Grazie per il tuo commento.
al Sig. Anonimus rispondo :
come mai si vede la pagliuzza nell'occhio del vicino mentre si ignora la trave nel proprio occhio.
Come si puo' ancora sostenere ancora delle personalita' che hanno portato la Nazione ad una situazione di collasso.
Posta un commento